Materiali e metod
Grafico 2: Percentuale delle testuggini osservate durante i mesi della ricerca.
Grafico 2: Percentuale delle testuggini osservate durante i mesi della ricerca.
Attraverso l’analisi dei dati raccolti è stato possibile evidenziare che l’attività del basking nella stagione primaverile, quando la temperatura ambientale non è troppo alta, viene svolta soprattutto nella fascia oraria compresa tra le 11:00 e le 17:00, con tempi di
esposizione solare abbastanza lunghi. Nei periodi estivi, tale comportamento si concentra nelle prime ore della giornata con tempi relativamente lunghi, mentre con temperature che superano i 35°C si riduce il tempo di esposizione ai raggi solari sulle postazioni emerse, ed aumenta la presenza di animali che compiono il floating in acqua per evitare il surriscaldamento del corpo e la perdita eccessiva di acqua.
6.2 Analisi dei dati biometrici
Nel corso della ricerca sono stati catturati, mediante l’ausilio delle trappole, 26 esemplari di Trachemys scripta elegans, di cui 20 adulti (15 femmine e 5 maschi) e 6 giovani, per i quali non è stato possibile identificare, dall’analisi morfologica esterna, il sesso. Le femmine hanno fatto registrare una lunghezza del carapace (a-a) compresa tra i 10,9 e i 23,5 centimetri, mentre i maschi tra i 10,9 e i 20,9 centimetri. La larghezza del carapace (b-b) nelle femmine risulta compresa tra gli 8,1 e i 17,8 centimetri, mentre nei maschi è inferiore ai 16 centimetri. Interessanti sono i dati relativi al peso degli animali
Tabella 1: Dati biometrici registrati per ogni esemplare catturato (a-a: lunghezza carapace; b-b larghezza carapace; c-c lunghezza piastrone; d-d larghezza piastrone; e-e altezza scudo); J= immaturi.
adulti: 9 esemplari (2 maschi e 7 femmine) superano i 1100 grammi (solo un esemplare arriva quasi a 2000 grammi di peso); i restanti 13 animali hanno un peso compreso tra i 190 e i 980 grammi. I sei esemplari giovani presentano una lunghezza del carapace che varia dai 5,9 agli 8,8 centimetri, ed un peso compreso tra i 43 ed i 112 grammi (tabella 1). Un solo caso di mortalità è stato osservato in tre anni ed ha riguardato una femmina adulta ritrovata sulle sponde del lago in evidente stato di decomposizione, mentre per due esemplari (un maschio ed una femmina) sono state riscontrate infezioni micotiche sugli arti inferiori, da attribuire, molto probabilmente ad escoriazioni provocate dall’urto con i vari substrati rocciosi e legnosi. Sul carapace di quattro esemplari adulti sono stati rinvenuti diversi graffi, alcuni anche abbastanza marcati, dovuti molto probabilmente all’aggressione da parte di volpi o cani randagi.
6.3 Successo di schiusa e nest site selection
I monitoraggi condotti per lo studio dell’ecologia riproduttiva delle testuggini palustri presenti nel Lago dell’Angitola hanno permesso di rinvenire 229 nidi in tre anni, con una media di circa 76,3 nidi all’anno. Nel dettaglio, sono stati censiti 98 nidi nel 2009, 72 nel 2010 e 59 nidi nel 2011. Le zone selezionate dalle femmine per la deposizione sembrano essere fondamentalmente due. Innanzitutto la zona “Ceramida”, lungo il versante occidentale, con 116 covate ritrovate e con una media di 4,8±2,7 uova per nido (nel dettaglio sono 53 nidi nel 2009, 35 nel 2010 e 28 nel 2011). In quest’area la densità dei nidi ritrovati è risultata molto elevata; la maggior parte delle covate sono state rinvenute a pochi metri di distanza le une dalle altre, mimetizzate tra la folta vegetazione erbacea. La distanza media dei nidi dalla riva è stata di 17,7±18,6 metri. La zona è ben esposta ai raggi solari, e presenta un substrato podologico di tipo terroso- argilloso, morbido e non eccessivamente umido. La seconda area risultata molto interessante per la deposizione è stata la zona Movrella, situata sul versante orientale del lago, dove sono stati rinvenuti 91 nidi con una media di 5,2±3,3 uova per nido; in maggiore dettaglio, sono stati rinvenuti 31 nidi nel 2009, 30 nel 2010 e 30 nel 2011. Le covate erano collocate ad una distanza notevole le une dalle altre; la distanza media dalla riva è risultata essere 44,5±20,2 metri. Dieci nidi sono stati ritrovati sul ciglio della strada sterrata che costeggia il lago ad una distanza di 100 metri dalle sponde del bacino. Quest’area è pesantemente disturbata a causa del sovrapascolo, problema che interessa, anche se in maniera meno pesante, tutto il lago. Il substrato podologico è
risultato argilloso-sabbioso, e pertanto abbastanza umido. Le altre aree sono state interessate dal ritrovamento di una o più covate, ma con frequenza spaziale e temporale discontinua; la media dei principali valori morfometrici registrati per tutti i nidi rinvenuti è mostrata nella tabella 2. L’associazione tra le variabili morfometriche considerata è stata analizzata mediante il test per ranghi di Spearman ed ha fornito i seguenti risultati:
- correlando il numero di uova con la profondità del nido, l’associazione è risultata estremamente significativa (N=229; r=0,2105; P<0,0001) ed il numero di uova aumenta con la profondità del nido;
- correlando la profondità del nido con la distanza dalla riva, l’associazione è risultata estremamente significativa (N=229; r=0,2295; P=0,0005), quindi i nidi più profondi sono quelli più distanti dalla riva;
- correlando il numero di uova con la temperatura interna del nido, l’associazione è risultata molto significativa (N=229; r=0,189; P=0,0040), e pertanto i nidi con il maggior numero di uova sono quelli con la temperatura media interna più alta; - correlando, infine, la distanza dalla riva con la temperatura media interna del
nido, l’associazione è risultata significativa (N=229; r=0,159; P=0,0159), e pertanto i nidi più lontani dalla riva sono quelli con una temperatura media interna più elevata.
Abbiamo, inoltre, correlato il diametro del nido con il numero di uova, ma in questo caso l’associazione non è risultata significativa (N=229; r=0,040; P=0,538): ciò è probabilmente dovuto ad un errore di campionamento in quanto il diametro dei nidi è stato registrato dopo la schiusa delle uova e quindi non corrisponde alla reale dimensione. Altri tipi di analisi che hanno coinvolto il parametro “diametro del nido”, e che riportiamo per completezza, hanno riportato i seguenti risultati:
- correlando il diametro del nido con la profondità dello stesso, l’associazione è risultata estremamente significativa (N=229; r=0,4911; P<0,0001); pertanto i nidi più profondi sono in genere quelli a diametro maggiore;
- correlando il diametro del nido con la distanza del nido dalla riva, l’associazione è risultata ancora una volta estremamente significativa (N=229; r=0,2283; P=0,0005), pertanto i nidi più lontani dalla riva sono quelli a diametro maggiore; Il grafico 3 mostra il numero di nidi ritrovati per mese. Luglio è risultato il mese più interessante per lo studio della fenologia riproduttiva, con il ritrovamento di 103 covate, seguito da giugno (53 nidi), settembre (30 nidi) ed agosto (26 nidi). Il numero di nidi è stato messo in relazione con i mesi di ritrovamento mediante il Kruskal-Wallis non parametric test; tale analisi statistica è risultata significativa (KW= 14,318; P=0,0137), confermando il pattern di deposizioni delineato dalle osservazioni.