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OPERE DA CAPOMASTRO ED AFFINI

Nel documento PARTE PRIMA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI (pagine 16-33)

Qualità e provenienza dei materiali

Art. 15 - Acqua, calce, leganti-idraulici, gesso

1. ACQUA - L'acqua dovrà essere dolce, limpida, scevra da materiale terroso.

2. LEGANTI IDRAULICI COMPOSITI FIBRORINFORZATI - I cementi e gli agglomerati cementizi, da impiegare in qualsiasi lavoro dovranno rispondere alle norme di accettazione di cui al DM 14 gennaio 2008, mentre i compositi fibrorinforzati dovranno rispondere a quanto indicato all'interno delle istruzioni di cui alle CNR-DT 200 R1/2013. In particolare, le geomalte minerali certificate tixcotropiche dovranno presentare resistenza a compressione (28gg) Rck > 55 Mpa, resistenza a trazione per flessione (28gg) fck > 10 Mpa, modulo elastico a compressione (28gg) E 25 Gpa, peso specifico γ 2050 daN/m3, le geomalte minerali certificate colabili dovranno presentare resistenza a compressione (28gg) Rck > 80 Mpa, resistenza a trazione per flessione (28gg) fck > 12 Mpa, modulo elastico a compressione (28gg) E 28 Gpa, peso specifico γ 2250 daN/m3. I tessuti in fibra di acciaio galvanizzato ad alta resistenza dovranno esseretali da garantire tensione caratteristica a trazione σfilo > 2900 Mpa, area trefolo (5 fili avvolti) Atrefolo 0,538 mm², carico di rottura a trazione di un trefolo > 1500 N, resistenza a trazione del nastro σnastro > 2800 Mpa, modulo elastico normale del nastro Enastro > 190 Gpa.

Art. 16 - Sabbia, ghiaia.

1. SABBIA, GHIAIA, PIETRISCO - La sabbia, la ghiaia ed i pietrischi, da impiegarsi nella formazione dei calcestruzzi, dovranno avere le qualità stabilite dalle norme governative per i conglomerati cementizi. La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con maglie circolari del diametro di mm. 2 per murature in genere e del diametro mm. 1 per intonaci e per murature di paramento.Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi gli elementi di essi dovranno essere tali da passare attraverso un vaglio a fori circolari del diametro: di cm. 5 se si tratta di lavori correnti di fondazione o di elevazione, di muri di sostegno, di piedritti, di rivestimenti di scarpe e simili; di cm. 4 se si tratta di volti di getto; di cm. da 1 a 3 se si tratta di cappe di volti o di lavori di cemento armato od a pareti sottili. Gli elementi più piccoli delle ghiaie e dei pietrischi non devono passare in un vaglio a maglie rotonde di 1 cm. di diametro, salvo quando vanno impiegati in cappe di volti ed in lavori in cemento armato od a pareti sottili nei quali casi sono ammessi anche elementi più piccoli.

Art. 17 - Materiali ferrosi e metalli vari

1. I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste dal D.M. 1 aprile 1983 ed alle norme U.N.I. vigenti, e presentare inoltre,a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti:

• il ferro comune dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa; esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altre soluzioni di continuità perfettamente lavorabile a freddo ed a caldo senza presentare screpolature od alterazioni: dovrà essere saldabile e non suscettibile di perdere la tempera. Alla rottura dovrà presentare struttura finemente granulare ed aspetto serico; • l'acciaio trafilato o laminato, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà

essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità;

• l'acciaio fuso in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsiasi altro lavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto.

• la ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, tenace,leggermente malleabile, finemente granosa e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza e deve essere conforme alle norme UNI 5007 per la ghisa grigia ed alla norme EN 124 per la ghisa sferoidale, è assolutamente escluso l'uso di ghise fosforose.

• il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame, l'alluminio e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che ne vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata. I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie e da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilature, fucinatura e simili.

2. I metalli vari quali piombo, zinco, stagno, rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni dovranno essere delle migliori qualità ben fusi o laminati, a seconda della specie di lavori cui sono destinati, scevri da ogni impurità o difetto che ne alteri la forma o ne menomi la resistenza e la durata.

