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Noi del Partito Democratico Italiano di Uni- Uni-tà Monarchica annunciamo il nostro voto

con-trario e insieme esprimiamo l'augurio che il

Consiglio regionale trovi in sè l'orgoglio,

re-spingendo il bilancio, di avocare a sè il diritto,

altre che il dovere, di comporre in quest'aula

quella crisi che ormai non è più latente, ma

evi-dente, come è apparso dalle dichiarazioni del

Resoconti Consiliari — 2878 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA CXLII SEDUTA 22 DICEMBRE 1966

Presidente della Giunta e del rappresentante del Partito Sardo d'Azione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Pazza-glia. Ne ha facoltà.

PAZZAGLIA (M.S.I.). Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervenendo nel corso del presente dibattito, ebbi a rilevare come il bilan-cio che la Giunta presenta concerne un gramma di attività che la Giunta stessa si pro-pone di attuare nell'esercizio finanziario suc-cessivo, e che, ;pertanto, questo programma è le-gato, ovviamente, alle prospettive concrete di una Giunta regionale nel momento della pre-sentazione. E mi domandavo come si poteva mai pretendere di presentare un bilancio e chie-derne l'approvazione quando da parecchi ele-menti era evidente che la maggioranza non poteva continuare a funzionare a causa di dis-sensi interni. Il Presidente della Giunta, che per impegni del suo ufficio non era presente, non udì quelle considerazioni, e nel giorno successi-vo dichiarava di ritenere comunque necessaria una verifica, una chiarificazione all'interno del-la maggioranza, verifica e chiarificazione da farsi nel gennaio del 1967. Già questa dichia - razione del Presidente della Giunta confermava la esigenza di discutere, oggi, sulla opportuni-tà, sulla possibilità stessa di votare su questo bilancio; ma sono poi sopraggiunte le dichia-razioni dei sardisti, i quali hanno fatto delle ri-chieste che non sono di poco momento; han-no indicato otto punti e, se io han-non ricordo ma-le, hanno anche aggiunto che vi sono anche al-tri elementi da chiarire che (non so quali sia-no) potrebbero avere altrettanto rilievo degli otto prima indicati.

Onorevoli colleghi, io credo che vi sia una contraddizione spaventosa, in tutte queste di-chiarazioni: si tratta, in realtà, di dichiarazio-ni di sfiducia che non consentono l'approvazione di un programma futuro quale è il bilancio, ma impongono anzi, a coloro che le hanno fatte, di trarre le immediate conseguenze con l'unica logica presa di posizione: votare contro il bi-lancio. Certo, se i 'Gruppi della maggioranza non ritengono di porre il problema in quei ter-

mini, io credo di dover rivolgermi alla sensi-bilità del Presidente della Giunta regionale, lo onorevole Dettori, il quale ha, in quanto Pre-sidente, una posizione particolare nei confron-ti dell'assemblea e un singolare potere di ini-ziativa. Ora quando voi ci dite: approviamo il bilancio e poi chiariremo questi punti; quan-do ci dite: approviamo il bilancio, poi modi-ficheremo sostanzialmente il programma, af-fermate così, in fondo, che il problema della maggioranza è problema che interessa non il Consiglio, ma, direi, poche persone. Io dico, in-vece, che il problema della esistenza di una maggioranza, il problema delle divergenze su temi di tanto rilievo quali quelli che sono stati trattati, interessa vivamente il Consiglio. E quindi io ritengo che il Presidente Dettori non possa assumersi la responsabilità •di fronte al Consiglio di respingere la soluzione ovvia in-sisendo per l'approvazione di quel bilancio che egli sa bene di non poter con certezza

at-tuare se non dopo una seria chiarificazione.

In questo momento, quindi, non vi è possibi-lità di discutere ulteriormente questo bilancio;

non vi è possibilità, per la Giunta, di chiedere al Consiglio che decida su questo bilancio, di chiedere alla sua maggioranza (che, tra l'al-tro, è nettamente divisa tra i vari Gruppi) l'ap-provazione di un bilancio che non si sa da chi potrà essere attuato.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole .Catte. Ne ha facoltà.

