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CAPITOLO III: Economicità e sostenibilità finanziaria degli eventi Introduzione

3.3 Officine Culturali e il suo bilancio

Il nostro rapporto con il Monastero dei Benedettini e l’associazione Officine Culturali è stato contraddistinto da molta gentilezza e disponibilità.

Il dottore Francesco Mannino, presidente dell’associazione, si è mostrato da subito disposto a concedere tutte le informazioni necessarie alla redazione del budget della loro attività: nella sede dell ’ associazione abbiamo discusso dell ’ operato, dell ’ organizzazione e degli aspetti connessi alla gestione e alla sostenibilità dell’ente.

130 Sta per Florence School of Regulation che, come si può leggere nel sito ufficiale, ha come missione: “Attraverso la ricerca applicata, il dialogo politico e la formazione innovativa, l'FSR mira a migliorare la qualità della politica di regolamentazione nei settori cruciali dell'economia europea”.

Anche in questo caso si è cercato di seguire lo schema usato per gli altri enti e la suddivisione tra uscite e ricavi131, tenendo conto non delle singole attività svolte ma dell’insieme di tutta l’associazione.

Si prende in considerazione in primis il personale dipendente.

Lo staff di Officine Culturali è composto da 12 dipendenti a tempo indeterminato e uno con contratto a tempo determinato, tutti ex studenti dell’Università degli Studi di Catania. Il numero dei dipendenti rispecchia la vastità dell ’ offerta culturale dell ’ associazione che necessita di molti operatori: per questo è importante il ruolo che viene svolto da una serie di collaboratori, tra professionisti, soci e volontari occasionali, hanno un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi e nella crescita generale dell’associazione.

La voce di costo dipendenti e collaboratori ammonta a €194.744,38, che comprende stipendi e salari, contributi inps e il trattamento di fine rapporto (TFR).

Un esempio può essere quello del costo delle assicurazioni che vengono inserite all’ interno della macrovoce “altri costi di gestione”.

La spesa per tutti i costi di gestione ammonta a € 10.273,02, dove l ’ onere per le assicurazioni incide solo per € 500 .

Leggermente più rilevanti all’interno della macrovoce sono le spese per la pubblicità e la cancelleria, rispettivamente 1.072,80 e 1.705,91: le spese per la comunicazione rimangono comunque basse, in quanto si punta sulla promozione attraverso i social e le main list132 piuttosto che tramite mezzi cartacei quali cartelloni e volantini.

Per quanto riguarda le uscite connesse a noleggi e allestimenti, SIAE e organizzazione eventi, le stesse sono inserite nella macrovoce riguardante le prestazioni di servizio che ammontano a un totale di € 35.554,71.

131 I dati che ci sono stati dati fanno riferimento al bilancio dell’azienda al 31/12/2018

132 Per fare il punto sulla situazione della comunicazione via social si riporta una parte del testo del rendiconto finale attività 2018 nella quale si può leggere: “ Le pagine Facebook gestite da Officine Culturali stanno mantenendo alti livelli di efficacia, raggiungendo i 13.000 fan nella pagina istituzionale dell’Associazione e più di 12.000 sulla pagina ufficiale del Monastero dei Benedettini. La scheda TripAdvisor del Monastero dei Benedettini ha raggiunto 2.001 recensioni collocandosi al 2 ° posto su 166 attrazioni, secondo solo doo il Monte Etna. La comunicazione dei musei universitari sta concorrendo a mantenere elevata la reputazione e l’interazione continua con gli utenti.

Ovviamente per raggiungere i 35.554,71 € bisogna considerare tutte le altre sottovoci che si riferiscono per esempio all’utenza telefonica, laboratori (1.352,46 €), gestione servizi museali San Benedetto (5.944,47 €) e principalmente al contributo Unict. Quest’ultimo ammonta a 20.643,38 € e riguarda ciò che l’associazione deve al Monastero dei Benedettini.

Tutte le diverse utenze, manutenzione e pulizie invece sono riconducibili alla voce riguardante “altri costi di gestione” che come precedentemente detto ammonta a più di 10.000 €.

Infine vengono indicati gli ammortamenti che non fanno parte di un macrocategoria, ma sono essi stessi una delle voci del bilancio. Quest’ultimi prevedono una spesa di 275,80 €.

