Tempi operativi
In generale, nessuna parassitosi intestinale ha carattere di urgenza.
Le amebiasi, le gravi diarree protozoarie nei soggetti
immunocompro-messi e le iperinfestazione da S. stercoralis sono invece importanti eccezioni a
questa regola generale.
In tali situazioni è possibile ed importante individuare l'agente eziologico
in poche ore o comunque in giornata. Si ricorda, al proposito, come in questi
casi sia obbligatorio esaminare le feci entro 1 ora dalla loro emissione,
soprat-tutto le feci non formate, pena la possibilità di risultati falsamente negativi o
comunque di difficoltà diagnostiche anche serie.
In linea di massima i tempi operativi analitici, in laboratorio, non sono
particolarmente lunghi. A questi vanno poi aggiunti i tempi legati alle fasi
d'accettazione e pre analitiche, oltre ai tempi di segreteria.
Solitamente è possibile fornire risposte esaustive nell'arco di 24-48 ore
(raramente 72 o più ore), in relazione alla clinica, alla qualità del campione ed
alle scelte operative effettuate.
In ogni caso, i tempi strettamente analitici per quanto concerne le
paras-sitosi intestinali, ovvero i tempi relativi alle varie tecniche diagnostiche
tra-dizionali, sono i seguenti:
- osservazioni dirette: 5-10 minuti (in prima giornata);
- concentrazione formolo etere o etilacetato: circa 1 ora (in prima giornata);
- scotch-test: 10-15 minuti (in prima giornata);
- Metodo di Baermann: circa 3 ore (in prima giornata);
- Coltura delle larve: 2-5 giorni;
- Colorazione acido-alcool resistenza: 30-60 minuti (in prima giornata);
- Colorazione di Giemsa: 30-60 minuti (in prima giornata);
- Colorazioni ematossilina ferrica / tricromica: 1.5-2 ore (in prima o
seconda giornata).
Ovviamente i tempi riferiti valgono per ciascun campione fecale
analiz-zato o analizzabile. Con l'aumento del numero dei campioni aumenteranno i
tempi operativi analitici: in alcuni casi dovranno essere sommati, in altri casi,
procedendo in serie, potranno in parte essere ridotti.
Si ricorda comunque che, come detto, in poche o pochissime situazioni vi
è realmente una urgenza. Pertanto una adeguata conservazione dei
campio-ni o dei preparati allestiti in laboratorio garantirà adeguati risultati analitici
e quindi interpretativi. A questi seguirà la corrispettiva refertazione.
Refertazione
Nella refertazione dovranno venire trascritte le eventuali positività
osser-vate, o, in caso di nessuna struttura parassitaria reperita, il campione verrà
dato come negativo. È opportuno riportare come negativo quel determinato
campione fecale (o analogo, vedi scotch-test, ad esempio) facendo
riferimen-to a quanriferimen-to è stariferimen-to ricercariferimen-to, ovvero a quali tecniche sono state utilizzate.
Così ad esempio, se un laboratorio definito di I livello avrà eseguito
sola-mente l'esame copro parassitologico standard (comprensivo di una
colora-zione di Giemsa), la negatività certa va riferita esclusivamente a uova di
elminti, cisti di amebe, G. duodenalis, D. fragilis, B. hominis e B. coli. Eventuali
reperti occasionali (positività per parassiti per i quali la ricerca mirata
preve-de indagini differenziate, come ad esempio larve di S. stercoralis, o altri di
nematodi) dovranno in ogni caso essere refertati. Lo stesso vale i laboratori
di dimensioni maggiori.
Per quanto concerne le positività, occorre distinguere tra le elmintiasi e le
protozoosi.
Infatti, uova (o larve) di elminti devono essere sempre refertate in quanto
sicuramente patogene, con rarissime eccezioni quali, ad esempio, uova di
transito attribuibili a D. dendriticum.
Per quanto concerne i protozoi, vanno refertati anche i protozoi non
pato-geni, con una nota appropriata. Ciò in quanto possono comunque avere un
significato, ad esempio come espressione di contaminazione fecale
idrica/alimentare/ambientale.
Infine, andrebbero sempre riportati gli stadi vitali osservati (uova e/o
larve di elminti, cisti e/o trofozoiti di protozoi), sia per completezza che per
qualità diagnostica.
Indicazioni terapeutiche
necessario eseguire un antibiogramma, per quanto riguarda i parassiti non è
possibile eseguire prove di sensibilità o meno ai farmaci antiparassitari.
