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Aspetti e condizioni di moto delle associazioni umane

GEOGRAFIA U M A N A , D I N A M I C A O STORICA

§ 9.

La sociologia dinamica come ausiliaria della geografìa umana.

Già nelle prime pagine di questa Monografia abbiamo accennato all'odierno concetto fondamentale della scienza che ammette l'entità cosmica di base costituita dagli elet-troni intesi come particelle di materia, cariche di elettri-cità positiva o negativa, semoventi nell'etere nel quale sarebbero immersi W ; molti di questi elettroni, positivi e negativi, costituirebbero l'atomo.

I moti, continui, degli elettroni si trasmettono, colla velocità della luce e pel tramite dell'etere, agli elettroni circostanti ; la materia è quindi in continuo divenire così come l'acqua del mare non è mai assolutamente ferma. In moltissimi casi però queste perturbazioni dei corpi sono

( 1 ) R I G H I , Le nuove vedute sull'intima struttura della materia, B o -logna, 1908.

lentissime e non percepibili direttamente dai nostri sensi; questo capita nella maggioranza dei fenomeni del mondo fisico; per essi l'astrazione teorica dell'equilibrio statico (immobilità) è praticamente rispondente alla realtà. Un oggetto poggiato su un tavolo in modo che la risultante del suo peso passi entro il perimetro dell'appoggio è per noi praticamente in equilibrio stabile poiché le perturba-zioni interne della sua materia — pur esistenti, continue e che potranno magari un giorno compromettere quell'equi-librio — sono così lente che ai nostri sensi sfuggono com-pletamente e non hanno per noi effetti pratici.

In molti altri casi invece quelle perturbazioni sono ra-pide, quei corpi non ci appaiono più in equilibrio statico (inteso come azione uguale a reazione e conseguente im-mobilità), ma noi li vediamo, come essi realmente sono, in continuo divenire (realtà cinetica). Questo è il caso fre-quente dei fenomeni del mondo biologico ed ancor più del mondo umano psichico (moti continui e conseguente con-tinuo divenire della materia cerebrale). In questo ordine di fenomeni psichici conviene allora che l'equilibrio dei corpi e dei sistemi sia, nel più dei casi, considerato come equilibrio di corpi in moto (equilibrio cinetico). Un sistema in continuo divenire è in equilibrio quando il suo moto, o i suoi moti, interni od interno-esterni, sono regolari, cioè si svolgono secondo ritmi di variazioni uniformi o di varia-zioni uniformemente mutevoli e tutti questi ritmi sono tra loro collegati da leggi costanti e riconoscibili. Da questo punto di vista può dirsi che un organismo sociale è in equilibrio cinetico quando la vita ed i rapporti tra le di-verse classi si svolgono coll'anzidetta regolarità ritmica e quando colla stessa regolarità ritmica si svolgono tutti i rapporti coll'ambiente esterno W. Si ha invece equilibrio

stabile tutte le volte che il sistema è soggetto a pertur-bazioni interne o interno-esterne, eccessive, aritmiche, che portano a moti irregolari o a sconvolgimenti ; nel caso di sistemi od organismi sociali gli squilibri si chiamano guerre, rivoluzioni e simili.

Il sociologo si trova adunque a dovere studiare una ca-tegoria di fenomeni umani di continuo moto; si dark na-turalmente frequente il caso che in fase di studi prepara-tori, analitici, si presenti la convenienza di considerare i fenomeni stessi come arrestati in un determinato istante, in quell'astrazione scientifica che è l'equilibrio statico ; ma non appena egli voglia acquistare per se e trasmettere ad altri, la sensazione reale del funzionamento degli organismi sociali, non può prescindere dal continuo divenire della ma-teria, dalla conseguente continua mutevolezza della psiche umana, dall'eterno fenomeno della reazione sempre mag-giore o minore dell'azione, dal conseguente continuo trasfor-marsi delle società umane. Se la statistica afferma che, in una data associazione umana, il numero dei matrimoni in una certa annata è X, può esser utile al sociologo, per così dire in sede di gabinetto, analizzare, discutere, va-gliare questa cifra supposta immobile e trarne tante con-siderazioni sulle condizioni morali, economiche, ecc., ecc., di quella data Società ; ma se vorrà rappresentarci il feno-meno reale e completo della nuzialità di quella tal asso-ciazione egli correrà subito col pensiero al fatto che quel numero X fu diverso l'anno precedente, lo sarà ancora il seguente e così via, in quanto che sono continuamente mu-tevoli le infinite circostanze sociali (psichiche e materiali) che concorrono a determinarlo ; volendoci adunque dare il concetto vero della nuzialità di quel popolo, ei dovrà darcene un concetto cinetico, facendoci vedere l'evolversi delle circostanze che quel numero determinano ed il pro-babile trasformarsi di quella cifra in un avvenire prossimo.

