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L'impiego diffuso della prostatectomia radicale come gold standard per il trattamento del carcinoma della prostata clinicamente localizzato e gli ottimi risultati sia oncologici sia funzionali di questa procedura hanno contribuito a creare un'ampia popolazione di pazienti che sono a rischio, nel corso della loro vita, di sviluppare un carcinoma vescicale potenzialmente meritevole di trattamento radicale.

La cistectomia radicale in questi pazienti diventa una procedura complessa, poiché i cambiamenti indotti dalla precedente prostatectomia aumentano potenzialmente il rischio di danneggiamento delle strutture pelviche deputate alla continenza urinaria e alla funzione erettile, con risultati funzionali subottimali.

Quindi la scelta della derivazione urinaria da utilizzare in questi casi è spesso molto controversa e la sostituzione con neovescica ileale ortotopica viene riservata a un numero molto limitato di pazienti. 155-158

Scopo di questa tesi è riportare i risultati oncologici e funzionali in una serie di pazienti trattati con cistectomia radicale e sostituzione con neovescica ileale ortotopica dopo essere stati sottoposti a prostatectomia radicale radicale retropubica in due centri universitari di riferimento.

3

MM

AATTEERRIIAALLII EE MMEETTOODDII

Durante il periodo tra il 2009 e il 2011 quattro pazienti con età compresa tra i 62 e i 72 anni (mediana 67 anni) che erano stati sottoposti a prostatectomia radicale retropubica per adenocarcinoma prostatico da 27 a 104 mesi prima (mediana 45 mesi), sono stati trattati con cistectomia radicale e sostituzione con neovescica ileale ortotopica sec. Studer nell'Inselspital di Berna e nell'Azienda Ospedaliero- Universitaria di Pisa [TAB.1].

Il referto istologico relativo all'adenocarcinoma prostatico era pT2bN0M0 Gleason score 6 nel primo caso, pT2cN0M0 Gleason score 5 e 6 nel secondo e nel terzo paziente e pT3bN0M0 Gleason score 7 nel restante caso.

I pazienti non sono stati sottoposti a radioterapia pelvica né prima né dopo la cistectomia radicale.

L'esame istologico definitivo relativo alla cistectomia radicale ha messo in evidenza un carcinoma uroteliale non muscolo invasivo di alto grado nei primi tre casi e un carcinoma uroteliale muscolo-invasivo nel restante caso.

Tre pazienti erano affetti da diabete mellito di tipo II e un paziente aveva comorbidità vascolare.

Dopo la open RRP i primi tre pazienti erano completamente continenti (0 pad) sia di giorno che di notte, mentre il quarto paziente presentava stress incontinence di grado I.

(La pesatura del pannolino bagnato in confronto allo stesso asciutto, dopo aver fatto eseguire alla persona delle attività che possono originare delle perdite, o durante le 24 ore di una giornata tipo, è un test che consente di quantificare, soprattutto se

ripetuto nei giorni per le 24 ore, la incontinenza e il suo andamento nel tempo (test del pannolino o pad-test)).

Prima della RRP non era stata valutata la validità dell'erezione; dopo la RRP i tre pazienti diabetici erano tutti in grado di avere un rapporto sessuale con l'utilizzo di iniezioni intracavernose di alprostadil, il paziente con malattia vascolare aveva deficit d’erezione non responsivo ad alprostadil.

(L’alprostadil è la forma naturale della prostaglandina E1 (PGE1). Induce l’erezione mediante rilassamento della muscolatura liscia trasecolare e mediante dilatazione delle arterie cavernose, il che determina l’espansione degli spazi lacunari e l’intrappolamento del sangue mediante compressione delle venule contro la tunica albuginea, un processo che viene definito “meccanismo veno-occlusivo-corporeo”. Generalmente l’erezione avviene dopo 5-15 minuti dall’iniezione. La sua durata è dipendente dalla dose.)

Durante la cistectomia radicale a discrezione del chirurgo in due casi è stata estesa la linfedenectomia pelvica già eseguita durante la RRP, rimuovendo rispettivamente ulteriori 17 e 22 linfonodi, risultati negativi.

