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In particolar modo, la Procura di Roma ha riversato nelle proprie indagini una speciale attenzione investigativa verso la individuazione dei proventi

dell'attività criminosa (e delle connesse attività di riciclaggio internazionale).

Ragioni di sintesi non consentono di menzionare tutti i procedimenti trattati,

ma si accennerà solo a quelli di particolare rilievo

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, anche per la loro

proiezione extranazionale. Per una disamina anche delle operazioni di polizia

segnalate dagli organismi centrali si rinvia poi al prospetto in nota (fonte

SCICO)

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.

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La sintesi riportata nel testo delle maggiori indagini su base nazionale è stata elaborata dal gruppo di Ufficiali dello SCO aggregati al gruppo ricerche della D.N.A., che su delega dello scrivente ha incrociato i dati disponibili in Banca Dati Nazionale, quelli forniti dal Servizio Centrale Operativo del Ministero dell'Interno, quelli affluiti al Servizio Cooperazione Internazionale, anche sulla base delle segnalazioni dei magistrati della D.N.A. preposti al collegamento investigativo.

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Nel mese di luglio 2014, il Nucleo PT di Catanzaro ha concluso l’operazione denominata “FLUSSO CONTINUO” che ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale, promosso e diretto da un cittadino indiano, dedito a favorire l’ingresso illegale sul territorio nazionale di extracomunitari originari dell’India, Pakistan e Sri-Lanka, dietro il pagamento di una somma variabile tra 4.500 e 7.000 euro, con la fattiva collaborazione di imprenditori locali e di un CAF, anch’esso compiacente, che producevano false richieste di assunzione propedeutiche al rilascio del nulla osta all’ingresso in Italia e del successivo permesso di soggiorno;

- nel mese di agosto 2014, la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Pozzallo, nell’ambito dell’operazione “MARE NOSTRUM”, finalizzata al controllo dei flussi migratori in mare, al termine delle operazioni di soccorso di migranti a bordo di un natante proveniente dalle coste egiziane, unitamente a personale delle altre forze di polizia, ha sottoposto a fermo di p.g. 7 soggetti di nazionalità egiziana, facenti parte di un’organizzazione dedita al traffico di clandestini verso l’Italia ed incaricati della conduzione del natante fino alle coste nazionali;

- nel mese di novembre 2014, la prefata Sezione Operativa Navale di Pozzallo, in seguito allo sbarco di 108 clandestini di presunta nazionalità afghana e siriana presso il porto di Pozzallo (RG), unitamente a personale delle altre forze di polizia, sottoponeva a fermo di p.g. 3 soggetti di nazionalità russa, incaricati della conduzione del natante dalla Turchia fino alle coste nazionali, indiziati di appartenere ad un’organizzazione dedita al traffico di migranti verso l’Italia; -nel mese di dicembre 2014, il Nucleo PT/G.I.C.O. di Lecce, unitamente al personale della Polizia di Stato, all'Arma dei Carabinieri e alla Capitaneria di porto di Gallipoli, provvedeva alla perquisizione e all’avvio delle indagini sul conto della nave “BLUE SKY M”, battente bandiera Moldava, rimorchiata nel porto di Gallipoli dopo essere stata abbandonata alla deriva. All’esito delle operazioni di sbarco, si constatava la presenza a bordo di 796 migranti, tutti irregolari, per lo più di origine siriana. Il Cargo, proveniente dal porto di Mersin in Turchia, è stato intercettato al largo di Santa Maria di Leuca (LE) e condotto in porto dagli uomini della Guardia Costiera. Le attività investigative consentivano di individuare, confuso tra i clandestini a bordo della nave, il Comandante della stessa e altri tre membri dell’equipaggio, tutti di origine siriana, sulle cui persone veniva complessivamente rinvenuto danaro contante quantificato in 8.610 dollari americani e 235 euro. Tali risultanze investigative trovavano ulteriore conferma nelle dichiarazioni rese dai numerosi migranti sentiti in atti, che consentivano di ricostruire le fasi salienti del viaggio e quantificare l’importo pagato per il viaggio, stimato in circa 5.000 dollari americani a persona. Le quattro persone summenzionate venivano denunciate per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e sottoposte al fermo di indiziato di delitto, in seguito convalidato e trasformato in ordinanza di custodia cautelare in carcere. Successivamente, nel mese di agosto 2015, in Germania, in collaborazione con personale del G.I.C.O. di Lecce e della Polizia di Stato, il collaterale estero ha eseguito due M.A.E. disposti dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo salentino, nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità siriana (un terzo connazionale risulta, allo stato, irreperibile), appartenenti ad un sodalizio criminale transnazionale, operante tra Turchia, Romania, Siria e Libano, dedito a favorire - previo pagamento di una somma tra i 4.500 e i 6.000 euro per passeggero - l’ingresso illegale di clandestini in Italia. I predetti sono stati estradati in Italia nel decorso mese di ottobre;

