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1 Introduzione

1.1 L'azienda e la sua missione

Il Consorzio Pesca Ancona è nato nel 1993 per iniziativa della Cooperativa Pescatori Motopescherecci e assume la forma giuridica di società cooperativa a responsabilità limitata. Esso comprende: l'Associazione produttori pesca, la Coopesca e la suddetta Cooperativa Pescatori Motopescherecci. Quest'ultima raccoglie più di cinquecento soci, sia tra gli armatori che tra i marinai delle novantanove imbarcazioni appartenenti alla marineria. Le singole imbarcazioni sono tutte organizzate nella forma di società a nome collettivo ed impiegano gli addetti alla pesca con contratti a tempo indeterminato. La Cooperativa Motopescherecci ha in capo la direzione politica della marineria, si rapporta con le istituzioni, sia locali sia nazionali, svolgendo insieme all'attività di pesca anche alcuni servizi portuali, tra i quali la distribuzione del gasolio. L'Associazione pro- duttori pesca, invece, definisce le linee di politica della pesca, dettando le princi- pali regole da seguire in mare, raccoglie il pescato proveniente dalle imbarcazio- ni della marineria, vendendo tutto il pesce azzurro e il 20% del pesce bianco al Consorzio. Quest'ultimo impiega direttamente tredici lavoratori, tra addetti alla gestione dell'asta, autisti e personale amministrativo.

La missione del Consorzio consiste nel valorizzare il prodotto dei pescatori soci, ponendosi come il ramo commerciale della marineria. Notevoli risultano sia il volume di pesce commercializzato sia il fatturato realizzato: quest'ultimo, nel 2005, è stato di 12.700.000 euro, di cui la quasi totalità, pari a 12.500.000 euro, derivante dalla commercializzazione di prodotti ittici, vero core business dell'a- zienda.

La direzione del Consorzio - come si legge dalla documentazione prodotta per informare il pubblico della politica della qualità adottata - «considera la qua- lità, intesa come qualità del prodotto e del sistema di gestione aziendale, l'ele- mento fondamentale per il mantenimento e il miglioramento della concorrenzialità tecnica ed economica e per la crescita professionale dei collaboratori. Inoltre, la direzione definisce l'ambiente esterno come cliente strategico della propria orga- nizzazione»1.

Figura 1 - Organizzazione del Consorzio Pesca Ancona

1.2 Il contesto in cui opera l'azienda

Nell'ultimo decennio il ruolo della politica nazionale e comunitaria in materia di pesca e di acquacoltura si è andato sempre più rafforzando, promuovendo una pesca sostenibile, rispettosa dell'ambiente e quindi delle risorse ittiche a disposi- zione, nell'intento di sostenere un settore fortemente a rischio. In questo contesto le Regioni hanno avuto un ruolo chiave, in seguito al processo di riforma avviato con la legge Bassanini e continuato con la modifica del Titolo V della Costituzione che, in attuazione del decentramento amministrativo, ha conferito loro le competenze principali per la gestione del settore.

Quello marchigiano è un sistema della pesca tra i più produttivi e redditizi d'Italia, “caratterizzato da una particolare sensibilizzazione dei pescatori alle pro- blematiche del comparto produttivo (che si traduce spesso in un comportamento “responsabile”), da un intenso grado di coinvolgimento delle attività a valle della filiera, oltre che da un comparto commerciale estremamente organizzato”2. 2 Associazione "A. Bartola"(a cura), Il sistema pesca nelle Marche e ad Ancona, Associazione "A. Bartola", Ancona 2005, p. 1.

In questo contesto opera il Consorzio Pesca Ancona, un'organizzazione imprenditoriale di natura cooperativa attiva nel settore della commercializzazione all'ingrosso del pesce, con sede nel capoluogo marchigiano. Il Consorzio gesti- sce uno dei due mercati ittici della città, acquisendo tutto il pesce azzurro e una parte del pesce bianco (20%) dalla marineria ad esso associata; quest'ultima è organizzata da una cooperativa, la Cooperativa pescatori Motopescherecci, la più grande e la più antica tra le tre che compongono il Consorzio. L'attività imprenditoriale non si limita alla commercializzazione del pesce della marineria, ma si estende anche alla compravendita di pesce proveniente da altri mercati, nazionali ed esteri, oltre che alla distribuzione del pesce per conto di altri fornitori (il cosiddetto “servizio di piattaforma”) e all'erogazione di servizi portuali.