La cistectomia radicale è stata eseguita in maniera discendente, la giunzione vescico uretrale è stata isolata tramite un'accurata dissezione retropubica e sezionata. La sostituzione con neovescica ileale ortotopica è stata eseguita con la tecnica precedentemente descritta.138

Le complicanze perioperatorie sono state classificate secondo il sistema modificato di Clavien.159 [FIG.8]

La continenza urinaria e la potenza sono state definite come precedentemente riportato e sono state valutate a 24 mesi di follow-up dopo la cistectomia radicale. 142, 160

4

RR

IISSUULLTTAATTII

Il tempo operatorio variava tra i 360 e i 420 minuti e la perdita stimata di sangue tra i 400 e i 1,000 ml.

Durante l'intervento in un paziente è stata procurata una piccola lesione del retto prontamente suturata con punti di sutura staccati 3-0 (complicanza di grado 3b sec. Clavien) senza conseguenze nell'outcome post-operatorio.

Un paziente ha richiesto la trasfusione di un'unità di emazie concentrate (grado 2 sec. Clavien)

Nel post-operatorio un paziente ha sviluppato polmonite (grado 2 sec. Clavien) che ha prolungato la durata dell'ospedalizzazione di 3 giorni.

L'ospedalizzazione variava tra i 14 e i 22 giorni (mediana 17,25 giorni).

Un paziente è stato studiato con esame video-urodinamico prima e dopo la cistectomia radicale, documentando una diminuzione della lunghezza funzionale dell'uretra (da 33 a 15 mm) e della pressione massima di chiusura uretrale (da 38 a 17 cm H2O). Il paziente è rimasto comunque continente a causa delle basse pressioni del serbatoio uretrale. [FIG.9]

La continenza urinaria era completa (0 pad) in un paziente, due usavano un pad per perdite lievi, mentre uno era incontinente. Quest'ultimo ha sviluppato una stenosi dell'anastomosi neovescico-uretrale 10 mesi dopo la cistectomia radicale, successivamente trattata con incisione endoscopica a freddo. Il successivo impianto di Advance Male Sling dopo 13 mesi non ha prodotto un significativo miglioramento della continenza ed è stato programmato il posizionamento di un sfintere urinario artificiale.

Tutti e tre i pazienti viventi continuano ad avere attività sessuale soddisfacente con l'uso di iniezioni intracavernose di Alprostadil.

Con un follow-up dopo la cistectomia radicale che varia tra i 27 e i 42 mesi (mediana mesi) un paziente è deceduto per progressione di malattia mentre gli altri tre pazienti sono attualmente viventi e liberi da malattia. [TAB.1]

5

DD

IISSCCUUSSSSIIOONNEE

L'uso diffuso del dosaggio del PSA come screening per l'adenocarcinoma prostatico ha causato una migrazione verso uno stadio più basso alla diagnosi e la prostatectomia radicale, “open” o con approccio laparoscopico robot-assistito, rappresenta la forma di trattamento più comune per il carcinoma prostatico clinicamente localizzato.161, 162

Questi pazienti hanno solitamente buoni risultati funzionali e vorrebbero mantenerli nel caso fosse necessario sottoporsi ad ulteriore chirurgia per l'insorgenza di un carcinoma vescicale.

La diagnosi di un tumore del tratto genito-urinario nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale non rappresenta un evento eccezionale e le opzioni di trattamento devono tenere in considerazione anche le ripercussioni sulla qualità della vita.

I pazienti che sviluppano un carcinoma muscolo-invasivo della vescica dopo la

prostatectomia radicale possono essere trattati con radioterapia o con chirurgia radicale, che rappresentano l'unica logica soluzione terapeutica anche per i carcinomi di alto grado non muscolo-invasivi con multiple recidive.

La cistectomia radicale dopo chirurgia prostatica può essere tecnicamente difficoltosa a causa delle aderenze che obliterano i piani di clivaggio anatomici ed esiste un rischio aumentato di procurare lesioni del retto o di causare un insulto ai meccanismi deputati alla continenza urinaria a livello del pavimento pelvico.

