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5 LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTO SECONDO

5.14 Obblighi del trasportatore

Durante il trasporto i rifiuti devono essere accompagnati da copia autentica del provvedimento d’iscrizione all’Albo Nazionale delle Imprese che effettuano la gestione dei rifiuti.

L’attività di trasporto dei rifiuti deve essere svolta nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 152/2006 e delle relative norme regolamentari e tecniche di attuazione.

Durante il trasporto dei rifiuti deve essere impedita la dispersione, lo sgocciolamento dei rifiuti, la fuoriuscita di esalazioni moleste, e deve essere garantita la protezione dei rifiuti trasportati da agenti atmosferici; i mezzi devono essere sottoposti a bonifiche prima di essere adibiti ad altri tipi di trasporto e, comunque, a bonifiche periodiche. Deve essere garantito il corretto funzionamento dei recipienti mobili destinati a contenere rifiuti.

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I recipienti, fissi o mobili, utilizzati per il trasporto di rifiuti pericolosi devono essere sottoposti a trattamenti di bonifica ogni volta che siano destinati ad essere reimpiegati per trasportare altri tipi di rifiuti; tale trattamento deve essere appropriato alle nuove utilizzazioni.

In ogni caso è vietato utilizzare mezzi e recipienti che hanno contenuto rifiuti pericolosi per il trasporto di prodotti alimentari. Inoltre i recipienti mobili destinati a contenere i rifiuti devono possedere adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti contenuti e devono essere provvisti:

a) idonee chiusure per impedire la fuoriuscita del contenuto;

b) accessori e dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le operazioni di riempimento e di svuotamento;

c) mezzi di presa per rendere sicure ed agevoli le operazioni di movimentazione.

Fatto salvo quanto previsto dall’art. 187 del D. Lgs. 152/2006, è vietato il trasporto contemporaneo su uno stesso veicolo di rifiuti pericolosi o di rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi che tra loro risultino incompatibili ovvero suscettibili di reagire tra loro dando luogo alla formazione di prodotti esplosivi, infiammabili o comunque pericolosi.

L’imballaggio ed il trasporto dei rifiuti che sono sottoposti alla vigente disciplina ADR sul trasporto delle merci pericolose devono rispettare le seguenti ulteriori disposizioni:

a) sui veicoli che trasportano rifiuti pericolosi deve essere apposta una targa di metallo di lato cm. 40 a fondo giallo, recante la lettera “R” di colore nero alta cm. 20, larga cm. 15 con larghezza del segno di cm. 3. La targa va posta sulla parte posteriore del veicolo, a destra ed in modo di essere ben visibile.

b) sui colli utilizzati per il trasporto di rifiuti pericolosi deve essere apposta un’etichetta inamovibile o un marchio a sfondo giallo aventi le misure di cm. 15 x 15, recante la lettera

“R” di colore nero alta cm. 10, larga cm. 8, con larghezza del segno di cm. 1,5.

I colori delle targhe, delle etichette e dei marchi devono essere indelebili e rispondenti alle caratteristiche cromatiche stabilite dalle norme UNI.

I veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti pericolosi devono essere dotati di mezzi per provvedere ad una prima sommaria innocuizzazione e/o al contenimento della dispersione dei rifiuti che dovessero accidentalmente fuoriuscire dai contenitori, nonché di mezzi di protezione individuale per il personale addetto al trasporto.

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In caso di spandimento accidentale dei rifiuti i materiali utilizzati per la loro raccolta, recupero e riassorbimento dovranno essere smaltiti secondo le modalità adottate per i rifiuti e insieme agli stessi.

5.15 Rifiuti derivanti dalle attività terrestri svolte in ambito portuale

Tutti i rifiuti pericolosi prodotti durante lo svolgimento delle attività portuali rientrano, ai sensi dell’art. 184, comma 3, del D. Lgs. 152/2006, tra i rifiuti speciali.

I soggetti di cui agli art. 16, 18 e 21, comma 1, lett. b) della Legge 84/94 e successive modifiche ed integrazioni che effettuano operazioni portuali sono tenuti, al termine delle operazioni portuali su ogni nave, a provvedere alla pulizia delle aree portuali utilizzate per la movimentazione ed il deposito delle merci direttamente ovvero a mezzo di Società concessionaria del servizio. Permane in capo al soggetto che abbia effettuato la pulizia delle banchine a conclusione delle operazioni portuali, qualora sprovvisto delle autorizzazioni necessarie a disporre autonomamente lo smaltimento a norma di legge, l’obbligo di conferire i rifiuti alla Società concessionaria del servizio.

