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PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE

3 RAPPORTO CON I PIANI SOVRAORDINATI

3.5 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE

In relazione agli adempimenti previsti in materia di inquinamento acustico dalla L.R. 52 del 20 ottobre 2000, “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico” (in attuazione di quanto previsto dalla L. n. 447 del 26.10.1995), il Comune di Ceresole d’Alba ha adottato la Classificazione Acustica con Delibera del Consiglio Comunale n. 25 del 27.09.2004.

Lo studio di zonizzazione acustica è stato realizzato seguendo le linee guida emanate dalla Regione Piemonte con Delibera n. 85-3802 del 06.08.2001, che prevede la suddivisione dell’attività in 5 fasi, dalla fase 0 alla fase 4, cioè dall’acquisizione dei dati ambientali ed urbanistici all’inserimento delle fasce cuscinetto” e delle fasce di pertinenza delle infrastrutture dei trasporti. Al termine di questo lavoro è stata elaborata una cartografia con la proposta di classificazione.

Secondo la classificazione proposta, l’area oggetto del Piano di Recupero ricade nella Classe acustica II, che è quella solitamente individuata per le aree prevalentemente residenziali; e pertanto deve rispettare i seguenti limiti:

Classe acustica II Periodo diurno (6-22) Periodo notturno (22-6)

Limite Emissione 50 40

Limite Immissione 55 45

Figura 3-7 – Estratto Piano classificazione acustica del territorio del Comune di Ceresole d’Alba

In relazione a quanto sopra riportato, l’intervento in esame risponde pienamente alle indicazioni del Piano di Zonizzazione Acustica.

I fabbricati che oggi hanno in parte destinazione residenziale ed in parte rurale, grazie al progetto previsto dal Piano di Recupero, verranno tutti destinati al solo uso residenziale, in piena coerenza con quanto previsto dal Piano di Zonizzazione acustica.

4 VERIFICA DI COERENZA DEL PIANO DI RECUPERO

4.1 VERIFICA DI COERENZA ESTERNA

La verifica di coerenza esterna degli Obiettivi generali del Piano di Recupero è una attività che consente di consolidare gli obiettivi stessi all’interno del contesto programmatico in cui si inserisce il Piano.

Lo scopo è quello di valutare la congruenza tra gli obiettivi del Piano e quelli fissati da altri strumenti normativi o pianificatori (siano essi di livello superiore o di pari livello) che hanno ricadute sulla gestione del territorio o sull’ambiente.

Il set di obiettivi che il progettista ha seguito nella redazione del Piano di Recupero possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

- Conservare il patrimonio edilizio ed architettonico di pregio del centro storico;

- Evitare un’eccessiva dispersione periurbana dei nuovi insediamenti residenziali;

- Salvaguardia delle aree del territorio più vulnerabile dal punto di vista idrogeologico;

- Tutela della aree agricole di pregio;

- Tutela della qualità delle acque superficiali e sotterranee;

- Tutela della quiete attraverso la corretta localizzazione di attività rumorose ad adeguata distanza dai centri abitati;

- Migliorare la viabilità locale;

- Minimizzazione dell’interferenza paesaggistica dei nuovi insediamenti.

Per comparare gli obiettivi e valutare se sono coerenti, indifferenti o non coerenti, si utilizza una matrice a doppia entrata che riporta in colonna gli obiettivi del piano ed in riga quelli degli finalità che presentano forti elementi d’integrazione con quelle dello strumento esaminato

Coerenza indiretta Indica che l’obiettivo del Piano di Recupero persegue finalità sinergiche con quelle dello strumento esaminato

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Indifferenza Indica che l’obiettivo del Piano di Recupero persegue finalità non correlate con quelle dello strumento esaminato

Incoerenza Indica che l’obiettivo del Piano di Recupero persegue finalità in contrapposizione con quelle dello strumento esaminato

Come chiaramente visibile dalla matrice allegata di seguito, e come dettagliatamente descritto nell’analisi di ogni singolo strumento di pianificazione nei paragrafi precedenti, il Piano di recupero oggetto del presente studio risulta del tutto coerente con gli obiettivi dei piani Regionali, Provinciali e Comunali che dettano gli indirizzi di pianificazione territoriale ed

Obiettivi del Piano di Re di via Artuffi 11 Conservare il patrimonio e ed architettonico di preg centro storico Evitare un’eccessiva disp periurbana dei nuov insediamenti residenziali Salvaguardia delle aree territorio p vulnerabil punto di vista idrogeolo Tutela della aree agrico pregio Tutela della qualidelle superficiali e sotterra Tutela della quiete attrav corretta localizzazione di rumorose ad adeguata distan dai centri abitati Migliorare la viabilità lo Minimizzazione dell’interfe paesaggistica dei nuo insediamenti Obiettivi dei Piani

Piano Territoriale Regionale (obiettivi specifici per l’ambito di intervento)

Conservazione e gestione del patrimonio

paesaggistico e storico

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Messa in sicurezza idraulica del territorio

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Riduzione delle emissioni inquinanti

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Governo delle superfici boscate seminaturali

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Controllo della dispersione urbana

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Valorizzazione turistica del patrimonio storico-architettonico, monumentale, archeologico e

paesaggistico

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Piano Paesaggistico Regionale (obiettivi specifici per l’ambito di intervento)

governo delle espansioni urbanizzative, con particolare attenzione alla salvaguardia della leggibilità dei centri storici e del loro rapporto con le

aree di produzione agricola

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specifica disciplina per la localizzazione e le morfologie degli insediamenti produttivi, con programmi di ripristino e mitigazione per le aree più

criticamente coinvolte

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controllo delle espansioni e soprattutto dell’edificazione di nuovi contenitori a uso

commerciale/artigianale/produttivo, privilegiando

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particolare vulnerabilità o criticità Piano territoriale di coordinamento provinciale Incentivare il recupero urbanistico ed edilizio, anche

a fini turistici

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Uso razionale delle energie

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Piena rifunzionalizzazione del patrimonio insediativo

di impianto storico

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Politiche di riqualificazione del paesaggio costruito

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Il Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) Destinazioni d’uso ammesse: residenziale, commerciale, direzionale, artigianato locale,

attrezzature e servizi sociali

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Individuazione di spazi a parcheggio privato

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Tutti i particolari architettonici dovranno essere definiti in sede progettuale avendo a modello quelli

esistenti negli edifici di antico impianto

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Fino all’emanazione dell’apposito “Regolamento del Colore” delle facciate, di norma la tinteggiatura sarà definita di volta in volta a giudizio insindacabile dell’Amministrazione in riferimento alle tinte ed ai

colori originali

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Cessione gratuita al Comune di una fascia sul fronte strada provinciale di 2 metri di profondità per la

realizzazione di un marciapiede

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Il Piano di Zonizzazione Acustica (P.Z.A.)

tutelare il benessere pubblico dallo stress acustico

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prevenire il deterioramento di zone non inquinate dal

punto di vista acustico

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4.2 VERIFICA DI COERENZA INTERNA

La coerenza interna serve a rendere chiaro il legame operativo tra azioni e obiettivi del Piano e, al tempo stesso, a rendere trasparente il processo decisionale che accompagna l’elaborazione del Piano.

Essa consente di verificare l'esistenza di contraddizioni all'interno del piano. In particolare nell’analisi di coerenza occorre verificare:

- la corrispondenza tra la indicazioni emerse dall’analisi di contesto e gli obiettivi specifici del piano;

- la verifica di eventuali fattori di contrasto tra gli obiettivi specifici del piano e gli strumenti previsti per il raggiungimento dei suddetti obiettivi (azioni, indirizzi/proposte di intervento, vincoli, condizioni).

Per comparare gli obiettivi e le azioni di piano e valutare se sono coerenti, indifferenti o non coerenti, si è usata una seconda matrice per la quale vale la stessa simbologia già utilizzata nella verifica della coerenza esterna.

Come chiaramente visibile dalla matrice allegata di seguito, gli strumenti previsti per il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Recupero di via Artuffi 11 (azioni, indirizzi/proposte di intervento, vincoli, condizioni) risultano del tutto coerenti con gli obiettivi del Piano stesso.

Obiettivi del Piano di Re di via Artuffi 11 Conservare il patrimonio e ed architettonico di preg centro storico Evitare un’eccessiva disp periurbana dei nuov insediamenti residenziali Salvaguardia delle aree territorio p vulnerabil punto di vista idrogeolo Tutela della aree agrico pregio Tutela della qualidelle superficiali e sotterra Tutela della quiete attrav corretta localizzazione di rumorose ad adeguata distan dai centri abitati Migliorare la viabilità lo Minimizzazione dell’interfe paesaggistica dei nuo insediamenti Azioni, indirizzi/proposte di intervento, vincoli,

condizioni del Piano di Recupero Demolizione e ricostruzione con creazione di tre

unità abitative mantenendo le due stecche

dell’attuale caseggiato

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Sistemazione delle aree verdi al contorno

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Allargamento di Via Artuffi

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adeguamento dei piani con le attuali livellette della via pubblica e per evitare il possibile allagamento del

cortile e dei fabbricati

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Si prevede una recinzione arretrata rispetto la proprietà tale da consentire una larghezza di un marciapiede di 2.00 mt, quanto risulta già nei tratti

con recinzioni esistenti.

Si propone una recinzione in mattoni pieni a vista come le esistenti per quel tratto di centro storico

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Il nuovo complesso edilizio rispetterà le caratteristiche estetiche previste per il Nucleo Storico

(tetto con passafuori in legno con manto in coppi o tegole simil coppo, serramenti in metallo, murature intonacate o mattoni a vista, balconi con modiglioni

in pietra o in acciaio)

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5 INDIVIDUAZIONE DELLE COMPONENTI E DEI FATTORI AMBIENTALI POTENZIALMENTE INTERESSATI DAL PIANO DI RECUPERO

Si procede ad una preliminare individuazione dei potenziali impatti del Piano di Recupero in progetto rispetto alle principali componenti ambientali.

Nella seguente Figura 5-1 sono state evidenziate le potenziali interferenze a carico delle componenti e fattori ambientali che saranno oggetto di analisi nel seguito.

Componenti e fattori ambientali

Piano di recupero – Via Artuffi 11

Atmosfera

N

Legenda degli impatti: N=nullo; B=basso; M=medio; A=alto; + = positivo Te=temporaneo; Pe=permanente

Figura 5-1 – Matrice di identificazione dei potenziali impatti

Si riportano di seguito alcune considerazioni sulle singole componenti ambientali:

1. E’ trascurabile l’effetto del Piano di Recupero in progetto sulla qualità dell’aria in quanto:

Considerate la puntualità dell’intervento, la ridotta estensione dell’area interessata dal progetto, nonché la tipologia del medesimo è possibile affermare che la realizzazione dell’intervento di recupero edilizio in questione non avrà ricadute degne di nota sugli aspetti climatici della componente in esame, né in fase di costruzione né in fase di esercizio.

2. Il Piano di Recupero non incide sulla qualità delle acque superficiali:

Si segnala innanzitutto che nell’area d’intervento non sono presenti corsi d’acqua principali né rii minori.

Le attività in progetto non potranno interferire negativamente sulla qualità delle acque perché non sono previsti scarichi di acque all’interno del corpo idrico superficiale.

Tutte le acque reflue prodotte saranno correttamente smaltite nella rete di drenaggio urbana.

Poiché l’ambito di competenza del Piano di Recupero è costituito da una porzione di insediamento urbano storico, esso risulta comodamente servito da tutti i sottoservizi necessari per il proprio funzionamento e nello specifico, per quanto d’interesse nel presente capitolo, è servita dalla rete fognaria del Comune di Ceresole d’Alba.

Il Piano di Recupero pone particolare attenzione alle acque meteoriche, mediante progettazione di sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, al fine di evitare possibili interferenze con le infrastrutture esistenti.

Il nuovo insediamento sarà dotato di vasche a tenuta per la raccolta e l’eventuale riutilizzo (es. irrigazione delle aree verdi) delle acque piovane.

Figura 5-2 – Interventi di regimazione delle acque meteoriche previsti a progetto 3. Il Piano di Recupero non incide sulla qualità delle acque sotterranee:

Considerata la profondità di scavo prevista negli interventi di sbancamento e la quota di massima escursione della falda libera presente nell’area, non si determina un’interferenza dello scavo con la falda stessa.

A conclusione del cantiere edile, è assolutamente da escludersi qualsiasi interferenza negativa con la falda freatica.

4. Anche per quanto riguarda la componente suolo il Piano di Recupero non comporta alcun impatto significativo.

L'incremento di superficie urbanizzata, occupata da infrastrutture e da reti comunicazione può essere considerato come il principale e più evidente tipo di pressione gravante sul territorio.

Gli impatti sul suolo conseguenti a tale incremento, oltre ad essere direttamente collegati alla perdita della risorsa, si riassumono in una perdita di valore qualitativo delle aree rurali, in una frammentazione delle unità colturali e in un inquinamento da fonti diffuse diverse da

qualunque intervento edificatorio, così come qualsiasi intervento infrastrutturale, comporta il decorticamento e l'impermeabilizzazione della sede in cui si lavora.

L’opera in esame non contempla alcun intervento di impermeabilizzazione di nuove superfici vergini poiché interessa un’area attualmente già urbanizzata e non comporterà quindi la perdita di suoli fertili.

In generale per la realizzazione dei cortili, dei parcheggi e della viabilità di accesso saranno, per quanto possibile, privilegiati materiali di recupero da operazioni di demolizione in sostituzione degli inerti di cava e i progetti garantiranno la massima permeabilità delle aree esterne non carrabili.

Sarà inoltre effettuata la regimazione delle acque superficiali anche al fine di evitare fenomeni di erosione.

Il ripristino dei terreni scavati avverrà in modo tale che le proprietà fisiche dei terreni stessi (porosità, permeabilità, aggregazione, ecc.) non vengano deteriorate.

5. Il Piano di Recupero non comporta interferenze con la componente vegetazione, fauna ed ecosistemi:

Come più volte ricordato, l’intervento in progetto, andando ad operare su un contesto già urbanizzato, non comporta interferenze con la componente vegetazione, fauna ed ecosistemi.

Nella sistemazione delle aree verdi si provvederà alla realizzazione di fasce arboreo-arbustive e plurispecifiche di diversa grandezza che fungeranno anche da mitigazione paesaggistica.

Per le opere a verde si utilizzeranno esclusivamente specie autoctone.

6. Il Piano di Recupero non comporta interferenze dal punto di vista del traffico veicolare ed ha impatti positivi per quanto riguarda la viabilità:

Solo in fase di cantiere si registrerà un limitato incremento quantitativo di traffico indotto.

Ad intervento concluso i flussi veicolari verso l’insediamento residenziale in progetto saranno del tutto equivalenti a quelli che già ora caratterizzano l’area residenziale esistente.

Per la realizzazione dell’intervento edilizio in progetto si prevedono limitate interruzioni della viabilità nella sola fase di demolizione dei fabbricati. In fase costruttiva, visto il previsto arretramento del fronte dei fabbricati di circa 2 metri (vedi Figura 5-3), il cantiere si manterrà completamente all’esterno delle pubbliche vie. Non si potranno quindi registrare disagi per la circolazione o danneggiamenti delle infrastrutture.

Il succitato ampliamento di Via Artuffi costituisce un impatto positivo dell’intervento in quanto permette di eliminare una strettoia su un’arteria provinciale piuttosto trafficata, che causa numerosi problemi soprattutto per il transito dei mezzi pesanti.

Ampliamento di via Artuffi

7. Per quanto riguarda il rumore, il Piano di Recupero risulta del tutto compatibile con il piano di zonizzazione acustica comunale.

I fabbricati che oggi hanno in parte destinazione residenziale ed in parte rurale, grazie al progetto previsto dal Piano di Recupero, verranno tutti destinati al solo uso residenziale, in piena coerenza con quanto previsto dal Piano di Zonizzazione acustica.

Si consideri che la destinazione residenziale degli edifici fa si che non si possano prevedere fonti di emissione di rumore significative che si potrebbero invece verificare per altre tipologie di destinazione d’uso (ad esempio aree produttive).

8. Si può affermare che l’intervento risulta del tutto compatibile dal punto di vista paesaggistico sia con l’ambiente naturale che con quello antropico in cui si và ad inserire e determina apprezzabili impatti positivi sul territorio grazie ad una serie di accorgimenti che sono strati adottati in fase progettuale.

La mitigazione dell’intervento è stata affidata prevalentemente ai fattori che seguono:

- Il nuovo complesso edilizio rispetterà le caratteristiche estetiche previste per il Nucleo Storico (tetto con passafuori in legno con manto in coppi o tegole simil coppo, serramenti in metallo, murature intonacate o mattoni a vista, balconi con modiglioni in pietra o in acciaio);

- L’intervento edilizio‐urbanistico che si propone, oltre ad ottenere nuove unità immobiliari residenziali, costituirà un miglioramento dello stato attuale in quanto eliminerà un fabbricato ormai degradato con destinazione impropria a favore di uno di maggior pregio estetico;

- utilizzo di cromie neutre, poco invasive, che permettono una percezione smorzata delle dimensioni dell’edificio;

- nella sistemazione delle aree verdi si provvederà alla realizzazione di fasce arboreo-arbustive e plurispecifiche di diversa grandezza che fungeranno anche da mitigazione paesaggistica.

6 CONCLUSIONI

L’indagine svolta non ha evidenziato potenziali fattori di perturbazione ambientale connessi all’attuazione del Piano di Recupero tali da indurre attenzioni particolari circa possibili superamenti dei livelli di qualità ambientale e dei valori limite definiti dalle normative di settore, o effetti cumulativi con altre fonti di impatto ambientale.

Tutto ciò premesso e considerato, si ritiene quindi che NON emerga la necessità di sottoporre alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) la proposta di Piano di Recupero di una porzione di tessuto urbano ubicata in Via Artuffi n. 11 del Comune di Ceresole d’Alba (CN).

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