2 Il percorso intrapreso e gli strumenti adottati 2.1 Il percorso di RSI

Le motivazioni che hanno portato le imprese marchigiane alla scelta di con- sorziarsi e di certificarsi sono da rintracciare, essenzialmente, nella crisi che il settore ha conosciuto nel corso degli anni novanta, che ha indotto le singole aziende a cercare alternative, sotto il profilo gestionale e organizzativo, per sal- vaguardare la redditività della produzione.

In particolare, durante la situazione di stallo degli anni 1999-2000, il Consorzio ha iniziato a lavorare con la grande distribuzione, realizzando un pro- prio marchio, “Pesce fresco di qualità”, garantito dal servizio veterinario della ASL, con l'intento di posizionarsi in modo più competitivo sul mercato nazionale e internazionale, distinguendo il proprio prodotto di qualità medio-alta da quello di importazione. Il progetto, divenuto realtà nel 2001, prevedeva che in tutte le fasi della pesca, fino al trasporto in piattaforma, fossero seguite procedure tali da garantire il mantenimento dell'elevata qualità del prodotto ittico pescato, anche sotto il profilo igienico-sanitario. Dal 2004 il progetto “Pesce fresco di qualità” ha segnato un'evoluzione, con l'ottenimento da parte del Consorzio della certifica- zione di prodotto, relativa allo standard ISO 45011.

2.2 Gli strumenti di RSI

Caso peculiare nell'ambito del comparto della pesca, il Consorzio pesca di Ancona ha ottenuto tre certificazioni: l'ISO 9001, relativa al sistema di gestione della qualità, l'ISO 14000 relativa al sistema di gestione ambientale e l'ISO 45011, relativa alla qualità del prodotto commercializzato. Il percorso che ha con- dotto il Consorzio alle prime due certificazioni citate è stato cofinanziato dalla Regione, attraverso i fondi SFOP3, mentre la Provincia è intervenuta nel sostene- re il processo di attestazione della qualità del prodotto.

E' un ente terzo, l'Azienda Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM) a verificare che il prodotto sia stato pescato nel tratto di mare antistan-

te il territorio regionale delle Marche, gestito in modo tale da preservare una categoria di freschezza definita extra e offerto all'acquirente entro 24 ore dalla cattura.

Tutte le certificazioni ottenute dall'azienda rispondono a motivazioni squisita- mente commerciali: valorizzare il pescato della marineria ed affermarsi sui mer- cati nazionali ed esteri come operatore di qualità. Il tutto in un'ottica finalizzata ad aumentare il fatturato e, conseguentemente, a rafforzare la propria posizione sui mercati. Tale strategia, tuttavia, riesce ad assecondare anche la sensibilità da parte degli operatori del settore non soltanto nei confronti di un alto livello di qua- lità ma anche verso il rispetto dell'ambiente e il perseguimento di un modello pro- duttivo sostenibile nel tempo, in un'ottica di continuità intergenerazionale dell'atti- vità.

Tra i codici di condotta attuati dal Consorzio si annoverano quelli previsti dai sistemi di certificazione adottati, mentre la gestione della produzione assume una peculiare valenza, connotandosi di fasi differenti che vanno coordinate con preci- sione e tempismo. Il processo di produzione implica, infatti, una serie di passaggi che comprendono l'acquisizione dei contratti di fornitura, la gestione dell'asta, la vendita del prodotto, la distribuzione notturna dello stesso, oltre che un processo di lavorazione di una parte del prodotto acquisito dalla marineria4.

