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LA POLITICA MARITTIMA INTEGRATA

Nel documento L Europa e sue specificità (pagine 124-128)

III. LE RIVENDICAZIONI DELLA CES AL VERTICE DI GOTERBORG - Alla vigilia del vertice, le Confederazioni dei sindacati europei si sono riunite nella stessa città per confrontarsi ed illustrare quelle che ritengono essere le 10 rivendicazioni

34. LA POLITICA MARITTIMA INTEGRATA

34. LA POLITICA MARITTIMA INTEGRATA

Un breve Estratto dal mio volume - Introdzione all’Unione europea Oltre la sfida del 2014 Rd. Il mio libro-Feltrinelli - del 2014

L’Ue è circondata da cinque mari e due oceani; e gli ecosistemi marini (come i problemi della sicurezza e dei trasporti marittimi) non conoscono frontiere. Nata per prendere le distanze dalla strategia settoriale applicata alle questioni marittime, la politica marittima integrata è stata creata nel 2007. Si basa su un approccio trasversale della governance marittima; e su un insieme concreto di azioni volte a garantire una maggiore coerenza, su scala europea, tra varie politiche settoriali (pesca, ambiente, trasporti, sicurezza marittima, ricerca, politica industriale, ecc.) che incidono sulle attività marittime. Si basa sull’esplorazione delle possibilità, e sinergie, che al livello transettoriale e tranfrontaliero potrebbero scaturire da cooperazione e sostegno reciproco.

La politica marittima integrata assicura, quindi, uno sviluppo coerente delle strategie riguardanti i mari e coste, nei seguenti settori:

- Dati marini e conoscenze oceanografiche - - I dati nazionali non rivelano tutto ciò che c’è da sapere sui mari, sistema di dimensioni globali caratterizzato da venti mutevoli, correnti stagionali e specie migratorie. L’Ue ha potuto fornire finanziamenti (e base normativa) per l’iniziativa Conoscenze oceanografiche 2020.

- Sorveglianza marittima integrata - La Commissione europea e i paesi membri dell’Ue/SEE sono attualmente impegnati a mettere a punto un Sistema comune per la condivisione delle informazioni (CISE) tra le Autorità responsabili dei diversi aspetti della sorveglianza (controlli alle frontiere, sicurezza, controllo della pesca, dogane, ambiente, difesa, ecc.): il CISE integrerà le reti e renderà interoperabili i vari sistemi, permettendo di scambiare (attraverso l’impiego di moderne tecnologie) facilmente dati e altre informazioni.

- Pianificazione dello spazio marittimo - L’esigenza di una pianificazione nasce dall’opportunità di una gestione efficiente, per evitare potenziali conflitti e creare sinergie tra le diverse attività: fra impianti per le energie rinnovabili, acquacoltura e altri settori di crescita può esserci competizione. La pianificazione (a livello locale, regionale e nazionale) - in zone marittime condivise - sarà resa più uniforme mediante una serie di requisiti minini comuni.

- Crescita blu - È la strategia, a lungo termine, per sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo - Strategie per bacini marini - Mar Baltico, Mar Nero, Mar Mediterraneo, Mare del Nord, Oceano Atlantico e Oceano Artico:

ciascuno ha proprie peculiarità (cambiamenti climatici nella regione artica, potenzialità dell’Oceano Atlantico per le energie rinnovabili, inquinamento dei mari e degli oceani, sicurezza marittima, ecc.). Ciascuno merita - quindi - una propria strategia a parte.

Per esempio, la strategia adottata nel 2009 per il Mediterraneo (che risponde alle principali sfide nel settore marittimo - quali sicurezza, pesca, acquacoltura, protezione dell’ambiente, cambiamento climatico ecc. - cui è confrontato il bacino mediterraneo) utilizza gli strumenti di cui la Politica marittima integrata dal 2007 si è dotata.

Questi strumenti sono: un Progetto pilota per testare l’applicazione della pianificazione dello spazio marittimo; una ricerca

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multi-tematica (specialmente adattata al bacino del Mediterraneo); sorveglianza marittima integrata, con la finalità di rendere il Mediterraneo più sicuro (nel 2009 già sei Stati membri costieri partecipavano a un Progetto pilota volto a rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni fra le Autorità nazionali responsabili del monitoraggio e della sorveglianza in mare, questo approccio dovrebbe contribuire a rendere la sorveglianza marittima più uniforme in tutto il bacino mediterraneo); ricerca per individuare le migliori pratiche di gestione integrata delle zone costiere e delle isole nel Mediterraneo).

