• Non ci sono risultati.

IL TEATRO DONIZETTI E LA DIREZIONE ARTISTICA DI BINDO MISSIROLI (1936-1962) NELLE CARTE D’ARCHIVIO

DEL COMUNE DI BERGAMO

Il presente contributo1 vuole porre l’attenzione sulle carte dell’archivio storico relative al massimo teatro cittadino, inerenti gli anni 1936-19622, periodo in cui la direzione artistica fu affidata a Bindo Missiroli3.

Teniamo a precisare che ciò che presentiamo vuole essere solo un florilegio4 di spunti e curiosità relative alla miriade di documenti d’archivio esaminati, una piccolissima campionatura di quello che lo studioso e il ricercatore interessato avrà modo di studiare e analizzare in futuro.

1 Relazione tenuta venerdì 10 aprile 2015 nella sala Tremaglia del Teatro Donizetti nell’ambito dei seminari organizzati dall’Associazione Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco. Si desidera ringraziare la direzione amministrativa del Teatro Donizetti, nella persona del dott. Massimo Boffelli, che ha messo a disposizione la splendida sala del teatro per lo svolgimento dell’incontro, il nuovo direttore artistico del teatro Donizetti Francesco Micheli, il musicologo Livio Aragona per aver accettato di coordinare l’incontro e il prof. Virgilio Bernardoni dell’Università di Bergamo che ha introdotto il seminario.

2 Per ulteriori approfondimenti sulla storia e l’attività del teatro Donizetti si vedano i due preziosi volumi di Ermanno Comuzio, Il Teatro Donizetti, Bergamo, Comune di Bergamo, 1995.

3 Bindo Missiroli (Parabiago, 1899 – Santa Margherita Ligure, 1990). Stabilitosi a Bergamo nel 1913 con la famiglia, fu al fronte italo-austriaco con i “ragazzi del ’99”. Ragioniere e agente assicurativo, ma che aveva nel contempo studiato violino diplomandosi in composizione e direzione d’orchestra, intraprese l’attività di critico per le testate “Gagliardo”, “La Voce di Bergamo”

e “La rivista di Bergamo”. Fu attivo anche come compositore in ambito vocale cameristico. Fu per alcuni anni impresario e poi direttore del Teatro Donizetti di Bergamo, programmando stagioni d’opera di alta qualità. Concepì e realizzò il Teatro delle Novità, che durò dal 1937 al 1973 e che diede la possibilità di rappresentare ogni anno al Teatro Donizetti alcune opere liriche di autori contemporanei. Nell’ambito del Dopolavoro Provinciale, il maestro Missiroli organizzò il Carro di Tespi Lirico, un teatro viaggiante ideato per la rappresentazione di opere di repertorio in varie città.

Durante il secondo conflitto mondiale egli fu ufficiale degli alpini sul fronte francese; imprigionato dai tedeschi, trascorse due anni in vari campi di concentramento. Nel dopoguerra fu artefice della Donizetti Renaissance, che riesumò opere dimenticate del grande musicista bergamasco. Fu direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano e dell’orchestra dei Pomeriggi Musicali. Verso la fine degli anni Cinquanta ricevette anche il prestigioso incarico di direttore artistico dell’Arena di Verona.

4 Citiamo Vincenzo Guercio e lo ringraziamo per l’articolo apparso su «L’Eco di Bergamo» il 10 aprile 2015.

A seguito della nuova ricognizione e riorganizzazione dell’Archivio del Comune di Bergamo (ACBg), avviata ormai quasi due anni fa per volere dell’Amministrazione, in pieno accordo con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia, nella prima metà del 2014, presso il teatro Donizetti, è stata rinvenuta della documentazione archivistica storica prodotta da detto servizio, accorpata per versamento, come previsto dalla legge, e trasferita dalla sede del Teatro all’Ufficio archivio del Comune di via T. Tasso 4.

Essa è costituita da 36 cartelle, attualmente ordinate in modo sommario per anno, quantificabili in circa 6 metri lineari e copre l’arco cronologico 1937-1962, con antecedenti dal 1936. Pertanto, si precisa che le citazioni dei documenti sotto riportati hanno, come unico riferimento all’interno del fondo, la data a cui appartengono.

Alcuni anni fa la dott.ssa Chiara Bettinelli, incaricata dalla prof.ssa Anna Testaverde, docente dell’Università di Bergamo, ha accorpato per anno e per tipologia documentaria dette carte, creando un elenco parziale e sommario, ma pur sempre unico e quindi utilissimo strumento di corredo, che è stato gentilmente fornito dalla Fondazione Donizetti.

La tipologia di materiale è vastissima e, sommariamente, può essere compresa all’interno di alcune serie individuate, come quella relativa alla corrispondenza tra il direttore generale per le manifestazioni liriche del Settembre bergamasco Bindo Missiroli e gli artisti che qui si esibirono, spesso ordinata alfabeticamente, le stagioni liriche, tutte le attività legate al Teatro delle Novità5, la contabilità (i registri di cassa, i contratti con editori, fornitori, masse artistiche, le scritture agli artisti), la pubblicità, le locandine degli spettacoli, articoli di giornale, fotografie ecc. Il fondo è costituito dalle carte prodotte dall’amministrazione del Teatro Donizetti a partire dall’anno 1937, ovvero dalla fase di passaggio di proprietà del teatro al Comune di Bergamo, e testimonia tutta l’attività legata alla gestione di uno dei più importanti istituti culturali cittadini. L’edificio venne acquistato dal Comune di Bergamo il 7 novembre 1938, insieme ad altri fabbricati, arredi e attrezzature di proprietà della “Società del Teatro Donizetti di Bergamo” cessata

