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operativi, refertazione e indicazioni terapeutiche

Nel documento Le parassitosi intestinali ed uro-genitali (pagine 73-102)

Tempi operativi

In generale, nessuna parassitosi intestinale ha carattere di urgenza.

Le amebiasi, le gravi diarree protozoarie nei soggetti

immunocompro-messi e le iperinfestazione da S. stercoralis sono invece importanti eccezioni a

questa regola generale.

In tali situazioni è possibile ed importante individuare l'agente eziologico

in poche ore o comunque in giornata. Si ricorda, al proposito, come in questi

casi sia obbligatorio esaminare le feci entro 1 ora dalla loro emissione,

soprat-tutto le feci non formate, pena la possibilità di risultati falsamente negativi o

comunque di difficoltà diagnostiche anche serie.

In linea di massima i tempi operativi analitici, in laboratorio, non sono

particolarmente lunghi. A questi vanno poi aggiunti i tempi legati alle fasi

d'accettazione e pre analitiche, oltre ai tempi di segreteria.

Solitamente è possibile fornire risposte esaustive nell'arco di 24-48 ore

(raramente 72 o più ore), in relazione alla clinica, alla qualità del campione ed

alle scelte operative effettuate.

In ogni caso, i tempi strettamente analitici per quanto concerne le

paras-sitosi intestinali, ovvero i tempi relativi alle varie tecniche diagnostiche

tra-dizionali, sono i seguenti:

- osservazioni dirette: 5-10 minuti (in prima giornata);

- concentrazione formolo etere o etilacetato: circa 1 ora (in prima giornata);

- scotch-test: 10-15 minuti (in prima giornata);

- Metodo di Baermann: circa 3 ore (in prima giornata);

- Coltura delle larve: 2-5 giorni;

- Colorazione acido-alcool resistenza: 30-60 minuti (in prima giornata);

- Colorazione di Giemsa: 30-60 minuti (in prima giornata);

- Colorazioni ematossilina ferrica / tricromica: 1.5-2 ore (in prima o

seconda giornata).

Ovviamente i tempi riferiti valgono per ciascun campione fecale

analiz-zato o analizzabile. Con l'aumento del numero dei campioni aumenteranno i

tempi operativi analitici: in alcuni casi dovranno essere sommati, in altri casi,

procedendo in serie, potranno in parte essere ridotti.

Si ricorda comunque che, come detto, in poche o pochissime situazioni vi

è realmente una urgenza. Pertanto una adeguata conservazione dei

campio-ni o dei preparati allestiti in laboratorio garantirà adeguati risultati analitici

e quindi interpretativi. A questi seguirà la corrispettiva refertazione.

Refertazione

Nella refertazione dovranno venire trascritte le eventuali positività

osser-vate, o, in caso di nessuna struttura parassitaria reperita, il campione verrà

dato come negativo. È opportuno riportare come negativo quel determinato

campione fecale (o analogo, vedi scotch-test, ad esempio) facendo

riferimen-to a quanriferimen-to è stariferimen-to ricercariferimen-to, ovvero a quali tecniche sono state utilizzate.

Così ad esempio, se un laboratorio definito di I livello avrà eseguito

sola-mente l'esame copro parassitologico standard (comprensivo di una

colora-zione di Giemsa), la negatività certa va riferita esclusivamente a uova di

elminti, cisti di amebe, G. duodenalis, D. fragilis, B. hominis e B. coli. Eventuali

reperti occasionali (positività per parassiti per i quali la ricerca mirata

preve-de indagini differenziate, come ad esempio larve di S. stercoralis, o altri di

nematodi) dovranno in ogni caso essere refertati. Lo stesso vale i laboratori

di dimensioni maggiori.

Per quanto concerne le positività, occorre distinguere tra le elmintiasi e le

protozoosi.

Infatti, uova (o larve) di elminti devono essere sempre refertate in quanto

sicuramente patogene, con rarissime eccezioni quali, ad esempio, uova di

transito attribuibili a D. dendriticum.

