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6. Possibile implementazione in Ticino

6.2. Parametri utili identificati per la regione

I parametri di seguito riportati, sono quelli che l’autore ha identificato come i maggiormente utili ed applicabili in un lasso di tempo di breve-medio periodo, considerando la situazione attuale del mercato edile ticinese. A titolo introduttivo ed esplicativo, è bene specificare come questi parametri possono, ed auspicabilmente devono, essere modificati ad aggiornati con il trascorrere del tempo, in maniera da risultare competitivi e volti a favorire un’innovazione continua del mercato ticinese. Si parte dal presupposto che un requisito di base per le imprese, sia il fatto che le stesse siano conformi con i diritti sociali e lavorativi in vigore. Per come è concepito attualmente il concetto di RSI all’interno della modifica della legge, esso potrà avere un peso pari ad una percentuale limitata (inferiore al 5%) del punteggio totale della valutazione di un’azienda concorrente all’appalto. Pertanto, i parametri sono da sommare l’uno con l’altro, per poter avere il valore totale della quota di responsabilità sociale.

Criterio di sostenibilità

Con questo punto si intende valutare l’impatto ambientale che un’impresa ha attraverso il suo comportamento, le sue azioni ed i suoi processi. Questa fase esula dagli standard di progetto che vengono fissati dal committente (i quali devono essere comunque ben specificati all’interno del bando di concorso), ma si occupa di valutare in che modo l’azienda si impegna in maniera attiva, al fine di favorire l’ambiente e la sostenibilità dei processi aziendali. A tal proposito potrebbe essere presa in considerazione la norma ISO 14001, la quale tocca l’argomento attraverso dei modelli di gestione ambientale.

Rapporto con i fornitori

Uno dei punti fondamentali su cui una RSI può essere valutata, è come un’azienda si approccia al mercato e come si comporta con gli altri attori presenti in esso. Nello specifico, questo punto vuole valutare quali sono i tempi di pagamento richiesti da un’azienda e valutare se gli stessi vengano rispettati. Per esempio, un’azienda che paga tutte le fatture in ritardo, avrebbe un punteggio negativo in questo specifico parametro, mentre un’azienda che paga in tempo, riceverebbe un punteggio positivo. Dato che è auspicabile che si paghi entro i termini contrattuali, avrà più impatto negativo un ritardo, di quanto non sia positivo un pagamento entro i termini pattuiti. Inoltre, qualora un’impresa si trovi in situazione di potere

contrattuale a proprio favore, non dovrebbe richiedere dei tempi di pagamento estremamente lunghi rispetto alla media di settore, facendo leva sul fatto che si ha un’importanza strategica per le piccole imprese fornitrici.

Lotta alla corruzione

In un mercato poco trasparente, legato a dei lavori che comportano anche grosse somme di denaro e dove i soldi possono circolare facilmente in maniera poco lecita, è plausibile trovare qualcuno che cerchi di approfittarne in maniera illegale, traendo dei vantaggi personali e monetari illeciti. A tal proposito vi è la norma ISO 37001, la quale si occupa di standard per certificare l’anti corruzione messa in atto dalle imprese. Da notare è il fatto che all’interno della norma venga citato il codice etico come uno dei passi da intraprendere. Con questo criterio, si vuole andare a valutare l’impegno attivo dell’impresa, valutando quindi la sua organizzazione ed amministrazione (come espresso anche nel “Caso Italia”).

Apprendisti e lavoro dignitoso

Attualmente viene già in parte valutato il comportamento di un’azienda in relazione alla formazione degli apprendisti e, fattore molto importante, se, una volta terminato il periodo scolastico, essi vengano poi mantenuti all’interno dell’organico aziendale. Questo punto è sicuramente una cosa da mantenere e da portare avanti. Ad esempio, se un’impresa forma un apprendista e poi in seguito gli fa fare un’esperienza lavorativa come impiegato a tempo pieno per almeno due anni, questo può essere valutato positivamente all’interno della ponderazione della RSI per aggiudicare un appalto pubblico. Se però un apprendista decidesse di abbandonare il posto di lavoro per poter proseguire con gli studi (per esempio iscrivendosi ad una Scuola Universitaria Professionale), tale elemento andrebbe valutato positivamente, in quanto l’azienda stimola una crescita personale e formativa del suo personale.

Per le grandi imprese, si potrebbe adottare un criterio particolare, per le quali si valutano anche la formazione e la possibilità di perfezionamento che vengono rese disponibili ai propri dipendenti. Questo punto sarebbe utile valutarlo appunto per chi ha un determinato organico. Filiera di produzione o approvvigionamento

In questa fase si vuole valutare invece da quali partner si rifornisce l’azienda, valutando anche loro come parte integrante della responsabilità sociale che un’impresa ha nei confronti dell’intera società. Nello specifico, si vuole valutare chi sono i fornitori, in che modo si comportano e quale è il loro apporto positivo alla comunità e al mercato in generale. Per fare ciò si necessita di un controllo e di una tracciabilità di tutti i prodotti che vengono utilizzati da un’impresa, partendo dalla materia prima, fino al prodotto finito, utilizzato in cantiere. Per esempio, per l’acquisto di travi, si può dare un punteggio positivo per chi si approvvigiona da fornitori che si occupano di piantare un albero per ogni albero abbattuto, mentre può essere valutato negativamente chi intrattiene rapporti commerciali con chi sfrutta il lavoro minorile per l’estrazione di materie prime, come per esempio il ferro, indispensabile per costruire diverse componenti necessarie all’edilizia.