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PARCO URBANO SOMAINI

Nel documento Direzione Rigenerazione Urbana (pagine 86-93)

Documento elaborato da Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros in collaborazione con il Gruppo Ambiente e Territorio della Libera Assemblea di Centocelle

Proposta relativa al percorso di partecipazione per lo Schema d’Assetto “Anello Verde”

23 dicembre 2020 Versione: 1.0

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DESCRIZIONE

Il Parco Somaini è un’area verde di circa 33 ettari perimetrata da via dei Gordiani, via Belmonte Castello, Via Romolo Lombardi, viale della Primavera e via Anagni. L’area è tutelata dal vincolo “Ad Duas Lauros” (D.M.

21.10.1995) ed è perimetrata nel PTPR nella Tavola A come paesaggio naturale di continuità e di notevole interesse pubblico nella Tavola B. Sull’area grava parte del vincolo archeologico “Gordiani” (DDR del Lazio 05.02.2014) e la parte settentrionale è tutelata per la presenza di sedime della demolita Borgata Gordiani, sottoposta a tutela ai sensi della 2a parte del D.Lgs. n. 42/2004 Art. 10 comma 1 e 3 lettera d. La sua importanza ambientale, storica, paesaggistica e archeologica rappresenta un decisivo valore aggiunto per i quartieri limitrofi come Centocelle, Casilino e Gordiani, che attualmente hanno un accesso parziale e limitato a parte dell’area. Nel parco è infine apprezzabile un casale di grandi dimensioni con almeno 3 corpi di fabbrica denominato “Del Pecoraio” o “Somaini” e da un piccolo agglomerato boschivo di Quercus robur (Farnia).

Localizzazione rispetto allo Schema di Assetto Generale “Anello Verde”

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Estensione e inquadramento territoriale

Estensione: 33 ettari ca.

Fogli0: 626

Quartiere: Prenestino-Labicano

Zona Urbanistica: 6B Casilino

Vincolistica

Vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995

Vincolo “Gordiani” DDR del Lazio 05.02.2014

Tutela del sedime della “Borgata Gordiani” D.Lgs. n. 42/2004 Art. 10 comma 1 e 3 lettera d Perimetro dell’area di riferimento

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Proposte e soluzioni dal territorio

Come detto l’area rappresenta un’importantissima risorsa ambientale, storica, archeologica e paesaggistica per i quartieri Casilino, Gordiani e Centocelle. Uno spazio strategico per le connessioni tra gli ambiti del costruito e non costruito e per l’accesso meridionale al Comprensorio Ad Duas Lauros. Anche se in larga parte esterno al perimetro dell’ex SDO Casilino esso risulta morfologicamente e storicamente connesso al restante ambito territoriale, basti pensare al fatto che sulle mappe antiche (Piano Topografico del Suburbio Romano, IGM, 1907-1924 - Carta Topografica del Suburbio Romano, Filippo Trojani, 1870) viene rappresentato che l’attuale via Labico (l’antica via dei Carbonari) collegava l’attuale Casale del Pecoraio (l’allora Villa Botta) con la via Casilina in prossimità di P.zza della Marranella.

Il parco oggi è occupato dal cosiddetto “cementificio” e da magazzini del cantiere Metro C, che sono, tra l’altro, posti proprio sopra l’area tutelata dal D.Lgs. n42/2004 e dalla DDR del Lazio del 05.02.2014 e impropriamente insediati nel perimetro del vincolo “Ad Duas Lauros” D.M. 21.10.1995. Le aree andrebbero liberate per evidente incompatibilità di queste funzioni con i vincoli e con le norme del PTPR. Allo spostamento andrebbe seguita bonifica.

Il Parco sconta un abbandono almeno decennale, con fenomeni di erosione del perimetro, mancata tutela dei beni culturali e ambientali (sedime dell’ex borgata, casale, tracciato viario antico, ritrovamenti archeologici su via Belmonte Castello, area archeologica di via dei Gordiani, il bosco di Farnia), l’assenza di una connessione puntuale con l’abitato e la completa disconnessione rispetto alla rete del verde locale.

