Spazi di studio e relazione
Andrea Baglini
L’intervento si trova nel cortile dell’ex Facoltà di Ingegneria di Pisa, in un’area posta tra l’edificio principale della Facoltà e via Bonanno Pisano. Prevede l’installazione di 3 aule studio per un totale di circa 300 mq, una sala espositiva, una caffetteria e una sala riunioni per circa 40 perso- ne, studiata anche per l’utilizzo come sala proie- zioni. È prevista inoltre l’integrazione della vec- chia centrale termica all’interno del nuovo edificio. La composizione si basa su un modulo di 1,5 x 1,5 m che genera gli spazi interni ed esterni. Nodo centrale sono le 3 corti interne che circon- dano gli alberi preesistenti e garantiscono l’illumi- nazione dei vari ambienti.
Il corridoio centrale disimpegna i vari locali e costi- tuisce la spina dorsale del progetto, evidenziato anche dalla diversa altezza rispetto al resto dell’e- dificio.
Il modulo è portato all’esterno e risalta grazie al rivestimento ligneo, che scandisce la facciata con pannelli di 1,5 m di larghezza.
La struttura completamente a secco, formata da profili metallici scatolari, a “L” e “doppia L”, e pan- nelli sandwich coibentati, permette un rapido assemblaggio e smontaggio, garantendo funzio- nalità e flessibilità di utilizzo.
Spaccato assonometrico Schema funzionale
Pianta
Prospetto Nord-Ovest
Padiglioni di luce
Alessio Bellucci
Situato nel verde a ridosso del Polo A, il progetto intende confrontarsi con esso, rivitalizzandone un prospetto ad oggi dimenticato con una struttura polifunzionale annessa agli spazi universitari vici- ni e aperta verso l’esterno.
I nuovi ambienti si affacciano su una corte verde centrale, tagliata da un asse orientato verso il Polo A; i vari servizi si aggregano su di uno spazio comune ed integrano al loro interno gli elementi di vegetazione preservati. Sono incluse tre aule stu- dio, uno spazio espositivo, una zona ristoro con cucina, un servizio di bike-sharing e una sala con- ferenze con aula multimediale annessa.
I punti cardine del progetto sono la flessibilità spa- ziale e la reversibilità degli elementi costruttivi. Per questo la struttura è interamente costituita da lastre di policarbonato traslucido sostenute da un telaio in alluminio; materiali derivati da processi ecosostenibili, disponibili da catalogo, assembla- bili a secco in tempi molto brevi.
Spaccato assonometrico Prospetto-sezione
Pianta
Vista renderizzata
Padiglione per studenti: una soluzione ecologica
Consuelo Carattini
L’idea progettuale si fonda sull’individuazione di un asse principale generato dal collegamento ideale di due delle essenze arboree presenti nel- l’area.
L’asse crea un percorso ben preciso all’interno del padiglione ed è molto importante per la funziona- lità del complesso poiché lungo di esso sono col- locate tutte le attività presenti: tre aule studio, una caffetteria, una sala conferenze, una sala esposi- tiva, servizi e una piccola biblioteca.
L’importanza dell’asse, come percorso all’interno del padiglione, viene enfatizzata dalla presenza di tre patii disposti in successione, che hanno la fun- zione di illuminare e aerare le aule studio e il per- corso stesso. Esso infatti costituisce un importan- te spazio di aggregazione per i fruitori del polo. Per la realizzazione vengono utilizzati materiali naturali e tecnologie costruttive a basso impatto ambientale che permettano al complesso di inte- grarsi con l’ambiente circostante.
La struttura principale è realizzata con pannelli di legno a fibre incrociate, X-lam, materiale naturale, di rapido assemblaggio e costi contenuti, mentre le fondazioni sono realizzate con pali a vite in acciaio rimovibili e riciclabili.
Spaccato assonometrico Prospetto Nord-Ovest
Pianta
Sezione
Temporary space ING.UNIPI
Stefano D’Amato
L’intento del progetto è quello di creare uno spa- zio flessibile in grado di rispondere a diverse esi- genze dando vita ad un complesso temporaneo capace di integrarsi al meglio con l’ambiente cir- costante, riqualificandolo e sfruttandone le poten- zialità. La presenza di numerosi alberi centenari, posti in maniera casuale, ha vincolato l’organizza- zione dei vari spazi da inserire nell’area di proget- to. Alla base vi sono la modularità e l’ecososteni- bilità: gli ambienti sono realizzati con materiali prefabbricati, ecocompatibili e riciclabili; i quali portano ad una riduzione dell’impatto ambientale, dei costi e dei tempi di realizzazione. Il complesso comprende tre aule studio, una sala conferenze, un padiglione espositivo e un’area studio aperta integrata ad una caffetteria. Le particolari esigen- ze di illuminazione degli ambienti hanno suggerito la disposizione all’interno dell’area: le aule com- pletamente vetrate sono poste sul fronte est sfrut- tando così l’illuminazione naturale e migliorando il comfort visivo; le altre funzioni sono inserite nella parte ovest necessitando minor luce naturale. Le ampie superfici vetrate poste in copertura ed il patio che viene a crearsi intorno ad una quercia favoriscono un maggiore apporto di luce e un ade- guata ventilazione naturale interna.
