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IL PROGETTO: HORTUS AQUAE

4.1 o biettivo e area di studio

4.2.4 P onte verde 4.3 l e Piazze d ’ acqua

LEGENDA:

Fiume Aniene

Ponte verde Villa Adriana Edificato Aree di progetto

Figura 4.14_ Elaborazione personale del masterplan di progetto. Evidenziato il ponte verde.

L’ampliamento della buffer zone include l’inserimento della via Maremmana Inferiore nell’area progettuale, creando un problema di frammentazione dell’area oltre che un rischio per la popolazione e la fauna locale nell’attraversamento della strada statale. La soluzione è stata trovata nell’integrazione di una collina verde che sormonta la strada in modo tale da creare una lingua continua di verde, e permettere in questo modo a tutti di attraversare la strada senza neanche accorgersene.

La divisione presente all’interno del parco, creata dalla carreggiata, è stata ripresa nelle scelte progettuali. L’area verde vicina all’Aniene ha un’impronta naturalistica, composta da vegetazione spontanea e un lago artificiale. L’area compresa tra la Maremmana e Villa Adriana ha un carattere più antropico in quanto gli la flora della zona è disposta in maniera studiata, sono stati inseriti elementi architettonici quali piazze d’acqua, padiglioni espositivi ispirati alle Ville di Tivoli e avrà come sfondo la suggestiva Villa Adriana.

Figura 4.15_ Ponte verde del Banff National Park.

(http://www.cityproject.

it/i-ponti-verdi-co-pianificato/, consultato il 30/07/22)

Xref ../alba/01_planimetrie comune di tivoli/aerofotogrammetrico_dwg/Tavola7.dwg

LEGENDA:

Fiume Aniene

Water squares Villa Adriana Edificato Aree di progetto

L’antropizzazione esasperata che ha reso le città quasi impermeabili a causa dell’utilizzo improprio del cemento, combinata al cambiamento climatico, ha reso gli insediamenti urbani più vulnerabili e soggetti a sempre più ricorrenti fenomeni quali nubifragi, inondazioni, ondate di calore e lunghi periodi di siccità.

Le amministrazioni locali progettano sempre di più nell’ottica di allontanare l’acqua piovana dai centri urbani, affinché il rischio di esondazioni venga ridotto, e di conseguenza anche il danno sul costruito; allo stesso tempo cercano delle soluzioni che permettano di immagazzinare le precipitazioni, riducendo la domanda nei periodi siccità.

Le water squares sono un’infrastruttura innovativo che permette di gestire e raccogliere le acque meteorologiche, rallentando il deflusso e diminuendo il rischio di danni permanenti sull’ambiente naturale e costruito6. Si tratta di piazze localizzate in punti strategici delle città, generalmente sono punti di aggregazione, parco giochi per bambini, teatro, campi sportivi o molto altro; si tratta di ordinari spazi pubblici capaci di trasformarsi in bacini di raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana. Questa soluzione alleggerisce la pressione sull’impianto fognario, rendendolo meno vulnerabile e permette il

6_Boer, Florian, Jens Jorritsma, and Dirk Van Peijpe. De Urbanisten and the Wondrous Water Square.

Rotterdam, 2010.

Figura 4.16_ Elaborazione personale del masterplan di progetto. Evidenziate le water squares.

riutilizzo della materia raccolta. L’innovazione di questa tipologia di strumenti risiede nel fatto che, oltre ad avere uno scopo puramente urbanistico, crea spazi utili alle comunità locali: sono visibili, tangibili ed utilizzabili dalla popolazione, a differenza delle tecnologie di raccolta utilizzate in passato (cisterne e bacini sotterranei), che venivano prevalentemente nascoste all’occhio del cittadino7. Ciò ha permesso un incremento del senso civico della popolazione e dei caratteri identitari della comunità, oltre ad una migliore qualità urbana.