CATTE (P.S.U.). Signor Presidente, onorevo-li colleghi, il Partito Sociaonorevo-lista Unificato vote-rà il passaggio agli articoli del bilancio, così come voterà il bilancio nel suo insieme perchè lo ritiene documento valido per le ragioni che il compagno Branca ha espresso nel suo inter- vento nei giorni scorsi. Partito Socialista Unificato prende atto delle dichiarazioni e dei chiarimenti fatti dal Presidente, ieri e questa mattina, in ordine all'esigenza di una chiarifi-cazione, di un approfondimento dei temi poli-tici tra i partiti della maggioranza nei prossimi giorni. A me pare che, nella vita normale dei rapporti tra i partiti di una maggioranza, i

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Resoconti Consiliari

chiarimenti, le verifiche, non siano un fatto straordinario, per cui si può essere

autoriz-zati a parlare così prematuramente di crisi: è la verifica che stabilirà se questi motivi di cri-si vi cri-siano, ed è •chiaro che, in caso afferma-tivo, il Consiglio sarà chiamato a discutere.

Noi confidiamo, però, che la maggioranza, come ha trovato le ragioni per operare insieme (e noi diciamo: validamente) nel passato, così troverà la capacità politica di superare le dif-ficoltà, di operare questo chiarimento in ordi-ne ai temi politici di cui si parlava. Abbiamo fiducia anche perehè non vediamo quale possi-bile alternativa potrebbero offrire coloro i quali oggi chiedono che venga subito aperta la crisi. Ritengo che nei prossimi giorni la Giunta di centro-sinistra troverà nuovamente la forza per andare avanti. Il risultato sarà un potenziamento della capacità operativa del-la Giunta, in una piena intesa e chiarificazio-ne, perehè di questo, mi pare, che finora si trat-ti; è inutile anticipare i tempi e mi pare anche inutile voler drammatizzare sull'attuale situa-zione.

PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto ha domandato di parlare l'onorevole Occhioni. Ne ha facoltà.

OCCHIONI (P.L.I.). Signor Presidente, ono-revoli colleghi, a me pare che i colleghi della maggioranza, che con tutti i modi e con molte parole cercano di convincere il Consiglio sulla

-non esistenza di quest'aria di crisi — peraltro voluta da settori ben individuati di questo Con-siglio — facciano torto alla intelligenza delle

minoranze, che portano avanti questa discus-sione con vero senso di responsabilità. Onore-vole ,Catte, è una questione di bassa cucina as-sessoriale, che riguarda voi e soltanto voi, e mi sembra perfettamente inutile che si voglia mettere nello stesso tegamino la creazione di due Assessorati e l'esigenza di una ristruttu-razione degli Assessorati. Questo lo debbo dire, e chiedo scusa se lo dico a gran voce; non con-vincerete nessuno che non sia una questione di assestamento interno, una questione che riguar-da la creazione di nuovi centri di potere po-litico, una riaffermazione di imperio politico che

riguarda solamente i partiti che partecipano al-la formazione di questa Giunta. Chi non vuole riconoscere la perfetta inutilità di una discus-sione su questo bilancio, che è già morto pri-ma ancora di nascere; chi vuole procrastinare anche di un sol giorno la caduta di questa Giunta, non fa che screditarne il prestigio di fronte al Consiglio e di fronte al popolo sardo.

Che cosa chiedono le minoranze? Chiedono che da una nuova Giunta vengano accolte quel-le istanze in base alquel-le quali esse votano contro.

E' una esigenza profondamente sentita da tutte le minoranze di questo Consiglio. Perchè? Per-chè la situazione che si è venuta a creare e di cui sono responsabili coloro che partecipano a questa 'Giunta, deve essere capovolta, dando av-vio a quelle riforme di struttura che voi solo a parole dite di volere; e deve scomparire tutto quel malcostume, che qualcuno della Giunta inco-mincia già a riconoscere; e devono essere at-tuati, insomma, i punti 'programmatici che an-che noi, in più d'una occasione, abbiamo con-diviso, ma che pare, sempre per questioni di bassa cucina, da qualche parte non si vogliano attuare.

Io riconfermo il voto contrario del Partito Liberale Italiano, dei rappresentanti del Parti-to Liberale Italiano, e confermo anche l'opi-nione dell'inutilità del passaggio agli articoli, giacchè si tratterebbe di un bilancio che certa-mente non potrebbe avere attuazione da parte degli attuali componenti di questa Giunta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Zucca. Ne ha facoltà.

ZUCCA (P.S.I.U.P.). Signor Presidente, ono-revoli colleghi, credo non sfugga a nessuno in quest'aula (compresi coloro che in preda a una evidente contraddizione politica non riescono a trovare la giusta via che la democrazia parla-mentare imporrebbe) che questa assemblea si trova di fronte ad una situazione assolutamen-te anormale sotto il profilo della corretassolutamen-tezza parlamentare. A me spiace che l'onorevole Presidente della Giunta, per ragioni d'ufficio, non abbia potuto ascoltare alcuni interventi del-la opposizione, perchè diversamente avrebbe già

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potuto conoscere la nostra opinione, le cui