Art. 18 -T u b a z i o n i

1. Tutte le tubazioni dovranno rispettare, quando applicabili, le norme previste dal D. Min. LL.PP. 12 dicembre 1985 (G.U. 14-03- 86, n. 61) "Norme tecniche relative alle tubazioni" e le istruzioni contenute nella Circ. Min. LL.PP. 20 marzo 1986 n°2729 "Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni". a) Tubi di acciaio.- I tubi di acciaio dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati. Quando i tubi di

acciaio saranno zincati dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi; lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo, di cui dovrà ricoprire ogni parte. b) Tubi di cemento.- I tubi di cemento dovranno essere confezionati con calcestruzzo sufficientemente

ricco di cemento, ben stagionati, ben compatti, levigati, lisci, perfettamente rettilinei a sezione interna esattamente circolare, di spessore uniforme e scevri da screpolature. La frattura dei tubi di cemento dovrà essere pure compatta, senza fessure ed uniforme.

c) Tubi in fibrocemento.- I tubi in fibrocemento dovranno possedere un'elevata resistenza alla trazione ed alla flessione congiunta ed una sensibile elasticità, inalterabilità al gelo ed alle intemperie, assoluta impermeabilità all'acqua e resistenza al fuoco, scarsa conducibilità del calore.

d) Tubi in P.V.C..- I tubi in polivinilcloruro serie leggera o pesante devono essere di sezione e spessore costanti, con giunti a bicchiere, resistenti agli acidi ad eccezione dell'acido nitrico. I tubi in

PVC dovranno avere impressi sulla superficie esterna, in modo evidente, il nominativo della ditta costruttrice, il diametro, l'indicazione del tipo e della pressione di esercizio; sulle condotte per acqua potabile dovrà essere impressa una sigla per distinguerle da quelle per altri usi, come disposto dalla Circ. Min. San. n. 125 del 18 luglio 1967.

Come previsto dalle norme UNI 7441-75, 7443-75, 7445-75, 7447-75 i tubi si distinguono in: • tipo 311, per fluidi non alimentari in pressione, con temperature fino a 60°C

• tipo 312, per liquidi alimentari e acqua potabile in pressione, per temp. fino a 60° • tipo 313, per acqua potabile in pressione.

• tipo 301, per acque di scarico e ventilazione dei fabbricati, per temp. max. 50°C. • tipo 302, per acque di scarico e per temp. max. perm. di 70°C.

• tipo 303, per acque di scarico, interrate, per temp. max. perm. di 40°C.

e) Tubi in Pead.- I tubi in polietilene duro Pead devono essere di sezione e spessori costanti, adatti per la saldatura a specchio, devono resistere agli urti, al gelo ed ai solventi e contenere circa il 2% di nero fumo per la stabilizzazione contro la luce ultravioletta.

2. Per i tubi per adduzione di acqua per uso potabile, agricolo, industriale e per fognatura, dovranno essere garantiti i requisiti di cui alle tabelle allegate al D.M. 12 dicembre 1985.

3. TUBI DI GRES - I materiali di grès devono essere di vero grès ceramico, a struttura omogenea, smaltati internamente ed esternamente con smalto vetroso, non deformati, privi di screpolature, di lavorazione accurata, con innesto a manicotto od a bicchiere.

I tubi saranno cilindrici e diritti, tollerandosi solo eccezionalmente, nel senso della lunghezza, curvature con freccia inferiore a 1/100 della lunghezza di ciascun elemento.

In ciascun pezzo i manicotti devono essere formati in modo da permettere una buona giunzione nel loro interno; l'estremità opposta sarà lavorata esternamente a scannellatura.

I pezzi percossi Leggermente con un corpo metallico dovranno rispondere con un suono argentino per denotare buona cottura ed essenza di screpolature non apparenti.

Lo smalto vetroso sarà liscio specialmente all'interno, chimicamente immedesimato con la pasta ceramica, di durezza non inferiore a quella dell'acciaio; inattaccabile agli alcali e dagli acidi concentrati, ad eccezione soltanto del fluoridrico.

La massa interna dovrà essere semifusa, omogenea, senza noduli estranei, assolutamente priva di calce; dura, compatta, resistente agli acidi, (escluso il fluoridrico) ed agli alcali impermeabili, in modo che un pezzo immerso, perfettamente secco, nell'acqua non ne assorba più del 3,5 per cento in peso; i tubi, provati isolatamente, dovranno resistere alla pressione interna di almeno tre atmosfere.

