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ORIZZONTALE la scuola e il territorio

Nel documento PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA (pagine 23-27)

DESTINATARI

Alunni e docenti dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e alunni e docenti delle classi quinte della Scuola

Primaria.

Alunni e docenti delle classi quinte della Scuola

Primaria e alunni e docenti del primo anno della

 Conoscere il territorio, la sua storia, la sua identità, le sue potenzialità e metterle a frutto;

 Sviluppare ed esercitare competenze di cittadinanza

 Naxos legge, progetto Passaparola 2019/20: “C, come città”;

 Archeo club;

 Progetti con l’Associazione Fiumara d’arte per la valorizzazione del territorio; (???)

 Concorsi e Premi letterari;

 Attività sul territorio legate alle tematiche dei compiti di realtà: “Noi e il mare”,

“La sostenibilità ambientale.

 Festa dell’albero

TEMPI Tempistica di riferimento nei singoli progetti

L’ORIENTAMENTO

Le linee guida per l’orientamento permanente del 2014 3 cambiano completamente il tradizionale orizzonte e il concetto stesso di orientamento scolastico, la cui importanza negli ultimi anni è stata progressivamente sottovalutata e rimandata alle settimane precedenti le iscrizioni, delegando alla scuola superiore il compito di “orientare” semplicemente mostrando ai ragazzi l’offerta formativa del proprio istituto, il cosiddetto

“orientamento in uscita”.

Le nuove indicazioni ministeriali mostrano la centralità del sistema scolastico quale luogo insostituibile in cui ogni giovane deve acquisire e potenziare le competenze base e trasversali, sviluppare la propria identità, l’autonomia, il senso decisionale e progettuale, acquisire competenza imprenditoriale, per costruire la propria persona e professionalità, durante tutto l’arco temporale della sua formazione. Per realizzare quest’obiettivo la scuola attiva processi di orientamento attraverso:

 orientamento formativo/informativo

 didattica orientativa ed orientante

 attività di accompagnamento e consulenza orientativa

L’orientamento si declina in informativo e formativo. Unisce la formazione e l’informazione già a partire dalle classi prime e seconde della Secondaria di I grado. Unisce alla formazione l’informazione nelle classi terze. In realtà, le indicazioni ministeriali tendono a far perseguire un percorso orientativo formativo distribuito durante tutto l’arco del I ciclo di formazione, a partire dalla Scuola dell’Infanzia, creando percorsi di continuità ed orientamento interno che proiettino verso l’orientamento in uscita. In questa direzione un ruolo di primo piano è rivestito dalla didattica che si evolve diventando orientativa ed orientante.

L’insegnamento sarà inteso sia come tradizionalmente finalizzato all’acquisizione di saperi di base, ma andrà oltre, verso l’acquisizione di abilità trasversali di cui gli alunni si serviranno nella vita (life skills) unite alle competenze chiave di cittadinanza.

A differenza della didattica orientativa le attività di accompagnamento sono realizzate in risposta a specifici bisogni di singoli e/o gruppi. I docenti dovranno abituare i ragazzi ad auto monitorarsi a fare il punto su se stessi, sui percorsi formativi successivi, avviare progetti concreti per realizzarli (compiti orientativi/realtà). Il ruolo del docente in queste attività sarà basato sul fading: la sua guida si ridurrà gradualmente fino a scomparire, per lasciare il posto a figure esperte esterne con competenze professionali specifiche, nonché agli alunni stessi, veri protagonisti del loro processo formativo.

Di rilevante importanza diventa il ruolo non solo dei docenti, ma degli enti locali e delle famiglie. Le indicazioni ministeriali in materia di orientamento sollecitano la formazione di una rete a sostegno della persona, la nascita di una comunità orientativa-educante che inizi, come è stato detto, già attraverso le attività previste dalla continuità territoriale a far conoscere, sentir proprio e valorizzare il territorio in cui i ragazzi vivono.

