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In questo ambito la Commissione ha voluto dare alla sfera economica un ruolo politco stabilendo un legame tra lo sviluppo economico finanziario e l’ammodernamento della politica. Lo schema seguito poggiava, infatti, sul ragionamento che uno sviluppo dell’apparato commerciale comporta come diretta conseguenza il miglioramento del tenore di vita dei cittadini, l'aumento del livelli occupazionali e di conseguenza anche una forma di liberalizzazione politica e quindi di democratizzazione. Se tutti i tentativi fino ad allora fatti per ammodernare i regimi non sempre democratici degli stati terzi erano falliti, si pensò che agendo sul profilo economico questo avrebbe prodotto la spinta necessaria per il cambiamento politico96. Sarà quindi la liberalizzazione economica il mezzo attraverso cui si stabilizzerà la regione, aprendo le economie ; il rafforzamento delle interazioni e scambi commerciali tra i partner doveva a lungo termine comportare necessariamente la risoluzione dei conflitti nella regione.

Per realizzare tale obiettivo i partner si accordano per instaurare gradualmente una zona di libero scambio, attuare un'opportuna cooperazione e un'azione concertata a livello economico nei settori pertinenti e potenziare l'assistenza finanziaria ai partner meridionali97.

96 L. Manfra, Il flusso migratorio dai paesi MED e l’ampliamento dell’Unione europea, in “ Sociologia e ricerca sociale”, n.72, 2003, p. 99. Anche Kienle fornisce la medesimea spiegazione sostenendo che trattasi della versione aggiornata della teoria del mercato come forza democraticizzante in E. Kienle, Destabilisation through Partnership? Euro-Mediterranean Relations after the Barcelona Declaration, in “Mediterranean Politics”, 3:2, 1998, p. 4

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In questo senso il Consiglio europeo di Cannes decise di prevedere a tal uopo stanziamenti per un importo pari a 4.685 miliardi di euro per il periodo 1995-1999 sotto forma di fondi del

La zona di libero scambio (ZLS) dalle parti fissata alla data del 2010 includeva la maggior parte degli scambi98 tra i partner. Per ottenere ciò si erano anche previste delle misure concrete destinate a promuovere il libero scambio come l'armonizzazione delle norme e delle procedure doganali e l'eliminazione degli ostacoli tecnici ingiustificati nei settori d’intervento identificati come importanti tra cui il primo è il settore degli investimenti e il risparmio privato. Secondo la dichiarazione di Barcellona, l'introduzione di un ambiente favorevole agli investimenti avrà come conseguenza il trasferimento di tecnologie e l'aumento della produzione e delle esportazioni. Il programma di lavoro prevede una riflessione volta ad individuare gli ostacoli agli investimenti così come gli strumenti necessari per favorire tali investimenti, compreso nel settore bancario. Il secondo è la cooperazione regionale come fattore chiave per favorire la creazione di una zona di libero scambio; la cooperazione industriale e il sostegno alle piccole e medie imprese (PMI); l'introduzione di strumenti comuni in materia di conservazione e di gestione razionale delle risorse ittiche; l'intensificazione del dialogo e della cooperazione nel settore dell'energia; lo sviluppo della cooperazione relativa alla gestione delle risorse idriche; l'ammodernamento e la ristrutturazione dell'agricoltura.

Tale processo di integrazione e apertura delle economie potrà completarsi solo attraverso la rimozione delle barriere commerciali che creando un mercato regionale più ampio, permetteranno di attrarre gli investimenti diretti esteri

bilancio comunitario. A ciò si aggiungsero anche l'intervento della Banca europea per gli investimenti (BEI), sotto forma di prestiti di importo simile, e gli aiuti bilaterali degli Stati membri

98 Si stabiliva infatti di eliminare gli ostacoli tariffari e non tariffari al commercio per quanto riguarda i prodotti manufatti, secondo scadenzari che saranno negoziati tra i partner. Il commercio dei prodotti agricoli e gli scambi in materia di servizi saranno progressivamente liberalizzati

necessari a modernizzare le economie nazionali in assenza di adeguate risorse finanziarie99.

La liberalizzazione dei mercati non ha soltanto un fine economico, ha anche, per il principio dei vasi comunicanti già spiegato, un fine di sicurezza e stabilità, attraverso cui si vuole contenere il flusso migratorio verso l’Europa e mitigare le situazioni di instabilità legate a fattori politici e religiosi.

Ma non solo per l’Europa erano i benefici del PEM. Poiché basato sulla condivisione della responsabilità deve essere analizzato anche da un differente punto di vista ossia quello dei paesi mediterranei. Il partenariato infatti rappresenta per i paesi del mediterraneo indubbi vantaggi economici sia sul fronte esterno sia su quello interno. Dunque, accanto all’importanza di instaurare nella regione mediterranea una forte cooperazione economica con l’Unione europea, il partenariato costituisce, per i partner mediterranei, la possibilità di potenziare anche l’integrazione orizzontale. Questa, oltre a contribuire alla crescita delle esportazioni e quindi allo sviluppo economico, è possibile unicamente attraverso l’apertura dei mercati.

L’opportunità di sfruttare le potenzialità commerciali del mercato europeo avrebbe attirato un flusso crescente di investimenti esteri diretti, incentivando il trasferimento di tecnologie avanzate verso i Paesi della sponda Sud ed aumentando la produttività e la competitività del lavoro; ciò avrebbe a sua volta comportato una maggiore crescita ed una maggiore occupazione, producendo non solo benefici effetti sugli indicatori sociali e la lotta alla povertà, ma anche

99 E’ interessante notare a posteriori come secondo dei dati tratti dal sito del Ministero del Commercio, dei dodici Paesi aderenti otto sono diventati membri dell’OMC e tutti lo sono diventati tra il 1995 ed il 2000. A partire dagli anni Novanta, il commercio Sud-Sud rappresenta almeno un terzo delle esportazioni del Terzo Mondo e di queste almeno il 35% è rappresentato da prodotti manufatti. Gran parte della dinamica dell’export tra paesi sottosviluppati ha contribuito a mitigare gli effetti di una domanda declinante da parte del mondo sviluppato

associata spesso ad un crescente protezionismo su:

un ulteriore stimolo per gli investimenti e l’ammodernamento dell’apparato produttivo. L’apertura commerciale, attraverso gli Accordi di associazione Euro - mediterranei e la costruzione dell’Area di Libero Scambio avrebbe dunque innescato un circolo virtuoso che, passando attraverso un miglioramento delle condizioni di produzione, avrebbe immesso il Paese in un sentiero di crescita stabile e sostenuto. Il miglioramento del benessere e la riduzione della povertà ne sarebbero derivate come conseguenza100.