35. UE: QUALE RIEQUILIBIO TRA TEMPI DI LAVORO E DI VITA? in Tempo Libero n.114/2019 Con la nuova Direttiva UE - la cui entrata in vigore dipende ora dal recepimento

degli Stati membri (giugno 2022/data limite) - in Italia, Croazia e Slovacchia, per la prima volta i papà avranno diritto a un congedo di paternità retribuito verso la data di nascita. La legislazione prevede anche almeno un raddopio della durata di congedo parentale, nella Repubblica ceca, nei Paesi Bassi, in Portogallo e in Romania. La direttiva è stata adottata in contemporanea con la chiusura del progetto Rebalance curato dalla CES che ha scattato una foto della situazione in 10 paesi membri dell’Unione, frutto anche di Accordi collettivi.

Uno dei principali obiettivi politici dell’UE riguarda il rilancio dell’occupazione (soprattutto delle donne e dei senior) e la crescita. Anche per favorire un aumento della presenza femminile sul mercato del lavoro, la Commissione europea ha quindi messo sul tappeto un Pacchetto per l'equilibrio tra vita professionale e vita privata, di carattere legislativo e non.

Così - dopo il rifiuto della parte datoriale a negoziare un Accordo quadro per il miglioramento della situazione dei lavoratori che si prendono cura dei figli o di membri del nucleo familiare – nel giugno 2019 si è giunti al varo di una nuova Direttiva dell'Unione europea relativa all'equilibrio tra vita professionale e vita privata.

L’adozione di una Direttiva europea che si prefigge l’obiettivo di migliorare la conciliazione dei tempi negli Stati membri ha coinciso con REBALANCE: un Progetto - seguito dalla Confederazione europea dei sindacati - nato (tra il 2018 e il 2019) con l’obiettivo di individuare le buone pratiche sindacali in materia di conciliazione vita-lavoro in 10 Paesi dell’Unione europea. “Uguaglianza non è omologazione, ma riequilibrio”: questa frase di Susanna Camusso all’appuntamento conclusivo del progetto (Roma, 24 ottobre 2019) condensa bene il comun denominatore delle esperienze che vi sono state presentate, raccolte nel nuovo Rapporto CES - di Barbara Helfferich e Paula Franklin – REBALANCE: Strategie sindacali e buone pratiche per promuovere la conciliazione tra tempi di lavoro e di vita.

A questo punto (anche attraverso un’azione di lobbing) un passo importante comune a tutti i Paesi membri dell'UE -sarà ottenere la legislazione necessaria a dare attuazione alla Direttiva europea sulla conciliazione. Se i governi nazionali applicheranno la nuova Direttiva UE in modo corretto – rileva la CES - in sette Stati membri dell'Unione, i genitori potranno beneficiare di nuovi diritti di congedo parentale.

Ciò detto, cosa emerge dal Rapporto sindacale e dalla nuova Direttiva UE?

Il progetto REBALANCE – Il Progetto Rebalance, riequilibrio (denominazione decisamente più corretta dell’equivalente italiano “conciliazione”) vuole formare e dotare chi fa sindacato di strumenti, idee ed esempi concreti. Essendo il suo obiettivo quello di una mappatura delle buone pratiche relative agli accordi sulla conciliazione negoziati dalle parti sociali in 10 paesi (Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lituania, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svezia), la ricerca ha posto l'accento su ciò che le parti sociali hanno fatto (e possono fare) per migliorare l'equilibrio tra vita e lavoro (per i genitori e i carer) al fine di colmare lacune o vuoto legislativo in materia, per aggiungere diritti specifici e mirati, e altresì per garantire la corretta attuazione dei diritti esistenti.

Tra le misure riportate, la buona pratica più apprezzata riguarda le modalità di lavoro flessibile (orario e/o luogo di lavoro), seguita dalle buone pratiche relative al congedo di paternità (tempo assegnato e/o retribuzione); ma l’analisi ha riguardato anche gli incentivi economici legati alla famiglia, alla cura dei figli, alle cure a lungo termine e al congedo parentale. Ne esce una foto che rivela l’esistenza di un ampio spettro di diritti al congedo di paternità, con alcuni Stati membri molto più generosi rispetto ad altri, in termini di durata e di retribuzione.