Art. 19 - Materiali diversi

1. Additivi - Gli eventuali additivi dovranno essere tali da non pregiudicare, se aggiunti nelle condizioni previste e secondo le modalità indicate dal fornitore, le altre qualità richieste per il conglomerato e da non costituire pericolo per le armature metalliche. La composizione degli additivi, la relativa dosatura ed i motivi per cui se ne deciso l’impegno (ed in particolare se il loro uso è condizionato a motivi di carattere statico/costruttivo generale od a motivi di getto in condizioni stagionali avverse), devono essere preventivamente comunicati alla D.L., insieme alla provenienza che deve essere di primaria ditta del settore. La D.L. si riserva di effettuare tutti controlli che riterrà opportuni per accertare che le dosature prescritte vengano rispettate. Gli additivi dovranno essere conformi alle norme UNI 7101-72 e successive e saranno del tipo seguente: fluidificanti, aeranti, ritardanti, acceleranti, fluidificantiaeranti, fluidificanti-ritardanti, fluidificanti-acceleranti, antigelo, superfluidificanti. Per speciali esigenze di impermeabilità del calcestruzzo o per la messa in opera in ambienti particolarmente aggressivi, potrà essere ordinato dal Direttore dei lavori l'impiego di additivi reoplastici. Per conferire idrorepellenza alle superfici dei calcestruzzi o delle malte già messi in opera si potranno impiegare appositi prodotti.

2. Malte antiritiro per ancoraggi -Tale malta sarà costituita da malta di getto premiscelato antiritiro, esente da cloruri ed addizionata con ghiaia solo per spessori superiori a 25 mm; i dosaggi e le modalità di posa devono essere conformi alle prescrizioni stabilite dalla casa produttrice ed approvate dalla D.L. . 3. I prodotti sigillanti, di seguito descritti, sono considerati al momento della fornitura. Il Direttore dei lavori

ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate. Per il campionamento dei prodotti ed i metodi di prova si fa riferimento ai metodi UNI esistenti.

4. Per sigillanti si intendono i prodotti utilizzati per riempire, in forma continua e durevole, i giunti tra elementi edilizi (in particolare nei serramenti, nelle pareti esterne, nelle partizioni interne, ecc.) con funzione di tenuta all'aria, all'acqua, ecc.. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, i sigillanti devono rispondere alla classificazione ed ai requisiti di cui alla norma UNI ISO 1600 nonché alle seguenti caratteristiche:

• compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati;

• diagramma forza - deformazione (allungamento) compatibile con le deformazioni elastiche del supporto al quale sono destinati;

• durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego intesa come decadimento delle caratteristiche meccaniche ed elastiche tale da non pregiudicare la sua funzionalità;

• durabilità alle azioni chimico - fisiche di agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione.

5. Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde al progetto od alle norme UNI 9611, UNI EN ISO 9047, UNI EN ISO 10563, UNI EN ISO 10590, UNI EN ISO 10591, UNI EN ISO 11431, UNI EN ISO 11432, UNI EN 27389, UNI EN 27390, UNI EN 28339, UNI EN 28340, UNI EN 28394, UNI EN 29046, UNI EN 29048 e/o in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

6. Per adesivi si intendono i prodotti utilizzati per ancorare un elemento ad uno attiguo, in forma permanente, resistendo alle sollecitazioni meccaniche, chimiche, ecc. dovute all'ambiente ed alla destinazione d'uso. Sono inclusi in detta categoria gli adesivi usati in opere di rivestimenti di pavimenti e pareti o per altri usi e per diversi supporti (murario, ferroso, legnoso, ecc.). Sono invece esclusi gli adesivi usati durante la produzione di prodotti o componenti. Oltre a quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, gli adesivi devono rispondere alle seguenti caratteristiche: • compatibilità chimica con il supporto al quale sono destinati;

• durabilità ai cicli termoigrometrici prevedibili nelle condizioni di impiego intesa come decadimento delle caratteristiche meccaniche tale da non pregiudicare la loro funzionalità;

• durabilità alle azioni chimico-fisiche dovute ad agenti aggressivi presenti nell'atmosfera o nell'ambiente di destinazione;

• caratteristiche meccaniche adeguate alle sollecitazioni previste durante l'uso.