Spaccato assonometrico Sezione
Pianta
Vista renderizzata
Studio modulare
Francesco De Lellis
L’area d’intervento, situata a sud del Polo A di Ingegneria, comprende una zona di verde abban- donata nel corso degli anni; il progetto ne prevede la rinascita, mediante l’apertura verso l’esterno e la creazione di nuovi spazi funzionali.
Parte integrante del piano è la salvaguardia di esemplari di alcune pregiate specie arboree: pini domestici, querce, pioppi. Tali piante saranno inglobate in un centro polifuzionale smontabile dotato di servizio ristoro, aule studio, sala esposi- tiva e sala congressi.
L’intero complesso è formato da un modulo gene- ratore ligneo che, attraverso l’accostamento di più moduli, ha creato lo spazio architettonico. Peculiarità di questo processo costruttivo è la possibilità di una posa in opera a secco, dato che le varie parti sono studiate per poter compenetra- re l’una nell’altra.
Realizzazione e smontaggio non sono molto impegnativi; la modularità ha inoltre permesso la creazione di pannelli coibentanti, i quali rendono la struttura idonea sia all’esercizio invernale che estivo. È stata ideata anche una facciata ventilata, con cui è possibile conservare meglio gli elementi lignei e, al contempo, garantire isolamento termi- co.
Spaccato assonometrico Prospetto Sud-Est
Pianta
Vista renderizzata
ENGINEERING’s TEMPORARY UNIVERSITY HALL. Un nuovo modo di vivere lo studio
Carlo Del Nista
L’edificio si sviluppa in un unico blocco, articolato intorno alle preesistenze arboree, creando così dei patii interni alla struttura e facendogli assume- re l’aspetto di un padiglione.
La copertura presenta un tetto giardino, scelta fatta per non far perdere all’area la sua funzione originaria di parco a servizio del polo universitario. All’interno, oltre alla sala congressi, alla sala espositiva, alle aule studio e alla caffetteria, trova posto anche un laboratorio modelli, che va ad integrare un’altra funzione mancante del polo uni- versitario.
Le funzioni si articolano in modo da permettere l’accesso ad alcune di esse anche oltre l’orario d’apertura dell’università.
Le aree comuni sono caratterizzate da un sistema di vetrate continue, così da non far perdere il con- tatto con le aree esterne, invece le altre sale rice- vono l’illuminazione da finestrature orientate e poste nella parte terminale delle pareti così da creare un gioco di copertura e un’alternanza di vuoti e pieni che rende riconoscibile le aree anche dall’esterno. La struttura è completamente rimovi- bile in ogni suo elemento, dalle fondazioni a vite, ai tamponamenti lignei prefabbricati, fino allo scheletro in acciaio.
Spaccato assonometrico Prospetto Sud-Est
Pianta
Prospetto Nord-Ovest
Four Oaks Pavilion
Martina Di Bugno
Il tema determinante per le scelte progettuali attuate è il rapporto con gli elementi arborei pree- sistenti e con la naturalità del sito, sviluppato nel pieno rispetto di questa peculiarità.
Il padiglione si articola attorno ad un patio verde attorno al quale si sviluppano i vari ambienti, dis- tribuiti con un criterio basato su aspetti fondamen- tali, quali orientamento e collocazione rispetto agli accessi.
La geometria regolare dell’intero complesso è interrotta su un lato per aprire un asse visivo che mette in comunicazione l’ingresso principale di Ingegneria con l’affaccio su via Bonanno, ponen- do così il padiglione in una posizione di mediazio- ne tra i due punti nevralgici.
La distribuzione delle funzioni è stabilita in relazio- ne ai percorsi: la sala espositiva, la caffetteria e la sala conferenze si affacciano sull’ asse principale, mentre le aule studio sono accessibili dai due ingressi secondari, facilmente raggiungibili. I singoli corpi, pur essendo volumi separati, sono riunificati grazie alla continuità di un sistema di coperture lignee che conferisce una percezione di unitarietà, e che rende le preesistenze arboree come parte integrante dell’architettura.
Spaccato assonometrico Prospetto Sud-Est
Pianta
Schizzo prospettico
Padiglione universitario temporaneo
Michele Grazzini
Cogliendo l’opportunità di relazione con gli alberi presenti, la progettazione si è basata sui concetti di linearità e orizzontalità, che hanno guidato l’or- ganizzazione degli spazi e che si traducono nella composizione sia in pianta che in alzato.