Analogamente, i concessionari di aree demaniali ubicate all’interno della recinzione doganale portuale, dovranno mantenere un adeguato livello di pulizia delle aree in concessione.

La raccolta di rifiuti dovrà essere effettuata in maniera differenziata secondo le tipologie previste dalle normative nazionali applicabili.

La Società concessionaria del servizio dopo il conferimento dei rifiuti, dovrà rilasciare ai soggetti interessati copia del formulario di identificazione contenente i dati previsti dall’art. 193 del D. Lgs. 152/2006.

5.16 Registrazione delle operazioni di conferimento

Qualsiasi unità di stazza lorda superiore a 400 Tonn. o che trasporta 15 o più persone deve essere munita del registro rifiuti (Garbage record book) e di un relativo piano di smaltimento (Garbage Management plan) in ottemperanza al disposto dalla risoluzione MEPC 65 (37) del 14/9/1995.

Il comando della nave dovrà registrare tutte le operazioni connesse al conferimento rifiuti, nel registro (Garbage record book) previsto dall’annesso V alla MARPOL 73/78, e conservare nell’archivio di bordo la documentazione comprovante l’effettuazione di dette operazioni.

5.17 Obblighi del gestore dell’impianto portuale e del servizio di raccolta Il gestore dell’impianto/servizio portuale e del servizio di raccolta dovrà:

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➢ comunicare in formato elettronico, con cadenza bimestrale, all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, quantità e tipologia dei rifiuti raccolti durante il servizio svolto in porto e navi dalle quali i rifiuti sono stati prelevati.

La suddetta comunicazione non sostituisce quella prevista dall’art. 189, comma 3, del D. Lgs.

152/2006;

➢ provvedere agli adempimenti relativi alla comunicazione annuale ed alla tenuta dei registri di cui all’art. 4, comma 6 del D.Lgs. 182/2003;

➢ detenere e compilare il registro previsto dall’art. 190 del D. Lgs. 152/2006;

➢ essere iscritto all’Albo Nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti di cui all’art. 212 del D. Lgs. 152/2006, ed avere la disponibilità diretta di idonei mezzi terrestri ed eventualmente nautici che gli consentano di garantire il servizio di ritiro e raccolta rifiuti nel porto di Porto Empedocle;

➢ tenere in perfetta efficienza tecnica e documentale tutti i mezzi impiegati nell’espletamento del servizio;

➢ effettuare il servizio di raccolta rifiuti con personale dipendente adeguatamente qualificato, e munito di apposite attrezzature ed indumenti atti a prevenire la trasmissione e/o la diffusione di agenti patogeni eventualmente presenti nei rifiuti ritirati.

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PROCEDURE PER LA SEGNALAZIONE DELLE EVENTUALI

INADEGUATEZZE RILEVATE NEL SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI DALLE NAVI

Così come disciplinato dall’Allegato II al D.Lgs. 182/03, eventuali anomalie, disservizi, incidenti e reclami relativi al sistema di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi, inoltrati dall’utenza e/o dai comandanti delle navi che fanno scalo nei porti o approdi disciplinati dal presente piano, dovranno essere inseriti in apposita banca dati.

La comunicazione va effettuata (a mezzo fax, mail, lettera ordinaria similare) al Responsabile di attuazione del Piano, riportando le seguenti informazioni:

- l'oggetto della segnalazione (il luogo ed il motivo del problema);

- eventuali danni ambientali verificatisi.

Le segnalazioni registrate, sono analizzate per accertarne la fondatezza e per individuare eventuali problemi o non conformità da eliminare, per evitare che si ripresentino ulteriori inadeguatezze o malfunzionamenti nell'attività di gestione dei rifiuti.

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In seguito all'analisi, il Responsabile di attuazione del Piano decide le modalità con cui trattare il problema riscontrato ed intraprendere l'azione necessaria alla soluzione anche delle conseguenze ambientali eventualmente prodottesi.

Le modalità di risposta decise sono comunicate al personale operante attraverso i canali più idonei per assicurare che tutti i soggetti coinvolti nelle aree portuali di raccolta siano informati circa le modifiche apportate all'operatività delle aree stesse.

