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fosse stato ritagliato su misura per talune perso-ne, dall’altro getta nuova luce sulla vicenda, spe-cificando nomi e situazioni. Resta intatto il giudi-zio politico che ebbi modo di esprimere in prece-denza sul bando ritenendo i sei nuovi dirigenti solo un costo che graverà sulle tasche dei citta-dini umbri senza reali benefici sulla riorganizza-zione della macchina amministrativa regionale”.

Il consigliere di opposizione rileva infine che “di stranezze questo bando ne ha diverse, non ulti-ma il fatto che si proceda senza tentennamenti mentre in sanità si sospendono tutti i bandi in attesa delle nuove regole annunciate dall’assessore Bartolini per l’espletamento dei concorsi. Come al solito due pesi e due misure”.

“ASSEMBLEA LEGISLATIVA CONDANNATA A VERSARE UN MILIONE DI EURO A PALAZZO MONALDI SRL” - CARBONARI (M5S): “I CITTADINI RISCHIANO DI PAGARE A CARO PREZZO LE SCELTE DI EX POLITICI E FUN-ZIONARI”

Perugia, 28 giugno 2019 - “Dalla stampa si ap-prende che l’Assemblea legislativa sarebbe stata condannata in primo grado a pagare circa un milione di euro alla società ‘Palazzo Monaldi Srl’

per aver interrotto la locazione dell’omonimo palazzo dove erano allocati i gruppi politici consi-liari. Chiederò la documentazione dettagliata di questa complessa vicenda per chiarire le ragioni delle scelte di politici e funzionari, le cui conse-guenze rischiano di essere pagate a caro prezzo dai cittadini umbri”: lo afferma il consigliere re-gionale del Movimento 5 stelle, Maria Grazia Carbonari.

“Analizzando la storia di tale locazione, riassunta nella DGR 1886 del 2009 – spiega Carbonari - risulterebbe che il palazzo apparteneva all’Istituto Nazionale Assicurazioni Spa e sarebbe stato locato all’Assemblea legislativa sin dal 1997. A marzo 2009 l’immobile sarebbe poi stato venduto per circa 4,7 milioni di euro alla società

“Palazzo Monaldi Srl”, creata appositamente a dicembre 2008. Dalla visura camerale, la società risulterebbe intestata ad altre società, una delle quali detenuta per il 99 per cento da una fiducia-ria. Nella DGR 1886 del 2009 si legge che ‘in data 26 marzo 2009 la società denominata Pa-lazzo Monadi s.r.l. ha acquistato l’immobile sud-detto dichiarandosi disponibile sia a proseguire la locazione, a prezzi di mercato, sia a vendere l’intero immobile’….. ‘i canoni richiesti per una eventuale novazione del contratto di locazione ammontano ad euro 350.392,80, con un incre-mento della spesa attualmente sostenuta pari ad euro 186.479,16’”.

“Non sarebbe stato più logico per la Giunta Lo-renzetti-Riommi acquistare l’immobile da INA Spa e pagarlo con un mutuo, invece di sborsare una somma del genere ogni anno?Nella delibera di giunta è scritto che ‘il Consiglio regionale, pur avendo trasmesso una manifestazione di interes-se ed esinteres-sendo stato invitato a formulare una offerta, non ha potuto partecipare alla procedura

concorsuale, stante i tempi di gara molto ristretti

e quindi incompatibili con gli adempimenti che regolano la

materia’. Secondo la stampa, nel 2010 il contrat-to di locazione sarebbe stacontrat-to poi rinnovacontrat-to fino al 2016. A fine 2014 il colpo di scena: la locazione sarebbe stata disdetta dall'Assemblea legislativa e da ciò sarebbe sorta la causa giudiziaria, con-clusa con la sentenza di questi giorni, che forse verrà appellata”.

“SBAGLIATO NOMINARE IL NUOVO SEGRE-TARIO GENERALE” - FIORINI (MISTO): “SI POTEVA LASCIARE LA SCELTA ALL’IMMINENTE NUOVO ESECUTIVO”

Perugia, 28 giugno 2019 - “Trovo assurdo quello che è accaduto in questi giorni in Consiglio re-gionale con la nomina del nuovo segretario.

L’Assemblea legislativa ha ancora voglia di spen-dere soldi, nonostante la recente condanna del tribunale in merito alla vicenda di palazzo Monal-di a Perugia, che la costringe a pagare circa un milione di euro al proprietario”: lo dice il consi-gliere regionale Emanuele Fiorini (gruppo misto).

