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7.2 – P ETROFACIES DELLE S UCCESSIONI P LEISTOCENICHE

Le successioni pleistoceniche campionate sono ubicate in sinistra del Fiume Crati, nell’area compresa tra i centri abitati di Sartano e Taverna di Montalto. Si tratta di diversi

sistemi deltizi appartenenti al riempimento pleistocenico della Valle del Fiume Crati ed interpretati come sistemi di fan-delta tipo Gilbert (Colella et al., 1987; Colella, 1988). In riferimento a Young & Colella (1988), l’età dei sistemi deltizi esaminati dovrebbe essere non più antica dell’Emiliano, essendo le sottostanti argille ascritte al Santermiano-Emiliano dagli stessi Autori.

In totale sono stati prelevati 32 campioni lungo i tagli artificiali di cinque diverse cave, in particolare, sei campioni sono stati presi nelle cave di Cozzo la Torre, Cozzo Carbonaro e Cozzo di Piro, diciotto in località Arciacono e otto in località Ministalla.

7.2.1–CAVA DI COZZO LA TORRE –COZZO CARBONARO –COZZO DI PIRO

Per ciascuna delle tre cave esaminate sono stati prelevati due campioni, dei quali, rispettivamente, uno in corrispondenza dei livelli basali, l’altro in corrispondenza dei livelli sommitali. La scelta di prelevare soltanto due campioni è dettata dalla ridotta esposizione dei tagli esaminati. Tuttavia, è stato comunque possibile effettuare un confronto tra le tre cave esaminate e l’individuazione di un particolare trend composizionale evidenziato nei tre set di campioni. Sebbene, infatti, da un punto di vista strettamente classificativo i sei campioni ricadano nel campo delle arcose litarenitiche di un diagramma composizionale QmFLt+C, al passaggio verticale dai depositi basali a quelli sommitali, nei tre sistemi deltizi di Cozzo la Torre, Cozzo Carbonaro e Cozzo di Piro si assiste ad un progressivo decremento nell’abbondanza relativa di quarzo, a vantaggio di un progressivo incremento relativo in litici, soprattutto litici sedimentari di natura dolomitica. La particolarità che contraddistingue i depositi deltizi esaminati in sinistra di Valle Crati è, infatti, una evidente e massiccia presenza di clasti sedimentari di natura dolomitica non riscontrata nei depositi pliocenici.

Considerata l’età dei sistemi deltizi studiati tardo-pleistocenica inferiore e l’assenza di frammenti dolomitici nei campioni del Pliocene sup.-Pleistocene inferiore esaminati, è plausibile ipotizzare che al passaggio Pleistocene inferiore-medio si sia verificato il forte sollevamento della Catena Costiera e che i sistemi di drenaggio trasversali al Bacino del Crati abbiano catturato per erosione regressiva precedenti paleodrenaggi diretti N-S, dei quali è ancora possibile individuarne evidenze sia morfologiche che stratigrafiche. L’area sorgente da

cui si ipotizza derivino gli apporti dolomitici è la zona di Monte Cocuzzo, localizzata, attualmente, ad una distanza di poche decine di chilometri dai depositi pleistocenici esaminati.

7.2.2–CAVA DI ARCIACONO

Data la particolare esposizione dei tagli artificiali esaminati per il sistema deltizio di Arciacono, è stato possibile individuare due distinte popolazioni, rappresentate da quattordici campioni presi in corrispondenza delle unità di foreset e quattro in corrispondenza delle unità di topset. In un diagramma QmFLt+C i due set di campioni mostrano differenti medie composizionali; le sabbie campionate in corrispondenza dei livelli di foreset ricadono, infatti, quasi interamente nel campo delle arcose, a differenza dei campioni corrispondenti ai livelli di

topset, che si distribuiscono invece nel campo delle arcose litarenitiche. La media delle mode

detritiche è rispettivamente Qm42±5 F47±3 Lt+C11±5 per i foreset e Qm36±2 F38±8 Lt+C26±10 per i topset. Confrontando i valori medi relativi alle due famiglie di campioni è possibile

riconoscere un trend di variazione, caratterizzato da una diminuzione in volume dei grani di quarzo e feldspati ed un parallelo incremento in frammenti litici. In entrambe le popolazioni di campioni lo scheletro detritico è dominatamente caratterizzato da grani silicoclastici, tuttavia il passaggio dai livelli di foreset ai livelli di topset è contraddistinto da un notevole arricchimento in frammenti carbonatici, prevalentemente di natura dolomitica.

Questa variazione composizionale dai foreset ai topset evidenzia come, nell’ambito dello stesso sistema deltizio, sia ancora apprezzabile il trend di arricchimento in frammenti dolomitici già rilevato negli altri sistemi deltizi esaminati.

7.2.3–CAVA DI MINISTALLA

La cava di Ministalla è caratterizzata da due distinti sistemi deltizi sovrapposti, su cui poggia, mediante troncatura erosiva, un’alternanza di livelli sabbioso-limosi, a giacitura suborizzontale. Tre campioni sono stati presi in corrispondenza del sistema più antico, quattro in corrispondenza del sistema più recente ed uno in corrispondenza degli strati sabbiosi di chiusura. In un diagramma QmFLt le composizioni modali, relative ai campioni del sistema

deltizio più antico, si distribuiscono tra il campo delle arcose litarenitiche e le litareniti arcosiche. Tuttavia, tenendo conto della collocazione spaziale dei tre campioni nel sistema deltizio è possibile osservare come il passaggio verticale, dal basso verso l’alto, sia caratterizzato da variazioni composizionali, contrassegnate da trend relativi di arricchimento in materiali di natura carbonatica, dominatamente dolomitica. Cinque campioni sono stati prelevati in corrispondenza del sistema più giovane e dei livelli sabbiosi di chiusura. Le mode detritiche relative sono distribuite tra il campo delle litareniti arcosiche e le arcose litarenitiche. Sebbene i campioni, prelevati in senso verticale lungo i vari livelli di foreset, mostrino delle variazione composizionali discontinue, tuttavia è possibile evidenziare un trend composizionale del tutto opposto a quello osservato per i campioni del sistema sottostante. Tendenzialmente, infatti, i campioni mostrano un forte decremento nel contributo sedimentario di natura carbonatica. Nel campione DF6 il contributo in clasti carbonatici è addirittura nullo. Il decremento in clasti di natura sia calcitica che dolomitica, fino alla completa sparizione, potrebbe indicare la disattivazione degli apporti da parte dell’area sorgente.

Considerata l’età del sistema deltizio più antico della cava di Ministalla tardo-pleistocenica inferiore è plausibile ipotizzare che durante il Pleistocene inferiore-medio fossero attivi sistemi di drenaggio trasversali al bacino del Crati, che per erosione regressiva abbiano catturato precedenti paleodrenaggi diretti N-S da cui si ipotizza provenga l’apporto dolomitico da Monte Cocuzzo. La disattivazione degli apporti carbonatici, evidenziata dai trend composizionali dei campioni del sistema deltizio più recente di Ministalla, sarebbe legata alla disattivazione dei sistemi di drenaggio N-S per cattura tirrenica. Attualmente, infatti, tutti i sistemi drenanti l’area di monte Cocuzzo sono diretti verso il mar Tirreno.