• Non ci sono risultati.

Capitolo 1 Sostenibilità

1.3 Città, territorio e trasporti

1.3.4 Pianificazione intelligente sostenibile

Lo scopo principale della pianificazione urbana è regolarizzare l'utilizzo del territorio ed organizzare lo sviluppo delle attività umane svolte su di esso. Proprio per questo è una disciplina che coinvolge gli aspetti geologici, architettonici, ingegneristici e produttivi di un'area. Lo scopo di una buona pianificazione territoriale è organizzare una corretta interazione tra le attività umane e il territorio su cui esse sono svolte, in modo da dare vita ad uno sviluppo territoriale sicuro ed uno sviluppo produttivo economicamente sostenibile. I principi che ispirano le moderne teorie della pianificazione devono seguire linee progettuali coerenti con i principi di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente, sia nel tentativo di porre un freno all'antropizzazione, la cui espansione frenetica è capace di trasformare in modo irreversibile i sistemi naturali, sia nel tentativo di migliorare la qualità di vita delle generazioni presenti e future. L'informazione, il dialogo, la valutazione e la decisione costituiscono i fondamenti della pianificazione territoriale. L'analisi di tali forme di conoscenza e l'utilizzo delle migliori tecnologie informatiche, la cui tecnica permette di agevolare l'elaborazione dell'informazione e di ottimizzazione i metodi di valutazione e i criteri di scelta, consentiranno di conseguire le migliori soluzioni tecniche e progettuali al fine di raggiungere gli obiettivi desiderati.

Dal punto di vista dell’urbanistica e del progetto urbano, la pianificazione intelligente può essere interpretata come un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città «con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita» grazie all'impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità dei servizi e dello spazio pubblico, meglio interpretando le esigenze di cittadini, imprese, istituzioni. L’integrazione delle tecnologie web, wiki e georeferenziate (tipo Google Earth) con applicazioni GIS, ad esempio, migliorano l’interazione tra cittadini, responsabili politici e competenze tecnico-scientifiche in gioco nei processi di pianificazione urbana. Banche dati multi- utilities condivise possono incoraggiare partnership pubblico-privato e interventi di trasformazione urbana unicamente privati o in project financing (Carta, 2014). La disponibilità di informazioni e di banche dati in tempo reale migliora il livello di “fiducia” nelle istituzioni e nei processi di governance, sia da parte dei cittadini, sia da parte degli investitori e del così detto terzo settore. Il concetto di smart city legato alla pianificazione urbana è strettamente connesso ai principi di sostenibilità e di competitività urbana, sia per quanto riguarda l’utilizzo di nuove tecnologie ICT, sia per la qualità del capitale sociale del quale la città può disporre. La mobilità rappresenta in Italia un campo di sperimentazione avanzato per rendere smart la sua progettazione e la sua gestione nel

32

tempo e nello spazio. Diverse città sono ad oggi impegnate nel trasformare la mobilità urbana in una smart mobility: spostamenti agevoli, buona disponibilità di trasporto pubblico innovativo e sostenibile con mezzi a basso impatto ecologico, regolamentazione dell’accesso ai centri storici a favore di una maggiore vivibilità, adozione di soluzioni avanzate di mobility management e di infomobilità per gestire gli spostamenti quotidiani dei cittadini e gli scambi con le aree limitrofe, ecc. La mobilità intelligente è, in sostanza, una delle dimensioni chiave in cui il paradigma smart city si articola, e quella in cui le città italiane stanno trovando la loro trasformazione più interessante, sia attraverso grandi investimenti strutturali, sia mediante a iniziative low cost che fanno leva sull’innovazione sociale e sulla sensibilizzazione dei cittadini.

