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OBIETTIVI ED ATTIVITÀ

Come riportato nella nota metodologica, qui di seguito si illustrano nello specifico gli obiettivi e le attività dei due servizi prescelti nell’anno 2020: Casa Famiglia Primavera e Comunità Educativa Riabilitativa Diurna (CERD) La Tenda e il progetto Incroci di Famiglie avviato nel 2021 in periodo di pandemia.

7.1Servizio per minori “CASA FAMIGLIA PRIMAVERA”

E’ una Comunità di tipo familiare che opera nell'ambito dell'accoglienza di minori in situazione di disagio personale e familiare con l’obiettivo di farli sentire “a casa”. Il nucleo familiare di riferimento è costituito da Nadia e dalla figlia Chiara. Nadia ha altri due figli naturali che, usciti dal nucleo familiare, la aiutano e la supportano con le proprie rispettive famiglie. E’ inserita da alcuni anni nella rete delle famiglie Strade di Case che ruotano nell'ambito della Cooperativa “La Vigna”, e in modo particolare all'esperienza pluriennale della “Casa Famiglia Antonia”.

La Casa può accogliere fino a due (2) minori bambine e bambini provenienti da situazioni di disagio personale, familiare e sociale di età compresa tra 0 e 11 anni, fatte salve esigenze diverse.

L’inserimento all’interno della Casa Famiglia dove possibile è temporaneo ed ha i seguenti obiettivi generali:

- rientro nella propria famiglia di origine (collaborare, dove possibile, con gli altri soggetti istituzionali di pertinenza nel lavoro di affiancamento della famiglia di origine, in vista della risoluzione dei motivi che hanno portato all’inserimento e del più immediato possibile rientro del minore nel proprio ambiente naturale);

- affidamento familiare (sensibilizzare il territorio, anche nelle forme intermedie – solo in fine settimana oin periodi di vacanza, sostegno pomeridiano, ecc. – ritenendo la soluzione affido familiare più consona alle necessità dei minori

rispetto al soggiorno in Casa Famiglia, e secondaria al rientro nella propria famiglia d’origine);

- accompagnamento all’adozione;

- accompagnamento verso l’autonomia nel caso che nessuna delle tre ipotesi precedenti sia percorribile.

- in linea con l’obiettivo precedente, progettare e realizzare percorsi di semiautonomia da attivare con il raggiungimento della maggiore età.

L’intervento prevede:

- l’opportunità di soddisfare i bisogni primari, riguardanti la salute, la cura della persona, gli affetti, ...;

- il superamento sereno delle situazioni di disagio e delle problematiche esistenziali ad esso connesse, al fine di acquisire e valorizzare le proprie abilità

e competenze;

- la prevenzione del disagio non solo con un’ottica protettiva, ma anche e soprattutto per favorire l’autonomia nelle scelte e la progettazione individuale verso il futuro;

- la ristrutturazione e la rielaborazione del passato (attraverso una ricerca di senso nella storia e negli avvenimenti) e l’eventuale creazione di una rete di rapporti affidabili e funzionali alla crescita;

- un’attenzione particolare alla dimensione affettiva come componente fondamentale dello sviluppo umano;

- il sostegno per una libera adesione, cosciente e responsabile, ai contenuti del messaggio cristiano o di altre confessioni religiose, come una possibile dimensione del vivere umano.

Per raggiungere gli obiettivi precedentemente individuati, le dimensioni e le caratteristiche funzionali e organizzative sono a modello familiare, rispettose di ritmi ed abitudini, culture ed esigenze dei minori accolti.

Tra le prestazioni offerte dalla Casa inoltre si annoverano:

- accoglienza, osservazione e progettazione: dopo un primo periodo di accoglienza ed ambientazione per il minore, l’equipe della Casa esegue una serie di osservazioni mirate alla stesura del progetto educativo personalizzato, redatto in collaborazione con il Servizio Sociale di provenienza;

- gestione dei rapporti con i servizi sanitari e sociali: l’intervento educativo per il minore è progettato con il Servizio Sociale. L’equipe della Casa si preoccupa di far proseguire al minore, qualora siano stati già intrapresi, gli incontri di psicoterapia;