7. Il soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto risponde alle seguenti norme UNI:

• UNI EN 1372, UNI EN 1373, UNI EN 1841, UNI EN 1902, UNI EN 1903, in caso di adesivi per rivestimenti di pavimentazioni e di pareti;

• UNI EN 1323, UNI EN 1324, UNI EN 1346, UNI EN 1347, UNI EN 1348, in caso di adesivi per piastrelle;

• UNI EN 1799 in caso di adesivi per strutture di calcestruzzo.

8. In alternativa e/o in aggiunta soddisfacimento delle prescrizioni predette si intende comprovato quando il prodotto è in possesso di attestati di conformità; in loro mancanza si fa riferimento ai valori dichiarati dal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.

Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro

Art. 20 - Tracciamenti

1. L’impresa è obbligata ad eseguire la picchettazione completa del lavoro, in modo che risultino indicati i limiti degli interventi e delle opere da eseguire.

2. A suo tempo dovrà pure installare, nei tratti che indicherà la Direzione lavori, le modine necessarie a determinare con precisione i limiti dell’intervento, curandone poi la conservazione e rimettendo in posizione quelle manomesse durante l’esecuzione dei lavori.

3. A maggior chiarimento resta stabilito che il tracciamento delle opere sarà fatto dall’Appaltatore e verificato dalla Direzione lavori.

4. Per tali verifiche, come ogni altro rilievo che la Direzione dei Lavori giudicasse utile nell’interesse del lavoro, l’Appaltatore sarà tenuto a somministrare, ad ogni richiesta, ed a tutte sue spese, il materiale necessario all’esecuzione, come strumenti geodetici, misure metriche, segnali fissi ed ogni accessorio che possa servire; sarà inoltre tenuto a fornire personale di ogni categoria idoneo per l’esecuzione di simili operazioni.

5. L’ Appaltatore dovrà inoltre attenersi a quelle precise prescrizioni che, riguardo alla forma, dimensione, numero e qualità dei segnali, saranno indicati dalla Direzione dei lavori.

6. L’ Appaltatore ha inoltre l’obbligo di provvedere, durante tutta la durata dei lavori e fino al collaudo, alle segnalazioni per la sicurezza delle persone e cose secondo quanto prescritto dalla dalle leggi in vigore. 7. L’ Appaltatore è unico responsabile della conservazione e manutenzione dei segnali nella loro giusta posizione e delle conseguenze che possano derivare da ogni loro spostamento che avvenga per qualsiasi causa, anche di forza maggiore.

Art. 21 - Demolizioni e rimozioni

1. Le demolizioni di muratura, di calcestruzzo, ecc., sia in rottura che parziali o complete, dovranno essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare disturbi.

2. Rimane pertanto vietato gettare a mare i materiali in genere, i quali devono essere trasportati o guidati opportunamente per il corretto smaltimento; sollevare polvere.

3. Nelle demolizioni o nelle rimozioni l'Appaltatore dovrà inoltre provvedere alle eventuali necessarie puntellazioni per sostenere le parti che dovranno restare e disporre in modo da non deteriorare i materiali risultanti, i quali tutti dovranno ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni a favore dell'Amministrazione appaltante.

4. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioni prescritte.

5. Quando, anche per mancanza di puntellazioni o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell'Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in pristino le parti indebitamente demolite.

6. Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, dovranno essere opportunamente scalcinati, puliti, custoditi, trasportati e ordinati nei luoghi di deposito, che verranno indicati dalla Direzione stessa, usando le cautele per non danneggiarli, sia nello scalcinamento, sia nel trasporto, sia nel loro assestamento per evitarne la dispersione.

7. Detti materiali restano tutti di proprietà dell'Amministrazione appaltante, la quale potrà ordinare all'Appaltatore di impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati.

8. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni e rimozioni devono sempre dall'Appaltatore essere trasportati fuori del cantiere nei punti indicati od alle pubbliche discariche.