5 Sull’argomento si veda: Il Teatro delle Novità di Bergamo 1937-73, Bergamo, Comune di Bergamo – Assessorato alla Cultura, 1985 e in particolare il saggio di Ermanno Comuzio, Cronistoria del

“Teatro delle Novità”, nel quale vengono trascritti diversi documenti, lettere ed estratti da articoli di riviste sull’attività del Teatro Donizetti nel periodo preso in esame.

nel luglio del 1936. A quell’epoca il Donizetti, intitolato al grande Maestro bergamasco dal 1897, era già considerato il più importante teatro cittadino, attivo con il nome di Teatro Riccardi fin dalla fine del XVIII secolo, poi passato nel 1895 di proprietà alla Società del Teatro costituita su iniziativa di Gianforte Suardi e composta da privati cittadini detentori delle quote del teatro. Il passaggio alla diretta gestione comunale segnò la rinascita del Teatro Donizetti. Da allora esso cessò di essere guidato da interessi privati e la sua gestione venne assunta da una apposita Commissione civica, che privilegiò anzitutto gli interessi della comunità. In questa nuova atmosfera il ‘Donizetti’

assunse una struttura tecnica continuativa e poté pianificare al meglio la sua attività.

A tal proposito si segnala anche tantissima altra documentazione, già presente nella categoria 15 Sicurezza pubblica del vecchio titolario dell’archivio comunale, che riguarda gli anni Quaranta del Novecento (dal 1941 in poi), tra cui alcune cartelle relative proprio ai verbali della commissione amministratrice dal 1941 al 1947 e i verbali della commissione di vigilanza dal 1945 al 1956 che, insieme a quella più recente del nuovo titolario (Titolo VII Servizi alla persona), permette di ricostruire nel dettaglio tutta la storia del teatro fino ai giorni nostri.

Con ogni probabilità Ermanno Comuzio, nell’elaborare la sua monumentale opera, a oggi insuperabile e indispensabile strumento per la ricostruzione della storia del teatro e per la ricostruzione cronologica di tutti gli spettacoli qui rappresentati dal 1786 al 1989, non ebbe modo di visionare tutta questa documentazione.

Il Teatro delle Novità

Il direttore del Settembre Bergamasco Bindo Missiroli affiancò al festival autunnale dell’opera lirica una notevole iniziativa, il Teatro delle Novità, con l’intento di presentare un teatro lirico sperimentale fatto di opere inedite, onde far conoscere e sostenere le nuove energie musicali italiane. L’iniziativa nacque con il concorso intellettuale di Missiroli, Franco Abbiati, critico del Corriere della Sera, Sandro Angelini, giovane architetto appassionato di scenografia teatrale e Gianandrea Gavazzeni, che di lì a poco inizierà una fulgida carriera di direttore d’orchestra e collaborerà con l’amico Missiroli al rinnovamento del ‘Donizetti’. Qui l’utilizzo del termine ‘amico’ è a

ragion veduta, in quanto tra i due si instaurerà un rapporto amicale di lunga durata, che si può evincere dai contenuti di alcune loro missive.

È del 1935 la prima ideazione del progetto. Anche se con grandi difficoltà economiche, che angustieranno lo svolgersi delle stagioni, come si evince dalla documentazione analizzata e dalle delibere del Consiglio comunale, Bindo riuscì sempre ad affiancare, all’interno della tradizionale stagione lirica, le novità alle opere di repertorio.

Dei semi gettati nel 1935, si cominciarono a vedere i primi germogli l’anno successivo.

Missiroli stesso elencò gli scopi che si prefiggeva nel realizzare questo teatro sperimentale. Tra questi vi era innanzitutto incoraggiare i giovani musicisti a riavvicinarsi al teatro lirico nell’intento di non interrompere la tradizione ed allo scopo di galvanizzare, vivificandolo, l’immenso patrimonio lirico nazionale che altrimenti correva il rischio di trasformarsi in materiale da museo. In secondo luogo avvicinare i giovani musicisti al pubblico contemporaneo, eliminando l’incomprensione di quest’ultimo per le nuove opere e la diffidenza dei nuovi musicisti verso i nuovi ascoltatori, e inoltre sperimentare nuovi ingegni nel campo della direzione orchestrale, in quello dei cori, dell’invenzione scenica.

Le settantasette opere nuove rappresentate a Bergamo tra il 1937 e il 1973 - scrive il musicologo Riccardo Allorto, poi direttore artistico del teatro - costituiscono un patrimonio che appartiene alla nostra civiltà musicale, ai bergamaschi che hanno voluto e portato avanti l’iniziativa, ai musicisti che, nel segno di una crescita, l’hanno resa possibile6.

Anche durante gli anni drammatici della seconda guerra mondiale gli spettacoli, specialmente di musica, svolsero una necessaria funzione culturale. Il dopoguerra segnò un risveglio nella vita intellettuale, sociale ed economica della città, con un risorgente interesse per ogni forma di spettacolo. Tra la documentazione relativa al Teatro delle Novità, interessante è notare come Missiroli conservasse con grande scrupolosità non tanto le testate giornalistiche e le esaltanti presentazioni e recensioni delle singole opere scritte da questo o quel giornalista, quanto le critiche sui criteri organizzativi della stagione,

6 Indirizzo web consultato il 24 settembre 2015: http://www.teatrodonizetti.it/Editorial/

newsCategoryViewProcess.jsp?editorialID=102.

per poterle analizzare a fondo ed apportare correzioni e modifiche.

È lo stesso Missiroli che, scrivendo al coreografo Giuseppe Primo Annoni il 4 maggio 1938, spiegò che il Teatro delle Novità «non può prendere in considerazione lavori che siano già stati rappresentati né opere o lavori nuovi musicali di autori defunti».

Documenti correlati