Due esempi di bacini di raccolta urbani sono l’engHaveParken di Copenaghen e bentHemPlein watersquare di Rotterdam. Il primo parco è stato pensato, in seguito all’alluvione avvenuta nel 2011, come una delle soluzioni di gestione delle acque piovane del il quartiere in cui si trova. Questo sistema di vasche di laminazione può essere creato attraverso svariate soluzioni: skatepark, anfiteatro, ecc.

creano grandi spazi di raccolta delle acque in caso di fenomeni di precipitazioni notevoli, ma possono anche essere sfruttati a

regime ordinario per la loro reale funzione. Questo parco urbano è un esempio di water square multifunzionale, ed è costituito da diverse vasche che, in assenza di un evento alluvionale fungono da parco giochi per bambini, campo da basket e parco, e che in caso di alluvione vengono chiuse e diventano bacini per la raccolta ed il rallentamento del deflusso delle acque8.

Il secondo esempio, Benthemplein water plaza, risale al 2013 e consiste in un’area con capacità di raccolta di 1700 mc d’acqua posta in una delle zone dove il rischio di allagamento della città era maggiore.

7_Rinnovabili.it. “Water squares: le piazze d’acqua che attirano la pioggia.”

Rinnovabili.it, 28 Gennaio 2014. (https://www.rinnovabili.

it/bozze/water-squares- piazze-dacqua-attirano-la-pioggia-564/, consultato il

17/06/2022)

Figura 4.17_ Enghaveparken di Copenaghen. (https://

www.visitcopenhagen.

com/copenhagen/planning/

enghaveparken-gdk1122439, consultato il 18/06/2022)

Figura 4.18_ Benthemsquare di Rotterdam. (https://www.

dezeen.com/2015/12/08/

architects-going-crazy-with- new-relationship-to-water- tracy-metz-flooding-urban- planning-what-design-can-do/amp/, consultato il 18/06/2022)

Figura 4.19_ Benthemsquare di Rotterdam. (https://www.

dezeen.com/2015/12/08/

architects-going-crazy-with- new-relationship-to-water- tracy-metz-flooding-urban- planning-what-design-can-do/amp/, consultato il 18/06/2022)

8_Boer, Florian, Jens Jorritsma, and Dirk Van Peijpe. De Urbanisten and the Wondrous Water Square.

Rotterdam, 2010.

funzionamento_

Questi spazi dalle molteplici funzionalità si presentano per la maggior parte del loro tempo nella loro forma “asciutta” e sono quindi utilizzabili come piazze; nei periodi caratterizzati da piogge risultano più o meno allagate in base alla portata d’acqua delle precipitazioni.

In caso di precipitazioni lievi l’acqua viene filtrata e conservata in bacini di stoccaggio nascosti, in modo tale da poter essere utilizzata in caso di necessità future. Diversamente, in circostanze di piogge di elevata intensità, la piazza serve da vero e proprio bacino di raccolta e è in grado di gestire l’immissione dell’acqua nelle fognature senza sovraccaricare l’impianto.

La presenza di acqua non rappresenta un limite nell’utilizzo dello spazio, anzi gli adulti possono godere di nuovi scenari urbani e i bambini creare situazioni di gioco acquatiche.

Per un corretto funzionamento del sistema, oltre ad una questione

di igiene, le piazze devono presentare una condizione di livello massimo d’acqua raccolta per non più di 32 ore. La pulizia dell’acqua all’interno di questi spazi è permessa grazie ad un apposito studio delle pendenze del suolo, delle canalizzazioni e infine dal filtraggio e trattamento dell’acqua stessa. Questi procedimenti sono fondamentali affinché gli agenti inquinanti più dannosi, raccolti durante il percorso in superficie, non vengano reimmessi in circolazione, garantendo la salute e la sicurezza della popolazione.

Progetto_

All’interno del nuovo parco è prevista l’introduzione di tre bacini di raccolta e gestione dell’acqua. Funzionamento, dimensione e forma sono comuni alle tre strutture, come il ruolo in caso di piogge di intensità elevata, mentre in situazione di piazza non allagata sono stati studiati tre scenari diversi.

Figura 4.20_ Tåsinge Plads è il primo spazio urbano di Copenaghen adattato ai cambiamenti climatici. La piazza è un’oasi verde, che gestisce grandi volumi di acqua piovana e crea un luogo di incontro per i residenti del quartiere. (http://klimakvarter.

dk/en/projekt/tasinge-plads/, consultato il 18/06/2022)

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