Art. 22 -Malte e conglomerati

1. La passivazione, ripristino e consolidamento monolitico di strutture e infrastrutture in calcestruzzo degradato con getto in cassero, rifacimento di pavimentazioni in calcestruzzo, fissaggio e ancoraggio di elementi metallici dovrà avvenire mediante applicazione per colaggio a mano o a macchina, di conglomerato minerale certificato, eco-compatibile, colabile, a presa normale, o tixotropica a base di legante a reazione cristallina, a bassissimo contenuto di polimeri petrolchimici ed esente da fibre organiche, specifica per la passivazione, il ripristino e il consolidamento monolitico a durabilità garantita di strutture in calcestruzzo e l’ancoraggio di elementi metallici, provvista di marcatura CE e conforme ai requisiti prestazionali richiesti dalla Norma EN 1504-7 per la passivazione delle barre di armatura, dalla EN 1504-3, Classe R4, per la ricostruzione volumetrica e il consolidamento e dalla EN 1504-6 per l’ancoraggio, in accordo ai Principi 3, 4, 7 e 11 definiti dalla EN 1504-9.

2. L'esecuzione di rinforzo o riparazione strutturale, di elementi e strutture in cemento armato, muratura, legno e acciaio, avverranno mediante l’utilizzo di un sistema composito a base di Tessuto in Fibra di Acciaio Galvanizzato ad altissima resistenza del peso netto di fibra di ≈ 3300 g/m2 avente le seguenti caratteristiche prestazionali meccaniche: resistenza a trazione del nastro > 2800 MPa; modulo di elasticità normale del nastro > 190 GPa; deformazione ultima a rottura > 1,50%; area effettiva di un trefolo 3x2 (5 fili) = 0,538 mm2; con n° trefoli per cm come da progetto; impregnato con matrice minerale epossidica da applicarsi direttamente alla struttura da rinforzare senza la necessità d’impiego di primer. L’intervento si svolge nelle seguente fasi: trattamento di ripristino delle superfici degradate, ammalorate, decoese o non planari secondo quanto prescritto e approvato dalla D.L.; stesura di un primo strato di spessore medio di ≈ 2 – 3 mm di adesivo minerale epossidico; con adesivo minerale epossidico ancora fresco, procedere alla posa del tessuto in Fibra di Acciaio Galvanizzato ad altissima resistenza, avendo cura di garantire, mediante pressione energica con spatola o rullo metallico, una completa impregnazione del tessuto ed evitare la formazione di eventuali vuoti o bolle d’aria che possano compromettere l’adesione del tessuto alla matrice o al supporto; agendo fresco su fresco, esecuzione del secondo strato di matrice in spessore medio di ≈ 1 – 2 mm fino a completa copertura del tessuto di rinforzo; eventuale ripetizione delle fasi precedenti per tutti gli strati successivi di rinforzo previsti da progetto. E' compresa la fornitura e posa in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito.

3. I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la diversa composizione delle malte e dei conglomerati dovranno garantire i livelli di sicurezza di progetto per l’intero periodo di vita nominale prescritto in relazione alle condizioni di carico e di aggressione ambientale previste per l’opera. L'Appaltatore garantirà la composizione di ciascuna miscela di calcestruzzo da utilizzare nella realizzazione di un’opera al fine di ottenere le prestazioni richieste dal progetto mantenendo la responsabilità del calcestruzzo prodotto anche quando lo studio della miscela è delegato ad altro soggetto (p.e. produttore di calcestruzzo preconfezionato) fornendo altresì alla Direzione Lavori la documentazione che riportino gli estremi della certificazione di controllo di produzione in fabbrica e l'attestazione della marcatura CE dei materiali componenti la miscela di calcestruzzo (cementi, aggregati, additivi, aggiunte).

4. L'impiego di calcestruzzo preconfezionato è consentito se il produttore è in possesso di un sistema di controllo interno della produzione (Factory Production Control, FPC) conforme alle Linee Guida del calcestruzzo strutturale del MM.LL.PP. certificato da ente terzo indipendente accreditato dal Servizio Tecnico Centrale del C.S.LL.PP. Il costruttore deve presentare al Direttore Lavori prima dell’inizio della

fornitura della miscela di calcestruzzo la certificazione FPC del produttore e lo studio preliminare di qualifica della miscela nel caso di produzione temporanea e non industrializzata.

5. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con apposite casse della capacità prescritta dalla Direzione Lavori e che l'Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente su tutti i piazzali

Nel documento PARTE PRIMA DESCRIZIONE DELLE LAVORAZIONI (pagine 16-33)

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