Questo è difatti il vero lato utile e pratico delle ricerche scientifiche di questo genere in quanto che esse devono essenzialmente servire a preavvisarci, per mezzo dello studio del fenomeno in atto, del suo divenire negli attimi prossimi e darci mezzo di premunirci per sfruttarlo o, a seconda dei casi, combatterlo.

Il geografo che descrive l'assetto delle associazioni umane, le descrive quali esse sono in un determinato istante, nè potrebbe far diversamente.

Ma pur mentre le descrive è avvertito dalla sociologia che esse sono già in moto di trasformazione : e la socio-logia gli permette anche d'intendere in quale direzione quelle Società si avviano a trasformarsi.

Ecco adunque che una descrizione ragionata delle asso-ciazioni umane deve, dal geografo, esser fatta al lume della sociologia dinamica, cioè deve esser fatta in modo da met-tere in vista quei dati di moto che soli possono farci en-trare nella vita, nell'anima, nell'avvenire di un Popolo : solo in tal modo la sua fatica di descrizione rimarrà utile per qualche tempo.

Il militare è caratteristicamente l'individuo che lavora e studia per il " domani „ ; in tempo di pace egli lavora e studia per preparare la vittoria in un domani, di pochi giorni o di molti anni non importa, in un domani che non sarà

mai esattamente uguale all'oggi. Il militare deve forgiare il suo strumento bellico in modo da conseguire la vittoria in un ambiente diverso dall'odierno, in un " domani di guerra „ che avrà saputo divinare nell' " oggi di pace „ !

Tutti gli elementi di studio che facilitano al militare la intuizione esatta del domani sono quindi da tenersi in mas-simo conto. Il tattico paesano, ad esempio, deve continua-mente seguire tutto ciò che si fa all'estero per contrapporvi, al momento buono, la sua propria tattica che sventi impen

satamente le forme e i modi studiati dall'avversario ('). Ma qui " seguire „ è più esattamente " prevedere „ ; il tattico pae-sano, cioè, dovrà seguire il movimento intellettuale estero, vederne le reali attuazioni, considerarne l'ambiente sociale per rendersi conto se, come e in quanto quel movimento in-tellettuale potrà ricevere effettiva, completa, attuazione: allora avrà tutti gli elementi per capire se entro un certo periodo di tempo esisteranno delle associazioni umane che intendano applicare determinate concezioni tattiche e che abbiano nel frattempo avuto modo e costanza per predisporre effettivamente gli occorrenti mezzi. Allora il tattico paesano potrà a sua volta, con animo sereno, studiare e predisporre la sua contromanovra, che applicata di sorpresa al momento opportuno, porterà alla probabile vittoria.

La geografia umana dinamica deve pertanto in tal senso offrire al militare il suo contributo : la politica militare (in-tesa qui nel senso più esteso e completo di politica di pre-parazione) deve in tempo essere informata, dalla geografia

razionale, delle condizioni di moto delle varie Società : il militare integrerà poi queste notizie colle altre fornitegli dalle altre branche dell'Arte militare e ne trarrà la voluta guida al suo retto operare.

(1) Cfr.: Generale E. C A V I G L I A , La manovra laterale, " Corriere della Sera „ del 18 dicembre 1923.

§ 1 0 .

Relazioni dinamiche tra le varie branche