In considerazione di queste difficoltà il tipo di derivazione urinaria da preferire è ancora dibattuto, e in letteratura esistono solo 29 casi riportati di sostituzione con

neovescica ileale ortotopica dopo prostatectomia radicale retropubica con dati disponibili sui risultati funzionali. [TAB.2] 155-158

I risultati funzionali sono variabili con un tasso mediano riportato di continenza diurna >50%, ma con un'alta incidenza di stenosi dell'anastomosi neovescico-uretrale in un alcuni centri (67%). 157

In nessuno studio ad oggi pubblicato è disponibile un follow-up a lungo termine e non sono mai stai riportati i risultati di un valutazione urodinamica.

La serie più numerosa pubblicata da Huang et al riflette l'esperienza di diversi chirurghi che utilizzano diversi tipi di neovescica ileale ortotopica, il che può aumentare la variabilità dei risultati perioperatori.158 Sono stati inclusi i pazienti con

carcinomi localmente avanzati della vescica e in due casi è stato posizionato uno sfintere artificiale al tempo stesso della cistectomia.

Noi crediamo che l'indicazione alla neovescica ileale ortotopica dopo RRP debba essere riservata ai pazienti motivati con carcinoma vescicale a rischio basso di progressione sistemica.

La dissezione della giunzione vescico-uretrale rappresenta il tempo più difficile della procedura e solo dopo un'adeguata preparazione uretrale il chirurgo potrà decidere se può procedere con il confezionamento del serbatoio ileale con sicurezza.163

6

CC

OONNCCLLUUSSIIOONNII

L'esperienza cumulativa di due centri universitari di riferimento che utilizzano la stessa tecnica chirurgica sia per la RRP che per la RC e sostituzione con neovescica ileale ortotopica suggerisce che dopo la prostatectomia radicale ci sia la ragionevole possibilità di mantenere risultati soddisfacenti nei pazienti con carcinoma vescicale sottoposti a cistectomia radicale e sostituzione con neovescica ileale ortotopica.

7

TT

AABBEELLLLEE EE

FF

IIGGUURREE

FIG. 1 Rapporti della vescica urinaria

FIG. 3 Incisione mediana sovraombelico-pubica

FIG. 4 Piano posteriore al di sotto del recesso retto vescicale

A

B

FIG. 6A Cistectomia radicale nerve-sparing nel maschio. 6B Sviluppo del piano tra capsula prostatica e fascio vascolo-nervoso

FIG. 8 Classificazione Dindo-Clavien

FIG. 9 Caso 4 Profilo pressorio uretrale dopo RRP (a) e dopo Cistectomia radicale e derivazione con neovescica ortotopica (b)

TAB 1. Caratteristiche demografiche, cliniche e patologiche di quattro pazienti trattati con CR e derivazione con neovescica ileale ortotopica dopo PRR Pz. Età alla CR (anni) Intervallo tra gli interventi (mesi) Stadio patologico e grado del tumore prostatico Continenza urinaria dopo PRR Potenza dopo PRR Stadio patologico e grado del tumour vescicale Comorbidità Follow-up dopo CR (mesi) Continenza urinaria dopo CR Potenza dopo CR Follow- up status Giorno Notte

1 67 69 pT2cN0 GS 6 si Alprostadil pT1G3N0 DM 27 si si Alprostadil Vivo

NEM

2 72 104 pT2bN0 GS 6 si Alprostadil pT1G3N0 DM 29 No No Alprostadil Vivo

NEM

3 62 45 pT2cN0 GS 5 si Alprostadil pT1TisG3N0 DM 48 si si Alprostadil Vivo

NEM

4 70 27 pT3bN0 GS 7 Incontinenza

da stress I

Impotente pT2TisG3N0 MC 42 1 pad 1 pad NA DPM

TAB 2. Risultati sulla continenza urinaria in serie pubblicate sulla CR e la derivazione con neovescica ileale ortotopica dopo PRR.

Serie Pubblicate (Primo Autore, Anno) Pazienti valutabili per la continenza urinaria Pazienti con continenza diurna Tempo trascorso alla valutazione (mesi) Percentuale Schuster, 2003 [1] 3 3 100% ND Miotto, 2004 [2] 1 1 100% 1 Jayram, 2010 [3] 6 2 33% ND Huang, 2012 [4] 19 11 58% 12 Nostra serie 4 3 75% 24 totale 33 20 61% ND = non disponibile

8

BB

IIBBLLIIOOGGRRAAFFIIAA

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