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Offerta formativa online

Nel documento GENDER SCHOOL (pagine 112-118)

PARTE II - Normativa di riferimento

2. Offerta formativa online

Nel più ampio programma educativo pensato nel quadro delle azioni Indire e Dipartimento per le Pari Opportunità per aiutare gli insegnanti a portare in classe un nuovo “approccio di genere”, si inserisce il piano della formazione online, di seguito se ne descrivono i contenuti.

MODULO 1

PREGIUDIZI, STEREOTIPI E DISCRIMINAZIONI

La presenza di atteggiamenti e opinioni preconcette verso chi è percepito come diverso può portare le persone ad assumere comportamenti discriminatori. Stereotipi e pregiudizi sono atteggiamenti che, spesso inconsapevolmente, influenzano le nostre relazioni con gli altri e che possono avere effetti anche molto gravi.

Il modulo intende approfondire secondo una prospettiva psicosociale i costrutti di stereotipo e di pregiudizio, con particolare riferimento al genere.

Vengono qui affrontate le componenti cognitive, affettive e comportamentali di tali fenomeni, il modo in cui essi si formano e si consolidano e i rischi che possono implicare.

Particolare rilievo dato poi ai pregiudizi legati al genere e a come essi possano manifestarsi nell’ambiente scolastico.

Infine, vengono analizzate alcune strategie di contrasto e di prevenzione degli stereotipi e dei pregiudizi.

OBIETTIVI

- Conoscere i costrutti di pregiudizio e stereotipo

- Riflettere sui propri e gli altrui atteggiamenti potenzialmente discriminatori

- Riconoscere la discriminazione, le sue manifestazioni comportamentali e gli effetti che essa può comportare su chi ne è vittima, con particolare riferimento al contesto scolastico

- Conoscere strategie, strumenti e pratiche educative per contrastare le discriminazioni basate sul genere e promuovere una cultura inclusiva e orientata alle pari opportunità.

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MODULO 2

DIFFERENZE DI GENERE E COMUNICAZIONE NON-VIOLENTA

Il modulo affronta il tema della Comunicazione Non Violenta, un metodo creato da Marshall Rosenberg, amico e collaboratore di Carl Rogers, che ha lavorato per oltre 40 anni in situazioni di guerra o di conflitto grave in tutto il mondo. Rosenberg era convinto della fondamentale bontà degli esseri umani e ha speso la sua intera vita ad aiutare le persone a ritrovare la capacità innata di donare spontaneamente, di vivere felicemente connessi all’”Amata Energia Divina” e di cooperare invece che competere.

Il modello di Rosenberg insegna a parlare senza valutare, giudicare o etichettare gli altri e dà un’alternativa valida alle reazioni automatiche di attacco o fuga di fronte a una difficoltà relazionale liberando dalle abitudini e dai condizionamenti inconsapevoli. Migliora la capacità di comunicare in modo autentico, insegnando a identificare ed esprimere con chiarezza, nel rispetto di sé e degli altri, ciò che si sente e che si desidera ottenere. È un linguaggio, quello della Giraffa, nuovo e rivoluzionario che con semplicità trasforma il modo di esprimersi e permette di liberarsi dalla violenza, sia da quella più evidente che da quella più nascosta. È un metodo semplice da apprendere ed è utile per conoscere se stessi ed esprimersi in modi onesti e sinceri che generino negli altri collaborazione e la ricerca di soluzioni soddisfacenti per tutti.