Lo strumento della formazione è utilizzato in maniera costante dall'azienda. Infatti, proprio la formazione continua è prevista come il principale codice di con- dotta da seguire al fine di rispettare lo standard della certificazione di qualità ISO 9001. In tale attività, che svolge esclusivamente nei confronti dei pescatori, il Consorzio impiega prevalentemente personale interno. La formazione viene svol- ta soprattutto per ciò che riguarda l'igiene e la condotta da tenere a bordo, la gestione e la conservazione del pescato. Tale attività assume un rilievo particola- re anche in considerazione della cospicua percentuale di lavoratori extracomuni- tari tra i marinai delle imbarcazioni da pesca, che raggiunge il 30% del totale nelle barche che svolgono la pesca più impegnativa e dispendiosa.

2.2.1 Le forme di comunicazione adottate

L'attività del Consorzio viene spesso presentata dalle istituzioni pubbliche come un esempio di buona pratica all'interno del settore. Il Consorzio è spesso presente a convegni, master e seminari promossi da Regione e Provincia. Partecipa, inoltre, ad eventi organizzati dalla grande distribuzione, offrendo anche una degustazione dei prodotti.

3 Lo SFOP, Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca, è uno dei fondi strutturali creati dalla Commissione europea e ha lo scopo di contribuire al conseguimento degli obiettivi della politica comune della pesca. Esso sostie- ne le azioni strutturali nel settore della pesca, dell'acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione dei loro prodotti. Promuove, dunque, la ristrutturazione del settore, creando le condizioni propizie al suo sviluppo e alla sua modernizzazione. Con la nuova Programmazione 2007-2013 è stato sostituito dal FEP.

La visibilità acquisita anche attraverso queste iniziative ha fatto conoscere il Consorzio in diversi ambienti, non soltanto nazionali. Recentemente, ad esem- pio, alcuni rappresentanti dell'Ambasciata venezuelana in Italia, nell'ambito di una serie di incontri con la marineria marchigiana e le istituzioni regionali, ne hanno visitato la struttura per approfondire la conoscenza delle attività svolte e delle modalità organizzative.

Per quanto riguarda il settore fieristico, il Consorzio intende partecipare alla fiera di Bruxelles, cogliendo l'opportunità offerta dalla Regione di utilizzare uno stand espositivo; le singole aziende associate partecipano alla fiera di Ancona, dedicata alle imprese della pesca.

Il Consorzio dispone anche di un sito internet (www.conpesca.it) che, oltre a presentare i prodotti pescati, la marineria e le certificazioni ottenute, offre la pos- sibilità di rintracciare on-line il pescato, con un sistema che rende trasparente il processo di distribuzione del prodotto. Tutte le cassette vengono infatti etichetta- te con un codice univoco inserito in un database, aggiornato in tempo reale. Dal codice della singola cassetta, si può risalire all'ora di cattura del pesce e alla barca.

2.2.2 L'impegno sociale

Il Consorzio e alcune delle singole cooperative ad esso aderenti finanziano annualmente le attività dell'Associazione “Libera comunità in cammino” di Ancona, organizzazione di volontariato che si occupa di persone con problemi di handicap.

Il Consorzio, inoltre, ospita presso la sua sede di Ancona al molo Mandracchio del Porto dorico uno sportello previdenziale per i lavoratori della pesca, promosso da Inps, Lega pesca Marche e Centro servizi integrati per la pesca. Lo sportello offre consulenze e informazioni sulle pensioni, rilascia estratti contributivi e modulistica, riceve le pratiche che i 739 lavoratori della pesca della Provincia e del porto di Ancona (su un totale di 209 aziende), possono presenta- re nel giorno in cui sono solitamente a terra, dopo aver passato la settimana in mare.

Il Consorzio collabora anche alla realizzazione di attività di ricerca e forma- zione. La sua struttura è stata una delle sedi per lo stage del Master in “Economia della pesca e gestione delle risorse ittiche”, organizzato in collabora- zione con l'Università di Ancona e la Regione Marche.

