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4. Il governo del territorio e le norme nazionali e regionali

4.3. Il Piano paesaggistico regionale (Ppr)

Nelle more della L.R. 25 novembre 2004, n. 8, e in ottemperanza a quanto imposto dall’art. 135 del D.Lgs 42/2004 (Codice Urbani), la Giunta regionale nel dicembre del 2005 ha adottato il Piano paesaggistico regionale come principale strumento della pianificazione territoriale dell’isola.

Il Piano paesaggistico regionale è caratterizzato da una serie di documenti: la cartografia di sintesi e di dettaglio, la relazione di accompagnamento, le schede degli ambiti e le norme tecniche di attuazione. Queste ultime rappresentano il documento più importante tenuto conto che all’interno sono contenute le prescrizione e le indicazioni per ogni tipologia di bene paesaggistico individuato.

Le norme si compongono di 106 articoli suddivisi in quattro parti: Parte I: Disposizioni generali (artt. 1 ÷ 9)

Parte II: Assetto territoriale (artt. 10 ÷ 96) Parte III: Ambiti di paesaggio (artt. 97 ÷ 98) Parte IV: Norme finali (artt. 99 ÷ 106)

Come e riportato nelle norme di attuazione il Ppr persegue le seguenti finalità:

a) preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo;

b) proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità;

c) assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità.

A tale fine il Ppr contiene:

• l’analisi delle caratteristiche ambientali, storico-culturali e insediative dell’intero territorio

regionale nelle loro reciproche interrelazioni;

• l’analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio attraverso l’individuazione dei

fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, nonché la comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo;

• la determinazione delle misure per la conservazione dei caratteri connotativi e dei criteri di

gestione degli interventi di valorizzazione paesaggistica degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico e delle aree tutelate per legge;

l’individuazione ai sensi dell’art.143, comma 3, lettera h) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, di categorie di immobili e di aree da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia, di gestione e di utilizzazione;

l’individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione degli immobili e delle aree significativamente compromessi o degradati;

l’individuazione delle misure necessarie al corretto inserimento degli interventi di trasformazione del territorio nel contesto paesaggistico cui devono attenersi le azioni e gli investimenti finalizzati allo sviluppo sostenibile delle aree interessate.

Il Ppr ha contenuto descrittivo, prescrittivo e propositivo e in particolare: a) ripartisce il territorio regionale in ambiti di paesaggio;

b) detta prescrizioni per la conservazione e il mantenimento degli aspetti significativi o caratteristici del paesaggio e le azioni necessarie al fine di orientare e armonizzare le sue trasformazioni in una prospettiva di sviluppo sostenibile;

c) determina il quadro delle azioni strategiche da attuare ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità paesaggistica previsti;

d) configura un sistema di partecipazione alla gestione del territorio, da parte degli enti locali e delle popolazioni nella definizione e nel coordinamento delle politiche di tutela e valorizzazione paesaggistica, avvalendosi anche del sistema informativo territoriale regionale (S.I.T.R.).

Il lavoro di analisi e di verifica delle caratteristiche territoriali, con riguardo a quelle naturali e storiche, di rilevanza ed integrità dei valori paesaggistici, a quelle insediative e idrogeologiche ed ambientali, ha consentito di ripartire il territorio costiero in 27 ambiti omogenei. In ciascun ambito è catalogata ogni caratteristica idonea a riconoscere le componenti di paesaggio presenti sia di elevato pregio paesaggistico, compromesse o degradate.

In relazione a tali livelli di qualità, il Piano assegna ad ogni parte di territorio precisi obiettivi di qualità paesaggistica ed attribuisce di conseguenza prescrizioni per il mantenimento delle caratteristiche, per lo sviluppo urbanistico ed edilizio, nonché per

il recupero e la riqualificazione. Il Piano Paesaggistico Regionale, attraverso le Norme Tecniche di Attuazione, così come previsto nel D. Lgs. n. 42/2004, evidenzia contenuti descrittivi, prescrittivi e dispositivi, tutti definiti con riferimento al grado di valore paesaggistico di ogni singolo ambito.

I beni paesaggistici contenuti nelle tre macro-aree sono schematizzati nell’ideogrammaseguente.