Si potrebbero osservare anche altre significative voci del bilancio come quelle riguardanti gli acquisti di merci e prodotti, tra i quali i libri per il bookshop, per un totale di 28.209,10 € o le spese per le prestazioni professionali varie che ammontano a 33.239,95 €.

In ultima analisi si può dire quindi che la gestione delle attività dell ’ associazione Officine Culturali costa in totale €303.429,85.

Per quanto riguarda i ricavi possiamo indicare la voce riguardante le visite guidate al monastero, i cui ricavi ammontano a €151.988,90 e rappresentano la voce più elevata tra quelle in entrata del bilancio.

Altrettanto importante è la voce connessa alle vendite del bookshop che ammonta a € 32.468,01; questo spazio svolge un ruolo importantissimo per l ’ associazione, in quanto rappresenta un punto di ritrovo per gli studenti dell’Università.

Quando si parla invece di contributi pubblici e privati la discussione diventa più complessa in quanto si può citare il caso della partecipazione al 2x1000 nel 2016. Questo esempio riguarda l ’ ambivalenza tra partecipazione pubblica e privata, basandosi sul denaro proveniente dai contribuenti.

Nel 2016 è stata aperta una campagna di donazione dal governo Renzi, a cui hanno partecipato in molte persone, donando il 2x1000 del proprio imponibile ad una selezione di 1.030 associazioni.

Nella graduatoria pubblicata, Officine Culturali è risultata essere al 48 posto con la promessa del ricevimento di una somma di 30.000 €.

Ciò ha mostrato come in molti abbiano sentito la voglia di aiutare questa associazione, probabilmente essendo stati raggiunti dal messaggio culturale proposto.

Purtroppo è da quell ’ anno che l ’ associazione aspetta la somma di denaro dovuta, motivo per il quale non è stato possibile rendicontarla.

Ci si augura che arrivi al più presto, nella speranza di poter reinvestire nel miglioramento delle proprie attività, per esempio attraverso l ’ acquisto delle audio guide.

Inoltre è possibile vedere come nel bilancio del 2018 non sia presente alcuna voce quando si parla dei finanziamenti pubblici, al contrario di come appare nei bilanci degli anni passati.

Così sono emersi diversi esempi di collaborazioni e progetti giunti al termine con ottimi risultati. Un caso quello del lavoro svolto insieme al liceo Emilio Greco di Catania, che mirava alla realizzazione di una serie di plastici del Monastero dei Benedettini, con la conseguente riscossione da parte dell’associazione di ben 16.000 €.

Per concludere si può dire come Officine Culturali non goda di somme provenienti dal 5x1000, fatta esclusione per il caso precedentemente discusso, riguardante il 2x1000.

Analizzando il bilancio è possibile vedere come, sia per quanto riguarda le uscite sia per le entrate, ci siano moltissime altre voci da discutere.

Basti pensare a tutti i proventi derivanti dai differenti laboratori che vengono svolti, o ai biglietti integrati.

In quest’ultimo caso si parla di quella scontistica che viene applicata nel momento dell’acquisto di un biglietto che comprende la visita di più monumenti, tra i quali il monastero.

Ciò può essere giustificato dal fatto che si tratta di un’organizzazione no profit che punta quindi a dei risultati qualitativi e valoriali piuttosto che ad obiettivi economici e di guadagno.

Il dottor Mannino commenta con le parole «la sostenibilità non è un fine, ma un mezzo per realizzare i propri obiettivi», che sono quelli di migliorare la propria performance. Ma allo stato attuale il raggiungimento degli obiettivi viene fatto a scapito del pareggio.

Per riuscire a superare questo gap sarebbe necessaria un ’ attività di miglioramento dell’efficienza che porterebbe a delle conseguenze negative, in quanto ci sarebbe una perdita di qualità del servizio offerto, connesso per esempio alla riduzione per del personale o degli orari d’apertura.

Ciò vorrebbe dire trasformare in modo radicale la propria offerta, cosa che l ’ associazione non vuole fare.

Il Monastero dei Benedettini rimane perciò una realtà fondamentale per la città e un punto di riferimento per i turisti, confermandosi così tra i casi di buona gestione del patrimonio.