Figura 3 - Interrelazioni finanziarie, formali e informali fra il Consorzio Pesca Ancona e il Sistema Pesca Ancona

Fonte: Associazione "A. Bartola"(a cura ), Il sistema pesca nelle Marche e ad Ancona, Associazione "A. Bartola", Ancona 2005

3 I risultati

Il percorso di certificazioni avviato dal Consorzio pesca di Ancona, essendo concepito prevalentemente con l'intento di rafforzarne la posizione competitiva, ha prodotto i risultati auspicati. Il miglioramento della redditività dell'attività, che si è tradotto in un aumento considerevole del fatturato (che negli ultimi due anni è passato da 8 a 12 milioni di euro) è scaturito anche dall'aumento del volume medio del pescato per le imbarcazioni impegnate nella cattura del pesce azzurro. Ciò per effetto di una gestione organizzativa della pesca sempre più efficiente ed efficace da parte dell'Associazione produttori pesca, orientata al raggiungimento di un'alta qualità del prodotto immesso sul mercato e pertanto attenta a regola- mentare in modo dettagliato l'attività, in un'ottica di tutela e di rispetto dell'am- biente e di perseguimento di un livello elevato di produttività da parte degli addet-

Attori istituzionali

Autorità di controllo Associazionismo

Ricerca Scientifica Formazione Promoz. e valorizzaz.

Unione Europea: controlli amministrativi e finanziamenti. Stato: controlli amministrativi e finanziamenti. Regione Marche: controlli amministrativi. ASL:

controlli igienicosanitari. Pesca AnconaConsorzio Lega Pesca: socio.

CNR-Irpem: collaborazione. Assam: certificazione del

prodotto.

Associazione “A. Bartola”: collaborazione

per

attività di studio e di ricerca.

Università degli Studi di Ancona:

collaborazioni e formazione per corso addetti.

Master in “Economia della Pesca e gestione delle risorse ittiche”: partecipazione didattica

e stage presso il Consorzio Pesca Ancona.

ERF: stand fieristici. Gazzettino della Pesca:

ti. Il miglioramento della qualità del lavoro dei pescatori ha contribuito, poi, a determinare quel miglioramento della qualità della vita che è stato già sottolinea- to.

3.1 Costi e benefici

A fronte dei costi iniziali necessari per l'implementazione delle certificazioni, che sono stati pari a circa 40.000 euro e sono stati sostenuti con il contributo pubblico (SFOP), i vantaggi sono risultati da subito evidenti, sia in termini econo- mici che in termini di benessere e di qualità della vita dei diversi soggetti coinvol- ti. L'organizzazione del lavoro, infatti, ha prodotto un miglioramento sensibile della qualità della vita dei pescatori, soprattutto in riferimento al maggior tempo a disposizione da dedicare alla famiglia o comunque alle relazioni sociali. Tale evo- luzione ha fatto registrare ricadute positive anche nel quartiere della città dove prevalentemente risiedono i pescatori, contenendo quelle frizioni sociali che una attività lavorativa così faticosa e peculiare rischia talvolta di generare.

3.2 Le difficoltà incontrate

L'esperienza del Consorzio non ha presentato difficoltà rilevanti nell'attivazio- ne dei percorsi di certificazione. Alcune difficoltà, invece, si riscontrano nei rapporti con la clientela, che non sempre apprezza, secondo le aspettative, la qualità forni- ta. In particolare, si riscontrano delle problematiche con la Grande Distribuzione Organizzata (GDO): presso i supermercati il marchio del Consorzio non appare accanto al prodotto distribuito, perché il circuito della grande distribuzione, a cui il Consorzio conferisce il prodotto, preferisce non dare visibilità ai singoli fornitori, ma commercializzare i prodotti mettendo in evidenza il marchio proprio.

Per quanto riguarda i rapporti con i soggetti esterni, il Consorzio si segnala per la proficua attività di collaborazione che ha instaurato con l'amministrazione regionale delle Marche.

