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4. Aspetti stilistici e retorici

4.2 Ornatus

4.2.2 Ornatus difficilis

Secondo la retorica classica, nella presente categoria rientrava l’uso dei Tropi, ovvero, quelle figure retoriche concernenti una trasposizione di significato da un campo semantico ad un altro. Nell’ambito di tale analisi, tra le figure retoriche appartenenti all’ Ornatus difficilis, seguiranno brevi cenni alle metafore, le litoti, le sinestesie e l’allegoria presenti nel Poema de

Santa Oria.

 Metafora

Come risaputo, la metafora, considerata il tropo per eccellenza, consiste nell’usare un vocabolo o una locuzione con l’intento di esprimere un concetto differente rispetto a quello che gli si attribuirebbe normalmente.

Tale figura retorica dalle più disparate risorse, pregna di una forza creatrice di immagini, diventa, nelle mani del nostro poeta, un’arma compositiva ampiamente sfruttata.

[…]creación momentánea porque es producto de la voluntad individual, y asì es captada como algo nuevo con la sugestión de lo inédito.352

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Anticamente la metafora era considerata una forma breve di paragone. Esiste, infatti, tra di essi una analogia. Ciò che li differenzia è l’assenza (o la presenza) di determinati verbi o di locuzioni avverbiali.353

Artiles, nella sua analisi del linguaggio berceano, distingue tra due tipi di metafore: una riguardante l’analogia tra due oggetti tangibili e concreti della vita quotidiana e una riferita alla trascendenza dello spirito e dei sensi.354

XXXVI[…]que subas a los Çielos e que veas que gana,

el serviçio que fazes e la saya de lana.355

Si noti come la metafora sopracitata si riferisca contemporaneamente a più aspetti della vita della santa. L’immagine della tunica di lana pungente racchiude in sé tutto quello che riguarda la vita da penitente di Oria: le preghiere, le mortificazioni della carne, la vita da reclusa eccetera.

XXV Era esta reclusa vaso de caridad,

templo de paçiencia e de humilidat,

non amava palabras oir de vanitat,

luz era e confuerto de la su venzidat.356

353 Ibidem, p. 66. 354ARTILES; 1964, p. 133.

355URÍA MAQUA, 1981, p. 102 «affinché tu ascenda al cielo e veda cosa guadagnano/ l’officio che conduci e la

gonna di lana».

356 Ibidem, p. 98 «questa reclusa era esempio di carità/ pazienza e umiltà/ non amava i discorsi frivoli/ era luce

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Notiamo come, in quest’ultimo esempio sono presenti varie metafore (Oria come recipiente, come tempio e come luce che illumina la vita dei suoi cari) utilizzate dall’autore per descrivere l’esemplarità di questa giovane donna.

 Litote

Con il termine litote si è soliti indicare delle «negaciones que afirman»357. Si tratta, infatti, di un procedimento retorico secondo il quale l’affermazione di un concetto si ottiene attraverso la negazione di un elemento ad esso contrapposto. 358

Sebbene affermare qualcosa e negare il suo contrario possano essere ambivalenti, la litote ha quasi sempre una sfumatura di attenuazione: la negazione non equivale necessariamente alla totale affermazione dell’opposto.

Decir que una cosa «no es baja», no es exactamente decir que «es alta».359

Ciononostante, spesso i due elementi in gioco si oppongono e non vi è attenuazione. È questo il caso del seguente esempio estrapolato dal PSO:

CXXIII […]con adobos reales, non pobres […]360

357ARTILES; 1964, p. 55.

358http://www.treccani.it/enciclopedia/litote_(Enciclopedia-Dantesca)/ [Ultima visualizzazione in data

01/12/2014 alle 14:05].

359ARTILES; 1964, p. 55.

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 Sinestesia

Questo tropo è un particolare tipo di metafora secondo cui la relazione che viene a costituirsi riguarda parole appartenenti a sfere sensoriali differenti. Si tratterebbe, dunque, di una sorta di fusione sensoriale nella quale è spesso e volentieri coinvolto il gusto.361

Pochi sono gli esempi di sinestesia rinvenuti nel Poema de Santa Oria.

LXXVI Dixiéronli las vírgines nuebas de grant sabor[…]362

XLVII […]fazié sombra sabrosa e logar muy temprado,[…]363

CXLVIII […]ca sedié en grant gloria, en sabroso logar,[…]364

 Allegoria

Figura retorica per la quale lo scrittore crea due livelli di significato, uno letterale e uno, per traslato. Secondo i retorici l’allegoria è una metafora continua che non si limita ad un solo termine, ma abbraccia tutto un discorso.

Questo espediente retorico non è sempre di intuizione immediata. Il pubblico deve avere a disposizione determinate chiavi di lettura che gli permettano la fruizione del significato più profondo del testo.365

361 ARTILES; 1964, p. 157. 362 URÍA MAQUA, 1981, p. 110.

363 Ibidem, p. 105 «faceva una fresca ombra, rendendo la zona temperata».

364 Ibidem, p. 127 «la quale era in uno stato di grande gloria, in un bellissimo posto». 365 RESANO GIMÉNEZ, 1976, p. 70.

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Talvolta gli autori riprendono un tema allegorico ben familiare ai propri lettori. È questo il caso del celeberrimo locus amoenus, uno dei temi letterari più utilizzati nel medioevo, il topos che idealizza il mondo naturale.

Nell’ambito del poema in analisi, il locus amoenus ci viene presentato due volte, una riguardante il paradiso terrestre e l’altra in merito alla visione del Monte degli ulivi.366

XLVI Ya eran, Deo graçias, las virgins ribadas,

eran de la columna en somo aplanadas,

vidieron un buen árbol, çimas bien compassadas, que de diversas flores estavan bien pobladas.

XLVII Verde era el ramo, de fojas bien cargado,

fazié sombra sabrosa e logar muy temprado, tenié redor el tronco marabilloso prado, más valié esso solo que un rico regnado.367

Si tratta in ambedue i casi di allegorie della descrizione del paradiso terrestre contenuta nella Bibbia.

366 Ibidem, p. 73.

367URÍA MAQUA, 1981, p. 105 «Con la grazia di Dio le vergini erano già arrivate/ alla sommità della colonna/

videro un bell’albero con i rami potati/ pieni di fiori». «i rami erano verdi e pieni di foglie/ facevano una fresca ombra, rendendo la zona temperata,/accanto all’albero vi era un prato meraviglioso/ il quale di per sé valeva più di un ricco regno».

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La Biblia, efectivamente[…] fue interpretada de esta manera desde antiguo, y los comentaristas fueron creando alegorías que se han hecho comunes en la interpretación[…].368

Pertanto, il ricorso a determinate caratteristiche, quali per esempio il prato fiorito, nella descrizione del luogo, riconduce a trasposizioni allegoriche relative al Paradiso terrestre.

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