- sempre nel mese di dicembre 2014, la Sezione Operativa Navale di Gallipoli ha intercettato un’imbarcazione a vela che si dirigeva verso le coste salentine. Il controllo del natante, precedentemente scortato al porto di Santa Maria di Leuca (LE), ha permesso di identificare 24 migranti di nazionalità irachena e siriana, nonché di trarre in arresto - per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina - 2 cittadini di nazionalità ucraina, quali scafisti dell’imbarcazione;

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – Relazione Annuale 2015 (periodo 01/07/2014 – 30/06/2015) Pagina

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-nel mese di gennaio 2015, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria, all’interno di un immobile di Reggio Calabria, ha tratto in arresto un cittadino rumeno in esecuzione di apposito MAE emesso dall’A.G. spagnola per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale di minori e pornografia infantile; nel stesso mese di gennaio 2015, il Gruppo di Bari del Gico Guardia di Finanza ha tratto in arresto un cittadino kazako responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che, all’interno di un vano artatamente creato nel proprio furgone, sbarcato nel locale scalo portuale da una motonave proveniente dalla Grecia, nascondeva 3 clandestini di nazionalità siriana;

-sempre nel mese di gennaio 2015, la Sezione Operativa Navale di Corigliano Calabro, in collaborazione con il personale delle altre Forze di polizia, ha individuato 359 clandestini di presunta nazionalità siriana, giunti con la nave “EZADEEN” battente bandiera della Sierra Leone che, lasciata alla deriva a circa 50 miglia dalle coste calabresi, dopo l’intervento di un elicottero dell’Aereonautica militare e successivamente della Guardia Costiera islandese - impiegate nell’ambito dell’operazione FRONTEX - era stata rimorchiata fino al porto di Corigliano Calabro (CS). Le successive attività di indagine permettevano di ricostruire le fasi dell’evento, ovvero che la nave era salpata dal porto di Mersin (Turchia), che i migranti avevano affrontato il viaggio senza poter interloquire con l’equipaggio, il quale aveva navigato con il volto coperto da passamontagna e che c’era stato un trasbordo di altri migranti in prossimità delle isole greche; - nel mese di marzo 2015, la Compagnia di Prato, nel corso di due distinti interventi a contrasto del lavoro nero e dell’utilizzo di mano d’opera clandestina, da parte di operatori commerciali di etnia cinese, ha individuato 19 lavoratori assunti “in nero”, di cui 5 clandestini. Al termine delle operazioni di identificazione, sette cittadini cinesi sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica in quanto responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di aver impiegato alle proprie dipendenze cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno, traendo ingiusto profitto e favorendone la permanenza illegale sul territorio nazionale;

-nel mese di aprile 2015, il Nucleo PT/G.I.C.O. di Lecce, unitamente al personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Capitaneria di porto di Gallipoli, al termine delle attività connesse al soccorso di 30 migranti di nazionalità siriana a bordo di un gommone oceanico fermato nelle acque prospicenti le coste di Tricase (LE), ha tratto in arresto, sulla scorta delle dichiarazioni rilasciate al pool antimmigrazione interforze da alcuni clandestini, 1 scafista di nazionalità siriana;