“La Regione – secondo Fiorini – essendo in ordi-naria amministrazione, poteva andare avanti benissimo solo con i dirigenti, considerando an-che il fatto an-che c’è un segretario vicario. Non c’era tutta questa necessità di un nuovo segreta-rio e soprattutto non c’era la necessità di spen-dere più soldi. Si potevano aspettare le imminen-ti elezioni regionali e lasciare alla nuova ammini-strazione questa scelta. L’Ufficio di presidenza ha perso un’occasione per risparmiare soldi. Inoltre, è stato nominato un segretario da parte di quello che rimane del Pd, partito che, nonostante quello che sta avvenendo con la magistratura, continua a posizionare i suoi uomini all’interno dell’amministrazione regionale. Tutto questo è assolutamente vergognoso”.

“FATTI 500 ATTI DI PROPOSTE PER L’UMBRIA, RESTITUITI 27MILA EURO E 100 PER CENTO DI PRESENZE IN AULA” - CON-FERENZA STAMPA DI RICCI (MISTO-RP-IC) PER “DARE CONTO DEL LAVORO SVOLTO NELLA LEGISLATURA”

“Amministrare bene, con meno sprechi, scelte di merito e 92 progetti prioritari, uno per Comune;

sviluppare lavoro, puntare su innovazione e am-biente, spostarsi velocemente con strade miglio-ri, alta velocità ferroviaria, raddoppio dei pas-seggeri in aeroporto con una stazione dedicata e curare umanizzando, ascoltando di più operatori sanitari e pazienti, coordinando le direzioni e con un piano unico sanità-sociale”: sono le tematiche esposte stamani a Palazzo Cesaroni dal consiglie-re consiglie-regionale Claudio Ricci in una confeconsiglie-renza stampa per “dare conto del lavoro svolto” e illu-strare “le future linee guida per la prossima Giunta regionale”, che sarà determinata dal voto autunnale e per la quale Ricci si è già

ricandida-Politica/attualità

to, come annunciato già dal gennaio dello scorso anno.

Perugia, 29 giugno 2019 - “Dare conto del lavoro svolto è un dovere verso i cittadini”: ha aperto così la conferenza stampa di stamani a Palazzo Cesaroni il consigliere regionale Claudio Ricci (gruppo misto-RP-Ic), che ha tracciato un bilan-cio della sua attività.

“Sin dalla seduta iniziale della X Legislatura – ha detto Ricci - ho dichiarato che avrei fatto una opposizione incisiva ma sempre ‘propositiva’:

sono stati 500 gli atti presentati fra interrogazio-ni, mozioni e disegni di legge, includenti progetti per l’Umbria che sono verificabili nel sito internet dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e in quello del gruppo regionale www.italiacivica.info. Ho garantito il 100 per cento di presenze in Consi-glio regionale e nella Commissione cui ero asse-gnato, la Seconda, con ampie partecipazioni in tutte le altre commissioni anche speciali e tema-tiche. Per diffondere gli atti elaborati e attivare adeguate fasi partecipative sono stati promossi 15 incontri tematici (200 persone ad evento) e 10 incontri di formazione politico-istituzionale.

Sino a quando è stato costituto il gruppo regio-nale ‘Ricci Presidente’ (due anni e mezzo circa) ho ottenuto un risparmio di 27mila euro restituiti alla Regione e quindi ai cittadini, come documen-tato nella parifica della Corte dei Conti”.

LE PROPOSTE POLITICHE - Le tematiche sono sintetizzate in 5 punti: AMMINISTRARE BENE, con meno sprechi, scelte di merito e 92 progetti prioritari, uno per Comune; SVILUPPARE LAVO-RO, con 50 milioni di euro in più all’anno per lavoro e giovani; SPOSTARSI VELOCE, con strade migliori, alta velocità ferroviaria, raddoppio dei passeggeri in aeroporto con una stazione dedica-ta; INNOVARE-AMBIENTE, bonus internet, di-stretti innovativi con l’Università, ridur-re/riutilizzare rifiuti e differenziata all’80 per cen-to, 50 per cento di energia dalle rinnovabili, pe-scatori e cacciatori per la valorizzazione dell’ambiente; infine, CURARE-UMANIZZANDO, ascoltando di più operatori sanitari e pazienti, coordinamento delle direzioni e piano unico sani-tà-sociale, ridurre sprechi e tempi di attesa per visite ed esami.

“Queste – ha detto Ricci – saranno le linee guida per la prossima Giunta regionale. Diciamo no a programmi irrealizzabili e lunghi come vocabola-ri, si a proposte concrete e fattibili economica-mente. Con 15mila posti di lavoro in meno negli ultimi dieci anni, l’Umbria è in forte calo rispetto alla media italiana, mentre le Marche sono stabili e la Toscana cresce”.