In linea con la richiesta di temporaneità, il progetto si fonda sull’impiego di elementi prefabbricati, che vengono assemblati unicamente con processi a secco interamente reversibili, consentendo così di abbassare i costi e i tempi di realizzazione. Allo stesso tempo però, sono state adottate soluzioni in grado di garantire durabilità prolungata nel tempo e rispondenti alle esigenze di comfort e di risparmio energetico.
La fondazione è costituita da uno strato di ghiaia che serve a livellare il terreno e allo stesso tempo funge da stabilizzante e drenante.
Il sistema costruttivo è costituito da pannelli por- tanti x-lam sui quali si impostano travi in legno lamellare.
Tutte le pareti e gli elementi di copertura vengono composti in stabilimento (completi di rivestimento e coibentazione) per poi essere assemblati diret- tamente sul luogo.
Vista dell’ingresso Prospetto Nord-Ovest
Pianta
Vista prospettica
Ingegno con il legno
Claudio Maggi
Il padiglione costituisce un piano tipo estratto dal vicino Polo A, posato nel piccolo giardino.
Le proporzioni ed il ritmo vuoto-pieno dell’edificio in mattoni sono rese utilizzando il legno, per meglio integrare tale rigorosa scansione, simboli- ca di una mente matematica, alla naturalezza degli alberi presenti. Si genera così un ambiente freddo e geometrico, adatto alla concentrazione, ma allo stesso tempo caldo ed accogliente. I corpi delle aule e degli spazi accessori circostan- ti sono costruiti infatti col sistema legnolego, che unisce ai vantaggi di una struttura a secco, antisi- smica, smontabile, ed adatta ad ospitare impianti, quelli di un alto isolamento termo-acustico. I volumi sono concepiti come blocchi indipendenti, ottenendo una pianta elastica e riducibile, le cui parti sono interscambiabili su una griglia modula- re.
Sono previste una zona "fredda" di studio ed una "calda" di ritrovo, mentre lo spazio espositivo si sviluppa al lato come naturale percorso rettilineo e schermo alla strada rumorosa.
I collegamenti fra interno ed esterno avvengono su un solo livello di calpestio, protetti dove neces- sario da tettoie leggere, naturali prolungamenti dei volumi.
Spaccato assonometrico Studio della distribuzione degli ambienti
Pianta
Prospetto Nord-Ovest
Studiare nel verde
Sara Malatesti
Il progetto prevede la realizzazione di un com- plesso composto da aule studio, zona espositiva, sale conferenze e caffetteria nel giardino prospi- cente all’uscita sud del polo A della ex-facoltà di Ingegneria.
La finalità della progettazione è di mantenere l’im- portante alberatura esistente e di integrare il più possibile l’edificio con il verde.
Si è scelto, inoltre, tramite una serie di chiusure, di rendere l’impianto accessibile anche nei periodi di chiusura dell’edificio scolastico, tramite l’apertu- ra di un passaggio da Via Bonanno.
La zona espositiva, progettata per ospitare soprattutto mostre dedicate a workshop e concor- si universitari, è composta da un percorso longitu- dinale chiuso attraversato dai grandi fusti degli alberi del giardino e da un patio all’aperto.
Spaccato assonometrico Prospetto Nord-Ovest
Pianta
Sezione
Città(della) cultura
Giacomo Massoni
Dietro al recinto della Scuola di Ingegneria si col- loca, come una “cittadella della cultura”, il padi- glione temporaneo destinato ad accogliere, oltre alle 3 aule studio, la sala espositiva, la sala riunio- ni, la caffetteria anche un’emeroteca.
Guidato dall’insegnamento di Peter Smithson, secondo cui il primo dovere dell’architettura è nei confronti del contesto del quale “forma parte”, lo schema morfogenetico di partenza si è delineato nella costituzione di uno spazio studiato per favo- rire le relazioni umane. Il principio ispiratore è l’in- sediamento a piastra, meglio conosciuto come
mat building.
L’ingresso è il cuore e l’espressione della volontà progettuale: esso rappresenta la comunità univer- sitaria in stretta relazione con la città verso la quale si apre simbolicamente e fisicamente. Lo spazio-tipo è quello dell’aula ma non si tratta di una destinazione bloccata: può essere destinata alla didattica o allo studio, oppure estendersi ad un unico ambiente espositivo. La tipologia costrut- tiva scelta è, ai fini della smontabilità, realizzata completamente a secco: fondazioni su plinti isolati “Jackpad”, solaio primo impalcato “Legnolego”, struttura portante in pannelli “Xlam”, solaio di copertura in pannelli “Xlam”.
