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CAPITOLO IV LA COMPLESSITÀ DELLA RICERCA DIDATTICA IN

III.5 L A DIDATTICA DEL MOVIMENTO E ACCESSO ALLA CONOSCENZA DELLA SCUOLA

III.5.1 Obiettivo e metodologia

L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di verificare la possibilità che un percorso didattico-laboratoriale destinato ad una classe terza ed una classe quarta della scuola primaria italiana, centrato su attività motorio-sportive, avvalendosi di un sistema pluripercettivo e svolgendosi in un ambiente di apprendimento “non formale” come uno spazio verde, potesse facilitare il processo di costruzione della conoscenza.

Per la ricerca sono state preliminarmente sottoscritte specifiche convenzioni con due scuole per la realizzazione del piano pluriennale che si è articolato secondo il modello della ricerca-azione.

Il lavoro di ricerca si è svolto in 3 fasi :

a) Nella prima fase è stata svolta una ricerca teorico-argomentativa per definire una cornice epistemologica interdisciplinare sul tema del laboratorio motorio e sportivo come chiave di accesso ai saperi e strumento di facilitazione dei processi formativi.

Il quadro teorico delineato ha fornito un supporto scientifico a sostegno dell’ipotesi secondo la quale è possibile predisporre un intervento didattico centrato sull’attività motoria e ludico-sportiva, che favorisca l’attivazione di processi cognitivi, utilizzando la dimensione corporeo-chinestesica come medium per la trasferibilità dei saperi. La ricerca si è svolta oltre che nell’ambito motorio-sportivo in quello pedagogico, psicologico, didattico e neuroscientifico indispensabile per la definizione di un modello didattico di laboratorio motorio plurisensoriale che potesse rispondere alle caratteristiche richieste dal percorso di ricerca.

La ricerca di base ha consentito, inoltre, uno studio sulle attuali pratiche in ambito sportivo e sul possibile “modellamento didattico” di una proposta che rispondesse ai bisogni del percorso di ricerca. Il risultato di tale ricerca ha condizionato la scelta dell’Orienteering come “ambiente” laboratoriale in quanto le caratteristiche di questa attività sportiva hanno dimostrato di comprendere gli elementi indispensabili alla costruzione di un laboratorio didattico curvato alla specifica ipotesi di ricerca:

• Spiccata dimensione plurisensoriale dell’esperienza all’interno della quale concorrono i diversi sistemi percettivi, integrandosi e fungendo di volta in volta anche come sistemi vicarianti;

• Accesso alla conoscenza dei luoghi, delle piante e dei percorsi attraverso la concorrenza di più sistemi sensoriali;

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• Capacità di collegare armonicamente i meccanismi di memoria a lungo termine attraverso una costante contestualizzazione della teoria scarica-connetti di Donald Hebb;

• Capacità di contestualizzare in ambito motorio e ludico-sportivo la metodologia della ricerca, favorendo l’approccio metacognitivo alla conoscenza dei bambini.

b) Nella seconda fase è stata realizzata una ricerca empirica che ha consentito di condurre uno studio sulla relazione tra:

- difficoltà di apprendimento nella scuola primaria e rigidità degli schemi didattici - formazione docente ed utilizzazione di metodologie didattiche centrate sul corpo e il movimento.

Il lavoro si è sviluppato attraverso:

- la lettura dei programmi ministeriali e la contestualizzazione in ambito didattico di conoscenze, abilità e risorse personali previste dai diversi modelli formativi

c) Nella terza fase di ricerca azione presso ogni istituzione si sono realizzate le seguenti azioni:

1. Formazione dei docenti sulle metodologie didattiche previste dalla ricerca (didattica laboratoriale centrata sul corpo)

2. Definizione di un protocollo condiviso scuola-università per la parte destinata agli studenti

3. Laboratorio didattico

4. Somministrazione dei subtest 9,10, e 11 del Test (T.E.M.A.) di C.R. Reynolds E.D. Bigler

I risultati della ricerca sono stati, infine, analizzati statisticamente per valutare eventuali differenze tra il gruppo sperimentale e quello di controllo.

