• Non ci sono risultati.

Il Rapporto PiT Salute, giunto alla XIV edizione, tratta le informazioni che il servizio PiT Salute raccoglie nel corso della propria attività di consulenza, assistenza e tutela dei diritti dei cittadini nella loro interazione con i servizi sanitari pubblici e privati.

Ciò che distingue il Rapporto da altre analoghe imprese di ricerca o di informazione sullo stato della sanità è proprio il legame con il punto di vista e la condizione dei cittadini utenti del ser-vizio sanitario e con le politiche volte ad assicurare riconoscimento e protezione dei loro diritti.

In ciò risiede, peraltro, il maggior valore di questa iniziativa. La pubblicazione del Rapporto si inscrive nel quadro di quella attività di informazione e analisi civica che caratterizza una parte rilevante delle politiche non solo del Tribunale per i diritti del malato, ma di tutto il movimento Cittadinanzattiva.

L’intento del Rapporto è quello di mettere a disposizione della opinione pubblica, dei cittadini e di quanti esercitano ruoli rilevanti nel Servizio Sanitario Nazionale e nel sistema di welfare in generale, dati e informazioni sul rapporto tra cittadini e sistema sanitario, secondo un approccio che mette in primo piano la condizione degli utenti dei servizi. Tali dati e tali informazioni po-tranno essere utilizzati, com’è già avvenuto in passato, per verificare l’impatto di politiche o pro-grammi, individuare priorità, indirizzare la spesa pubblica, orientare la programmazione regio-nale e la gestione delle aziende sanitarie e, naturalmente, per guidare le politiche dei cittadini.

Diritti al taglio - Realzione PiT Salute 2011Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato

144 La metodologia

Il Rapporto PiT Salute 2010 prende in esame il contenuto di 23.524 segnalazioni relative al pe-riodo di tempo che va dallo 01/01/2010 al 31/12/2010.

Le segnalazioni provengono da:

PiT Salute sede centrale (2.205);

PiT Salute locali e sezioni territoriali del Tribunale per i diritti del malato (21.319)41

Le elaborazioni sono state eseguite sul numero totale di segnalazioni provenienti dalla struttura centrale e da quelle territoriali ed è stato riportato il confronto con l’anno precedente (2009), laddove disponibile.

Le informazioni raccolte ed analizzate hanno permesso di individuare dieci principali aree di riferimento in base alle quali strutturare il rapporto:

o Presunte malpractice e sicurezza delle strutture o Liste d’attesa

o Informazione e documentazione o Assistenza territoriale

o Invalidità ed handicap o Accesso ai servizi o Assistenza ospedaliera o Umanizzazione delle cure o Assistenza farmaceutica o Patologie rare

41 Hanno collaborato alla raccolta delle segnalazioni le seguenti realtà territoriali: Abruzzo (Ortona, Avezzano, Sulmona, Tera-mo e Chieti); Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone); Campania (Napoli); Emilia Romagna (Modena);

Friuli Venezia Giulia (Monfalcone, Gorizia); Lazio; Liguria (La Spezia, Sarzana, San Martino, Ponente Savonese, San Remo, Tigul-lio, Bordighera); Lombardia (Milano, Mantova, Bergamo, Lecco); Marche (Macerata, Senigallia, Jesi, Fano, Ancona, Ascoli Pice-no, Urbino); Piemonte (Biella, ToriPice-no, Casale Monferrato, Chivasso, Vercelli, Castellamonte); Puglia (Brindisi, Gallipoli, Taranto, Bari, Martina Franca, Molfetta); Sardegna; Sicilia (Castelvetrano, Catania, Sciacca, Trapani, Licata, Bagheria); Toscana (Livorno, Siena); Trentino Alto Adige (Trento, Riva del Garda, Cavalese, Valsugana, Rovereto, Tione di Trento); Umbria (Perugia, Terni);

Veneto (San Donà di Piave, Dolo Riviera del Brenta, Chioggia, Belluno).

Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malatoDiritti al taglio - Realzione PiT Salute 2011 Approfondimento regionale

Il federalismo ha prodotto, in questi anni, nell’ambito sanitario, significative differenze territo-riali, generando difformità di accesso ai servizi, tra Regione e Regione. In considerazione di tale fenomeno è stata riportata nel XIV Rapporto PiT Salute una sezione dedicata all’esposizione sintetica dei principali dati a carattere territoriale.

Tale sezione presenta Regione per Regione le principali aree di criticità del territorio rispetto al rapporto tra i cittadini e i Servizi Sanitari Regionali.

I dati regionali riprendono la stessa struttura di quelli nazionali, secondo le dieci aree di rife-rimento precedentemente indicate. Per ciascuna Regione sono stati riportati il grafico riepilo-gativo rispetto alle dieci aree individuate e tre grafici dedicati alle prime tre aree più segnalate dai cittadini che, nei rispettivi territori, si sono rivolti alle nostre strutture per segnalare un problema e richiedere consulenze/assistenza nella risoluzione dello stesso.

Valore e limiti del Rapporto

È necessario sottolineare che i dati raccolti e presentati nel Rapporto PiT Salute non hanno rilevanza dal punto di vista statistico: essi, cioè, non sono espressione di un campione rappresentativo degli utenti del SSN. Bisogna considerare, inoltre, che quanti richiedono l’intervento del Tribunale per i diritti del malato – PiT Salute sono incorsi in problemi o hanno incontrato difficoltà che non possono ovviamente essere estesi alla generalità dei cittadini.

Il significato dei dati utilizzati sta piuttosto nella loro capacità di costituire una sorta di termome-tro, vale a dire di essere spie o indicatori delle più rilevanti situazioni di malessere

con le quali si misurano i cittadini nel loro contatto con il servizio sanitario.

Le informazioni che emergono dal PiT Salute possono infatti essere utili:

per la registrazione di eventi sentinella, cioè di fatti o circostanze che non dovrebbero mai ac-cadere e il cui verificarsi, anche una sola volta, indica l’esistenza di una situazione di emergenza o comunque patologica;

per la scoperta di problemi nuovi e la indicazione di linee di tendenza emergenti;

per la verifica dell’andamento di situazioni critiche per la tutela dei diritti dei cittadini.

Le informazioni contenute in questo Rapporto inoltre, possono essere valutate nella loro por-tata - nella logica del termometro di cui si diceva prima - a partire da due considerazioni in relazione ai dati che normalmente vengono utilizzati per analisi, interpretazioni, previsioni sulla sanità in Italia:

i dati ufficiali disponibili sono elaborati generalmente a distanza di due o tre anni dalla loro rilevazione, mentre le situazioni alle quali si riferiscono mutano assai rapidamente e tumultuo-samente;

i dati consentono, nella quasi totalità dei casi, una fotografia dello stato delle cose in un dato

Diritti al taglio - Realzione PiT Salute 2011Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato

146

momento, cioè una analisi sincronica, ma ciò di cui si avverte maggiore necessità è, al contrario, la disponibilità di dati e informazioni sulle linee di tendenza in atto.

Del resto, se un criterio di giudizio sul valore di qualunque produzione di informazioni è la utilizzabilità di esse, non si può sottacere che i precedenti Rapporti PiT Salute sono stati alla base di significativi mutamenti nella politica sanitaria, tanto dal punto di vista della definizione dell’agenda e delle priorità, che nella progettazione e nel varo di provvedimenti (ivi compresi quelli relativi alle Leggi Finanziarie), nei comportamenti degli attori, nella definizione dei criteri di valutazione delle azioni intraprese. Gli stessi programmi di azione del Tribunale per i diritti del malato e del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici tengono conto espressamente dei risultati del Rapporto PiT Salute.

Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malatoDiritti al taglio - Realzione PiT Salute 2011