Spaccato assonometrico Sezione
Prospetto Nord-Ovest
Vista assonometrica
Self-made pavilion
Marta Olivieri
L’analisi dei flussi di percorrenza rileva come il lotto assegnato per l’edificazione del padiglione temporaneo per studenti si trovi in una posizione in grado di ottimizzare i percorsi dei fruitori dei poli di Ingegneria attraverso la semplice interruzione del muro di confinamento dell’area.
L’asse venutasi a creare dall’allineamento apertu- ra – quercia secolare – poli didattici rappresenta il primo elemento spaziale del progetto ed è stato utilizzato per evidenziare l’ingresso principale all’edificio.
Il secondo elemento è il materiale da costruzione, il legno, scelta che permette una costruzione rapi- da nonché la possibilità di un contributo diretto alla costruzione da parte degli studenti.
Gli spazi sono organizzati attorno al nucleo cen- trale delle aule studio, unico blocco superiormen- te non trasparente trovandosi nell’unica zona di luce diretta nel corso della giornata.
Gli altri locali sono invece delimitati da superfici trasparenti o traslucide tramite l’effetto della sovrapposizione del plexiglass ai pannelli di legno OSB. Il tutto è ritmato dalla sequenza di pilastri e travicelli in legno a vista.
Spaccato assonometrico Sezione
Pianta
Vista renderizzata
Progettazione di un edificio espositivo-aulario
Benedetta Puccini
L’intervento riguarda la progettazione di una strut- tura provvisoria adiacente al polo A della ex Facoltà di Ingegneria, ubicata a Pisa in Via Diotisalvi.
Sono stati previsti una sala espositiva, 3 sale stu- dio, una caffetteria, una sala conferenze e servizi. Le strutture interessate si elevano ad un piano da terra, preservando gli alberi esistenti nell’area sopracitata.
Particolare attenzione è stata posta nel realizzare un’opera che fosse accessibile ai portatori di han- dicap, per questo la natura dell’intervento consi- ste nell’apposizione di volumi semplici.
Una peculiare considerazione è stata riservata allo studio della ventilazione e della luce, introdot- te in ogni ambiente con grandi superfici chiare vetrate, la maggior parte appositamente collocate centralmente nell’intera struttura, conferendo una suggestiva visione dell’ambiente esterno, pur mantenendo perimetralmente elementi lignei di chiusura.
La scelta di utilizzare materiali come legno e vetro, binomio di semplicità e calore, nasce dalla voglia di coniugare gli elementi architettonici in relazione al contesto e costituire coerenza d’insie- me nel complesso edilizio, temi che hanno condi-
Spaccato assonometrico Sezione
Pianta
Vista renderizzata
A – new pavilion. Un nuovo padiglione per studenti al polo A
Jacopo Simonetti
L’intento del progetto è fornire nuovi spazi per lo studio e alcuni servizi connessi.
Una copertura unica coprirà l’area di intervento. Al centro di essa uno spazio aperto e permeabile all’aria e alla luce sarà definito su tre lati dai volu- mi e su un quarto da una pilastrata.
Il volume delle aule studio, potrà essere gestito sia come uno spazio unico, sia con una opportuna compartimentazione, nell’ottica di una gestione flessibile fino ad una capienza di 200 persone. In una porzione sarà ospitato un servizio di caffet- teria ed una piccola sala conferenze.
Un terzo volume sarà gestito come area espositi- va, aperta sia all’ambito universitario, sia a rota- zione ad artisti, professionisti e cittadini, come mero spazio espositivo o per laboratori tempora- nei, nell’ottica di una reciproca contaminazione culturale.
Rimuovendo un tratto della recinzione storica, potrebbe essere aperto un portico permeabile. Un sistema per la chiusura notturna potrà comun- que essere integrato.
Spaccato assonometrico Pianta con inserimento degli elementi ai livelli superiori
Pianta
Schizzo assonometrico
CORRISPONDENZE URBANE – A new pavilion
Elisabetta Tortorella
L’idea da cui nasce il progetto è quella di uno spa- zio organico e funzionale in grado di dialogare con la natura, non imponendosi, ma fondendosi con essa.
Per ottenere tale scopo, non solo è stato scelto il legno come principale materiale costruttivo, ma le essenze preesistenti sono state valorizzate incor- porandole nella struttura stessa, il cui fulcro è costituito dalla più imponente tra le magnifiche querce secolari dell’area.
La struttura progettata non richiede particolari strumenti per la realizzazione ed è facilmente smontabile: è pensata come uno scheletro por- tante in legno LVL con tamponamenti in blocchi di polistirene espanso (con funzione di isolamento termico ed acustico) o chiusure leggere vetrate.corpo testo
Spaccato assonometrico Sezione
Pianta
Vista renderizzata
Prima stampa digitale 10/02/2016 isbn 978-88-907032-8-7
Architettura Open Source