Al centro dei risultati portati a casa – è stato sottolineato nella riunione di Roma - non ci sono nuove leggi, bensì la contrattazione, che solitamente non segue, ma anticipa la legislazione. Maggiore flessibilità, incremento delle giornate di congedo obbligatorio e/o facoltativo per i padri, diritto a passare da un contratto full time a uno part time e viceversa, congedi retribuiti, se non in toto in gran parte, in concomitanza con le festività scolastiche o con brevi malattie dei familiari, limiti ai trasferimenti di sede nel caso di figli under 10: sono solo alcune delle buone pratiche presentate.

Tutte hanno una conseguenza comune: ognuna di queste conquiste ha migliorato significativamente la qualità della vita delle lavoratrici, ma anche dei lavoratori.

In efffetti - precisa il Rapporto CES - le misure di conciliazione (riequilibrio) introdotte attraverso i Contratti collettivi contengono:

• il congedo parentale

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• il congedo di paternità

• le modalità di lavoro flessibile (lunghezza dell’orario di lavoro e l’autonomia nel decidere l’orario e il luogo di lavoro)

• i servizi per l’infanzia (il datore di lavoro mette a disposizione le strutture)

• le cure a lungo termine (permesso per assistere un familiare malato)

• incentivi economici per i genitori e i carer che lavorano

• indennità

Da 1985 – ricorda il Rapporto - dopo il suo inserimento nei Trattati, il dialogo sociale europeo ha rappresentato un elemento importante dell’Agenda europea. Nel 2009, le parti sociali europee hanno deciso la revisione dell’Accordo sul congedo parentale del 1996. Inoltre, il Programma di lavoro (2015-2017) stabilito dalle parti sociali europee contemplava delle azioni sul congedo parentale.

Nel 2014 è stato realizzato un toolkit (cassetta attrezzi) di genere online accompagnato da una lettera congiunta sui servizi per l’infanzia. La CES ha poi accolto con favore il nuovo Quadro legislativo che - insieme ad un dialogo sociale (forte a livello europeo, nazionale, settoriale e aziendale) - può essere cruciale per migliorare in modo tangibile la conciliazione tra vita e lavoro di molti cittadini europei.

La nuova Direttiva UE... - La legge stabilisce i requisiti minimi che tutti gli Stati membri dovranno attuare nel tentativo di aumentare le opportunità delle donne nel mercato del lavoro e rafforzare il ruolo del padre, o di un secondo genitore equivalente, nella famiglia. Ne beneficeranno bambini e vita familiare, rispecchiando al contempo i cambiamenti sociali e promuovendo la parità di genere.

Per gli Stati membri, la data limite per l'entrata in vigore è giugno 2022. In estrema sintesi la direttiva prevede:

• Congedo di paternità - Il padre o il secondo genitore equivalente, se riconosciuto dalla legislazione nazionale, avrà diritto ad almeno 10 giorni lavorativi di congedo di paternità retribuito (al pari di quello di maternità) nei giorni vicini alla nascita o al parto del feto morto. Tale congedo dovrà essere pagato ad un livello non inferiore all'indennità di malattia. Attualmente in Italia la durata del congedo obbligatorio per il padre è di 5 giorni, più un giorno facoltativo previo accordo con la madre e in sua sostituzione.

• Congedo parentale per ciascuno dei due genitori di 4 mesi, due dei quali retribuiti. Gli europarlamentari hanno aggiunto due mesi di congedo parentale non trasferibile e retribuito. Questo congedo sarà un diritto individuale, in modo da creare le condizioni adeguate per una distribuzione più equilibrata delle responsabilità. Gli Stati membri fisseranno un livello adeguato di retribuzione, o indennità, per il periodo minimo non trasferibile di congedo parentale, tenendo conto del fatto che questo spesso comporta una perdita di reddito per la famiglia e che invece anche il familiare più retribuito (spesso un uomo) dovrebbe potersi avvalere di tale diritto. “Oltre allo squilibrio di genere nell'utilizzo del congedo parentale – sottolinea il Rapporto CES – permangono differenze tra gli Stati membri dell'Ue e nei sistemi di retribuzione del periodo di congedo”. Il 90% dei padri nell'Ue non utilizza il congedo parentale.

• 5 giornate annue di congedo - “permesso” per prestatori di assistenza nel caso di familiari gravemente malati o per infermi per età.

• il diritto dei genitori di richiedere modalità di lavoro flessibile. Genitori e i prestatori di assistenza che lavorano potranno richiedere modalità di lavoro adattabili, ove possibile, ricorrendo al lavoro a distanza o a orari flessibili per poter svolgere le loro mansioni. Nell'esaminare tali richieste, i datori di lavoro potranno tener conto non solo delle proprie risorse, ma anche delle esigenze specifiche di un genitore di figli con disabilità, o una malattia di lunga durata, e dei genitori soli.

In Italia, Croazia e Slovacchia – rileva la CES - per la prima volta i padri avranno diritto a un congedo di paternità retribuito verso la data di nascita. La legislazione prevede anche almeno un raddopio della durata di congedo parentale, nella Repubblica ceca, nei Paesi Bassi, in Portogallo e in Romania.

Ora - però - la data entro cui questi diritti saranno applicati e l'ammontare che i genitori riceveranno dipendono dai governi nazionali. La CES e i suoi affiliati si sforzeranno per fare adottare questa Drettiva il più rapidamente possibile, e per convincere i governi a andare oltre le soglie minime da questa definite.

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i Per chi volesse leggerla, sto parlando di questo documento: Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, sulla revisione intermedia dell’attuazione della strategia per il mercato unico digitale “Un mercato unico digitale connesso per tutti”, COM (2017) 228 final.

iiMi riferisco a questi miei articoli: Lotta ai cambiamenti climatici: l’Ue ratifica l’Accordo di Parigi, 5 ottobre 2016 in “Giornale dei comuni”, Clima: risultati e prospettive della COP22 – editoriale, 24 novembre 2016 in “Giornale dei comuni”; Energia pulita per la casa comune: Appello all’azione per investimenti consapevoli, 31 gennaio 2017 in “Giornale dei comuni”; Unione europea: sinergie energia-clima, 9 marzo 2017 in “Giornale dei comuni”; Clima, intese e contrasti fra Europa e Usa, 20 aprile 2017 in “Giornale dei comuni”; 7. Ue-Clima: decisione sull’emendamento di Kigali (HFC), 19 luglio 2017 in “Giornale dei comuni”; Ue-clima: passi in avanti per un’aria più pulita? 24 luglio 2017 in “Giornale dei comuni”; L’Unione europea e la lotta ai cambiamenti climatici, 20 ottobre 2017 in “Europa in movimento”; La Conferenza ONU sul clima (COP24) si è conclusa con il “Katowice Climate Package”: che bilancio trarne, 21 gennaio 2019 in “Europa in movimento”

iiiV. mio articolo del 31 gennaio 2017 in Giornale dei comuni

iv Questa la road map contenuta nel Manifesto di La Città Futura” - Manifesto della green economy per l’architettura e l’urbanistica:

Puntare sulla green economy per affrontare le sfide delle città; Affrontare la sfida climatica con misure di adattamento e di mitigazione centrate sulla riqualificazione bioclimatica ed energetica; Fare della tutela del capitale naturale e della qualità ecologica dei sistemi urbani la chiave del rilancio di architettura e urbanistica; ,Tutelare e incrementare il capitale culturale, la qualità e la bellezza delle città;

Promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente; Qualificare gli edifici pubblici con progetti innovativi e con la diffusione dell’approccio del ciclo di vita; Progettare un futuro desiderabile per le città

v Direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019 relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i geniotri e i prestatori di asssitenza

vi Il congedo parentale INPS consiste in un periodo di astensione facoltativa dal lavoro che spetta alla madre o al padre. Può essere richiesto dopo il termine di congedo di maternità obbligatorio

vii In Eunews, Editoriali FISE, 29 gennaio 2020

viii Ad oggi, in questo campo, sono attive queste Agenzie e Strutture: la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale; l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro; la Fondazione europea per la formazione; il Portale europeo sulla mobilità dell’occupazione; la Piattaforme europea di lotta contro il lavoro non dichiarato. Altre iniziative UE recenti a favore di una mobilità equa hanno riguardato la riforma della direttiva sui lavoratori distaccati, la modernizzazione delle regole UE per il coordinamento dei Sistemi di sicurezza sociale, il lancio del Sistema elettronico d’informazione sulla sicurezza sociale.

Nel documento L Europa e sue specificità (pagine 124-128)

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