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Perchè una Enciclopedia sui dati digitali

Nel documento Enciclopedia dei dati digitali (pagine 171-174)

Siamo alla fine di questo primo viaggio esplorativo alla scoperta dei dati digitali. Abbiamo visto quante grandi possibilità per la nostra vita crei il poter disporre del grande oceano di dati che le tecnologie digitali ci mettono a disposizione, ma abbiamo visto anche quali nuovi problemi e nuove sfide essi ci pongano.

E abbiamo visto quanti siano i fili della tela e le tessere del mosaico che è necessario costruire per raggiungere una consapevolezza e una maturità nel loro uso. Accanto alle due tradizionali competenze definite per gli esseri umani, con termini inglesi la numeracy, in poche parole il saper usare le astrazioni della matematica per risolvere problemi, e la literacy, il saper comprendere un testo parlato o scritto e il sapersi esprimere oralmente e tramite un testo scritto, nasce nella nostra cultura il tema della datacy, il saper usare i dati digitali per risolvere problemi, per capire il mondo, per comunicare con gli altri.

Possiamo definire la datacy come l’insieme dei modelli, metodologie, linguaggi, tecniche, e delle loro applicazioni, che permettono di elaborare, analizzare, ragionare su un vasto insieme di tipologie di dati digitali, come le tabelle, i testi, le immagini, essendo in grado di:

 ricostruirne e modellarne il significato,  valutare il loro livello di qualità,

 applicare tecniche e algoritmi basati su apprendimento per costruire modelli decisionali, interpretativi, predittivi e comrenderne il funzionamento,

 visualizzare i dati per comprenderne meglio la natura e i risultati delle analisi,  risolvere problemi con il supporto dei dati e prendere decisioni complesse,  comprendere l’impatto sulla economia e sulla società del fenomeno dei dati,  analizzare i corpi giuridici sviluppati dalle istituzioni pubbliche in tema di dati,

 comprendere i principi delle scienze cognitive che presiedono all’uso consapevole dei dati nella nostra vita,

 affrontare i temi etici che nascono dall’uso dei dati digitali.

Riguardo alle similitudini tra la datacy e la literacy, ho iniziato questo libro ricordando la storia della alfabetizzazione linguistica. Che vi siano grandi somiglianze tra il modo con cui usiamo l’Italiano scritto e verbale e il modo con cui dobbiamo usare i dati digitali ce lo ricorda George Orwell nel pensiero di Figura 166 tratto dal testo in nota 28. Così come c’è un effetto reciproco tra ragionamenti e pensieri e lingua che usiamo, c’è una relazione anche tra ragionamenti e pensieri e come usiamo i dati.

28 George Orwell, Politics and English language – Penguin Classics, 2013, tradotto in italiano come George Orwell, La neolingua della politica, Garzanti Classici, 2021.

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La datacy è poi profonda debitrice dalla numeracy dell’immenso catalogo di modelli che la matematica ha costruito nei millenni; e tuttavia ha qualcosa di diverso e di originale e di nuovo che la contraddistingue, perché i dati digitali rappresentano il mondo, e quindi aspirano forse un po' presuntuosamente a descrivere e elaborare il significato delle cose del mondo, in qualunque forma siano rappresentate digitalmente.

Figura 166 – Un pensiero di Goerge Orwell

In questo libro abbiamo iniziato ad assaporare i problemi che devono essere affrontati nell’uso dei dati digitali e in alcuni casi abbiamo cominciato a vedere soluzioni a questi problemi. Ma, come diceva Einstein, “Everything should be made as simple as possible, but not simpler”, ogni cosa dovrebbe essere resa la più semplice possibile, ma non più semplice, insomma non dovrebbe essere (mia traduzione) banalizzata.

So bene quale sia il grande rischio di questa Enciclopedia, che io banalizzi problemi complessi e ancora lontani dall’essere risolti. Non ci sono risposte semplici a domande complicate, come ci dice la vignetta di Figura 167, che un po' ci fa sorridere, un po' ci inquieta.

Figura 167 – Non ci sono risposte semplici a domande complicate

Il fenomeno della digitalizzazione e dei big data è caratterizzato da ineguale sviluppo, e possiamo constatare che la crescita del volume dei dati digitali ha un andamento esponenziale, e che il costo delle elaborazioni sui dati diminuisce rapidamente (pensiamo ad es. al sequenziamento del genoma, i cui costi sono diminuiti di diversi ordini di grandezza negli

A man may take to drink because he feels himself to be a failure, and then fail all the more completely because he drinks. It is rather the same thing that is happening to the English

language. It becomes ugly and inaccurate because our thoughts are foolish, but the slovenliness of our language makes it easier for

us to have foolish thoughts

…. L’ inglese diventa brutto e impreciso perchè i nostri pensieri

sono stupidi, ma a sua volta la sciatteria della lingua ci rende più

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ultimi anni), così che i due fenomeni visti congiuntamente provocano profonde modifiche al modo stesso con cui comprendiamo il mondo, comunichiamo, viviamo le nostre emozioni, e alle leggi della economia digitale e allo sviluppo delle società.

Il ritmo con cui la ricerca scientifica e le scienze informatiche, statistiche, sociali, cognitive, economiche evolvono e studiano il fenomeno dei dati digitali segue necessariamente leggi lineari, per cui la distanza tra le domande poste dalla digitalizzazione e le risposte fornite dalla ricerca scientifica tende talvolta ad approfondirsi più che a colmarsi, vedi Figura 168.

Figura 168 – I dati digitali evolvono velocemente in dimensione e costi, la ricerca è più lenta e fa fatica a seguirne le implicazioni per la nostra vita

Ebbene, arrivato a questo punto della mia vita, dedicata per molta parte allo studio e alla riflessione sui dati digitali, penso che valga la pena accettare la sfida, percorrendo lo strettissimo sentiero tra rigore, chiarezza, e banalizzazione. Questo libro è servito per introdurre ai diversi aspetti del grande affresco dei dati digitali. Nella pagina successiva compare il piano dell’opera; caro lettore, incrocio le dita, vorrei percorrere questo sentiero fino alla sua meta finale, la cima della montagna.

Carlo Batini, febbraio 2021

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Enciclopedia dei dati digitali

Nel documento Enciclopedia dei dati digitali (pagine 171-174)