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A livello interno, lo Stato italiano mette a disposizione diversi strumenti per l’adeguamento dei musei agli standard internazionali.

Un esempio rivoluzionario in materia è rappresentato dalla cosiddetta Legge Ronchey, ovvero la L. 14 gennaio 1993, n. 4.35 Con essa, infatti, si aumentano la qualità e la quantità dei servizi offerti al pubblico, inserendo nei musei, per esempio, la presenza di un guardaroba o di un bookshop, o, ancora, di audioguide. La novità da questa apportata, tuttavia, non si limita a ciò. La legge, infatti, permette la concessione di alcuni spazi dei musei in comodato a soggetti privati, e fra questi sono compresi (art.4):

a) servizio editoriale e di vendita riguardante le riproduzioni di beni culturali e la realizzazione di cataloghi ed altro materiale informativo;

a-bis) servizi riguardanti i beni librari e archivistici per la fornitura di riproduzioni e il recapito nell’ambito del prestito bibliotecario;

b) servizi di caffetteria, di ristorante, di guardaroba e di vendita di altri beni correlati all’informazione museale.

È proprio questa collaborazione fra settore pubblico e privato a rappresentare un momento di svolta nella gestione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.36

Più recentemente, viene adottato il già citato Atto di indirizzo sui criteri tecnico–

scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei adottato con D.M. 10

maggio 2001. Questo fornisce il quadro giuridico a cui i musei devono far riferimento nello sviluppo di tutte le loro funzioni, oltre a varie linee guida per attuare le varie disposizioni nel modo migliore possibile.

Queste linee guida coprono tutte le aree di funzionamento del museo, nello specifico: - Status giuridico

- Assetto finanziario - Strutture del museo - Personale

- Gestione delle collezioni, suddivisa in:

35 Reperibile al link:

http://www.stato.rdbcub.it/ministeri/beniculturali/normativabenicult/L_Ronchey4_1993.pdf .

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• Norme per la conservazione ed il restauro, comprendenti l’esposizione e la movimentazione

• Incremento e inalienabilità delle collezioni

• Registrazione e documentazione finalizzata alla conoscenza del patrimonio

• Regolamentazione dell’esposizione permanente e temporanea • Politiche di ricerca e studio

- Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi - Rapporti con il territorio

Di particolare rilievo per questo studio sono specialmente gli ultimi due aspetti.

Come prerequisiti indispensabili, si sottolinea l’accessibilità e la fruibilità, in particolar modo è obbligatoria e prevista dalle norme vigenti l’eliminazione delle barriere architettoniche in prossimità degli ingressi, dell’uscita e nei percorsi interni al museo. L’apertura del museo non deve essere inferiore alle 24 ore settimanali e deve essere garantita il sabato e la domenica, per favorire la visita da parte di quelle categorie che normalmente non riescono a conciliare questo tipo di attività con gli orari di lavoro, seguendo quanto stabilito grazie alla Raccomandazione UNESCO del 1960.

Il prezzo del biglietto dovrà essere commisurato all’offerta e prevedere delle agevolazioni per particolari categorie di utenti e la visita dovrà essere quanto più piacevole e agevolata da servizi e materiali che contribuiscano a raggiungere tale obiettivo, come, per esempio, la presenza di un guardaroba, di servizi igienici, di spazi di sosta e, per la comprensione dell’esposizione, apposito materiale informativo, come pannelli e didascalie, riportanti, per lo meno, le informazioni essenziali. Ulteriori servizi devono essere poi offerti nei confronti di fasce particolari di utenti, quali la popolazione scolastica o persone interessate e competenti in materia, in modo da rendere il museo un luogo di eccellenza per quanto riguarda la conoscenza del passato locale e nazionale, ad integrazione dei percorsi di formazione più tradizionali, quali la scuola e l’università.

I servizi educativi non devono essere rivolti esclusivamente ad un pubblico in età scolare, ma anche a quello adulto e a tutti devono essere rese accessibili le documentazioni bibliografiche sulle collezioni e le eventuali biblioteche connesse al museo.