La rete non imprigiona, ma deve progressivamente allargarsi ed espandere gli orizzonti dei ragazzi, abbattendo i confini tra scuola ed extra scuola, tra Italia e resto del Mondo. I ragazzi devono confrontarsi sia con altre realtà nazionali, sia con sistemi e comunità scolastiche internazionali, traendo il meglio dal confronto per metterlo in atto sul proprio territorio. In questo senso diventano di fondamentale importanza per l’orientamento nel quadro del programma europeo ET 20204 (Education and Training = Istruzione e Formazione 2020) confronti e scambi con altri paesi europei attraverso i programmi di mobilità di studio previsti dal LLP (Longlife Learning Programme), come Comenius, Erasmus, Leonardo, Grundtvig, che consentano osmosi continue tra sistemi educativi, esperienze di lavoro e vita, sin dai primi ordini scolastici.

3 Quadro normativo di riferimento: Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita (2009); Circolare ministeriale n°43 del 2009; D. lgs 12 settembre 2013 n°104; Legge 128, novembre 2013, artt. 7, 8, 8 bis; Accordo Governo-Enti Regionali (5 dicembre 2013); Piano Garanzia per i Giovani in base alle Raccomandazioni del Parlamento Europeo, 22 aprile 2013;

Linee guida per l’orientamento permanente 2014 (allegate al PTOF).

4 Per i riferimenti specifici: https://ec.europa.eu/education/policies/european-policy-cooperation/et2020-framework_it

Cosa deve fare la scuola per attivare i processi di orientamento?

 Inserire nel PTOF un piano dell’orientamento con indicazioni di standard minimi, la cui prima azione sia individuare le priorità tra i bisogni del territorio;

 dotarsi di una figura di sistema che coordini i processi di orientamento;

 attivare percorsi individuali e di gruppo per la formazione dei docenti (con moduli di formazione iniziale obbligatoria);

 documentare e condividere le attività di orientamento creando il portfolio dell’alunno;

 inserire nel patto di corresponsabilità educativa anche la formazione dei genitori con incontri tra i docenti già formati e figure esperte esterne;

 attivare consulenze psicologiche per favorire scelte consapevoli ed evitare casi di dispersione scolastica.

ORIENTAMENTO E TIC

Particolare attenzione va riservata al ruolo strategico che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione svolgono, più in generale nella didattica, e in questo caso nei processi di orientamento, come diverse raccomandazioni europee in merito sottolineano 5. L’implementazione delle competenze orientative passa attraverso software per l’esplorazione delle professioni e gli strumenti di condivisione che tanto aiutano i docenti e i ragazzi nel confronto con le realtà scolastiche che lavorano sui processi orientativi da più tempo e possono fungere da modello in termini di esperienza. Validi strumenti di condivisione sono l’e-portfolio e gli ambienti di apprendimento a distanza. Nel 2009 l’EIFEL (European Istitute for E-Learnig) definiva l’e-portfolio come qualsiasi sistema digitale che favorisce un apprendimento riflessivo, permettendo a una persona di raccogliere e registrare prove selezionate dei propri apprendimenti al fine di avere riconosciuto il proprio patrimonio di esperienze conoscenze e di programmare ulteriori esperienze. Le linee guida proposte alle Reti di scuole prevedono la creazione del portfolio dello studente non semplicemente come strumento finalizzato alla registrazione della storia scolastica e dei risultati raggiunti, ma come documentazione e bussola per l’orientamento, comunicazione tra docenti, studenti e famiglie per facilitare il loro coinvolgimento e il sostegno nell’apprendimento. L’idea del portfolio dello studente nasce nel contesto europeo dell’apprendimento permanente e la spendibilità delle competenze per la mobilità delle persone che ha come modello di riferimento il Portfolio europeo delle lingue. In Italia è stato introdotto dal D. lgs 17.10.05 n°226, ma le successive indicazioni per il curriculo affidano all’autonomia delle scuola la scelta degli strumenti più idonei per documentare la progressiva acquisizione delle competenze degli alunni.

Invece il portfolio proposto dall’Azione F3 6 per lo sviluppo di reti contro la dispersione scolastica, si configura come uno strumento di apprendimento e autoapprendimento permanente e orientante, dove leggiamo le competenze formali e non formali dell’allievo.

