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Ulrike Draesner Scrittura come traduzione

3. Nuovi media: memoria e poetica

3.2. Pensare e scrivere in rete

Se nel saggio Restnatur im Halbydill Ulrike Draesner analizza in forma teorica e discorsiva quelle che dal suo punto di vista sono le potenzialità dalla rete, i due suoi principali progetti in rete possono essere considerati degli ottimi esempi di come tali

possibilità possono essere messe in pratica. Sia www.neuedichte.de che www.der-siebte-

sprung.de mostrano infatti in maniera diversa come attraverso la rete si possano costruire discorsi che non abbiano il tono definitivo di un saggio, ma piuttosto l’apertura e la pluralità di voci di un dialogo in forma scritta. In questo senso, entrambi i siti non solo sfruttano la capacità della rete di raggiungere un pubblico più ampio, ma possono essere considerati dei progetti pensati interamente per la rete, costruiti intorno alle caratteristiche di questo medium.

Realizzato nel 2004, il sito www.neuedichte.de è nato dalla collaborazione con altri

undici poeti contemporanei di lingua tedesca (Oswald Egger, Elke Erb, Monika Rink, Ulf Stolterfoht, Peter Waterhouse, Katrin Schmidt, Ilma Rakusa, Ferdinand Schmanz, Brigitte Oleschinski, Ursula Krecher, Brigit Kempker) ed è stato pensato come «paesaggio di testi di poesia e poetica» e come strumento per accostarsi al pensare poetico facendolo in rete. È interessante notare innanzitutto la grafica del sito che può essere interpretata come una rappresentazione visuale dell’idea dalla quale è scaturito. La parte superiore è composta di una serie di quadratini di varie tonalità di verde, come dei pixel ingranditi e resi visibili di un quadro più grande, troppo ampio per essere visibile per intero. Cliccando sui quadratini più scuri, l’internauta è rimandato a dei testi di poesia o poetica. La maggiore densità di colore di questi quadratini rimanda in qualche modo al nome del sito, quel «neue Dichte», che a sua volta rimanda alla celebre falsa etimologia della parola «Gedicht» come addensarsi di un’idea, come precipitato in forma di parole. Quando si clicca sui quadratini, oltre ai testi corrispettivi compaiono anche una serie di linee che legano quel quadratino a un certo numero di altri quadratini, indicando visivamente l’esistenza di un nesso più o meno diretto tra quei testi. In questo senso, anche graficamente si sottolinea il fatto che i contenuti non vadano pensati singolarmente ma messi in relazione gli uni con gli altri. La rete dunque non resta solo lo strumento di diffusione di questo sito, ma può essere vista come il principio che struttura l’intero progetto basato, come si dice esplicitamente nella dichiarazione d’intenti, sul «pensare poetico – pensare in rete». Leggiamo dunque il breve testo con il quale gli autori presentano il proprio progetto:

198 «Ein Jahr lang schreiben zwölf Autorinnen und Autoren aus dem deutschsprachigen Raum über das, was sie am Dichten und Denken interessiert – als ein „Wir“, das keine bestimmte Gruppe oder Position repräsentiert, sondern zwölf einzelne Stimmen im Gespräch miteinander verbindet.

Noch eine Website? Eine Textlandschaft aus den spröden, wundersamen Stoffen von Poesie und Poetik, die sich in keinen akademischen Diskurs fügen, keine mediale Quote erfüllen, keinen Marktwert erobern? Gedichte also, und das, was in Gedichten gedacht wird?

Wir glauben, daß gerade darin ein zukunftsweisendes Potential kultureller Reflexion und gesellschaftlicher Offenheit (wieder) zu entdecken ist, ein neugieriges und belastbares

Interesse für die neuen, sich erst vorwärtstastenden Fragen des dritten Jahrtausends, die ihre

Sprache erst finden müssen. Gedichte sind Spezialisten für das (Er-)Finden neuer Sprachen und Modelle.

Alle paar Jahre (und zunehmend schneller) wechseln im Literaturbetrieb die Tonfälle, die intellektuellen Trends, die Erwartungen von Verlagen, Veranstaltern, Publikum. Gegenwärtig gilt in der Lyrik dem sprechbaren Gedicht die größte Aufmerksamkeit, während das

poetische Denken als eigenständiger Formprozeß kaum (noch) wahrgenommen wird.

Tatsächlich bilden aber die über Jahre hin angelegten Denkfelder in der poetischen Arbeit besondere Muster von Aufmerksamkeit und Interesse aus, die weit über das einzelne Gedicht hinausreichen. Diese Denkfelder betrachten wir als Ausgangspunkt für ein poetisch– poetologisches Projekt, das im Internet eine neue Form der Textlandschaft anlegen will. Wir wollen in der Textlandschaft neuedichte.de gemeinsam über (neue) Gedichte weltweit und die mit ihnen verbundenen poetischen Prozesse nachdenken, und zwar konzentrierter und präziser, als es sich im Prosarauschen des Betriebs gewöhnlich ergibt. Was heißen will: ohne die unvermeidlichen Eitelkeiten des Auftrittswesens, auch nicht eingesperrt in von außen vorgegebene "Lyrik"-Definitionen.

Fragen wir noch einmal: wen kann und soll interessieren, wie Gedichte denken?

