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NELLA PRATICA COME GESTIRE IL RISCHIO E AUMENTARE IL VALORE DELL'IMPRESA?

CAPITOLO 1. L'ENTERPRISE RISK MANAGEMENT

1.7 NELLA PRATICA COME GESTIRE IL RISCHIO E AUMENTARE IL VALORE DELL'IMPRESA?

Come può un'azienda, dal punto di vista pratico, gestire il rischio? Finora abbiamo descritto il processo di risk management da un punto di vista teorico, ora vedremo quali sono le azioni che a tutti i livelli aziendali possono essere intraprese.

Sono tre i modi fondamentali con cui una'impresa può implementare il suo processo di gestione dei rischi: 1) modificando le procedure aziendali; 2) utilizzando strumenti finanziari; 3) aggiustando la sua struttura di capitale.

Questo a riprova del fatto che il processo di risk management è multitasking e perciò influenza ed è influenzato da tutte le attività di business e strategiche dell’impresa.

1) Operational risk management. I manager hanno diversi modi per indirizzare il rischio dal punto di vista operativo. Vediamo due esempi casi a titolo esemplificativo, in quanto sono svariati i metodi che possono essere utilizzati: Microsoft per gestire il rischio e mantenersi competiva nel mercato utilizza lavoratori temporanei, Disney ha deciso di collocare il suo parco principale in Florida per non affrontare il rischio di pochi visitatori dovuto alle cattive condizioni climatiche.

2) Financial instrument. A volte i rischi non possono essere gestiti in modo operativo perché può rivelarsi troppo costoso, o distruttivo per gli obiettivi strategici dell’azienda. Utilizzare strumenti finanziari quali i derivati (swamps. futures, options) o assicurazioni può essere una valida alternativa per mitigare il rischio. Generalmente un approccio operativo permette la riduzione della probabilità che un rischio si manifesti ed abbia impatto sull’azienda, o decresca l’impatto dello stesso. Un approccio di tipo finanziario invece non diminuisce ne la probabilità ne l’impatto del rischio stesso, bensì mitiga o limita le sue conseguenze. Questi strumenti sono utilizzati maggiormente da imprese con grande esposizione al prezzo delle commodities, delle valute, dei tassi di interesse, e del mercato azionario in generale. Il beneficio maggiore di utilizzare questa

tecnica di gestione del rischio è che i processi aziendali non vengono alterati. Ribadiamo un concetto già esplicitato precedentemente. Per alcuni manager, gestione del rischio è sinonimo di uso dei derivati. Questi sono solo uno degli strumenti per gestire il rischio. In generale una buona strategia di risk management non implica la speculazione, o scommettere sul futuro prezzo del petrolio o del mais.

3) Capital Structure. Il terzo strumento, l’aggiustamento della struttura del capitale non richiede ai manager di valutare la grandezza di ogni specifico rischio. Molto semplicemente riducendo il livello totale del debito i manager riducono l’esposizione degli shareholder al rischio. Una riduzione del debito da sola non riduce la probabilità di incorrere in un rischio, ma un basso livello di debito sicuramente diminuisce l’impatto del rischio nel caso si manifestasse. Un basso indebitamento riduce anche la probabilità di turbolenze finanziarie. Un’azienda con un alta leva finanziaria è più a rischio default quando affronta una variazione della domanda dei suoi prodotti. La leva finanziaria ingrandisce l’impatto di ogni tipo di rischio. Utilizzare una maggiore proporzione di equity nella struttura finanziaria fornisce un cuscinetto contro il rischio di perdite. Questo strumento viene utilizzato sopratutto quando l’azienda non riesce a valutare l’impatto che un rischio potrebbe avere. Il principale svantaggio è che la diminuzione del debito diminuisce lo scudo fiscale che il debito fornisce, come si evince dalla relazione qui sotto. (Pagach, Warr, 2010)

VA del benefico fiscale del debito=D∗Tc

L’enorme crescita e sviluppo di tecnologie finanziarie e tecnologiche, hanno arricchito la gamma di tecniche di risk management disponibili per i manager, offrendo nuove opportunità per accrescere il valore per gli shareholder.

Se da un lato è importante capire in che modo è possibile dal punto di vista pratico gestire il rischio dall'altro è importante rispondere a un'altra domanda. In quale modo il processo di risk management può accrescere il valore dell'azienda? Vediamo alcuni esempi.

Un primo esempio può essere quello di ridurre i costi di turbolenze finanziarie. Come? Rendendole meno probabili. Non solo le piccole aziende, come si potrebbe erroneamente pensare, ma anche le big corp sono soggette a questo tipo di rischio. Una grande azienda come Microsoft ad esempio, che compete in un mercato fortemente competitivo, volatile e altamente tecnologico affronta quotidianamente questo tipo di rischio.

Questo è possibile applicando una riduzione del rischio totale attraverso la riduzione del rischio diversificabile. Ciò che rimarrà è il rischio sistematico, che verrà remunerato con un premio al rischio. Per definizione il rischio sistematico, come abbiamo già visto, non è riducibile.

Un'altra opzione è attuabile diminuendo il rischio sostenuto da investitori che non diversificano, specialmente manager che posseggono stock option e che incrementano in misura maggiore il valore delle loro azioni maggiori sono le oscillazioni dell’equity dell’azienda. Una soluzione potrebbe essere quella di allineare gli incentivi dei manager a quelli degli altri shareholder.

La riduzione del carico fiscale è un altro esempio pratico. Una struttura progressiva della tassazione dà alle aziende un incentivo a levigare i ricavi per minimizzare il carico fiscale. Il risk management permette appunto questo. Come conseguenza, una riduzione del carico fiscale permette di aumentare l’indebitamento, sfruttando l’incremento dello scudo fiscale connesso a quel debito. Nello specifico l’azienda deve cercare di stare costantemente nell’area con il tasso fiscale più basso invece di avere un anno ricavi negativi e quello successivo ricavi molto positivi che la collocherebbero in una fascia di reddito maggiore. Un altra conseguenza è che la riduzione del rischio permette di aumentare la capacità di debito e di conseguenza di aumentare lo scudo fiscale. Un'altra ipotesi consiste nel ridurre le asimmetrie informative. Lo scopo principale può ad esempio essere quello di fornire fondi per i progetti di investimento. Emettere nuovo equity può essere costoso a causa delle asimmetrie informative tra azienda e investitori. Erroneamente si pensa che siano soprattutto le grandi aziende a soffrirne, ma non è così, in quanto le aziende di grande dimensione posseggono analisti che riducono le asimmetrie con gli investitori, per questo motivo il valore di assicurare fondi interni per i progetti di crescita è maggiore per le PMI. Se un’azienda non può emettere nuovo capitale per finanziare un progetto interno un aiuto può venire dal risk management che può spianare la volatilità del cash flow e permettere quindi all’azienda di trovare i fondi necessari al suo interno.

Infine, è possibile aumentare il valore dell'azienda, riducendo i costi di monitoraggio esterni. (Meulbroek, 2002)