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Panoramica storica della canzone

Dagli anni Settanta ad ogg

4.1 Panoramica storica della canzone

Per parlare di canzone delle origini si torna al Cinquecento quando il termine viene utilizzato in contrapposizione a quello di “mottetto” per evidenziare, come scrive Viscardi136, il carattere profano di questa composizione. Nello specifico,

attorno agli anni Trenta del Cinquecento, l’espressione canzone indica ciò che non rientra nella musica colta dei madrigali. La produzione di canzoni, nel senso più vicino al significato moderno del termine, comincia nella Francia del Settecento quando, grazie ad un fervente clima politico, nasce un vero e proprio genere chiamato caffè concerto. Una tipologia di canzone che, secondo Viscardi fa da tramite tra la concezione tardo romantica di canzone e quella moderna, è quella napoletana che proviene da una ricca tradizione melodica locale. Si arriva poi al novecento quando la nascita delle trasmissioni radiofoniche favorisce un nuovo tipo di fruizione immediata della canzone che nel frattempo si è diffusa e diversificata.

Il concetto di riproduzione è fondamentale; se la storia della canzone è antica, sarà solo nel Ventesimo secolo che la tecnologia ci permette di riprodurla. La radio dagli anni penetra nelle case rendendo la musica disponibile e, allo stesso tempo, ne facilita quell’ascolto distratto che contraddistingue la musica non colta. Da un lato la radio ha il potere di raggiungere un pubblico mai visto prima incoraggiando una stratificazione sempre maggiore di stili musicali. Dall’altro, come osserva Chion, esso si configura come «il mezzo di comunicazione di massa più individuale»137

poiché questa sua molteplicità di trasmissioni fa sì che ognuno possa trovare la sua senza necessariamente dover ascoltare in modo attivo e favorendo così la

135 P. R. Wojcik, A. Knight, op. cit., p. 24 136 R. Viscardi, op. cit., p. 19

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specializzazione piuttosto che il mescolamento degli stili. Questo carattere riproducibile della musica viene analizzato da Benjamin a inizio del ventesimo secolo. Lo studioso parla di un’aura che contraddistingue l’opera d’arte per il suo carattere unico e sostiene che, con i nuovi processi di modernizzazione, essa stia venendo meno. Con le nuove tecnologie, la distinzione tra originale e copia non ha più senso; si pensi ad un cd per il quale non c’è differenza tra l’originale e la riproduzione. Viscardi afferma che tramite la riproduzione otteniamo effettivamente più originali e identifica il processo come creativo «il cui risultato è un insieme di originali identici»138.

Nella storia della canzone va segnalata l’importanza del brano Just Walking In The Rain di Johnny Ray del 1956. Il pezzo rimase in classifica in Inghilterra per qualche settimana e la sua struttura è l’archetipo della forma della canzone di consumo. In questo periodo la struttura si compone di un nucleo fatto di due cellule (ognuna di tre battute) che si alternano secondo uno dei due schemi; AABA / ABAB. Solitamente ci troviamo di fronte a due strofe, uno speciale (elemento melodico diverso da strofa e ritornello), altre due strofe e finale. Sarà proprio nel quartiere newyorkese di Tin Pan Alley che si sviluppa la canzone pop nel sua concezione moderna. Qui la canzone ritmata si configura come un vero e proprio genere. In realtà la nascita della musica popolare in America va datata a metà dell’Ottocento quando, nelle zone rurali, si sviluppa la musica folk ma è a New York che l’editoria musicale si sviluppa. Negli anni Venti inoltre si osserva un successo dei film musicali e subito dopo la radio comincia a mandare in onda le canzoni di questi film. Le case discografiche «si affrettano ad incidere le canzoni presenti nelle colonne sonore frutto di una tecnologia e di un’industria (quella cinematografica) concorrente che finisce però col farsi alleata»139. Così radio e disco in qualche modo condividono le

stesse finalità promozionali. Successivamente, così come in Italia, la musica leggera conosce ampia diffusione con l’arrivo della televisione che propone tutta una serie di varietà musicali fino ad arrivare, nel caso americano, ai più recenti come l’Ed Sullivan Show.

138 R. Viscardi, op. cit., p. 52 139 Ibidem, p. 59

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Importanza del sentimento

«Musicalmente il pop è definito dalla sua generale accessibilità, dal suo orientamento commerciale, da un accento su riff e ritornello memorizzabili e da testi incentrati sull’amore romantico che fa da tema»140

Per l’analisi della relazione tra canzone e cinema ritengo importante fare una parentesi sul rapporto di identificazione che si instaura tra il giovane e la canzone. Si osserva infatti che un prodotto filmico rivolto ad un target giovanile molto spesso fa uso di canzoni pop. La ragione potrebbe essere l’identificazione provocata dal sentimento.

Fin dalla nascita della canzone il testo che trattava il sentimento amoroso ha svolto un ruolo decisivo nel dominio delle classifiche. Nel saggio Advanced Studies In Media si afferma che la canzone d’amore può essere vista anche «come un sottogenere della musica pop»141 tanto è forte la sua presenza all’interno del

panorama pop (basti pensare a quante canzoni hanno come titolo un nome di donna). Va precisato che con canzone d’amore si intendono tutti quei brani il cui testo il sentimento dall’amore in tutte le sue sfaccettature, dal piacere al dolore. Scheff142 nella sua indagine si chiede cos’è che rende popolare una canzone pop e

arriva alla conclusione che è il mix di «emotions and relationships» del quale è intriso il testo. Qui entra in gioco l’identificazione di un determinato pubblico per un sentimento che sta vivendo direttamente, sia esso piacevole o doloroso. Se possiamo facilmente sostenere che il tema amoroso domina il panorama pop, un’analisi attenta dei testi ci permette di individuare il pubblico al quale la canzone si rivolge. Questo target è molto spesso giovanile. L’ascolto della musica pop ha fatto e continua a far parte dell’esperienza adolescenziale di ognuno e ciò è in parte collegato alla tematica dell’amore. Infatti durante il periodo giovanile si scoprono i primi sentimenti e l’identificazione tra l’amore descritto nella canzone e quello della realtà è immediato. Molto spesso la canzone viene percepita da chi la ascolta come l’espressione del sentimento del cantante/cantautore. Blake analizza proprio la relazione che intercorre tra la musica e il soggetto che la ascolta e sostiene che le

140 R. Shuker, op. cit., p. 201

141 J. Nicholas, J. Price, Advanced studies in media, Cheltenham, Thomas Nelson and Sons Ltd, 1998, p. 157 142 T. J. Scheff, What’s love got to do with it? Emotions and relationships in popular songs, Abingdon,

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persone si identificano con determinati discorsi musicali perché «possiedono una stretta relazione omologica con i valori e gli stili di vita del gruppo sociale al quale appartengono»143.

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