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Origine forestieri %forestieri % sul tot.batt.

Ex Stato Pisano 635 14,93% 4,56% Stato Fiorentino 1.794 42,19% 12,89% Area Apuo-lunense 245 5,76% 1,76% Area Lucchese 116 2,72% 0,83% Stato Senese-Piombino 67 1,57% 0,48% Liguria 296 6,96% 2,12% Corsica 393 9,24% 2,82% Nord-Italia 374 8,79% 2,68% Centro-Italia 121 2,84% 0,86% Sud-Italia 30 0,70% 0,21% Penis. Balcanica-Cipro 53 1,24% 0,38% Penisola Iberica 47 1,10% 0,33% Germania 33 0,77% 0,23% Francia 24 0,56% 0,17% Sicilia 6 0,14% 0,04% Sardegna 3 0,07%. 0,02% Luoghi non identificati 15 0,35% 0,10%

Numero totale dei forestieri ………..………4.252 (30,56% del totale dei battezzati)

Nella seconda metà del Quattrocento il 30,56 % dei battezzati nel Battistero di Pisa apparteneva quindi a famiglie “forestiere”. Tale percentuale è da considerarsi al di sotto del dato reale per la prudenza con la quale si sono effettuate le integrazioni (ad esempio nei battezzati con cognomi tipicamente fiorentini non si è integrata nell‟origine “Firenze” se questo luogo di provenienza non risultava in alcuna altra registrazione ricollegabile a quelle di questi nati).

5.2 Il “periodo pisano” (1494-1509)

Con “periodo pisano” si intende indicare l‟arco di tempo della seconda repubblica di Pisa (dal 9 novembre 1494 al 10 giugno 1509)57. Durante la guerra contro Firenze si riscontrano 7.413 registrazioni battesimali e tra queste ben 4.214 indicano che il battezzato apparteneva ad un gruppo familiare di origine “forestiera”. Più della metà dei battezzati del “periodo pisano”, e precisamente il 56,84%, rientra nella categoria degli “immigrati”.

Con i dati ricavati attraverso l‟analisi dell‟archivio digitale si è costruita la tabella 5 nella quale i battezzati forestieri sono stati suddivisi secondo la loro area di origine.

Il dato che emerge immediatamente è quello che rileva la massiccia ondata immigratoria (di entità quasi doppia rispetto a quella degli anni della prima dominazione fiorentina) all‟interno delle mura pisane.

57 Questi 15 anni non sono totalmente coperti dalle registrazioni battesimali a causa

di una serie di lacune presenti nei registri. Quelle disponibili arrivano a coprire 12 anni e 2/3.

Tabella 5

__________________________________________________________________________ Battezzati “forestieri” al fonte di Pisa (1494-1509)

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Origine forestieri %forestieri % sul tot.batt. Ex Stato Pisano 3.466 82,24% 46,75% Stato Fiorentino 119 2,82% 1,60% Area Apuo-lunense 87 2,06% 1,17% Area Lucchese 80 1,89% 1,07% Stato Senese-Piombino 15 0,35% 0,20% Liguria 74 1,75% 0,99% Corsica 62 1,47% 0,83% Nord-Italia 160 3,79% 2,15% Centro-Italia 70 1,66% 0,94% Sud-Italia 30 0,71% 0,40% Penis. Balcanica-Cipro 9 0,21% 0,12% Penisola Iberica 12 0,28% 0,16% Germania 7 0,16% 0.09% Francia 8 0,18% 0,10% Sicilia 10 0,23% 0,13% Luoghi non identificati 5 0,11% 0,06% Numero totale dei forestieri……….…….4.214 (56,84% del totale dei battezzati)

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Se la città nel primo periodo della dominazione fiorentina arrivò ad un numero di battezzati “forestieri” pari al 30,56% del totale dei battezzati, nei quindici anni del “periodo pisano” si verificò un ondata immigratoria di entità quasi doppia tanto che i bambini di famiglie “non pisane” raggiunsero ben il 56,84 % del totale dei battezzati.

Si verificò rispetto al periodo precedente un processo praticamente inverso: al repentino allontanamento delle persone originarie dallo Stato fiorentino a seguito della rivolta pisana (si passa da 1.754 a sole 119 registrazioni che fanno riferimento a gruppi familiari provenienti dalle aree del contado e del distretto fiorentino) corrispose l‟ingresso entro le mura di un grande numero di persone che provenivano dal suburbio e dal contado pisano. Se i “forestieri” provenienti dalle aree dell‟ex-Stato pisano rappresentavano nel primo “periodo fiorentino” (1457-1494) il 14,55% di

tutti gli immigrati, negli anni della ribellione (1494-1509) arrivarono a raggiungere l‟82,24%, il 46,75% dell‟intera popolazione, un dato che mostra l‟entità impressionante di questo trasferimento.