-sempre nel mese di aprile 2015, mezzi aerei e navali del Corpo in forza al Reparto Operativo Aeronavale di Bari, al Gruppo Aeronavale di Taranto e al Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare, nel corso di un pattugliamento delle acque internazionali, a contrasto dei traffici illeciti perpetrati via mare, intercettavano un potente gommone diretto verso le coste salentine. Al termine del successivo controllo, eseguito anche con l’ausilio di personale appartenente al Comando Provinciale di Lecce, sono stati tratti in arresto 2 cittadini di nazionalità albanese, responsabili di aver favorito l’immigrazione clandestina di 37 soggetti extracomunitari di etnia curda e siriana;

-nel mese di maggio 2015, il Nucleo PT/G.I.C.O. di Lecce, unitamente al personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Capitaneria di porto di Gallipoli, al termine delle attività seguite al rintraccio di 28 clandestini di nazionalità siriana e pakistana, precedentemente sbarcati lungo le coste salentine da un motopeschereccio proveniente dalla Grecia, ha tratto in arresto 3 cittadini pakistani, quali scafisti del natante;

-sempre nel mese di maggio 2015, la Sezione Operativa Navale di Gallipoli ha intercettato un’imbarcazione a vela che si dirigeva verso le coste salentine. Il controllo del natante, precedentemente scortato al porto di Santa Maria di Leuca (LE), ha permesso di identificare 75 migranti di nazionalità irachena, afghana, iraniana e siriana, nonché di trarre in arresto 3 cittadini di nazionalità ucraina, quali scafisti dell’imbarcazione;

-nello stesso mese di maggio 2015, nell’ambito dell’operazione “TRITON 2015”, mezzi aerei e navali del Corpo, unitamente ad un pattugliatore belga, hanno soccorso un barcone con a bordo 203 clandestini originari dell’Africa sub-sahariana, Egitto e Siria, successivamente sbarcati presso il porto di Crotone. Le indagini hanno consentito di accertare che i migranti erano stati raggruppati nella città del Cairo e da qui, a mezzo pullman, erano stati condotti in una spiaggia vicina ad Alessandria d’Egitto dove, a piccoli gruppi, erano stati portati con un gommone da terra sino ad un peschereccio in legno fermo al largo delle coste egiziane. Tale imbarcazione, con a bordo circa 100 migranti, dopo alcune ore di navigazione era stata affiancata da un secondo peschereccio in ferro più grande, con a bordo altri 100 migranti. Effettuato il trasbordo, la navigazione era proseguita con il secondo peschereccio; tuttavia, a causa di un guasto al motore dopo circa un giorno di navigazione, i cittadini extracomunitari erano stati nuovamente trasbordati sul peschereccio poi fermato dal dispositivo navale FRONTEX e lasciato alla deriva poiché imbarcava acqua. Per il viaggio erano stati corrisposti circa 4.000 dollari a persona. Al termine delle operazioni di identificazione, la Sezione Operativa Navale di Crotone, unitamente a personale della Polizia di Stato, ha sottoposto a fermo di p.g. 4 soggetti di nazionalità egiziana facenti parte di un’organizzazione dedita al traffico di migranti verso l’Italia, mentre un quinto scafista, minore di età, è stato denunciato a piede libero ed affidato alla Croce Rossa;

-nel mese di giugno 2015, la Brigata di Oria, in località Lanzo d’Intelvi (CO), nel corso di un controllo di p.s., ha identificato un cittadino rumeno risultato destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal tribunale di Roma per riduzione o mantenimento in schiavitù, traendolo conseguentemente in arresto;

