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PESO VIVO (GRAMMI) INIZIO PROVA FINE PROVA

MASCHI 1027 1051

FEMMINE 1140 1422

Nella prima fase di stabulazione, coincidente con il I° periodo in cui gli animali erano allevati all’aria aperta e la temperatura si assestava intorno a valori medi di 6°C, è stato possibile rilevare una produzione media di feci totali prodotte giornalmente pari a 550±183 pellets (Tabella n.3) ed un peso medio delle feci fresche e secche rispettivamente di 64±24 g e a 40±11 g (Tabella n.3).

Nella seconda fase, che ha previsto il trasferimento degli animali all'interno di un locale ventilato e climatizzato, in cui la temperatura interna registrata era mantenuta intorno ai 25°C, i soggetti producevano quotidianamente un numero medio di pellet fecali pari a 472±96 che presentavano un peso fresco medio di 54±23g e un peso secco medio di 36±9g (Tabella n.3)

Nell'ultimo periodo, durante la quale gli animali erano stati trasferiti dall’ambiente interno climatizzato all’esterno in cui la temperatura ambientale media era di 12°C, era rilevata una produzione fecale media pari a 454±187 pellet fecali il cui peso fresco risultava essere di 51±14 g e quello secco di 33±12 g (Tabella n.3 ).

Tabella n .3: Produzione fecale delle minilepri nei tre periodi sperimentali considerati.

Temperatura media Numero medio pellets

Peso fresco feci (grammi) Peso secco feci (grammi) PRIMO PERIODO 6°C 550±183 64±24 40±11 SECONDO PERIODO 25°C 472±96 54±23 36±9,04 TERZO PERIODO 12°C 454±187 51±14 33±12 33

Nella tabella n.4 sono riportati i valori medi relativi al numero di feci/Kg di animale, al numero totale di feci, al peso fresco e secco delle feci prodotte nelle 24 ore per animale durante i periodi sperimentali.

Tabella n. 4: Produzione fecale giornaliera e per Kg di PV e peso medio delle feci prodotte dagli animali in prova.

Numero di feci per Kg di peso vivo in 24h-numero di feci prodotte in 24h-

peso fresco e secco feci in grammi Animale Numero feci in

24h

per Kg Peso vivo

Numero feci in 24 ore

Peso fresco feci (grammi)

Peso secco feci (grammi) 1 643 643 84 43 2 428 487 53 40 3 657 578 60 39 2 391 446 58 36 4 556 557 54 34 5 293 359 41 28 1 544 544 63 42 2 386 440 56 37 3 557 490 66 40 4 473 474 53 35 5 329 404 35 29 34

Nei grafici n.1 e n. 2 sono riportate le rette di regressione che descrivono l’andamento del numero totale di feci, del numero di feci/Kg di animale, del peso secco e fresco delle feci prodotte in 24 h in funzione della temperatura.

L’analisi della regressione lineare, descritta dalla equazione y= b*T+ a dove b è il coefficiente di regressione, a l'intercetta e T la Temperatura e rappresentata graficamente da una retta, ha evidenziato una stretta relazione tra temperatura e numero e peso delle feci prodotte giornalmente.

In particolare è possibile rilevare come all’aumentare della temperatura il numero dei pellet fecali ed il peso fresco e secco (Grafici n.1 ), tendono a ridursi (Tabella n.5) come indicato anche dai valori di b ( -0,11; -0,37; -3,57).

Grafico n.1: Rette di regressione del numero totale delle feci prodotte in 24h e in 24h per Kg di PV in funzione della temperatura.

Grafico n.2: Rette di regressione del peso secco e fresco delle feci prodotte in 24h in funzione della temperatura. 5 10 15 20 25 30 400,0 420,0 440,0 460,0 480,0 500,0 520,0 540,0 numero_in_24ore numero_in_24ore_perKg 36

Tabella n.5: Valori dell’intercetta, del coefficiente di regressione e di correlazione dell’equazione di regressione lineare semplice studiata.

Feci secche in 24h grammi Feci fresche in 24h grammi Numero feci in 24h Numero feci in 24h per Kg

INTERCETTA O COSTANTE “a”

38,4 62,8 551,2 540 SLOPE O REGRESSIONE “b” -0,11 -0,37 -3,57 -3,81 COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE -0,2 -0,26 -0,39 -0,28 ERRORE STANDARD 5,09 13,03 79,94 124,32

I risultati relativi al numero di feci prodotte nelle 24 h ed al peso fresco e secco delle feci sono rappresentati graficamente anche nei grafici n.3 e n.4.