Il documento della Commissione Europea dal titolo ““Cities of tomorrow. Challenges, visions, ways forward” sostiene che le città saranno la chiave dello sviluppo sostenibile in Europa. Gli obiettivi principali per uno sviluppo a ridotto impatto ambientale saranno: costruzione di aree verdi, rigenerazione urbana e ambientale, pianificazione urbana compatta, accessibilità a tutte le zone della città, trasporti sostenibili e interconnessi, sviluppo di zone pedonali e ciclabili per favorire lo sviluppo di mobilità non motorizzata, sistemi di trasporto integrati su tutto il territorio urbano. Per raggiungere i seguenti obiettivi saranno necessari nuove linee guida per la pianificazione urbana e territoriale. In particolare per sostenere il settore dei trasporti, serviranno misure accurate per l’installazione e il funzionamento della tecnologia necessaria all’interconnessione fra i sistemi. Maria-Lluïsa Marsal-Llacuna e Maria-Beatriz López-Ibáñez sostengono che le metodologie di pianificazione urbana hanno la necessità di essere revisionate urgentemente viste le modifiche e le nuove tendenze in materia. Inoltre affermano che sarebbe opportuno dare un ruolo centrale ai cittadini in modo che possano contribuire in modo più significativo alla rigenerazione urbana, attraverso sondaggi e raccolta dati si potrebbe capire come i cittadini vorrebbero sfruttare l’uso del suolo e rispondere meglio alle loro esigenze.

1.3.4.1 Sostenibilità dei trasporti: avoid, shift and improve

Nel documento “A New Paradigm for Urban Mobility” sono stati proposti tre approcci principali per mitigare i problemi di mobilità urbana: influenzare la domanda per ridurre le esigenze di viaggio (avoid), promuovere opzioni di trasporto più sostenibili (shift) e implementare una tecnologia migliore e riorganizzare l'offerta (improve). Da un punto di vista tecnologico (improve), gli sforzi negli ultimi decenni si sono concentrati sullo sviluppo di energie più pulite e su motori più efficienti. Dal punto di vista della prevenzione, sono state fatte e implementate politiche mirate per il sistema offerta, non solo promuovendo le attività tecnologiche, ma anche fornendo un'infrastruttura più efficiente e una corretta distribuzione dell'uso del suolo. Questo nuovo paradigma di sviluppo urbano mira a promuovere l'accessibilità a una più ampia varietà di attività, incoraggiando la camminata e l'uso di opzioni di trasporto più sostenibili anziché l'uso di auto singole. Spostare la domanda verso opzioni di trasporto più sostenibili ha dimostrato di essere promettente, forse anche più di altri approcci. Recentemente, è emersa la promozione e l'integrazione delle opzioni di trasporto condiviso, all'interno di un cosiddetto paradigma dell'economia condivisa. Questo nuovo paradigma della mobilità potrebbe rappresentare un'opzione interessante per gestire meglio il trasporto nelle città.

33

1.3.4.2 Soft Mobility

Con il termine “soft mobility” si indica tutte le forme di trasporto non motorizzate, quelle che usano solo “energia umana” (Human Powered Mobility). Questo nuovo sistema di mobilità a “zero impatto” ambientale, fornisce idee di come sostituire l’uso del veicolo infatti viene anche definita come “slow traffic mobility”. Questo concetto rientra nell’ottica di mobilità sostenibile mirata ad aumentare la vivibilità urbana, mantenendo il diritto individuale di muoversi. In effetti, la mobilità dolce potrebbe migliorare l'ambiente urbano in particolare riferendosi a:

• livelli di inquinamento acustico e atmosferico; • traffico stradale;

• sicurezza stradale.

In generale, soft mobility e la sua promozione nelle politiche urbane è strettamente collegata al problema delle emissioni generate dal traffico veicolare. Tale promozione si basa anche sulla convinzione che l'aumento di soft mobility ridurrebbe il traffico automobilistico privato, in particolare per quanto riguarda viaggi brevi. Nonostante questa crescente attenzione, non è stata ancora definita e progettata un’infrastruttura dedicata e mirata alla mobilità leggera.

34