Gedichte, wie sie zu Beginn des dritten Jahrtausends geschrieben werden – nach einer Zeitrechnung, die längst nicht für alle Gedichtsprachen gilt – sind Sonden in jene noch fast unvermessene globale Welt, die vor uns liegt. Diese neue Welt darf und kann nicht nur von ökonomischen Prozessen, Marktstrategien und weltweiten Unterhaltungsmedien beschrieben werden. Sie braucht ebenso die individuellen Stimmen, die sich im besonderen Sprach- und Denkvermögen von Gedichten manifestieren. Diese Stimmen sprechen zu allen. Wir wollen

199 sie auffindbar machen, sowohl in ihrer Neuartigkeit wie ihren Rückbindungen in alle Sprachen der Welt, indem wir sie in das einzige Weltmedium einbinden, das von fast allen Winkeln der Erde aus einsehbar ist. Wir tun dies aus den Blickwinkeln unserer eigenen Arbeit, denn wir sind Teile des Netzes, das wir zu beschreiben und reflektieren suchen. Unsere Kompetenz ist die einer aktiven Gestaltung poetischer Prozesse weltweit. Wir treten bei internationalen Festivals auf, gehören interdisziplinären Vereinigungen an, betreiben multimediale poetische Projekte.

Nachhaltiger als eine Veranstaltung, vielfältiger als ein Symposium, mehr als ein einzelner Gedichtband. Das Projekt zielt in seinen Anfängen auf eine Topographie oder Topologie der poetisch-poetologischen Landschaft, in der wir uns zu Beginn des dritten Jahrtausends befinden. In ersten Schritten sollen die unterschiedlichsten Wege zur Poesie miteinander verglichen und verschränkt werden, um Leerstellen und Überdeckungen zu markieren, gegenwärtige Kraftlinien und historische Tiefenströme ausfindig zu machen, dichte und

dünne Gewebe zu sondieren. Für uns und für andere soll sichtbar werden, wie Poesie und Erkenntnis aneinander arbeiten. Dabei fragen wir insbesondere nach dem Verhältnis von

Gedicht und (”individueller”, ”authentischer”) Erfahrung, nach den öffentlichen wie privaten Bedingungen für gespannte Aufmerksamkeit und nach den Grenzgängen der poetischen

Wahrnehmung in einer medial überformten Wirklichkeit».271

271< http://www.neuedichte.de/>: «Per un anno intero, dodici autrici e autori dell’ambito linguistico tedesco

hanno scritto su ciò che trovano interessante del fare poesia e dell’attività intellettuale – come un ‘noi’ che non rappresenta né un gruppo né una posizione precisa, bensì dodici voci singole in dialogo l’uno con l’altra». Ancora un sito internet? Un paesaggio testuale fatto della fragile e meravigliosa materia di poesia e poetica, che non si inseriscono in alcun discorso accademico, non soddisfano alcuna quota, non alzano alcun valore di mercato? Poesie dunque, e ciò che nelle poesie viene elaborato intellettualmente. Pensiamo che vi si possa (ri)scoprire un potenziale per il futuro della riflessione culturale e di apertura sociale, un interesse curioso e persistente per le nuove domande del terzo millennio, che adesso iniziano a tastare il futuro e devono trovare il linguaggio per farlo. Le poesie sono specialisti per trovare / inventare nuovi linguaggi e modelli. Nel mercato letterario ogni paio d’anni (e sempre più velocemente) cambiano i toni, i trend intellettuali, le aspettative delle case editrici, degli organizzatori di eventi, del pubblico. Attualmente nella lirica l’attenzione maggiore è rivolta alla poesia parlata, mentre il lavoro intellettuale come forma a se stante non viene quasi più riconosciuta. In realtà gli ambiti di riflessione nel campo poetico hanno formato negli anni degli speciali modelli di attenzione e interesse, che vanno ben oltre la singola poesia. Questi campi di pensiero li abbiamo considerati dei punti di partenza per un progetto poetico-poetologico, che vuole introdurre in internet una nuova forma di paesaggio letterario. Su neudichte.de vogliamo riflettere insieme sulle nuove poesie in tutto il mondo e i processi poetici ad esse collegati e farlo in maniera concisa e precisa di quanto non accada nel mormorio della prosa del mercato. Senza le inevitabili vanità dell’entrata in scena, ma senza neanche restare imprigionati in una definizione di lirica data dall’esterno. Chiediamoci ancora una volta: a chi può e deve interessare come pensano le poesie? Le poesie, come vengono scritte all’inizio del terzo millennio – secondo una periodizzazione che da tempo vale per tutte le lingue poetiche – sono sonde in quel mondo globalizzato che ci sta davanti, ancora non misurato quasi per nulla. È lecito e possibile che questo nuovo mondo non sia descritto solo da processi economici, strategie di mercato e media di intrattenimento globale. Esso ha bisogno anche delle voci individuali, che si manifestano nelle particolari possibilità del linguaggio e del pensiero. Queste voci parlano a tutti. Legandole all’unico medium mondiale comprensibile da quasi ogni angolo della terra, le vogliamo rendere riconoscibili, sia nella loro novità sia nei loro collegamenti con tutte le lingue del mondo. Lo facciamo dalla prospettiva del nostro personale lavoro, in quanto siamo parte della rete che cerchiamo di descrivere e analizzare. La nostra competenza è quella di un