Grafico n.3:Dati relativi a numero di pellet totali in 24h e in 24h per kg utilizzati per individuare equazione regressione lineare.

Grafico n.4: Dati relativi al peso fresco e secco delle feci prodotte 24h utilizzati per individuare equazione di regressione lineare. 5 10 15 20 25 30 10 20 30 40 50 60 70 80 90 feci_fresche_in_24_ore_g feci_secche_in_24_ore_g 5 10 15 20 25 30 100 200 300 400 500 600 700 numero_in_24ore numero_in_24ore_perKg 38

La retta di regressione è stata inoltre utilizzata per stimare la produzione fecale ed il peso fresco e secco delle feci in condizioni considerate di termoneutralità (18°C). In corrispondenza di tale temperatura si stima che la produzione fecale sia di circa 487 feci prodotte giornalmente ed il peso fresco e secco sia rispettivamente di 56g e 36g. In particolare dallo studio dei dati, rispetto a condizioni di termoneutralità, per il numero di pellet fecali totali si rileva un aumento del 10% in corrispondenza di basse temperature (5°C) ed un calo del 9% circa in corrispondenza di alte temperature (30°C). Variazioni si presentano anche a carico del numero di feci prodotte giornalmente per Kg di PV con incrementi oltre il 10% a 5°C e riduzioni del 10% a 30°C. Il peso fresco e secco presentano un aumento del 9% e 4 % a 5°C e una riduzione dell’8% e 4% a 30°C (Tabella n.6 ).

Tabella n.6: Numero, peso e variazioni percentuali dei pellets fecali prodotti in condizioni di termo neutralità, di basse e alte temperature.

Temperatura °C Peso feci secche in 24h grammi Peso feci fresche in 24h grammi Numero feci in 24h Numero feci in 24h per Kg 5 38 61 533 521 18 36 56 487 471 30 35 52 444 426 Errore standard 5 13 80 124 Termoneutralità Temperatura °C 5 4,00% 8,60% 9,50% 10,50% 18 0 0 0 0 30 -3,70% -7,90% -8,80% -9,70%

E’ noto che tra le variabili che definiscono un ambiente la temperatura costituisce uno dei fattori che maggiormente incidono sul consumo di alimento e conseguentemente sulla produzione di feci e sul peso degli animali. Le variazioni di temperatura direttamente influenzano il fabbisogno energetico in quanto modificano lo scambio di calore tra l’animale e l’ambiente e le risposte fisiologiche, che si traducono in modificazioni di consumo alimentare, consumo idrico e accrescimento.

Gli animali omeotermici tendono a mantenere costante la temperatura utilizzando sistemi comportamentali e fisiologici, rappresentati da particolari posture, vasodilatazione o vasocostrizione periferica e da riduzione o incremento dell’ingestione alimentare. Anche

l’efficienza alimentare viene ad essere fortemente condizionata determinando variazioni considerevoli nell’accrescimento.

Gli individui manifestano maggiori difficoltà ad adattarsi a temperature elevate ed in particolare i lagomorfi rientrano tra le specie che meno si adattano a temperature crescenti.

Le indagini condotte sui conigli hanno evidenziato che le conseguenze dello scarso adattamento sono da riferirsi alla riduzione del consumo di mangime già tra 10°C e 20°C (10%) fino addirittura ad un 30% a 30°C. In caso di brusco innalzamento la quantità ingerita cade immediatamente dal 30% al 50% per risalire subito dopo, ma rimane comunque molto più bassa del corrispondente livello alla temperatura precedente.

L’animale si trova quindi con meno principi nutritivi (energia e proteine) e ha a disposizione minori quantità di minerali e vitamine (Colin 1995). Risultati analoghi sono stati osservati anche da Chiericato et al. (1993) che ha rilevato differenze significative nell’accrescimento, nel consumo di alimento e nell’efficienza alimentare fra conigli allevati nel periodo estivo e nel periodo invernale. In particolare le differenze iniziavano ad appezzarsi in corrispondenza di temperature prossime ai 27°C e a 11°C: alle basse temperature l’ingestione alimentare aumentava fino al 48%.