Pertanto in Tabella 49 si riportano le indicazioni terapeutiche relative alle
principali parassitosi intestinali umane. L'indicazione del farmaco di prima
scelta è, in alcuni casi, correlata alla disponibilità in Italia del medesimo.
Per quanto concerne posologie e durata dei trattamenti si rimanda a testi
specifici.
È opportuno che, per tali trattamenti, il medico curante sia in stretto
con-tatto con il collega microbiologo responsabile del settore parassitologico del
laboratorio di afferenza dei propri pazienti.
Tabella 49. Principali indicazioni terapeutiche antiparassitarie.
Parassitosi Farmaco/i di I scelta Alcune alternative
Entamoebiasi Metronidazolo, Tinidazolo Iodochinolo, Diloxanide furoato
Dientamoebiasi Paromomicina Iodochinolo, Tetraciclina
Giardiasi Metronidazolo Tinidazolo, Chinacrina
Balantidiasi Tetraciclina Tetraciclina. Iodochinolo
Cryptosporidiasi Paramomicina Spiramicina, Azitromicina
Cyclosporiasi Cotrimoxazolo
Isosporiasi Cotrimoxazolo
Strongyloidiasi Tiabendazolo Ivermectina, Albendazolo
Ancilostomiasi Mebendazolo, Pyrantel Albendazolo
pamoato
Ascaridiasi Mebendazolo Pyrantel pamoato
Trichuriasi Mebendazolo Albendazolo
Enterobiasi Mebendazolo, Pyrantel Albendazolo
pamoato
Teniasi, Diphyllobotriasi Niclosamide Praziquantel
Hymenolepiasi Niclosamide Praziquantel
Schistosomiasi Praziquantel
Fascioliasi Bitionolo Triclabendazolo, Praziquantel
Opistorchiasi Praziquantel Bitionolo
(ed altre infestazioni da
trematodi)
CLINICAL
LIGAND ASSAY
SOCIETY
42
CLINICAL LIGAND ASSAYJOURNAL OF
CLINICAL LIGAND ASSAY
Edizione Italiana
Tradotto dal Journal of Clinical Ligand Assay
pubblicazione ufficiale della Clinica Ligand Assay Society
ISSN 1124-8203
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Articoli Speciali:
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LE LIPOPROTEINE AD ALTA DENSITÀ E LE
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Stampa: Nuova ATA. - Genova - ISSN 1124-8203
Testi consigliati e
suggerimenti bibliografici
Si riportano le bibliografie dei Testi, degli Atlanti e dei Manuali nonché
degli articoli scientifici consultati per la stesura della presente Monografia,
cui si invita il lettore a fare riferimento per eventuali approfondimenti su
temi specifici.
Testi
Cancrini G. Parassitologia medica illustrata. Lombardo Editore, Roma,
1996
de Carneri I. Parassitologia generale e umana. Casa Editrice Ambrosiana,
Milano, XI Edizione, 1992
Faust E. C., Russell P. F., Jung R. C. Clinical Parasitology, LEA & FEBIGER
Editor, Philadelphia, VIII Edition, 1970
Garcia L. S. Diagnostic Medical Parasitology. ASM Press, Washington D.
C., V Edition, 2001
Palmer S. R., Lord Soulsby, and Simpson D. I. H. Zoonoses. Biology,
Clinical Practice, and Public Health Control. Oxford University Press,
New York, 1998
Pampiglione S., Canestri Trotti G. Guida allo studio della Parassitologia.
Società Editrice Esculapio, Bologna, III Edizione, 1999
Scaglia M., Gatti S., Rondanelli E. G. Parassiti e Parassitosi Umane. Selecta
Medica Editore, Pavia, 2006
Atlanti e Manuali
Ash L. R., Orihel T. C. Atlas of Human Parasitology. ASCP Press, Chicago,
IV Edition, 1997
Bernieri F., Crotti D., Galli D., Raglio A. Manuale illustrato di diagnostica
parassitologica. Selecta Medica Editore, Pavia, 2001
Chiodini P. L., Moody A. H., Manser D. W. Atlas of Medical
Helminthology and Protozoology. Churchill Livingstone, London, IV
Edition, 2001
Covelli I., Cuniato V., Cocco M. P., Crotti D. Manuale pratico di
diagnosti-ca microbiologidiagnosti-ca. A cura della Associazione di volontariato “Jerry