Aspetto importantissimo per far sì che il museo si proietti sulla società sono le attività da questo organizzate, come visite a tema, conferenze, eventi culturali e mostre. Alcuni studi

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hanno dimostrato che il pubblico maggiormente interessato a queste appartiene ad un bacino d’utenza ben definito, che va dal cittadino della comunità territoriale all’esperto proveniente da altre zone; poco interesse rispecchiano da parte di un pubblico di turisti, i quali sono principalmente attratti dalle collezioni permanenti, anche a causa di un tempo limitato a loro disposizione. Si ritiene doveroso dunque da parte del museo stabilire dei rapporti con gli Enti territoriali di riferimento e con gli operatori turistici della zona. Per garantire un ritorno sulla società, infatti, il rapporto con il territorio dev’essere molto stretto e incentivato attraverso varie misure, quali progetti e programmi di studio e ricerca, fungendo da mediatore locale con gli enti a ciò preposti. Per questo si suggerisce, fra le altre cose, che il museo assuma la gestione dei luoghi di interesse culturale del territorio e crei dei percorsi culturali, affinché siano meglio conosciuti i valori identitari e storico- culturali del territorio di riferimento. Oltre a ciò, ci si auspica un’attività promozionale, di orientamento ed accoglienza che, assieme alla realizzazione di esposizioni e di apparati informativi, garantiranno una più piacevole e più fruttuosa fruizione del territorio. Per quanto riguarda le varie funzioni dei musei, negli ultimi anni sono stati forniti ulteriori regolamenti o linee guida specifici.

In merito all’accessibilità, non possiamo non citare le Linee guida per il superamento

delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale pubblicate con Decreto del

Ministero per i Beni e le Attività culturali del 28 marzo 200837, all’interno del quale si trovano, oltre ad un elenco di tutte le normative vigenti per l’eliminazione di barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale, una serie di linee guida per garantire una corretta attuazione delle stesse. Inoltre, sempre in questo documento si introduce il concetto di Universal Design38, ossia la progettazione di spazi, ambienti ed oggetti utilizzabili da un ampio numero di persone a prescindere dalla loro età e capacità fisica, senza necessità di adattamenti o ausili speciali.

In aggiunta, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, nel 2016 la Direzione dei Musei, ha pubblicato un documento in merito all’accessibilità di musei, monumenti, aree e parchi archeologici, prendendo atto del fatto che, nonostante il raggiungimento di molti obiettivi nel tempo, una gran parte dei siti di carattere culturale presenta oggettive criticità in tema di fruizione.

37 Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale, in G.U.

n. 114, supplemento ordinario n. 127, del 16 maggio 2008.

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Per quanto riguarda, invece, il tema della comunicazione, anche in questo caso la Direzione generale dei Musei provvede alla pubblicazione di Linee guida specifiche, tramite la pubblicazione di un numero dei Quaderni della valorizzazione ad esse interamente dedicato39. In tale documento si specifica come l’importanza di una comunicazione efficace si rifletta nell’interesse che essa suscita nella comunità nei confronti della cultura. Una buona comunicazione significa, dunque, maggiore affluenza e maggiore partecipazione alla vita culturale da parte della comunità di riferimento. Per l’educazione sono presenti precise disposizioni e numerosi programmi. Già il Codice

dei beni culturali e del paesaggio40 riporta norme in merito, in particolar modo agli artt. 118 e 119, che riguardano le attività di educazione al patrimonio svolte dal Centro per i

Servizi Educativi del Museo e del Territorio e dai Servizi educativi territoriali, istituiti

nei luoghi della cultura fin dal 1998, e sottolineano l’importanza vitale della ricerca. Nel 2014 viene, inoltre, firmato un protocollo d’intesa fra MIBACT e MIUR, il quale mira ad incrementare il numero di progetti presenti in alcuni settori culturali, andando a sollecitare la crescita della Rete dei servizi educativi ed un conseguente consolidamento delle relazioni fra musei e scuole.

Per quanto riguarda la gestione, notevoli modifiche sono state apportate dal Decreto Ministeriale Organizzazione e funzionamento dei Musei Statali41, il quale fornisce precise

disposizioni in merito a bilancio ed organizzazione, e definisce i ruoli dei professionisti museali, come quello del Direttore, del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Scientifico ed altri. Tuttavia, per quanto innovativo e necessario sia questo strumento per il corretto funzionamento dei musei, esso non rappresenta un grande punto di interesse per questo studio.

39 Da Milano C. e Sciacchitano E., Linee guida per la comunicazione nei musei, in Quaderni della

valorizzazione – NS 1, a cura di Guido Manuel Roberto, Roma, 2015.

40 D. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei bene culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della

L. 6 luglio 2002, n. 137, in G.U. n. 45 del 24 febbraio 2004 – Supplemento Ordinario n. 28.

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CAPITOLO III

Il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto