• Non ci sono risultati.

L’applicazione di analisi dello stock di magazzino ha sostanzialmente tre possibili ampliamenti, ognuno di essi spinge la complessità e le possibilità di azione verso differenti direzioni, tutte ugualmente importanti sia dal punto di vista delle prospettive reddituali, sia dal punto di vista di miglioramento dell’efficienza dei processi.

1. Analisi Stockout: con il termine stockout viene indicata la situazione in cui la quantità domandata non può essere coperta dalla quantità attualmente disponibile in inventario.

Operativamente per realizzare questo tipo di analisi è necessario incrociare i dati provenienti dagli ordini (area applicativa SD, Sales Department) con quelli relativi al controllo dell’inventario (area applicativa SCM – IC).

Nel caso entrambe le aree siano attive ed alimentate è sufficiente creare un multiprovider che metta in relazione, per ogni materiale, con la relativa dimensione temporale gli indicatori che rappresentano la quantità di ordinato e la quantità in stock di magazzino.

0CALDAY 0MATERIAL 0ORDER_QTY 0TOTALSTOCK 0ISSUE_QTY AVAILABLE_QTY

28-03 100-300 150 200 150 +50

100-400 100 300 100 +200

29-03 100-300 200 50 50 -150

100-400 100 200 100 +100

Come si vede dall’esempio per il giorno 29-03 sul materiale 100-300 c’è uno stockout di 150 unità. Questo tipo di analisi è realizzabile solamente incrociando i dati degli ordini con la disponibilità di magazzino ed è particolarmente utile per capire quali sono i materiali, i clienti, o i periodi dell’anno maggiormente soggetti a questa problematica.

Sales Inventory

145 L’importanza dell’analisi degli stockouts risiede principalmente nel fatto che una presenza sistematica di ordini non coperti dal magazzino porta inevitabilmente ad una riduzione della customer satisfaction, uno stockout si traduce immediatamente in una eccezione nel processo produttivo e le eccezioni difficilmente si integrano senza causare ritardi, costi aggiuntivi o decadimento di prestazioni in termini di efficienza, in particolare per quanto riguarda il processo di fornitura si ha un peggioramento delle prestazioni di consegna (Livello di servizio).

2. APO: SAP Advanced Planning & Optimization (SAP APO) è un componente di SAP SCM che amplia le possibilità gestionali della catena logistica fornendo tutte le funzionalità di pianificazione dal livello strategico fino al livello operativo. Può essere utilizzato come supporto per la pianificazione della domanda (Demand Planning) ma anche e soprattutto per la previsione della domanda (Demand Forecasting).

APO utilizza gli algoritmi più evoluti per la previsione e anticipazione della domanda, in questo modo facilita la pianificazione delle offerte promozionali e l’anticipazione di eventi esterni che possono influire sulla domanda dell’intera catena.

Le caratteristiche principali di APO sono:

o Safety-Stock Planning: per determinare il livello ottimale per la scorta di sicurezza anche in considerazione di possibili picchi di domanda. Lo scopo è quello di minimizzare i costi derivanti da un’eccessiva quantità di scorte. o Supply Network Planning: permette di simulare differenti condizioni di

mercato ed implementare decisioni tattiche e scelte di forniture basandosi su un modello consistente.

o Distribution Planning: permette di scegliere quali richieste di fornitura possano essere coperte in base alle scorte esistenti. Questo fornisce gli strumenti per pianificare la migliore strategia di breve termine per allocare le scorte attuali e rifornire i magazzini in modo efficiente.

o Production planning & Scheduling: permette la creazione di flussi di produzione ottimizzati in relazione ai colli di bottiglia presenti, questo garantisce un approccio flessibile, favorendo la reingegnerizzazione dei processi in base alle richieste dei clienti.

o Order Fulfillment: permette di gestire gli ordini in base alla disponibilità delle materie nei vari centri di distribuzione.

o Vendor-Managed Inventory: la collaborazione realizzata attraverso il web migliora la mutua visibilità degli indicatori riguardanti consegne, stock e domanda tra i vari partner della catena.

o Alert monitor: APO utilizza un protocollo di messaggi che permette la pianificazione in base alle eccezioni. Per ogni eccezione definita viene creato un flusso di dati e di operazioni che garantisce una soluzione tempestiva del problema scatenante.

o Real Time and Standard integration with SAP ERP: APO è integrato con l’applicazione ERP di SAP, riceve I dettagli di tutte le transazioni e dei dati

146 confermati che riguardano l’inventario, le vendite, gli ingressi merce e la produzione in Real Time. In questo modo la pianificazione si basa sui dati dell’ultimo aggiornamento. Il flusso è bidirezionale, è possibile trasferire i dati da APO ad R3 in modo real time oppure periodicamente.