L’area va integralmente resa disponibile ai cittadini, creando nell’itero perimetro dell’area verde un  parco pubblico agricolo-urbano, attraverso l’acquisizione della zone attualmente private, creando (o migliorando) percorsi di accesso con Largo Agosta, con il complesso di via Tor de’ Schiavi, con le scuole e in generale con i quartieri di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. Il parco andrebbe valorizzato con la creazione di tracciati interni (magari seguendo quelli poderali già esistenti), con un’attività di forestazione di piante autoctone, densificando il bosco di farnia e creando un perimetro verde che possa mitigare gli effetti dell’intenso traffico veicolare di viale della Primavera e via dei Gordiani. Inoltre va resa di nuovo fruibile ai cittadini l’area dell’ex Teatro Tenda, con la rimozione dei manufatti e dei rifiuti, attualmente bloccata da un contenzioso tra proprietà e Municipio.

Alla luce della complessità culturale, ambientale e paesaggistica sopra descritta, il parco dovrebbe essere progettato per garantire la salvaguardia di questo tessuto patrimoniale, attraverso la valorizzazione della storia agricola dei luoghi con la valorizzazione del cosiddetto Casale del Pecoraio con spazi di formazione e produzione (orti urbani, fattorie didattiche, musei delle tradizioni contadine), recuperando all’uso comune il casale, la stalla e gli altri manufatti presenti. In tal senso, sull’area attualmente di proprietà ATER, potrebbero essere installati degli orti urbani collettivi, sfruttando anche le possibilità offerte del progetto “Un orto urbano per quartiere”, il più votato nel recente Bilancio Partecipato del Comune di Roma.

ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS

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Oltre a ciò andrebbe valorizzato il patrimonio archeologico con una campagna di scavi puntuali, l’inserimento di segnaletica culturale e un info point sulla storia dell’area all’interno del Casale.

Si segnala che l’area ricadente al di fuori del perimetro del Piano Particolareggiato Casilino SDO, ossia quella che affaccia su viale della Primavera, è stata destinata a verde pubblico dal vigente PRG approvato nel 2008 (che recepisce le prescrizioni della Variante delle Certezze del 1997). Il vincolo urbanistico è però decaduto nel 2013, in quanto sono decorsi 5 anni dalla sua apposizione senza che si siano avviati gli espropri. Per tale ragione è essenziale, che nel quadro del SAG, si proceda ad apporre di nuovo tale vincolo, anche perché, sull’area insistono alcuni strumenti che potrebbero compromettere la realizzazione di quanto sopra descritto.

Tali strumenti Centralità Serenissima (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VI-3 del PRG) e Centralità Mirti (Schemi di riferimento Centralità Locali, n°VII-3) sono strumenti urbanistici non coerenti con le esigenze dei territori e il profilo di tutela dell’area, e quindi andrebbero cancellati per la parte che impatta il perimetro del futuro Parco Agricolo-Urbano Somaini.

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PERCORSI E ACCESSI

Attraverso la ricucitura dei vecchi tracciati interpoderali e rurali esistenti, viene creata una nuova trama di percorsi e di accessi che mettono in connessione l’area verde con altre aree verdi limitrofe e con l’abitato di Centocelle, Villa De Sanctis e Gordiani. I percorsi rimappano tracciati esistenti e valorizzano l’accesso al casale e ai beni culturali e paesaggistici dell’area.

Perimetro dell’area di riferimento

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ID Nome Descrizione Strumenti

1 Percorso

Gordiani-Belmonte Castello Creazione di tre accessi per valorizzare l’accesso al casale, al bosco di farnia e creare il perno per ricollegare i vari lati del Parco. Rimappa tracciati informali e poderali esistenti

Lombardi-Primavera Creazione di un accesso lato viale della Primavera sfruttando il parcheggio dei campi sportivi.

Riaprire e rendere pubblico l’accesso su via Romolo Lombardi

Miglioramento dell’accesso lato via Anagni/via Saracinesco, per migliorare l’accessibilità lato Largo Agosta. Apertura di due accessi su viale della Primavera per migliorare la connessione con Centocelle e consentire la fruizione agli abitanti della case popolari di via Tor de Schiavi. I tracciati interni rimavano quelli informali esistenti

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Criticità e opportunità della DGC 143 del 17.7.2020 nei

Nel documento Direzione Rigenerazione Urbana (pagine 86-93)