- mantenimento dei rapporti con le famiglie d’origine (ed eventualmente affidatarie e adottive): le modalità di rapporto con la famiglia del minore sono definite già nella progettazione individuale del ragazzo e mediate dal Servizio Sociale. E’ compito degli educatori agevolare i rapporti tra i minori e le loro famiglie (tranne i casi in cui sia sconsigliabile). A tal fine sono previsti contatti tra il minore ed uno o più componenti della famiglia d’origine: attraverso rientri periodici presso l’abitazione della famiglia che tengono in considerazione la singola problematica ed i periodi di vacanza oppure attraverso incontri, a volte vigilati a volte autogestiti da minore e famiglia, che durano da poche ore ad intere giornate;

- interventi di socializzazione e risocializzazione: uno degli obiettivi fondamentali che la Casa Famiglia si prefigge è diretto a favorire i rapporti tra coetanei, allargando le loro esperienze sociali con l’inserimento in gruppi differenti e con l’utilizzo di strutture scolastiche, lavorative, sportive, ricreative e culturali per favorire la loro integrazione e socializzazione;

- organizzazione del tempo libero (attività ricreative, sport, vacanze): la Casa Famiglia ricerca, potenzia e propone legami e forme di collaborazione bilaterali con le varie agenzie educative presenti nel territorio. Oltre alla realtà

parrocchiale, è indispensabile valutare i progetti ed i servizi già attivati dalle istituzioni. Tutto questo ha come obiettivo primario quello di favorire l’acculturazione, la socializzazione, l’aggregazione sia con persone esterne che con quelle interne alla Casa, svolgendo anche una funzione di sostegno e di sviluppo dell’identità della persona;

- inserimento scolastico e rapporti con le scuole (insegnanti e gruppo classe):

nella progettazione iniziale, fatta per ogni minore inserito in Casa Famiglia, è

previsto un percorso scolastico. Gli educatori scelgono la scuola presente sul territorio più adatta ad accogliere e sostenere il minore. Il coordinatore pedagogico tiene informata la famiglia dell’andamento scolastico, fornendogli fotocopia delle pagelle, organizzando eventualmente incontri con gli insegnanti, esponendo i successi ottenuti o le difficoltà incontrate. In questo caso la Casa si fa carico di sostenere il minore nello svolgimento dei compiti per superare gli ostacoli incontrati.

L’input operativo proviene sempre da una richiesta di inserimento da parte del Servizio Sociale inviante, cui segue una valutazione ed una successiva accoglienza del minore.

La pianificazione delle attività avviene secondo le seguenti modalità:

- l’équipe educativa si riunisce settimanalmente per un momento di formazione e verifica mentre l’attività di supervisione educativa viene svolta con cadenza bisettimanale. E’ prevista anche l’attività di supervisione psicologica a cadenza mensile. Sono previsti strumenti e metodologie di verifica e valutazione

con situazioni problematiche e con i vari soggetti dell’affido; mantenimento e raggiungimento degli obiettivi; valorizzazione delle risorse umane e materiali;

ecc.). La supervisione viene vista come strumento non solo di lavoro sui vissuti dei singoli operatori, ma anche e soprattutto sulle capacità dell’équipe a trattare le domande e le relazioni nel contesto della relazione d’aiuto.

- Vengono previsti strumenti e metodologie di verifica e valutazione costante rispetto all’evoluzione dei ragazzi e dei loro progetti individuali, come ad esempio colloqui personali e/o collettivi (tipo circle-time); indici di

“gradimento”, di socializzazione, di capacità espressiva e comunicativa, di rendimento scolastico, eventuali consulenze esterne; ecc.;

- Infine l’equipe si avvale di una serie di strumenti per meglio monitorare l'andamento della Casa Famiglia (calendario, diario di bordo, ...).

Le attività previste sono quelle precedentemente elencate e rispondono agli obiettivi personalizzati per ciascun utente della Casa Primavera.

I risultati attesi dall’organizzazione hanno a che fare con la sfera del benessere, dello sviluppo cognitivo ed affettivo dei minori. Pertanto, non è presente un output materico come conseguenza diretta/indiretta del lavoro educativo, ma i benefici si valutano in termini di outcome ed impatto, intesi come cambiamenti significativi e positivi nella vita del minore e risultati a lungo termine sull’autonomia, le relazioni ed il contesto di vita.

La Casa famiglia è stata operativa tutti i giorni dell'anno.

Al 31 dicembre 2021 erano presenti due minori (2) accolti inseriti tutto l’anno.

L’età degli accolti nel 2021 è di 14 anni e 10 anni.

ANALISI DEL SERVIZIO

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