Il Responsabile di attuazione del Piano mantiene l'archivio delle segnalazioni pervenute e delle risposte formulate.

Il Responsabile di attuazione del Piano raccoglie le segnalazioni e le porta periodicamente alla conferenza tecnica di servizio di attuazione del piano per opportuna segnalazione e discussione.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale convocherà, quando ritenuto necessario, una conferenza tecnica di servizio con i rappresentanti degli utenti, della Capitaneria di Porto, dell’USMAF, con il Chimico di Porto e con il concessionario, al fine di verificare l’adeguatezza del piano e mettere in essere eventuali interventi migliorativi.

In ogni caso, anche al di fuori delle predette riunioni, potranno essere fatte pervenire segnalazioni e proposte all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, nonché richieste di convocazione di riunioni straordinarie per urgenti questioni che dovessero emergere.

Attraverso questa procedura l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale è in grado di disporre di quelle informazioni utili per la pianificazione degli interventi di risposta allo scopo di poter perseguire il miglioramento delle prestazioni complessive in materia di tutela ambientale.

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IL RESPONSABILE DELL’ATTUAZIONE DEL PIANO

Le attività di cui sopra sono coordinate dall’Ufficio Ambiente e Sicurezza dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale che ha il compito di monitorare l’adeguatezza del Piano e degli impianti e di garantirne l’attuazione.

Lo stesso riceverà le segnalazioni sulle inadeguatezze rilevate relativamente al Servizio, ne curerà gli adempimenti derivanti, attiverà le periodiche consultazioni con gli utenti dei porti, con il Concessionario e con le altre parti interessate, al fine di ottenere un costante monitoraggio della attuazione del piano e l’affinamento delle previsioni organizzative e dei servizi.

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PRINCIPI NORMATIVI PER L’APPLICAZIONE DELLA TARIFFA

L’art. 8 del D.Lgs. n. 182/2003 prevede che gli oneri relativi all’impianto ed ai servizi portuali di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi devono essere coperti da tariffe a carico delle unità navali che approdano in porto. In particolare occorrerà determinare le tariffe secondo i criteri di cui all’allegato IV del D.Lgs. n. 182/2003 con una quota fissa indipendente dall’effettivo utilizzo degli impianti portuali di raccolta, commisurata in modo da coprire almeno il 35% dei costi di cui all’art. 8, comma 1 ed una quota correlata al quantitativo ed al tipo di rifiuti prodotti ed effettivamente conferiti dalla nave.

I bandi relativi all’individuazione dei gestori dei servizi di ritiro rifiuti da bordo dalle navi hanno tenuto conto delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 182/2003 (Nota del Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio n. 6610 del 2.9.2003).

Le previste tariffe (ritiri rifiuti solidi o liquidi dalle navi), saranno addebitate a chi effettivamente richiede ed ottiene il servizio; alle altre unità navali approdanti in porto e non richiedenti il servizio verrà comunque applicato almeno il 35% dei costi di cui all’art. 8, comma 1, del D.Lgs.

24/06/2003, n. 182.

Alle tariffe così determinate dovrà aggiungersi:

• per i rifiuti solidi urbani: il costo di smaltimento a discarica pubblica autorizzata;

• per i rifiuti liquidi: il costo di smaltimento, a mezzo autobotti, in autorizzati impianti di smaltimento.

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LINEE GUIDA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Per la gestione del servizio, così come descritto nei capitoli precedenti, in via provvisoria risultano necessari i seguenti titoli di legittimazione:

1) il soggetto gestore deve essere in possesso di iscrizione all’Albo Nazionale Smaltitori nelle categorie di rifiuti 1 (raccolta e trasporto rifiuti urbani e assimilati), 4 (raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi), 5 (raccolta e trasporto rifiuti pericolosi);

2) i mezzi terrestri utilizzati per la raccolta e il trasporto dei rifiuti devono soddisfare le pertinenti norme fissate dalla legislazione vigente in materia di trasporto (codice della Strada, normativa ADR, ecc.) e di autorizzazione rilasciata dall’Albo Nazionale delle imprese di gestione dei rifiuti;

3) Il gestore dell’impianto portuale di raccolta e del servizio di raccolta provvederà a tutti gli adempimenti previsti dal decreto legislativo n. 152/06 e s.m.i., fornendo altresì copia di tutti gli atti al Responsabile dell’attuazione del Piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