3. Portale Federato: nell’ottica della supply chain e quindi della collaborazione con clienti e fornitori è importante condividere le informazioni. Uno dei migliori metodi per condividere le informazioni è rendere disponibili alcuni dati per esempio quelli relativi alle previsioni di ordini anche all’esterno dell’azienda. Tecnicamente questo viene realizzato attraverso il Federated Portal che permette la condivisione dei contenuti dei rispettivi portali aziendali.

Portale Aziendale Portale Aziendale Portale Aziendale Portale Aziendale Portale Federato Utente (persona od organizzazione) Browser

Figura 147: Interazione con il portale federato

Portale Aziendale Portale Aziendale Portale Aziendale Utente (persona od organizzazione) Browser Browser Browser

147 I principali benefici di un portale federato sono la riutilizzabilità dei contenuti e delle applicazioni attraverso la rete, l’aumento dell’autonomia delle singole Business Units, la possibilità di integrare portali aziendali SAP e Non-SAP, tutto questo si traduce in un aumento del ROI generato dall’ottimizzazione e dal riutilizzo delle risorse umane e dei capitali (soprattutto nell’accezione delle attrezzature) all’interno della filiera. Un ulteriore vantaggio da considerare soprattutto dal punto di vista dell’utente finale è che con un unico accesso via browser tutti i contenuti sono immediatamente disponibili senza bisogno di eseguire l’accesso su ogni singolo portale.

Il maggiore rischio a cui si va incontro con l’utilizzo del portale federato è la protezione dei dati sensibili. Poiché la logica collaborativa richiede l’accessibilità delle informazioni questo implica una politica di protezione dei dati attraverso l’uso degli strumenti che BW mette a disposizione in particolare gli oggetti autorizzativi e i ruoli. Proteggere l’informazione significa renderla disponibile solo ed unicamente ai diretti interessati, il dato deve essere completo ma non deve essere esteso a tutta la catena logistica.

L’esempio seguente illustra la situazione per una certa azienda posizionata in una situazione intermedia nella supply chain ed organizzata in quattro filiali od unità organizzative:

Società Fatturato Ordini

2000 1.000.000,00 € 640.000,00 €

3000 1.320.000,00 € 320.000,00 €

4000 890.000,00 € 67.000,00 €

5000 250.000,00 € 22.000,00 €

La figura seguente illustra invece luna possibile configurazione della catena a valle dell’azienda:

Basta osservare lo schema per capire come l’azienda X abbia rapporti solo con l’unità organizzativa 2000, l’azienda Y con l’unità 2000 e 4000, l’azienda Z con le

2000 3000 4000 5000 Azienda a valle X Azienda a valle Z Azienda a valle Y

148 unità 4000 e 5000. Addirittura l’unità 3000 non ha rapporti con queste società ad indicare una diversa specializzazione del settore industriale.

Questa considerazione preliminare viene tradotta in regole di visibilità dei dati. Supponendo che esista un infocubo relativo agli ordini e che esistano delle query disponibili via web, l’utente che accede alla visualizzazione dei dati sarà soggetto a dei vincoli autorizzativi. Ad esempio se l’utente fa parte dell’azienda Y al lancio della query riceverà un responso relativo unicamente alle unità 2000 e 4000.

È possibile considerare un’ulteriore vincolo sulla visibilità dei dati, se vengono considerate le aziende a valle è molto probabile che il dato di fatturato aziendale non sia un’informazione da divulgare in quanto nel rapporto contrattuale che si viene ad instaurare generalmente non vengono richieste particolari garanzie patrimoniali al fornitore ma solo il rispetto dei termini contrattuali per quanto riguarda puntualità e qualità delle consegne.

Invertendo il punto di vista cioè considerando quali tipologie di dato dovrebbero essere disponibile per il fornitore è evidente come il dato di fatturato (soprattutto se considerato come trend o come variazione percentuale) sia uno dei migliori strumenti per considerare il rischio di insolvenza del cliente. Un’azienda sana che mantiene una tendenza di fatturato costante o meglio ancora in crescita rappresenta ovviamente un rischio minore per il fornitore.

Nella progettazione di un portale federato e nella presentazione delle informazioni è quindi necessario considerare anche i rapporti tra cliente e fornitore per decidere quali siano i dati necessari o quantomeno utili allo sviluppo di solidi legami di comakership.

149

Documenti correlati