4 Conclusioni

Quella del Consorzio Pesca Ancona può essere considerata, dunque, come un'esperienza di “responsabilità sociale non cosciente”, in quanto il percorso rea- lizzato è stato attivato perseguendo obiettivi prevalentemente economici ed è caratterizzato soprattutto da certificazioni che riguardano la qualità del prodotto offerto. Emergono, tuttavia, comportamenti e azioni riconducibili alla responsabi- lità sociale in senso più ampio, nonostante vengano considerati dal Consorzio attività normali per un'impresa: ci riferiamo, ad esempio, agli orari e all'organizza- zione del lavoro, al finanziamento del centro per disabili o al sostegno apportato all'attività del parroco.

Proprio la definizione puntuale degli orari e dell'organizzazione del lavoro va posta certamente tra i punti di forza dell'esperienza, in quanto, garantendo il mantenimento di un livello economico accettabile, consente ai pescatori di gode-

re di un notevole miglioramento della vita sociale, con una maggiore presenza in famiglia e, più in generale, a terra.

Tra i punti di debolezza dell'esperienza adottata si annovera, invece, il rap- porto con la grande distribuzione, che si configura, per ora, in modo asimmetrico. Il Consorzio, infatti, risulta fortemente legato alla grande distribuzione ma ancora non ha ottenuto da quest'ultima la visibilità auspicata. Nella vendita del prodotto, infatti, la grande distribuzione organizzata, avendo sviluppato una propria politica dei marchi, tende ad utilizzare quelli propri, oscurando di conseguenza ai consu- matori la visibilità dei marchi dei suoi fornitori.

1 Introduzione

1.1 L'azienda e la sua missione

Il Consorzio Terre di Sicilia (TDS), società cooperativa a responsabilità limi- tata con sede a Paternò (CT), è stato costituito nel settembre 2002 con l'obiettivo di promuovere l'aggregazione delle realtà più significative della filiera agroalimen- tare e agroindustriale che operano in Sicilia, nel rispetto dell'ambiente e della salute dei consumatori.

Il Consorzio si propone, come obiettivo principale, di dare una risposta ade- guata alla richiesta crescente di prodotti biologici e tipici in Sicilia attraverso la concentrazione dell'offerta, un ampio assortimento di prodotti, la riduzione dei costi di trasporto, la forza di un'immagine comune, economie di scala nella pro- mozione e pubblicità, un'efficace programmazione delle produzioni, un migliore controllo della qualità, nonché l'avvio di progetti di ricerca ed assistenza tecnica alle aziende consorziate. Ciò al fine di valorizzare e tutelare le produzioni biologi- che, tipiche con certificazione di origine (Dop, Igp, ecc.) ed ecologiche, ottenute nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente, con i marchi previsti dalla politica agricola dell'Unione europea.

Il Consorzio è nato sulla base del lavoro avviato dall'azienda agricola Masseria San Marco nel 1999 e successivamente continuato dalla società Terre di Sicilia s.r.l. che dal 2000 al 2002 si è occupata della distribuzione di prodotti biolo- gici in Sicilia. L'intero parco clienti e il marchio “BIO terredisicilia”, già registrato, sono stati ceduti al Consorzio, così come le attrezzature del magazzino e degli uffi- ci ed i mezzi per la distribuzione dei prodotti. Il Consorzio dispone di una piattafor- ma di circa 2.000 mq. realizzata presso un'immobile ottenuto in concessione dalla Regione Sicilia, dove i prodotti dei soci possono essere stoccati, selezionati e con- fezionati in rapporto alla loro tipologia e alle richieste della clientela. Limitatamente ai prodotti ortofrutticoli, è stato realizzato un laboratorio di trasformazione con una linea di lavorazione per la produzione di confetture, conserve, sottolio, prodotti essiccati, creme vegetali e condimenti in un locale opportunamente attrezzato e contiguo alle aree di condizionamento e stoccaggio dei prodotti.

Numerosi fornitori di prodotti biologici, con cui Terre di Sicilia s.r.l. aveva intrattenuto rapporti di reciproca stima e fiducia da diversi anni, hanno aderito con grande entusiasmo al Consorzio. La tabella 1 evidenzia i fornitori, la tipologia di prodotti e le aree di provenienza.

CONSORZIO

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