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4) Il gestore garantirà la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature impiegate nelle operazioni di raccolta e ne accerterà, con frequenti ed approfondite ispezioni, il buono stato di funzionamento. Eventuali inadeguatezze riscontrate dovranno essere trattate come indicato nel presente Piano;

5) Il gestore sarà inoltre obbligato a mantenere pulite ed in ordine le aree di deposito temporaneo e le attrezzature utilizzate, al fine di mantenere condizioni igieniche adeguate, per agevolare le operazioni di carico e scarico e per evitare eventuali miscelazioni tra diverse tipologie di rifiuti;

6) Il gestore sarà obbligato ad attivare apposite convenzioni con gli impianti di smaltimento rifiuti non recuperabili, in modo da garantire principi di economia, efficacia ed efficienza;

7) Il gestore sarà obbligato ad attivare apposite convenzioni con i vari Consorzi obbligatori di recupero (COREPLA, RILEGNO, COMIECO, CONOE, COBAT ecc.) al fine di assicurare la corretta destinazione dei rifiuti differenziati riciclabili;

8) Il gestore è, altresì, tenuto al rispetto delle normative vigenti in materia di prevenzione degli incendi

Per quanto attiene ai formulari, in linea con le disposizioni normative vigenti, per tutte le operazioni di trasporto dei rifiuti garbage, che consistono in rifiuti urbani ed assimilabili non pericolosi, sia per quanto attiene al trasferimento dalla nave alla base operativa del gestore, sia per la spedizione dalla base operativa al centro finale di recupero/smaltimento, essi non vanno redatti.

Analogo discorso va fatto per i rifiuti sterilizzati, tenuto conto che essi rientrano nella categoria dei rifiuti urbani e si classificano con il codice CER 200108.

È in ogni caso prevista una ricevuta identificativa del soggetto dal quale è effettuato il ritiro da parte del Concessionario (“buono di prestazione”).

Per tutti i rifiuti speciali pericolosi e non, il formulario di identificazione va redatto, fatta eccezione nei casi di movimentazione all’interno dell’area portuale (es. trasporto di oli da un motopesca al centro di raccolta, trasporto di un rifiuto dalla nave alla base operativa portuale del gestore, qualora venga autorizzato un punto di raccolta R 13), potendosi intendere tale movimentazione come effettuate in un’area delimitata in cui più soggetti provvedono alla gestione tramite un terzo autorizzato (interpretazione analogiche della lett. N della circolare Ministero dell’ambiente 4 agosto 1998).

In tutti gli altri casi il FIR va redatto da parte del soggetto gestore del servizio che assume la detenzione del rifiuto.

Ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.Lgs. 182/2003 il gestore del servizio e dell’impianto portuale di raccolta provvede direttamente agli adempimenti previsti circa la comunicazione annuale e alla tenuta dei registri previsti agli artt. 189 e 190 del D.Lgs. n. 152 del 2006.

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CAMPAGNA INFORMATIVA ALL’UTENZA DEI CRITERI E METODI DI SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE MARINO

L’AdSP si propone di fare una campagna di sensibilizzazione sui danni ambientali procurati dall’abbandono in mare di rifiuti, tramite la diffusione degli aggiornamenti normativi, le iniziative intraprese per favorire la raccolta differenziata, le conclusioni delle relazioni annuali e tramite le associazioni accreditate che si occupano di monitoraggio delle acque e delle coste.

La creazione di una banca dati, predisposta dall’ufficio responsabile del piano di gestione, consentirà di valutare, nel corso degli anni gli andamenti delle quantità di rifiuti conferiti, tenendo conto delle varie categorie e tipologie dei vettori marittimi, ivi compresi i pescherecci e le unità da diporto.

Tale osservatorio si propone altresì, sulla scorta di segnalazioni relative a eventuali anomalie, disservizi, incidenti e reclami inerenti le modalità di espletamento dei servizi, di operare attivamente nel campo della prevenzione dell’inquinamento marino di concerto con gli organi di

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CONCLUSIONI

Il piano sarà aggiornato almeno ogni tre anni, come previsto dall’art. 5.6 del D.Lgs. 182/2003, e, comunque, in presenza di significativi cambiamenti operativi e/o esigenze del porto e dei servizi/impianti esistenti.

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