Per quanto concerne i protozoi, vanno refertati anche i protozoi non

pato-geni, con una nota appropriata. Ciò in quanto possono comunque avere un

significato, ad esempio come espressione di contaminazione fecale

idrica/alimentare/ambientale.

Infine, andrebbero sempre riportati gli stadi vitali osservati (uova e/o

larve di elminti, cisti e/o trofozoiti di protozoi), sia per completezza che per

qualità diagnostica.

Indicazioni terapeutiche

necessario eseguire un antibiogramma, per quanto riguarda i parassiti non è

possibile eseguire prove di sensibilità o meno ai farmaci antiparassitari.

Pertanto in Tabella 49 si riportano le indicazioni terapeutiche relative alle

principali parassitosi intestinali umane. L'indicazione del farmaco di prima

scelta è, in alcuni casi, correlata alla disponibilità in Italia del medesimo.

Per quanto concerne posologie e durata dei trattamenti si rimanda a testi

specifici.

È opportuno che, per tali trattamenti, il medico curante sia in stretto

con-tatto con il collega microbiologo responsabile del settore parassitologico del

laboratorio di afferenza dei propri pazienti.

Tabella 49. Principali indicazioni terapeutiche antiparassitarie.

Parassitosi Farmaco/i di I scelta Alcune alternative

Entamoebiasi Metronidazolo, Tinidazolo Iodochinolo, Diloxanide furoato

Dientamoebiasi Paromomicina Iodochinolo, Tetraciclina

Giardiasi Metronidazolo Tinidazolo, Chinacrina

Balantidiasi Tetraciclina Tetraciclina. Iodochinolo

Cryptosporidiasi Paramomicina Spiramicina, Azitromicina

Cyclosporiasi Cotrimoxazolo

Isosporiasi Cotrimoxazolo

Strongyloidiasi Tiabendazolo Ivermectina, Albendazolo

Ancilostomiasi Mebendazolo, Pyrantel Albendazolo

pamoato

Ascaridiasi Mebendazolo Pyrantel pamoato

Trichuriasi Mebendazolo Albendazolo

Enterobiasi Mebendazolo, Pyrantel Albendazolo

pamoato

Teniasi, Diphyllobotriasi Niclosamide Praziquantel

Hymenolepiasi Niclosamide Praziquantel

Schistosomiasi Praziquantel

Fascioliasi Bitionolo Triclabendazolo, Praziquantel

Opistorchiasi Praziquantel Bitionolo

(ed altre infestazioni da

trematodi)

CLINICAL

LIGAND ASSAY

SOCIETY

42

CLINICAL LIGAND ASSAYJOURNAL OF

CLINICAL LIGAND ASSAY

Edizione Italiana

Tradotto dal Journal of Clinical Ligand Assay

pubblicazione ufficiale della Clinica Ligand Assay Society

ISSN 1124-8203

Tema:

Articoli Speciali:

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LE LIPOPROTEINE AD ALTA DENSITÀ E LE

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Stampa: Nuova ATA. - Genova - ISSN 1124-8203

Testi consigliati e

suggerimenti bibliografici

Si riportano le bibliografie dei Testi, degli Atlanti e dei Manuali nonché

degli articoli scientifici consultati per la stesura della presente Monografia,

cui si invita il lettore a fare riferimento per eventuali approfondimenti su

temi specifici.

Testi

Cancrini G. Parassitologia medica illustrata. Lombardo Editore, Roma,

1996

de Carneri I. Parassitologia generale e umana. Casa Editrice Ambrosiana,

Milano, XI Edizione, 1992

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Editor, Philadelphia, VIII Edition, 1970

Garcia L. S. Diagnostic Medical Parasitology. ASM Press, Washington D.

C., V Edition, 2001

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New York, 1998

Pampiglione S., Canestri Trotti G. Guida allo studio della Parassitologia.

