ZUCCA (P.S.I.U.P.). Signor Presidente,
ono-revoli colleghi, io ho molto rispetto per la
Pre-sidenza e ho molto rispetto per la conferenza
dei Capigruppo, quando fissano i lavori del
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Consiglio regionale; ho rispetto dei Capigrup-po anche quando non sempre, nell'agire pre-ventivamente, interpellano i componenti dei Gruppi. Ma ciò che ritengo offensivo e inam-missibile è che ad ogni pie' sospinto si cam-bino i programmi dei lavori del Consiglio re-gionale.
Come ella sa, signor Presidente, noi avrem-mo dovuto discutere le interpellanze sull'ordine pubblico nella seduta di martedì. L'onorevole Presidente della Giunta, dimostrando sensibi-lità e rispetto per quest'organo e dimostrando sensibilità e rispetto verso i colleghi del Con-siglio regionale, informò la Segreteria gene-rale del Consiglio regionale, e quindi la Pre-sidenza, immagino, di comunicare agli inter-pellanti che si scusava con ciascuno di essi per non poter mantenere l'impegno che aveva pre-so di discutere le interpellanze il martedì e si impegnava verso i colleghi, e quindi anche verso di me, che sono uno degli interpellanti, a discutere le interpellanze venerdì mattina.
Al Segretario generale che mi telefonava que-sta comunicazione io dissi che aderivo ben vo-lentieri all'invito del Presidente della Giunta e che mi sarei tenuto a disposizione per ve-nerdì mattina per discutere le interpellanze sull'ordine pubblico.
Ora ci si dice che questo impegno del Pre-sidente della Giunta non è più valido se non a metà, perchè all'improvviso, domani matti-na, su decisione, evidentemente, di questa no-bile accolta dei Capigruppo, il Presidente della Giunta non sarà più disponibile per mantenere gli impegni, che sono impegni anche d'onore, evidentemente, e di rispetto verso i colleghi, perchè all'improvviso sorge l'esigenza di intro-durre nel mezzo del piano dei lavori un argo-mento che solo ieri, e nella forma che ella sa, è stato introdotto all'ordine del giorno.
Bene, credo che sia venuto il momento di dichiarare che in questo Consiglio hanno
di-ritto ad essere rispettati i Gruppi che hanno 34 colleghi, i Gruppi che ne hanno 14 e an-che chi rappresenta da solo il proprio partito, quale sono io. E' venuto il momento di dichia-rarlo, se vogliamo che i lavori dell'assemblea procedano come devono procedere, col
recipro-co rispetto di tutti.
Ecco perchè io le chiedo, onorevole Presi-dente del Consiglio, di rispettare le decisioni già assunte da lei e dal Presidente della Giun-ta regionale, perchè io ho ricevuto una comu-nicazione dalla Presidenza del Consiglio re-gionale, che si faceva portavoce del Presiden-te della Giunta regionale. Quindi chiedo for-malmente che sia rispettato l'ordine dei lavori già prestabilito e che domani mattina si inizi con lo svolgimento delle interpellanze sull'or-dine pubblico, perchè io non sono obbligato ad essere presente il pomeriggio, perchè ho degli impegni, e ho il diritto di poter svolgere alla data che era stata fissata la interpellanza che ho presentato e che non ritengo invero meno urgente dell'altro argomento che si vuol discu-tere. Dico ai colleghi Capigruppo, col massimo rispetto, a tutti i Capigruppo, a tutti, che de-ve finire questo sistema. Voi non siete degli investiti di speciali poteri...
VOCE. Dillo al tuo Capogruppo.
ZUCCA (P.S.I.U.P.). A tutti i Capigruppo, perchè è la conferenza dei Capigruppo che pa-re abbia deciso il mutamento dei lavori, e non un solo Capogruppo. Dico che è venuto il mo-mento di ridimensionarvi nei vostri poteri, e di rispettare tutti i colleghi, se volete essere rispettati e degni di rispetto. Ecco perchè chie-do formalmente, onorevole Presidente, anche se non ho più la facoltà, come ho avuto per quindici anni, di partecipare con un minimo di dignità e serietà alla conferenza dei Capi-gruppo, che il mio diritto di svolgere domani mattina l'interpellanza, in base agli accordi che sono stati presi, venga rispettato. Diversa-mente dovrò trarre ben altre conseguenze, e cioè che in quest'aula non c'è rispetto per i singoli componenti dell'assemblea e che con-tano solo alcuni, evidentemente, certamente più dotati di me e di tanti altri, ma ai quali non riconosco nessun diritto particolare se non quello di essere rispettati nella misura in cui rispettano gli altri. Diversamente il discorso potrebbe cambiare.