Il campione è rappresentato da soggetti provenienti dalle classi terze e quarte della scuola primaria di Fisciano (SA) e quelli del 4° circolo didattico di Giugliano (NA). Il numero iniziale di alunni è stato di 160. Il campione è stato suddiviso in due gruppi di cui uno sperimentale ed uno di controllo.

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Sono stati estratti 80 alunni per il gruppo di controllo ed 80 per quello sperimentale; per le classi terze sono risultati presenti al test 76 per il gruppo di controllo e tutti gli ottanta previsti per il gruppo sperimentale, per un totale di 156; per le classi quarte sono risultati presenti al test 80 per il gruppo di controllo e 76 per il gruppo sperimentale, per un totale di 156.

La fascia di età dei partecipanti è di 8±1 anni (classi terze) e 9±1 anni (classi quarte). Per la realizzazione dell’esperienza è stato scelto un ambiente non strutturato come spazio di sperimentazione: il parco, mentre per il gruppo di controllo è stato utilizzato lo spazio classe per la didattica tradizionale.

Il test che è stato somministrato è il Test of Memory and Learning di C.R. Reynolds e E.D. Bingler. Nello specifico gli aspetti della memoria analizzati sono stati:

- l’apprendimento di coppie di parole associate che afferisce alle funzioni mnestiche verbali

- la memoria spaziale e sequenziale visiva che valutano caratteristiche non verbali. La valutazione delle suddette funzioni mnestiche è un obiettivo in armonia con le definizioni classiche dell’apprendimento, concepito come uno stato inferito dall’osservazione di modificazioni del comportamento che, in questo caso, corrispondono alle modificazioni del materiale ricordato da una prova alla successiva.

I subtest selezionati sono stati:

• il subtest 9 “Raccordo di coppie di parole”: compito verbale di apprendimento di coppie di parole associate, che consiste nel chiedere al soggetto di rievocare l’altra parola della coppia man mano che l’esaminatore fornisce la prima parola di ciascuna coppia, consentendo di calcolare misure di rievocazione immediata, associativa e di apprendimento;

• il subtest 10 “Memoria di collocazione spaziale (MCS)”: compito non verbale che ha reso possibile una valutazione della memoria spaziale, richiedendo al soggetto di riprodurre una serie ordinata dei movimenti della mano nella stessa sequenza temporale in cui vengono presentati dall’esaminatore;

• il subtest 11 “Imitazione motoria della mano (IMM)” che ha fornito una valutazione psicomotoria basata sulla visualizzazione dello stimolo (modello motorio) della memoria sequenziale, facendo riprodurre al soggetto una serie

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ordinata dei movimenti della mano nella stessa sequenza temporale in cui sono stati presentati dall’esaminatore.

Lo stimolo (attività laboratoriale e percorso di Orienteering) è stato somministrato direttamente dagli insegnanti della classe precedentemente formati sulla metodologia didattica del laboratorio centrato sull’esperienza motoria e ludico-sportiva al gruppo sperimentale. I bambini del gruppo di sperimentazione sono stati bendati e, avvalendosi dei sensi vicarianti (tatto, olfatto, udito), hanno esplorato in maniera multisensoriale alcune parti delle piante scelte. In particolare i bambini del gruppo di sperimentazione hanno abbinato al percorso le attività di “orienteering” (attività motoria presportiva di orientamento attivo). Quelli del gruppo di controllo hanno svolto parallelamente, una lezione “tradizionale” in aula, in cui sono stati trattati gli stessi argomenti previsti per il primo percorso, ma solo attraverso immagini e spiegazioni che afferiscono ad una parte limitata del sistema percettivo (udito, vista).

Successivamente entrambi i gruppi sono stati sottoposti al test che ha fornito la misura dell’effetto del trattamento sul gruppo sperimentale.

I dati sono stati elaborati statisticamente allo scopo di verificare differenze significative tra il gruppo sperimentale ed il gruppo di controllo, eventualmente dovute all’applicazione del metodo sperimentale; le differenze sono state valutate per i gruppi sperimentali e di controllo delle sole classi terze e per quelli delle sole classi quarte.

La statistica applicata è l’ANOVA ad una via con test t di Student per due gruppi indipendenti (corrispondente al test f di Fischer per due gruppi).

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