Società Editrice Esculapio, Bologna, III Edizione, 1999

Scaglia M., Gatti S., Rondanelli E. G. Parassiti e Parassitosi Umane. Selecta

Medica Editore, Pavia, 2006

Atlanti e Manuali

Ash L. R., Orihel T. C. Atlas of Human Parasitology. ASCP Press, Chicago,

IV Edition, 1997

Bernieri F., Crotti D., Galli D., Raglio A. Manuale illustrato di diagnostica

parassitologica. Selecta Medica Editore, Pavia, 2001

Chiodini P. L., Moody A. H., Manser D. W. Atlas of Medical

Helminthology and Protozoology. Churchill Livingstone, London, IV

Edition, 2001

Covelli I., Cuniato V., Cocco M. P., Crotti D. Manuale pratico di

diagnosti-ca microbiologidiagnosti-ca. A cura della Associazione di volontariato “Jerry

Essan Masslo”, Castelvolturno (CE), 2006

Garcia L. S. Practical Guide to Diagnostic Parasitology. ASM Press,

Washington D. C., 1999

Zeibig E. A. Clinical Parasitology. A Practical Approach. W. B. Saunders

Company, Philadelphia, 1997

Articoli scientifici

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Bernieri F., Crotti D. Infezioni da protozoi. Microbiol Med 2001; 16: 98-108

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Giardia duodenalis (G. duodenalis/intestinalis/lamblia):

trofozoite da feci in soluzione iodata (MIF) a 40x;

dimensioni: 13 x 17 µm

G. duodenalis: cisti da feci dopo FEA in SF (40x);

dimensioni: 10 x 16 µm

G. duodenalis: trofozoite dopo colorazione di Giemsa

(100x in immersione); dimensioni: 13 x 16 µm

G. duodenalis: due cisti dopo col.ne di Giemsa

(100x); dimensioni: 10 x 12 µm

G. duodenalis: una cisti (con evidenziabili 2 nuclei) e

due forme vacuolari di Blastocystis hominis (di color

rosa pallido in basso a destra), dopo col.ne di

Giemsa ((100x);

G. duodenalis: cisti dopo immunofluorescenza diretta

specifica

Dientamoeba fragilis: trofozoite da feci in SF (40x);

dimensioni: 9 x 11 µm

D. fragilis: trofozoite in SF (40x) con pseudopodo

D. fragilis: trofozoite con evidenziabile 1 nucleo,

dopo colorazione di Giemsa (100x); dimensioni: 12 x

14 µm

D. fragilis: trofozoite con 2 nuclei (col.ne di Giemsa,

100x); dimensioni: 12 x 14 µm

D. fragilis: piccolo trofozoite (7-9 µm) con

evidenzia-bile un nucleo dopo col.ne di Giemsa (100x);

D. fragilis: piccolo trofozoite (7 x 7 µm) dopo col.ne

di Giemsa (100x)

Entamoeba histolytica: trofozoite in SF (60x);

dimen-sioni:12 x 30 µm (da WHO, Bench Aids for the

diag-nosis of intestinal parasites, Geneva, per gentile

concessione)

E. histolytica/dispar: cisti matura in soluzione di

Dobell (60x); dimensioni: 12 x 14 µm (da WHO)

E. histolytica: trofozoite dopo colorazione tricromica

(100x); dimensioni: 12 x 29 µm (da WHO)

E. histolytica/dispar: trofozoite (col.ne tricromica,

100x); 15 x 19 µm

E. histolytica/dispar: trofozoite (col.ne tricromica),

100x); dimensioni: 18 x 21 µm

Cryptosporium spp.(C. hominis e C. parvum sono

mor-fologicamente identici): oocisti da feci in

col-orazione estemporanea (merbromina, 100x); oocisti

non colorate (5 µm)