DETTORI (D.C.). Domando di parlare sul-l'ordine del giorno.
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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DETTORI (D.C.). Signor Presidente, io dirò pochissime cose perchè credo che sulle que-stioni che sono state proposte alla nostra at-tenzione dal collega Zucca spetti, credo per ri-conoscimento unanime di tutti noi, senza al-cuna perplessità od esitazione, a lei una ri-sposta ed una decisione. Io voglio dire soltan-to che è ben vero che non esiste nel nostro Regolamento interno una norma, presente, per esempio, nel Regolamento della Camera dei de-putati che istituzionalizza come organo com-petente a decidere dello svolgimento deì lavori del Consiglio accanto al Presidente, che dei lavori del Consiglio rimane sempre il modera-tore più alto, la conferenza dei Capigruppo.
Tuttavia è andata in questi anni consolidan-dosi la prassi che per cercare di favorire lo svolgimento ordinato dei lavori ha permesso, ha facilitato l'incontro tra rappresentanti di diverse parti politiche, ciascuna delle quali è per sè portatrice di diverse esigenze. Io credo che questa esperienza fatta in questi anni, que-sta prassi che è andata consolidandosi sia po-sitiva: una prassi utile che debba essere con-fermata.
La seconda cosa che voglio dire è che nes-suno di noi, non io che ovviamente non ho col collega Zucca altro rapporto che quello di colleganza, ma nessuno dei colleghi Capigrup-po ha inteso recare offesa nello stabilire il ca-lendario dei lavori a nessuno dei colleghi. Io credo che noi abbiamo cercato di rispettare un ordine di lavori che noi da prima avevamo determinato. Con questo fatto nuovo: che il calendario dei lavori vedeva un elemento pri-ma non considerato, dato dalla indisponibilità
del Presidente della Giunta e dalla sua impos-sibilità di rispondere martedì, come era stato concordato nella seduta pomeridiana, alle in-terpellanze sull'ordine pubblico. Ma rimane fermo l'ordine dei lavori così come era stato stabilito non nella scorsa settimana o due set-timane fa. In una prima riunione, credo più di un mese fa, era stata affermata su richie-sta del Presidente della Giunta e da tutti ac-
colta, l'esigenza che alla discussione del dise-gno di legge sul personale dovesse darsi ini-zio prizia che il Consiglio interrompesse bre-vemente i suoi lavori per le ferie pasquali.
Questo era stato deciso, nel contemperamento di esigenze diverse.
Questo ho dovuto dire, signor Presidente, non perchè in alcun modo abbia inteso pre-cedere la sua risposta. Credo di dover ricon-fermare la utilità del lavoro che noi abbiamo compiuto, che comporta, ovviamente, per cia-scuna parte, una rinuncia ai propri desideri, ai propri propositi, alle proprie impostazioni.
E' difficile, evidentemente, che ciascuno vo-lesse conciliare una sua propria posizione con i desideri di 72 consiglieri. E' facile, invece ed è possibile sia pure con una certa fatica, che si concilino le posizioni di cinque Gruppi.
PRESIDENTE. Posso rispondere all'onore-vole Zucca dicendo che dovrà pur tenere conto che io non posso, per stabilire l'ordine dei lavori, io o i Vicepresidenti, di volta in volta, indire una riunione che comprenda tutti i consiglieri. Si ricorre ad una conferenza dei Capigruppo, la quale può suggerire al Presi-dente un certo ordine di lavori così come può, in circostanze mutate, suggerirne un altro, senza che ciò significhi rispetto o non rispet-to di alcuno. Rientra, semplicemente, nelle esi-genze pratiche dei lavori.
Poichè l'ordine dei lavori che era stato pre-visto nella precedente conferenza dei Capi-gruppo non si era potuto rispettare, per poter
rispettare un altro legittimo diritto di ognuno, cioè quello di poter parlare nella più piena tranquillità, i nostri lavori hanno subìto ne-cessariamente un ritardo. Pertanto, questa mattina, sempre per rispettare l'assemblea perchè a stretto rigore di Regolamento avrei potuto anche farne a meno, ho chiamato nuo-vamente i Capigruppo, ho spiegato la situa-zione nella quale ci troviamo che, d'altra par-te, tutti conoscevano, e si è venuti così nella decisione di un ordine di lavori leggermente variato, che rispetti, suppergiù, le preceden-ze che erano state stabilite e che comprenda nella stessa giornata anche le interpellanze...
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