Per quanto riguarda l‟attività lavorativa di queste famiglie che entrarono tra le mura cittadine essa è prevalentemente da ricollegare alla conduzione dei campi.

Diverse le località dalle quali queste persone provenivano: le podesterie maggiormente coinvolte da questo movimento verso la città furono S.Maria al Trebbio (688 battezzati), Calci (599 battezzati), Ripafratta (507 battezzati). Modesto fu invece il coinvolgimento delle aree della Valdera e delle Colline pisane

Negli anni della guerra l‟abbandono della città non riguardò solo i fiorentini ma anche altri gruppi di “forestieri”: i battezzati di famiglie provenienti dalla Corsica passarono da 393 del periodo fiorentino a soli 62 nei quindici anni della guerra; stesso calo si registrò nei battezzati originari della Liguria che da 296 passarono a soli 74 e in quelli provenienti dall‟area apuo-lunense che videro più che dimezzata la loro presenza passando dal 5,76% al 2,06% del totale dei battezzati “forestieri”.

Anche il numero di famiglie “immigrate” dai territori dell‟Italia centrale registrò un notevole calo passando da 121 a 70 battezzati.

Durante gli anni della ribellione al dominio fiorentino si verificò una fortissima immigrazione entro le mura di abitanti dell‟area extra-urbana e del contado meno prossimo che si rifugiarono nella città sia per motivi di sicurezza che per solidarietà con le iniziative di guerra e le nuove emergenti prospettive politiche. Il conflitto provocò inoltre l‟espulsione diretta o indiretta della quasi totalità dei “forestieri” e in qualche modo riconsegnò temporaneamente Pisa ai pisani.

5.3 Il secondo “periodo fiorentino” (1510-1557)

Contrariamente a quanto era accaduto dopo la prima conquista fiorentina del 1406, subito dopo la conclusione della guerra nel 1509 non si verificò l‟allontanamento dalla città delle famiglie pisane appartenenti al ceto dirigente che, anche se nella limitata autonomia concessa dal governo di Firenze, ripresero le loro funzioni politiche e amministrative. Questo diverso atteggiamento dello Stato dominante in un certo senso premiò l‟atteggiamento dei componenti dei ceti superiori pisani che fin dai primi anni della guerra si mostrarono tendenzialmente inclini a trovare un accordo con Firenze ( a differenza degli appartenenti ai ceti inferiori che vedevano nella prosecuzione del conflitto l‟unico mezzo per mantenere i privilegi politici e sociali acquisiti con l‟esercizio delle armi)58

.

I battezzati in questo periodo furono complessivamente 22.212. Se confrontiamo i dati della tabella 6 (che suddivide i battezzati “forestieri” presenti nei registri a partire dall‟11 giugno 1509 fino al 31 dicembre 1557 in base alla loro area di provenienza) con quelli della tabella 4 (relativa al primo periodo fiorentino) si evidenzia il raddoppio del numero dei battezzati provenienti dalle aree del contado e del suburbio di Pisa che passarono dal 14,55% al 28,85%.

I battezzati provenienti dal contado e dal distretto di Firenze tornarono a essere i “forestieri “ più numerosi all‟interno della città anche se leggermente in calo rispetto agli anni precedenti la guerra (passarono dal 43,87% al 39,93%). Un elemento di novità rispetto ai dati è quello che registra il significativo aumento di battezzati appartenenti a famiglie emigrate dal territorio lucchese. Ben 386 sono i battezzati provenienti da Lucca mentre 70 sono quelli originari di Pietrasanta; complessivamente tra

58

Cfr. M.Luzzati, Una guerra di popolo. Lettere private dal tempo dell‟assedio di Pisa (1494- 1509), Pisa 1973, pp. 145.

i battezzati “forestieri” quelli provenienti dall‟area lucchese passarono dal 2,42% del primo “periodo fiorentino” al 9,97% del secondo “periodo fiorentino”. Con la fine della guerra tornarono tra le mura di Pisa anche i gruppi familiari originari del nord Italia che arrivarono a rappresentare il 7,92% dei battezzati “forestieri”; tra le città di questo ambito territoriale quella che ricorre più frequentemente è Bologna con 251 battezzati.

Tabella 6

_________________________________________________________________________ Battezzati “forestieri” al fonte di Pisa (1510-1557)

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