Articolazione dell’analisi del territorio degli ambiti paesaggistici. Sono esplicitati gli assetti ambientale, storico-culturale e insediativo

L’analisi consiste nel riconoscimento delle caratteristiche naturali, storiche e insediative del territorio oggetto del piano e si articola in tre macro-aree:

Assett o ambient ale

¾ Ter rit or i costieri

¾ Aree natur ali e subnaturali

¾ Aree seminatur ali

¾ Aree ad utilizzazione agroforestale

¾ Aree a forte acclività

¾ Aree di interesse natur alistico istituzionalmente tutelate

¾ Aree di ulterior e interesse naturalistico

¾ Aree di r ecupero ambientale

¾ Aree di pericolosità idr ogeologica

¾ Aree sottoposte a vincolo idr ogeologico ƒ Aree tutelate di r ilevanza

comunitaria ƒ Aree protette nazionali ƒ Sistema regionale dei parchi, delle

r iserve e dei monumenti naturali ƒ Altre aree tutelate

Assett o storico- culturale

¾ Aree, edifici e manufatti di specifico interesse storico culturale ¾ Insediamenti stor ici

¾ R eti e elementi connettivi

¾ Aree d’insediament o pr oduttivo di interesse stor ico cultur ale

Asset to insed iativo

¾ Edificato urbano

¾ Edificato in zona agr icola

¾ Insediamenti turistici ¾ Insediamenti produttivi

¾ Aree speciali

¾ Sistema delle infr astruttur e

ƒ Centri di antica e pr ima formazione ƒ Espansioni fino agli anni cinquanta ƒ Espansioni recenti e programmate ƒ Edificato urbano diffuso

ƒ Insediamenti storici: centri rur ali ed elementi sparsi

ƒ Edificato nucleiforme e case sparse ƒ Insediamenti specializzati

ƒ A carattere industriale, artigianale e commerciale

ƒ Grande distribuzione commer ciale ƒ Ar ee estrattive (cave e miniere)

ANALISI TERRITORIALE 2 7 AMBITI DI PAESAGGIO COSTIERO

a) assetto ambientale, b) assetto storico-culturale, c) assetto insediativo.

Sulla base della ricognizione degli aspetti significativi di tutela paesaggistica ognuna delle tre macro-aree è esplicitata in ulteriori componenti di paesaggio, beni paesaggistici individui e d’insieme.

I tre assetti, ambientale, storico-culturale e insediativo sono rappresentati graficamente nelle tavole allegate con relativa legenda. La cartografia del Piano Paesaggistico Regionale è presente nel sito web della Regione Sardegna.

Documenta il dettaglio dell’Ambito paesaggistico n. 14 “Golfo dell’Asinara”.

Tavola 1: Ambito paesaggistico n. 14 Tavola 2: Assetto ambientale

Tavola 3: Assetto storico-culturale Tavola 4: Assetto insediativo

In ciascuno di tali ambiti sono stati specificati i beni paesaggistici, i beni identitari e le componenti di paesaggio da sottoporre a prescrizione.

Per quanto riguarda l’assetto ambientale, tra i beni paesaggistici si ricorda la fascia costiera, perimetrata nella cartografia allegata al piano, sottoposta a numerose prescrizioni sia dirette che affidate alla strumentazione urbanistica comunale; tra le componenti di paesaggio con valenza ambientale vengono individuate dal Ppr le “aree naturali e sub naturali”, le “aree seminaturali” e le “aree ad utilizzazione agro-forestale” e, all’interno di queste, vengono riconosciute ulteriori tipologie di aree con specifica disciplina.

Per l’assetto storico–culturale, facendo riferimento al titolo II del Ppr, sono stati individuati immobili, edifici e manufatti che testimoniano i segni della presenza dell’uomo sul territorio in ragione di processi storici di lunga data. Il Ppr riconosce i beni paesaggistici di questo assetto, distinti tra aree ed immobili tipizzati (tra i quali individua le aree caratterizzate da edifici e manufatti di valenza storico culturale e le aree caratterizzate da insediamenti storici), e i beni identitari (a loro volta distinti in aree caratterizzate da edifici e manufatti di

valenza storico culturale, reti ed elementi connettivi, e aree d’insediamento produttivo di interesse storico culturale).

L’assetto insediativo viene considerato nel Ppr come “l’insieme degli elementi risultanti dai processi di organizzazione del territorio funzionali all’insediamento degli uomini e delle attività”; ad esso appartengono alcune categorie di aree e di immobili individuati nelle relazioni e nella cartografia allegata al piano. L’assetto insediativo viene suddiviso in edificato urbano, edificato in zona agricola, insediamenti turistici, insediamenti produttivi, aree speciali (servizi), sistema delle infrastrutture.

L’area vasta prescelta, la Nurra, ricade in due dei 27 ambiti in cui è stata suddivisa l’intera fascia costiera, e cioè il n. 13 – Alghero e il n. 14 – Golfo dell’Asinara, che vengono rappresentati in dettaglio nelle figure seguenti. Gli ambiti, all’interno del Ppr, sono rappresentati dai “territori individuati per mezzo di criteri attraverso i quali sono stati individuati gli elementi che concorrono alla formazione di un ambito”.

Ed ancora si legge sulle Norme Tecniche di Attuazione del PPR che “i criteri di individuazione si basano sulla considerazione degli aspetti di natura ambientale, storica, insediativa, socioeconomica e dei processi di utilizzo agricolo del territorio. Tali caratteri, integrati secondo specifiche relazioni, delineano le diverse connotazioni paesaggistiche che caratterizzano gli ambiti”.

5. L’analisi del sistema costruito rurale tradizionale

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