Ricci ha concluso ricordando che si ricandiderà alla presidenza della Regione, come annunciato fin dal gennaio 2018, sostenuto da tre liste civi-che: Ricci Presidente, Italia Civica e Proposta Umbria e ringraziando “per qualità e professiona-lità della collaborazione assicurata, quanti hanno lavorato nel gruppo regionale ‘Ricci Presidente-Italia Civica’, il personale degli uffici del Consiglio

e della Giunta della Regione e i colleghi consiglie-ri regionali”.

sanità

OSPEDALE PERUGIA: “COME IN TOSCANA SUBITO VIGILANTES SANITARI AL PRONTO SOCCORSO” - SQUARTA (FDI-PORTAVOCE CENTRODESTRA) DOPO AGGRESSIONE IN-FERMIERE

Il portavoce del centrodestra Marco Squarta (FdI), alla luce del recente episodio di violenza accaduto all’ospedale perugino, ‘Santa Maria della Misericordia’ con l’aggressione ad un infer-miere del pronto soccorso, auspica e sollecita l'introduzione dei vigilantes sanitari negli ospeda-li dell'Umbria. Secondo Squarta, l'incolumità del personale sanitario va tutelata in ogni modo e il senso di insicurezza “che provoca loro stress”

deve essere annullato con iniziative urgenti da parte della politica e quindi delle aziende sani-tarie.

Perugia, 17 giugno 2019 - “Prevedere vigilantes sanitari negli ospedali dell'Umbria”, è quanto chiede il portavoce del centrodestra, Marco Squarta (FdI) a seguito dell’aggressione ad un infermiere del pronto soccorso dell’ospedale San-ta Maria della Misericordia di Perugia.

Squarta definisce “intollerabili e inaccettabili le violenze verbali che nei casi più gravi sfociano in vere e proprie aggressioni al pronto soccorso nei confronti di medici, infermieri, operatori sanitari e volontari delle ambulanze. Negli ultimi anni – commenta - il fenomeno ha fatto registrare un trend in salita a livello nazionale e tutto ciò è preoccupante, considerando che quelle figure professionali lavorano giorno e notte per interve-nire con urgenza in caso di incidenti, infortuni o malori improvvisi. Nei casi più critici sono anche impegnati a salvare vite umane - aggiunge - perciò la loro attenzione non dovrebbe mai esse-re distratta dalle intemperanze dei pazienti più aggressivi".

Secondo Squarta "l'incolumità del personale sanitario deve essere tutelata in ogni modo e il senso di insicurezza che provoca loro stress deve essere annullato con iniziative urgenti da parte della politica e quindi delle aziende sanitarie".

Squarta ricorda che nello scorso mese di novem-bre, attraverso una mozione aveva impegnato l'assessore regionale alla Sanità ad “attivarsi per aumentare il livello di sicurezza nelle strutture sanitarie pubbliche. Come avvenuto in Toscana – continua il capogruppo FdI - anche in Umbria dovrebbero essere istituite le figure dei vigilan-tes, affinché la sicurezza venga garantita nei luoghi più vulnerabili dell'ospedale nei quali vengono gestite le prime emergenze dei pazienti.

Il potenziamento della sorveglianza – conclude - è molto importante, anche perché consente ai professionisti della sanità, impegnati in prima linea, di gestire le emergenze in maniera ancor più ordinata con riflessi positivi sulle cure medi-che".

“VIGILI DEL FUOCO E ALTRE FORZE DELL’ORDINE COSTRETTE A PAGARE IL TI-CKET IN CASO DI INFORTUNIO IN

SERVI-ZIO” - DE VINCENZI (MISTO-UN): “BASTE-REBBE UNA DELIBERA DI GIUNTA PER AT-TIVARE L’ESENZIONE”

Una delibera di Giunta per consentire alle forze dell’ordine di poter accedere ai pronto soccorso ospedalieri della nostra Regione in caso di infor-tunio sul lavoro in codice bianco, senza il paga-mento del ticket: è quanto chiede all’assessore regionale Antonio Bartolini il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (misto-Umbrianext).

Perugia, 17 giugno 2019 - “Basterebbe una deli-bera di Giunta, di ‘civiltà’, sulla scia di altre re-gioni italiane come Liguria ed Emilia Romagna, per consentire alle forze dell’ordine di accedere ai pronto soccorso ospedalieri della nostra Regio-ne in caso di infortunio sul lavoro in codice bian-co, senza il pagamento del ticket. Può suonare paradossale, ma ad oggi gli agenti delle forze dell’ordine, fra i quali vigili del fuoco, carabinieri, forze armate, polizia di Stato e guardia di finanza non sono coperti dall’assicurazione sul lavoro in caso di infortunio durante il servizio”: lo rileva il consigliere Sergio De Vincenzi (misto-Umbrianext) che contestualmente chiede all’Esecutivo regionale di intervenire.