Strumenti di adeguamento ed integrazione tra TIC e orientamento sono i portali on line dedicati all’orientamento come “Io, scelgo io studio” 7 un portale del MIUR dedicato all’orientamento verso la Secondaria di II grado e il post diploma. Il jobtribu.eu è, invece, un social network sull’orientamento (con particolare riferimento al post diploma) con spazi interattivi di informazione, formazione, documentazione in lingua inglese di respiro europeo.

5 Comunicazione della Commissione Europea 2010: “Europa 2020, una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

6 Linee Guida “Crescere in coesione – Parte prima indirizzi attuativi”, Obiettivo F “Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale” , Azione 3 “Sviluppo di reti contro la dispersione scolastica e la creazione di prototipi innovativi.

7 https://www.istruzione.it/orientamento/

ORIENTAMENTO E DISPERSIONE SCOLASTICA

Un aspetto su cui le linee guida invitano a riflettere riguarda la stretta connessione tra orientamento e dispersione scolastica: buone pratiche e buoni processi orientativi, conducono gli studenti verso scelte consapevoli, di conseguenza evitano i rischi legati alla dispersione o, ancora peggio, all’abbandono scolastico, prima ancora dell’adempimento dell’obbligo. E’ bene ricordare che l’art. 34 della Costituzione comma 2, dispone che l’istruzione, impartita per otto anni, sia obbligatoria e gratuita, l’obbligo è stato esteso ad almeno dieci anni dal comma 622 della Legge 296/06 tale estensione è finalizzata al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria di II grado o di una qualifica triennale entro il diciottesimo anno di età.

L’attività di orientamento è supportata dagli Osservatori di area per combattere la dispersione scolastica che si servono di due canali sul territorio: il G.O.S.P. (Gruppo Operativo di Supporto Psicopedagogico) istituito nei singoli istituti scolastici, un organo interno all’istituzione scolastica con compiti di supporto nell’ambito del contrasto della dispersione; la R.E.P (Rete per l’Educazione Prioritaria) reti di scuole del territorio che subentrano a supporto l’una dell’altra individuando aree prioritariamente a rischio su cui concentrare gli interventi. Come sostenuto dai tecnici dei gruppi di supporto psicopedagogico, la lotta più efficace contro la dispersione scolastica è la prevenzione, che, praticata attraverso adeguati processi di orientamento, rende gli strumenti forniti dal GOSP e dalle R.E.P un’estrema ratio.

A partire da questo anno scolastico, il nostro Istituto consapevole delle nuove linee guida in materia di orientamento le cui declinazioni sono state fin qui brevemente illustrate, intraprenderà un percorso formativo e formante per docenti, alunni e famiglie finalizzato alla realizzazione di:

 formazione dei docenti alla didattica orientativa (corsi individuali e a gruppi);

 didattica orientativa ed orientante a partire dalla Scuola dell’Infanzia per fornire agli alunni gli strumenti che consentano di conoscere se stessi, il territorio e il Mondo che li circonda ed essere capaci di fare scelte scolastiche e professionali consapevoli;

 formazione di una commissione docente per l’Orientamento con compiti di monitoraggio dei processi di orientamento attraverso test di restituzione delle attività intraprese e svolte;

 processi di orientamento formativo ed informativo attraverso attività laboratoriali e collaborazioni con gli Istituti del territorio, per le classi terze nell’immediato, per le classi prime e seconde anche in periodi non precedenti le iscrizioni;

 compiti di realtà- orientativi;

 istituzione del G.O.S.P. (Gruppo Operativo di Supporto Psicopedagogico) ed costituzione di una REP sul territorio per prevenire fenomeni di dispersione scolastica attraverso buone pratiche orientative;

 sportello consulenza psicologica (in fase di definizione per il prossimo anno scolastico).

4.Tabella sinottica Orientamento in uscita

Nel documento PIANO TRIENNALE OFFERTA FORMATIVA (pagine 23-27)

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