Essan Masslo”, Castelvolturno (CE), 2006
Garcia L. S. Practical Guide to Diagnostic Parasitology. ASM Press,
Washington D. C., 1999
Zeibig E. A. Clinical Parasitology. A Practical Approach. W. B. Saunders
Company, Philadelphia, 1997
Articoli scientifici
Bernieri F., Casella P., Crotti D., Cutrupi V., Galli D., Di Matteo L., Raglio
A. Linee Guida Operative per la diagnosi delle parassitosi intestinali.
Microbiol Med 2005; 20: 39-46
Bernieri F., Crotti D. Infezioni da protozoi. Microbiol Med 2001; 16: 98-108
Bernieri F., Crotti D., Galli D., Raglio A. Elmintosi umane dell'apparato
gastro-enterico esotiche, rare o eccezionali in Italia. Microbiol Med
2002; 17: 378-386
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Rationale Approach to the Stool Ova and Parasite Examination. CID
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'90: considerazioni critiche diagnostiche. Microbiol Med 2001; 17: 7-13
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perugi-no: considerazioni non soltanto diagnostiche. Le Infezioni in Medicina
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chil-dren and adults attending a day care centre in Central Italy. Parasite
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strongiloi-diasi in Umbria: analisi di una casistica decennale. Microbiol Med
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Dientamoeba fragilis in faecal submitted for routine microbiological
Giardia duodenalis (G. duodenalis/intestinalis/lamblia):
trofozoite da feci in soluzione iodata (MIF) a 40x;
dimensioni: 13 x 17 µm
G. duodenalis: cisti da feci dopo FEA in SF (40x);
dimensioni: 10 x 16 µm
G. duodenalis: trofozoite dopo colorazione di Giemsa
(100x in immersione); dimensioni: 13 x 16 µm
G. duodenalis: due cisti dopo col.ne di Giemsa
(100x); dimensioni: 10 x 12 µm
G. duodenalis: una cisti (con evidenziabili 2 nuclei) e
due forme vacuolari di Blastocystis hominis (di color
rosa pallido in basso a destra), dopo col.ne di
Giemsa ((100x);
G. duodenalis: cisti dopo immunofluorescenza diretta
specifica
Dientamoeba fragilis: trofozoite da feci in SF (40x);
dimensioni: 9 x 11 µm
D. fragilis: trofozoite in SF (40x) con pseudopodo
D. fragilis: trofozoite con evidenziabile 1 nucleo,
dopo colorazione di Giemsa (100x); dimensioni: 12 x
14 µm
D. fragilis: trofozoite con 2 nuclei (col.ne di Giemsa,
100x); dimensioni: 12 x 14 µm
D. fragilis: piccolo trofozoite (7-9 µm) con
evidenzia-bile un nucleo dopo col.ne di Giemsa (100x);
D. fragilis: piccolo trofozoite (7 x 7 µm) dopo col.ne
di Giemsa (100x)
Entamoeba histolytica: trofozoite in SF (60x);
dimen-sioni:12 x 30 µm (da WHO, Bench Aids for the
diag-nosis of intestinal parasites, Geneva, per gentile
concessione)
E. histolytica/dispar: cisti matura in soluzione di
Dobell (60x); dimensioni: 12 x 14 µm (da WHO)
E. histolytica: trofozoite dopo colorazione tricromica
(100x); dimensioni: 12 x 29 µm (da WHO)
E. histolytica/dispar: trofozoite (col.ne tricromica,
100x); 15 x 19 µm
E. histolytica/dispar: trofozoite (col.ne tricromica),
100x); dimensioni: 18 x 21 µm
Cryptosporium spp.(C. hominis e C. parvum sono
mor-fologicamente identici): oocisti da feci in
col-orazione estemporanea (merbromina, 100x); oocisti
non colorate (5 µm)
Cryptosporidium spp.: oocisti da feci (dopo
arricchi-mento) con colorazione Ziehl-Neelsen modificata (a
freddo, 100x); dimensioni: 5 (4-6) µm
E. histolytica/dispar: cisti immatura in MIF (60x);
Cryptosporidium spp.: oocisti dopo col.ne di ZN
(100x); dimensioni: come sopra
Cryptosporidum spp.: oocisti dopo
immunofluo-rescenza diretta specifica (40x)
Cyclospora cayetanensis: oocisti da feci in SF (40x);
dimensioni: 10 µm
C. cayetanensis: oocisti in SF (40x); dimensioni: 9-10
