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Piattaforme di crowdfunding

il prossimo anno

2. Piattaforme di crowdfunding

Delle 12 piattaforme di crowdfunding che hanno risposto al questionario ben 10 hanno già effettuato raccolte relative al settore dell’impact investing. 6 di esse sostengono di essere totalmente dedicate alla finanza a impatto sociale, effettuando al 100% raccolte per progetti attivi nel settore. Le piattaforme di crowdfunding sembrano quindi essere intermediari fortemente orientati al settore dell’impact investing.

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Quelle che mostra il grafico seguente sono le tipologie di raccolta effettuate dalle piattaforme di crowdfunding già attive nel settore:

Grafico 14. 0 1 2 3 4 5

Reward-based Equity-based Lending-based Donation-based

Tipologia di raccolta effettuata

Dopo aver mostrato la tipologia di piattaforme di crowdfunding interrogate, si ritiene utile esporre l’ammontare totale raccolto per progetti dedicati all’impact investing da ogni tipologia di piattaforma.

89 0 € 200.000 € 400.000 € 600.000 € 800.000 € 1.000.000 € 1.200.000 € 1.400.000 € 1.600.000 €

Reward-based Equity-based Lending-based Donation-based

Ammontare totale raccolto

Da questo grafico, analizzato insieme alla tabella successiva, si capisce la maggior portata delle piattaforme equity-based e donation-based. In particolare delle piattaforme equity-based soprattutto in termini di dimensioni dei progetti finanziati, decisamente maggiori rispetto a quelli finanziati dalle altre tipologie di piattaforme.

Tabella 6.

Tipologia di raccolta Raccolta media per progetto

Reward-based 3.775 €

Equity-based 450.000 €

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Donation-based 9.937 €

Dopo una selezione dei progetti, prevista in tutte le piattaforme interrogate e principalmente basata sulle caratteristiche del management (quindi sull’affidabilità, l’esperienza e la motivazione del team che propone il progetto), si procede alla pubblicazione dei progetti sulla piattaforma. La raccolta sulla piattaforma ha una durata media di 94 giorni e l’eventuale non raggiungimento dell’obiettivo di raccolta non preclude quasi mai il trasferimento dei fondi e l’avvio del progetto. Solo in due piattaforme di equity crowdfunding il non raggiungimento dell’obiettivo di raccolta comporta il non trasferimento dei fondi al team di progetto.

Un dato importante è il fatto che la maggior parte delle piattaforme non sono tematiche, ma accolgono progetti relativi a svariati settori. Solo due piattaforme tra quelle che hanno risposto al questionario sono settoriali, ma in quanto ad ammontare raccolto risultano poco influenti sul totale. La loro configurazione tematica e specializzazione in un settore sembra infatti portare più ostacoli che vantaggi, attirando un bacino di donatori e finanziatori più ristretto e riuscendo a portare all’obiettivo di raccolta prestabilito solo una percentuale più bassa di progetti (25% contro una media generale del 61%).

Infine, per quanto riguarda le piattaforme equity-based, alla chiusura di una raccolta almeno il 5% degli strumenti finanziati deve essere stato sottoscritto da investitori istituzionali. Questa restrizione non sembra essere un problema per le piattaforme che hanno risposto.

Secondo un’indagine svolta da Università Cattolica del Sacro Cuore, il mercato italiano del crowdfunding nel 2015 ha finanziato progetti per un totale di 56,8 milioni di euro. Dei circa 100.000 progetti presentati ne sono stati pubblicati

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21.000, i quali hanno avuto un tasso di successo (completamento della raccolta) del 30%. La maggior parte dei progetti hanno raccolto un ammontare compreso tra 1.000 e 10.000 euro. Questo fa emergere la principale differenza tra i dati raccolti con il questionario e i dati sull’intero mercato italiano: il dato è in linea con tutte le tipologie di piattaforme tranne che con quelle equity-based. L’equity crowdfunding, con i suoi progetti di grandi dimensioni, rappresenta solo il 2,8% del totale del mercato italiano. Trovano invece grande spazio le piattaforme lending-based (40,1% del mercato totale) e reward-based (12,5% del mercato totale). Il fatto che le piattaforme di equity crowdfunding rappresentino solo una piccola fetta del mercato è spiegabile tenendo conto che la loro diffusione è molto più recente rispetto alle altre tipologie di piattaforme: è stato infatti ammesso in Italia solo in seguito alla pubblicazione del Regolamento Consob del giugno 2013.

3. Microcredito

Sono dodici le società/enti interrogati specializzati nell’erogazione di microcrediti. Tutte tranne una operano esclusivamente in Italia e più precisamente in un area territoriale limitata al comune o alla provincia di appartenenza. Come è possibile capire dalla tabella seguente, gli enti che effettuano microcredito sono di medie dimensioni e in alcuni casi sono supportati da volontari.

Tabella 7.

Numero medio di dipendenti 42

Numero medio di collaboratori volontari 6

Nella quasi totalità dei casi, i prestiti erogati dalle società di microcredito, sia nei confronti delle imprese sia di persone fisiche, sono caratterizzati da

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condizioni agevolate: un tasso di interesse inferiore rispetto a quello di mercato e una richiesta di garanzie meno stringente.

L’ammontare complessivamente erogato sotto forma di microcrediti dalle organizzazioni interrogate è pari a 26.099.000 €, circa il 60% del quale relativi a microcredito sociale e il restante 40% a microcredito all’impresa.

Tabella 8.

Ammontare totale erogato

Entità del prestito medio

Durata media del prestito

Microcredito all’impresa

10.715.000 € 14.713 € 4, 61 anni

Microcredito sociale 15.384.000 € 4.684 € 2,96 anni

In linea con quanto ci si aspetta, la tabella precedente mostra che i microcrediti erogati alle imprese sono di importi mediamente superiori e di durata maggiore rispetto ai microcrediti erogati a persone fisiche.

Entrambe le tipologie di microcredito sono caratterizzate da un tasso di insolvenza relativamente elevato: 11,72% per il microcredito all’impresa e 11,19% per quello sociale.

Mediamente le società di microcredito interrogate erogano 57 finanziamenti ogni 100 richieste di finanziamento ricevute. Principalmente le richieste di finanziamenti non accettate vengono scartate per le caratteristiche del richiedente (o è già stato segnalato come cattivo pagatore e non offre sufficienti garanzie, o non risiede nel comune in cui l’ente eroga i finanziamenti).

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Infine questa tipologia di enti che erogano microcrediti non si limitano solamente a effettuare finanziamenti, ma in alcuni casi apportano al richiedente anche un know-how manageriale o conoscenze tecniche/scientifiche.

Grafico 16. 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5

Mai Raramente Spesso Sempre Non risponde

Quanto spesso oltre al finanziamento

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