-nello stesso mese di giugno 2015, la Sezione Operativa Navale di Brindisi ha tratto in arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina un cittadino albanese responsabile di aver sbarcato presso le coste brindisine 14 clandestini di origine balcanica, alcuni dei quali successivamente fermati dalla Polizia di Stato presso le stazioni ferroviarie di Bari e Pescara;

-sempre nel mese di giugno 2015, la Sezione Operativa Navale di Crotone, unitamente a personale della Polizia di Stato, ha tratto in arresto - per favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina - 2 soggetti di nazionalità ucraina, identificati quali conduttori di un motoveliero salpato dalla Turchia, che trasportava verso le coste della Calabria ionica 35 migranti di origine siriana ed irachena

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – Relazione Annuale 2015 (periodo 01/07/2014 – 30/06/2015) Pagina

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DDA – CATANIA

Direzione Distrettuale Catania – operazione “TOKHLA” – procedimento

penale n. 14093/14 R.G.N.R. mod.21. (inseriti in SIDNA 5 documenti)

Il 25.11.2014, nelle province di Catania, Milano, Roma e Trapani,

investigatori della Polizia di Stato hanno eseguito 9 provvedimenti di fermo di

indiziato di delitto, emessi dalla competente Autorità giudiziaria, nei confronti

di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di

associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione

clandestina, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio criminale. Le

indagini, avviate nello scorso mese di maggio, hanno consentito di ricostruire,

anche attraverso l’esperimento di mirate attività tecniche, la struttura

organizzativa e le dinamiche criminali di un pericoloso network malavitoso,

composto da soggetti eritrei, che ha favorito, traendone ingenti profitti

economici, l’immigrazione illegale di alcune migliaia di connazionali. La

consorteria criminale - che operava attraverso diverse cellule, presenti in

diversi Paesi africani ed europei, tra cui l’Italia - contattava i migranti

interessati ad entrare clandestinamente in Europa, organizzando tutte le fasi

del loro trasferimento dai villaggi di origine, fino alle destinazioni finali,

prevalentemente, nel Nord Europa. Le investigazioni hanno evidenziato che

alcuni dei trasferimenti via mare si sono conclusi con naufragi in cui hanno

perso la vita centinaia di persone. Allo stato, sono stati raccolti gravi elementi

indiziari in ordine a 2 affondamenti avvenuti, al largo delle coste libiche, il 13

maggio e il 28 giugno scorsi, a seguito dei quali sarebbero morti circa 300

migranti. Nel corso dell’operazione, sono stati liberati 9 minorenni di

nazionalità somala ed eritrea trovati chiusi a chiave in una abitazione di

Catania, nella disponibilità di un eritreo (regolare sul territorio italiano), poi

tratto in arresto. Successivamente, a seguito dell’emissione, da parte della

Procura Distrettuale catanese di una misura cautelare, estesa in campo

internazionale, è stato tratto in arresto un ulteriore indagato rifugiatosi in

Germania.

r. nello stesso mese di giugno 2015, un guardacoste svedese, impiegato nell’operazione “TRITON 2015”, ha effettuato due distinte attività di soccorso nelle acque del Canale di Sicilia, traendo in salvo complessivamente 155 migranti a bordo di un peschereccio partito dall’Egitto - successivamente affondato durante le operazioni di traino - e di una barca a vela partita dalla Turchia. Le successive indagini condotte dal Nucleo PT/G.I.C.O. di Catania, unitamente a personale della Polizia di Stato, hanno consentito di identificare i presunti scafisti delle due imbarcazioni procedendo, pertanto, al fermo di p.g. di 3 cittadini di nazionalità ucraina e alla denuncia di un cittadino siriano ed uno di origine eritrea.

Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – Relazione Annuale 2015 (periodo 01/07/2014 – 30/06/2015) Pagina

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Direzione Distrettuale di Catania - procedimento penale n. 15435/14,

R.G.N.R. mod. 21. (inseriti in SIDNA 4 documenti)

In data 17 ottobre 2014, la Squadra Mobile di Catania ha sottoposto a fermo

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