µm
C. cayetanensis: oocisti dopo col.ne di ZN mod.ta
(100x); dimensioni: 10 x 11 µm
C. cayetanensis: svariate oocisti dopo col.ne ZN
(100x); si noti la variabilità dell'acido-resistenza (da
WHO)
Isospora belli: oocisti a 1 nucleo (sporoblasto) da feci
I. belli: oocisti a due nuclei (sporoblasti), di raro
riscontro
Microsporidi: spore dopo col.ne tricromica
modifi-cata per microsporidi (100x)
Balantidium coli: cisti da feci (60x); dimensioni; 54 x
56 µm (da WHO)
B. coli: trofozoite in MIF (60x); 55 x 75 µm (da
WHO)
I. belli: oocisti dopo col.ne ZN (100x); dimensioni: 15
Enterobius vermicularis: uova (embrionate) da
Scotch-test (40x); dimensioni: 32 x 52 µm
E. vermicularis: uovo (non embrionato) da feci dopo
arricchimento formolo-etilacetato (FEA; 40x)
dimen-sioni: 30 x 50 µm
Trichuris trichiura: uovo da FEA (40x); dimensioni:
23 x 55 µm
Ascaris lumbricoides: uovo (mammellonato) da FEA
(40x); dimensioni: 44 x 68 µm
A. lumbricoides: uovo (embrionato) da FEA (40x);
dimensioni: 40 x 66 µm
A. lumbricoides: uovo infertile da FEA (40x);
dimen-sioni: 46 x 88 µm
Ancilostomide: uovo larvato dopo inadeguata
con-servazione (da feci, 40x); dimensioni: 39 x 69 µm
Strongyloides stercoralis: larve rabditoidi (I stadio) da
metodo di Baermann (10x); dimensioni: 14 x 300 µm
S. stercoralis: larva rabditoide da m. di Baermann
(20x); dimensioni: 14 x 300 µm
S. stercoralis: larva rabditoide da m. di Baermann
dopo formalinizzazione (40x); dimensioni 14 x 300
µm
S. stercoralis: larva filariforme o strongyloide da
coltura su agar (40x); lunghezza superiore a 500 µm
S. stercoralis: larva filariforme da coltura su agar
dopo formalinizzazione (40x); particolare della
coda: doppia punta
Ancilostomide: uovo (morulato) da FEA (40x);
dimensioni: 38 x 68 µm (le uova di Ancylostoma
duo-denale e Necator americanus sono praticamente
Trichostrongylus spp.: larva al I stadio (da feci)
Taenia spp.: uovo da FEA (40x); dimensione: 41 x 42
µm (le uova di T. saginata e T. solium sono identiche)
Hymenolepis nana: uovo da FEA (40x); dimensioni:
40 x 46 µm
Hymenolepis diminuta: uovo da FEA (20x);
dimen-sioni: 64 x 66 µm
Dipylidium caninum: uova incapsulate da FEA (40x);
le dimensioni del singolo uovo (eccezionale
nell'uo-mo) è attorno ai 36 - 40 µm
Diphyllobothrium latum: uovo (con opercolo aperto)
da FEA (40x); dimensioni: 47 x 70 µm
Trichostrongylus spp.: uovo da FEA (40x); dimensione
50 x 88 µm
Schistosoma mansoni: uovo da FEA (40x); dimensioni:
46 x 72 µm
Schistosoma japonicum: uovo da FEA (40x);
dimen-sioni: 62 x 70 µm
Schistosoma mekongi: uovo da FEA (40x); dimensioni:
60 x 68 µm (le uova di S. japonicum e S. mekongi sono
di fatto molto simili se non identiche)
S. intercalatum: uovo da FEA (10x); dimensioni: 65 x
140 µm
S. haematobium: uovo da sedimento urinario (40x);
dimensioni: 64 x 142 µm
Dicrocoelium dendriticum: uovo da FEA (40x);
dimen-sioni: 24 x 44 µm
D. latum: uovo da FEA (60x); dimensioni: 48 x 74
µm (da WHO, Bench Aids for the diagnosis of
intestinal parasites, Geneva; per gentile
conces-sione)
Fasciola epatica: uovo da FEA (40x); dimensioni: 76 x
142 µm
Fasciolopsis buski: uovo da FEA (40x); dimensioni 78
x 146 µm (l'uovo è molto simile al precedente; da
WHO, per gentile concessione)
Clonorchis sinensis: uovo da FEA (40x); dimensioni:
14 x 30 µm
Opistorchis spp.: uovo da FEA (40x); dimensioni: 14 x
28 µm (le uova di Clonorchis, Opistorchis,
Metagonimus, Heterophyes sono praticamente
iden-tiche o comunque assai simili tra loro; da WHO, per
gentile concessione)
Paragonimus westermani: uovo da FEA (40x);
Indice
Editoriale . . . .pag. 3
Introduzione . . . » 5
Capitolo 1.Aspetti generali . . . » 7
Premesse . . . » 7
Inquadramento generale . . . » 7