“Per le prestazioni erogate in pronto soccorso ospedaliero non seguite da ricovero e classificate come codice bianco – spiega De Vincenzi - gli assistiti non esenti sono tenuti al pagamento di una quota fissa pari a circa 25 euro. Un’ulteriore spesa fino ad un massimo di 36,15 euro è poi quella dovuta nel caso in cui, oltre alla visita, vengano erogate ulteriori prestazioni diagnosti-che, di laboratorio o strumentali. Insomma, nella regione dalla sanità benchmark resiste una disat-tenzione sin qui dimostrata da questa Giunta regionale sulle reali necessità di molte categorie di cittadini, fra queste proprio le forze dell’ordine.

Si pensi, ad esempio, al corpo dei vigili del fuoco che, a causa del numero esiguo di operatori, circa 500 per tutta la Regione, e uno stipendio medio di 1.400 euro, è chiamato ogni giorno a interventi ad altissimo rischio infortunistico, con la consapevolezza di non disporre di coperture assicurative professionali idonee a fronte di un prezioso servizio prestato a tutta la collettività”.

“Sono assolutamente convinto – prosegue - che una delibera di Giunta che sancisca l’esenzione dal pagamento del ticket e di ogni altra compar-tecipazione alla spesa sanitaria per gli accessi in pronto soccorso delle forze dell’ordine, parliamo di circa cento casi l’anno, oltre che un doveroso riconoscimento verso queste donne e uomini che lavorano per il bene della comunità regionale, per il controllo del territorio, il contrasto alla cri-minalità e il supporto quotidiano dei cittadini, sia un atto di correttezza e giustizia. Sarebbe utile, quindi, che la Giunta regionale possa valutare l’opportunità di inserire, anche adesso, in regime di ordinaria amministrazione, l’esenzione del ticket per ristabilire un senso di equità professio-nale, economica e morale a chi, ogni giorno, ga-rantisce serenità e sicurezza a tutti i cittadini

sanità

umbri. Se ciò non fosse possibile questo costitui-rà sicuramente un tema del dibattito elettorale sul quale punterò la mia attenzione qualora si creassero le condizioni per una mia ricandidatu-ra”.

OSPEDALE PERUGIA: “AGGRESSIONE A IN-FERMIERE AL PRONTO SOCCORSO NON È EPISODIO ISOLATO” - MANCINI (LEGA) ANNUNCIA INTERROGAZIONE PER CONO-SCERE QUALI PROVVEDIMENTI SI INTEN-DONO ADOTTARE

Il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega-v.presidente Assemblea legislativa) interviene in merito all’aggressione, avvenuta qualche giorno fa, ad un infermiere del Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia annunciando a tal propo-sito una interrogazione (a risposta scritta) alla Giunta regionale per sapere quanti casi analoghi sono stati censiti e denunciati e soprattutto quali provvedimenti si intendono adottare per ovviare alle evidenti difficoltà di nosocomi umbri e Pronto soccorso.

Perugia, 18 giugno 2019 - “L’aggressione dei giorni scorsi ad un infermiere al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia, mentre era in servizio, non è un episodio isolato, per questo chiedo di sapere quanti casi analoghi sono stati censiti e denunciati e soprattutto quali provvedimenti si intendono adottare per ovviare alle evidenti diffi-coltà di nosocomi umbri e pronto soccorso”. Così il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega – vice presidente Assemblea legislativa) annuncia la presentazione di una interrogazione (a rispo-sta scritta) alla Giunta regionale ed in particolare chiede al presidente Paparelli, “trattandosi di argomenti riguardanti l'intera collettività e quindi rientranti nel servizio di ordinaria amministrazio-ne”, di “rispondere quanto prima".

Per Mancini, “gli ospedali umbri sono nel caos più completo. Manca il personale medico sanitario e rispetto al Decreto ministeriale ‘70/2015’ (stan-dard qualitativi, strutturali, tecnologici e quanti-tativi relativi all'assistenza ospedaliera), siamo sotto di oltre 100 posti letto, ma il Pd anziché intervenire in maniera costruttiva sulle reali ne-cessità dei nosocomi umbri, è impegnato nel valzer dei dirigenti e primari”.

Secondo Mancini, con l’aggressione all’infermiere del pronto soccorso perugino, “ancora una volta torna il problema della sicurezza negli ospedali, un argomento trascurato dal Pd che non solo ha tolto il posto fisso di polizia all'interno dei presidi ospedalieri, ma ha persino scelto di non avvalersi di vigilantes privati. Il settore sanitario – aggiun-ge - già martoriato dalle lunghe liste di attesa e dallo scandalo 'sanitopoli' non può più aspettare, i nosocomi necessitano di risposte immediate, non ultimo quello di Foligno con ben 6 unità in meno solo nel Pronto soccorso rispetto alle reali necessità”.

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