Alcune prove scientifiche relative alla minilepre ci forniscono informazioni sulla variazione del numero medio di pellets fecali prodotte giornalmente in gabbia in relazione al tipo di alimentazione fornito e sul tempo di decomposizione delle feci raccolte, considerando gli effetti della dieta e dell’ambiente sui tassi di decadimento.

Vari autori hanno riportato in letteratura valori medi di produzioni fecali per questa specie. Trippensee (1938) e Hendrickson (1939) riportano produzioni fecali giornaliere medie di 266 e 220.

Dalke e Sime (1941), in esperimenti sulle abitudini alimentari di minilepri ha rilevato variazioni dipendenti dalla dieta utilizzata.

In una prova condotta nel 1956 da Cochran G.A. e Stains H.J. (1956) in cui veniva valutato l’effetto di diete diverse in differenti periodi dell’anno sul numero di feci prodotte

giornalmente e sul tasso di defecazione, sono state registrate variazioni nella produzioni fecali in funzione del tipo di alimento e modificazioni nel tasso di decadimento in relazione alla temperatura.

Anche le indagini condotte in altre specie di lagomorfi come ad es. la lepre hanno evidenziato l’importanza di disporre di dati di riferimento per poter valutare la densità di

una popolazione selvatica con il metodo del conteggio fecale. Fra gli studi più significativi si ricorda quello di Krebs et al., 2001 in cui venivano paragonati i risultati ottenuti tramite il

faecal pellet count con la densità di lepri stimata con la tecnica di cattura-marcaggio-

ricattura. Gli autori hanno notato una forte relazione tra le due metodiche (r = 0,76 e SE = 0,06) e in caso di aree con basse densità animale consigliavano di incrementare il numero di campionamenti per mantenere la precisione della stima.

In un’altra esperienza condotta sulla lepre e sul coniglio selvatico (Santilli et al., 2012) è stato utilizzato il metodo del pellet count per valutare le preferenze ambientali delle due specie e per studiare il corretto management dei due lagomorfi, che in alcuni territori vivono in simpatria. In tale esperimento è stato impiegato il conteggio delle feci di soggetti adulti durante il periodo estivo. Il metodo è risultato valido in quei territori in cui la copertura vegetale avrebbe impedito l’utilizzo dello “spotlights” e in corrispondenza di stagioni in cui l’altezza delle piante avrebbe costituito un ostacolo al censimento diretto. I risultati di questa metodica di censimento hanno messo in luce come le due specie tendono ad occupare habitat diversi solo in pochi casi mentre nella maggior parte delle volte sembrano vivere in simpatria.

Nel complesso la temperatura è uno dei fattori che maggiormente influenza il consumo alimentare e conseguentemente la produzione fecale nei lagomorfi. Autori hanno dimostrato una netta diminuzione nel consumo di alimento ed una riduzione del numero dei pasti assunti al crescere della temperatura (Thierry Gidenne, François Lebas e Laurence Fortun-Lamothe,Feeding behaviour in rabbits, pages 233-252).

In base a ciò i risultati da noi rilevati appaiono pienamente giustificati e anche la minilepre come altri lagomorfi, evidenzia una sensibilità piuttosto manifesta alle variazioni di temperatura.

Tuttavia, come per le altre specie animali, i lavori presentati fino a questo momento rappresentano una rispettabile fonte di informazione ma alcuni non sono stati aggiornati nel tempo mentre altri forniscono indicazioni non sufficienti per stimare in modo più preciso la consistenza numerica di una specie attraverso il pellet count o per ottenere una conoscenza più approfondita dei loro comportamenti in natura.

Per tale motivo i dati forniti con il nostro lavoro, anche se sono stati condotti su animali di cattura e mantenuti poi in cattività, hanno avuto come scopo quello di creare un database aggiuntivo da poter utilizzare come riferimento per studi futuri sul pellet count della minilepre in campo aperto.

5. Conclusioni

In conclusione si rileva una buona capacità di adattamento alla vita in gabbia da parte della minilepre come testimoniato dal buono stato sanitario, mantenuto per tutto il periodo di allevamento, dal peso vivo e dall’incremento ponderale presentati.

I risultati inoltre hanno evidenziato una stretta relazione tra produzione fecale, peso delle feci e temperatura e hanno permesso di stimare la quantità di pellets prodotti in condizioni di termoneutralità.

Nel complesso i dati possono considerarsi come riferimento per la tecnica del pellet count e forniscono utili indicazioni circa l’effetto della temperatura anche nella valutazione di campo.

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