Inquadramento sistematico . . . » 8
PROTOZOI . . . » 9
ELMINTI . . . » 9
Capitolo 2.Parassiti intestinali . . . » 11
Generalità . . . » 11
Classificazione dei protozoi . . . » 11
Classificazione degli elminti . . . » 12
Capitolo 3.Parassiti uro-genitali . . . » 15
Capitolo 4.Epidemiologia e distribuzione geografica . . . » 17
Aspetti epidemiologici . . . » 17
Distribuzione e prevalenze . . . » 22
Capitolo 5.Cicli biologici, trasmissione e periodo di prepatenza . . . » 31
Protozoi . . . » 31
Elminti . . . » 32
Capitolo 6.Aspetti clinici e motivazioni alle indagini parassitologiche » 37
Relazione ospite-parassita . . . » 37
Richiami epidemiologici . . . » 38
Capitolo 7.Procedure diagnostiche e schemi operativi . . . » 45
Aspetti preanalitici . . . » 45
Iter diagnostico . . . » 50
Esame coproparassitologico standard . . . » 51
Ricerca mirata di Strongyloides stercoralis . . . » 58
Ricerca mirata di Enterobius vermicularis . . . » 58
Identificazione delle larve rabditoidi di S. stercoralis . . . » 60
Raccomandazioni generali . . . » 61
Altre ricerche . . . » 61
Schemi operativi . . . » 62
Diagnosi delle parassitosi uro-genitali . . . » 68
Capitolo 8.Tempi operativi, refertazione e indicazioni terapeutiche . . . » 71
Tempi operativi . . . » 71
Refertazione . . . » 72
Indicazioni terapeutiche . . . » 72
Testi consigliati e suggerimentibibliografici . . . » 75
C a l e i d o s c o p i oItaliano
1. Rassu S.: Principi generali di endocrinologia. Gennaio ’83
2. Rassu S.: L’ipotalamo endocrino. Giugno ’83
3. Rassu S.: L’ipofisi. Dicembre ’83
4. Alagna., Masala A.: La prolattina. Aprile ’84
5. Rassu S.: Il pancreas endocrino. Giugno ’84
6. Fiorini I., Nardini A.: Citomegalovirus, Herpes virus, Rubella virus (in gravidanza). Luglio ’84.
7. Rassu S.: L’obesita’. Settembre ’84
8. Franceschetti F., Ferraretti A.P, Bolelli G.F., Bulletti C.:Aspetti morfofunzionali dell’ovaio.
Novembre ’84.
9. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (1). Dicembre ’84.
10. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (2) parte prima. Gennaio’85.
11. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (2) parte seconda. Febbraio ’85.
12.Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (3) parte prima. Aprile ’85.
13. Nacamulli D, Girelli M.E, Zanatta G.P, Busnardo B.: Il TSH. Giugno ’85.
14. Facchinetti F. e Petraglia F.: La ββ-endorfina plasmatica e liquorale. Agosto ’85.
15. Baccini C.: Le droghe d’abuso (1). Ottobre ’85.
16. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (3) parte seconda. Dicembre ’85.
17. Nuti R.: Fisiologia della vitamina D: Trattamento dell’osteoporosi post-menopausale.
Febbraio ’86
18. Cavallaro E.: Ipnosi: una introduzione psicofisiologica. Marzo ’86.
19. Fanetti G.: AIDS: trasfusione di sangue emoderivati ed emocomponenti. Maggio ’86.
20. Fiorini I., Nardini A.: Toxoplasmosi, immunologia e clinica. Luglio ’86.
21. Limone P.: Il feocromocitoma. Settembre ’86.
22. Bulletti C., Filicori M., Bolelli G.F., Flamigni C.: Il Testicolo. Aspetti morfo-funzionali e
clinici. Novembre ’86.
23. Bolcato A.: Allergia. Gennaio ’87.
24. Kubasik N.P.: Il dosaggio enzimoimmunologico e fluoroimmunologico. Febbraio ’87.
25. Carani C.: Patologie sessuali endocrino-metaboliche. Marzo ’87.
26. Sanna M., Carcassi R., Rassu S.: Le banche dati in medicina. Maggio ’87.
27. Bulletti C., Filicori M., Bolelli G.F., Jasonni V.M., Flamigni C.: L’amenorrea. Giugno ’87.
28. Zilli A., Pagni E., Piazza M.: Il paziente terminale. Luglio ’87.
29. Pisani E., Montanari E., Patelli E., Trinchieri A., Mandressi A.: Patologie prostatiche.
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Nel documento
Le parassitosi intestinali ed uro-genitali
(pagine 73-102)