OBIETTIVI

- Illustrare il modello CNV

- Illustrare i modelli educativi alla base degli atteggiamenti violenti

- Dimostrare come, all’interno del modello CNV, tali modelli producono conflitto - Individuare la violenza “nascosta” nell’abituale modo di esprimersi

- Saper ricevere messaggi aggressivi e coglierne il vero e reale significato - Contenere l’insorgere di conflitti superflui e non intenzionali

- Conoscere strumenti utili a gestire conflitti esistenti e a mediare in modo efficace - Fornire strumenti operativi utili per gestire le relazioni in modo cooperativo

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MODULO 3

“GENERE”: SIGNIFICATO E PROSPETTIVE

Il modulo di studio si suddivide in tre unità la prima è una panoramica sul significato e sulle origini del concetto di “genere”, sui presupposti storico-metodologici degli studi di genere e sul significato di “differenze di genere” e di “disuguaglianze di genere”, in particolare attraverso i riferimenti ai concetti di gender mainstreaming, empowerment e “gender equality” per iniziare a chiarire il nesso tra educazione alla cittadinanza attiva e rispetto di diversità e differenze. La seconda unità si propone due specifici approfondimenti: il primo su diritti universali e inalienabili delle donne (a partire dalle suggestioni Conferenza mondiale di Pechino del 1995 e dalla prima Convenzione delle donne, CEDAW fino a oggi) nell’educazione alla cittadinanza attiva; il secondo sulla dimensione di genere nell’orientamento scolastico e educativo con riferimento in particolare alla femminilizzazione del ruolo dell’insegnante, al gender gap, e al fenomeno della segregazione femminile di genere nei percorsi di studi. Infine, la terza unità suggerisce alcune fonti per la ricognizione di esempi di percorsi disciplinari strutturati in ottica di genere. Nell’ambito del pensiero femminile nel Novecento, attraverso la figura e il pensiero della filosofa H. Arendt verrà sollecitata una riflessione sul rapporto tra filosofia e studi di genere e sull’importanza dell’introduzione della dimensione di genere nello studio della disciplina.

OBIETTIVI

- Acquisire conoscenze teoriche di base sulle questioni di genere e sulle implicazioni nelle discipline - Acquisire elementi generali di orientamento educativo di genere

- Acquisire i fondamenti storico-metodologici degli studi di genere

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MODULO 4

DIFFERENZE DI GENERE E RESILIENZA

Il presente modulo formativo incrocia i temi della resilienza, dell’educazione e delle questioni di genere e si propone di presentare un framework teorico e metodologico sul potenziale di un approccio educativo e trasformativo della resilienza all’educazione di genere. Sia i moduli che ci precedono sia quelli che seguiranno trattano la questione di genere nel contesto scuola da vari punti di vista. Qui si intende aggiungere alla riflessione una prospettiva, quella della resilienza, come lente per rileggere i fenomeni che ruotano intorno al genere e come opportunità formativa per trasformare i contesti educativi in ambienti di apprendimento “abilitanti” e sostenitori di equità. A tal fine si proporrà una riflessione critica del costrutto resilienza per il lavoro pedagogico della scuola e della comunità educante. Le tre unità didattiche del modulo sono focalizzate sui seguenti approfondimenti:

- Genere e Resilienza: un approccio Trasformativo - Il costrutto di resilienza in ambito educativo

- La questione del trauma nella violenza di genere e le sue implicazioni pedagogiche

OBIETTIVI

- Conoscere il concetto di resilienza e la sua evoluzione storica nell’ambito delle scienze sociali - Collocare il concetto di resilienza nell’ambito dell’educazione di genere

- Acquisire conoscenze sulla mobilizzazione/attivazione delle risorse per lo sviluppo di resilienza - Acquisire conoscenze di pratica riflessiva sulle dinamiche resilienti per poter gestire il lavoro di trasposizione della teoria nella pratica

- Acquisire conoscenze utili a riflettere sul ruolo di tutor della resilienza e sul fattore mentoring e sulla sua dimensione etica

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MODULO 5

IL QUADRO LEGISLATIVO ANTI DISCRIMINAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA

Il modulo formativo intende fornire una ricostruzione del panorama giuridico nazionale, europeo e internazionale in tema di violenza di genere.

Invero, la predetta regolamentazione appare una conquista più che recente, frutto di un lento, ma inesorabile cammino che affonda le sue radici giuridiche nei valori fondanti della Comunità internazionale e in particolare nella Carta Costituzionale.