Cryptosporidium spp.: oocisti da feci (dopo

arricchi-mento) con colorazione Ziehl-Neelsen modificata (a

freddo, 100x); dimensioni: 5 (4-6) µm

E. histolytica/dispar: cisti immatura in MIF (60x);

Cryptosporidium spp.: oocisti dopo col.ne di ZN

(100x); dimensioni: come sopra

Cryptosporidum spp.: oocisti dopo

immunofluo-rescenza diretta specifica (40x)

Cyclospora cayetanensis: oocisti da feci in SF (40x);

dimensioni: 10 µm

C. cayetanensis: oocisti in SF (40x); dimensioni: 9-10

µm

C. cayetanensis: oocisti dopo col.ne di ZN mod.ta

(100x); dimensioni: 10 x 11 µm

C. cayetanensis: svariate oocisti dopo col.ne ZN

(100x); si noti la variabilità dell'acido-resistenza (da

WHO)

Isospora belli: oocisti a 1 nucleo (sporoblasto) da feci

I. belli: oocisti a due nuclei (sporoblasti), di raro

riscontro

Microsporidi: spore dopo col.ne tricromica

modifi-cata per microsporidi (100x)

Balantidium coli: cisti da feci (60x); dimensioni; 54 x

56 µm (da WHO)

B. coli: trofozoite in MIF (60x); 55 x 75 µm (da

WHO)

I. belli: oocisti dopo col.ne ZN (100x); dimensioni: 15

Enterobius vermicularis: uova (embrionate) da

Scotch-test (40x); dimensioni: 32 x 52 µm

E. vermicularis: uovo (non embrionato) da feci dopo

arricchimento formolo-etilacetato (FEA; 40x)

dimen-sioni: 30 x 50 µm

Trichuris trichiura: uovo da FEA (40x); dimensioni:

23 x 55 µm

Ascaris lumbricoides: uovo (mammellonato) da FEA

(40x); dimensioni: 44 x 68 µm

A. lumbricoides: uovo (embrionato) da FEA (40x);

dimensioni: 40 x 66 µm

A. lumbricoides: uovo infertile da FEA (40x);

dimen-sioni: 46 x 88 µm

Ancilostomide: uovo larvato dopo inadeguata

con-servazione (da feci, 40x); dimensioni: 39 x 69 µm

Strongyloides stercoralis: larve rabditoidi (I stadio) da

metodo di Baermann (10x); dimensioni: 14 x 300 µm

S. stercoralis: larva rabditoide da m. di Baermann

(20x); dimensioni: 14 x 300 µm

S. stercoralis: larva rabditoide da m. di Baermann

dopo formalinizzazione (40x); dimensioni 14 x 300

µm

S. stercoralis: larva filariforme o strongyloide da

coltura su agar (40x); lunghezza superiore a 500 µm

S. stercoralis: larva filariforme da coltura su agar

dopo formalinizzazione (40x); particolare della

coda: doppia punta

Ancilostomide: uovo (morulato) da FEA (40x);

dimensioni: 38 x 68 µm (le uova di Ancylostoma

duo-denale e Necator americanus sono praticamente

Trichostrongylus spp.: larva al I stadio (da feci)

Taenia spp.: uovo da FEA (40x); dimensione: 41 x 42

µm (le uova di T. saginata e T. solium sono identiche)

Hymenolepis nana: uovo da FEA (40x); dimensioni:

40 x 46 µm

Hymenolepis diminuta: uovo da FEA (20x);

dimen-sioni: 64 x 66 µm

Dipylidium caninum: uova incapsulate da FEA (40x);

le dimensioni del singolo uovo (eccezionale

nell'uo-mo) è attorno ai 36 - 40 µm

Diphyllobothrium latum: uovo (con opercolo aperto)

da FEA (40x); dimensioni: 47 x 70 µm

Trichostrongylus spp.: uovo da FEA (40x); dimensione

50 x 88 µm

Schistosoma mansoni: uovo da FEA (40x); dimensioni:

46 x 72 µm

Schistosoma japonicum: uovo da FEA (40x);

dimen-sioni: 62 x 70 µm

Schistosoma mekongi: uovo da FEA (40x); dimensioni:

60 x 68 µm (le uova di S. japonicum e S. mekongi sono

di fatto molto simili se non identiche)

S. intercalatum: uovo da FEA (10x); dimensioni: 65 x

140 µm

S. haematobium: uovo da sedimento urinario (40x);

dimensioni: 64 x 142 µm

Dicrocoelium dendriticum: uovo da FEA (40x);

dimen-sioni: 24 x 44 µm

D. latum: uovo da FEA (60x); dimensioni: 48 x 74

µm (da WHO, Bench Aids for the diagnosis of

intestinal parasites, Geneva; per gentile

conces-sione)

Fasciola epatica: uovo da FEA (40x); dimensioni: 76 x

142 µm

Fasciolopsis buski: uovo da FEA (40x); dimensioni 78

x 146 µm (l'uovo è molto simile al precedente; da

WHO, per gentile concessione)

Clonorchis sinensis: uovo da FEA (40x); dimensioni:

14 x 30 µm

Opistorchis spp.: uovo da FEA (40x); dimensioni: 14 x

28 µm (le uova di Clonorchis, Opistorchis,

Metagonimus, Heterophyes sono praticamente

iden-tiche o comunque assai simili tra loro; da WHO, per

gentile concessione)

Paragonimus westermani: uovo da FEA (40x);

Indice

Editoriale . . . .pag. 3

Introduzione . . . » 5

Capitolo 1.Aspetti generali . . . » 7

Premesse . . . » 7

Inquadramento generale . . . » 7

Inquadramento sistematico . . . » 8

PROTOZOI . . . » 9

ELMINTI . . . » 9

Capitolo 2.Parassiti intestinali . . . » 11

Generalità . . . » 11

Classificazione dei protozoi . . . » 11

Classificazione degli elminti . . . » 12

Capitolo 3.Parassiti uro-genitali . . . » 15

Capitolo 4.Epidemiologia e distribuzione geografica . . . » 17

Aspetti epidemiologici . . . » 17

Distribuzione e prevalenze . . . » 22

Capitolo 5.Cicli biologici, trasmissione e periodo di prepatenza . . . » 31

Protozoi . . . » 31

Elminti . . . » 32

Capitolo 6.Aspetti clinici e motivazioni alle indagini parassitologiche » 37

Relazione ospite-parassita . . . » 37

Richiami epidemiologici . . . » 38

Capitolo 7.Procedure diagnostiche e schemi operativi . . . » 45

Aspetti preanalitici . . . » 45

Iter diagnostico . . . » 50

Esame coproparassitologico standard . . . » 51

Ricerca mirata di Strongyloides stercoralis . . . » 58

Ricerca mirata di Enterobius vermicularis . . . » 58

Identificazione delle larve rabditoidi di S. stercoralis . . . » 60

Raccomandazioni generali . . . » 61

Altre ricerche . . . » 61

Schemi operativi . . . » 62

Diagnosi delle parassitosi uro-genitali . . . » 68

Capitolo 8.Tempi operativi, refertazione e indicazioni terapeutiche . . . » 71

Tempi operativi . . . » 71

Refertazione . . . » 72

Indicazioni terapeutiche . . . » 72

Testi consigliati e suggerimentibibliografici . . . » 75

C a l e i d o s c o p i oItaliano

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2. Rassu S.: L’ipotalamo endocrino. Giugno ’83

3. Rassu S.: L’ipofisi. Dicembre ’83

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5. Rassu S.: Il pancreas endocrino. Giugno ’84

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11. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (2) parte seconda. Febbraio ’85.

12.Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (3) parte prima. Aprile ’85.

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Nel documento Le parassitosi intestinali ed uro-genitali (pagine 73-102)

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