Difatti, la previsione di cui all’art. 3 della Costituzione, invocando il principio di uguaglianza formale e sostanziale tra tutti i cittadini, si configura come pietra miliare di un sistema che, con lucida consapevolezza, ha posto le basi per il superamento di quella storica disuguaglianza tra uomo e donna che amaramente si traduceva in una sua passiva soggezione all’uomo e in una ineguale distribuzione di potere.

Il Legislatore ha inteso così rispondere, talvolta con strumenti di protezione talaltra con strumenti di prevenzione, alle crescenti domande di giustizia che chiamavano in causa la violenza di genere, tristemente occultata nel corso della storia dietro il velo di una mera conflittualità “domestica”, rispetto alla quale lo Stato non era legittimato in alcun modo ad intervenire.

L’odierno superamento di questo iniziale immobilismo giuridico, da imputarsi soprattutto a una deficienza culturale che individuava nella donna un mero e esclusivo oggetto di desiderio piuttosto che un soggetto di desideri, non deve tuttavia troppo rassicurare.

Al di là dei confini infatti, continuano a stagliarsi sull’orizzonte forme di violenza che si traducono in uno straziante mercimonio della libertà femminile che trova, nell’inferno della tratta, la sua più terribile manifestazione.

OBIETTIVI

- Fornire una conoscenza ad ampio raggio della normativa in materia di violenza di genere in un’ottica di prevenzione e informazione

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MODULO 6

CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE: IL RUOLO DELLA SCUOLA

Nel modulo viene fornita una panoramica generale sul fenomeno della violenza di genere e sul ruolo della scuola nella prevenzione e nella sensibilizzazione delle studentesse e degli studenti. La conoscenza degli effetti della violenza di genere su chi la subisce e ne è testimone (violenza assistita) può fornire ai docenti strumenti per trasmettere alle studentesse e agli studenti la necessaria consapevolezza per riflettere sul proprio vissuto e sulle dinamiche sociali e i meccanismi che alimentano il fenomeno della violenza sulla donna. Il ruolo fondamentale che la scuola deve rivestire nell’educazione di genere è ben presente nella normativa italiana. Nel modulo viene evidenziato come educare alla rimozione di quegli stereotipi di genere che costringono donne e uomini a ruoli predefiniti ormai anacronistici, limitandone libertà, potenzialità, opportunità, e il riconoscimento e il contrasto della violenza sulla donna in tutte le sue forme (psicologica, economica, fisica) possano avere una ricaduta positiva sul curricolo delle studentesse e degli studenti:

motivandoli allo studio in vista di scelte successive; rendendoli consapevoli di sé; e, contribuendo a far maturare quelle competenze di cittadinanza che non possono non passare dal riconoscere le pari opportunità e il rispetto dell’altra/o. Nel modulo viene presentata infine una riflessione sulle dinamiche della violenza online, proponendo un approfondimento sull’importanza dell’educazione di genere anche negli interventi di contrasto al cyberbullismo. Manifestazioni come la diffusione di materiale intimo senza il consenso dell’interessata (cd. revengeporn), il sextortion (ricatto basato sulla minaccia di diffusione di materiale intimo), lo stalking e le molestie online, non possono essere affrontate, senza parlare di stereotipi, immagine della donna, rispetto, ruoli di genere.

OBIETTIVI

- Riflettere sul proprio ruolo di docenti e usare nella pratica didattica quotidiana un linguaggio attento al genere e alle differenze

- Lavorare su tali tematiche in continuità educativa e temporale (inserimento nel PTOF, interdisciplinarietà, verticalizzazione del curricolo)

- Sperimentare ambienti di apprendimento e metodologie didattiche inclusive che favoriscano l’emergere di una pluralità di visioni e personalità

- Orientare e motivare le studentesse e gli studenti alla libera scelta secondo i propri interessi e le proprie potenzialità

- Educare ai new media con uno sguardo critico sulla rappresentazione mediale dei generi e con un’attenzione alla cultura del rispetto

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Nel documento GENDER SCHOOL (pagine 112-118)