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5.2.1 Consumo e approvvigionamento di acqua

Presso l’impianto chimico fisico l’acqua viene utilizzata per la preparazione dei reagenti, la pulizia dei piazzali ed i lavaggi delle vasche. I consumi annui di acqua relativi al periodo 2016-2021 sono mostrati nella tabella 7, unitamente all’indicatore creato che mette in relazione il consumo idrico con il quantitativo di rifiuti in ingresso presso l’impianto.

Parametro 2016 2017 2018 2019 2020 2021

Acqua consumata(m3) 3.199 3.659 8.917 1.535 2.251 1.252

Totale rifiuti in ingresso (t) 62.788 47.869 64.210 57.773 70.034 63.411 (m3/t rifiuti in ingresso)*100 5,09 7,64 13,89 2,66 3,2 2 Incremento (rispetto all’anno

precedente) -55,9% 50,03% 81,68% -80,87% 20% -38,6%

Tabella 7: consumo idrico totale e specifico nel periodo 2016-2021

Grafico 2 Andamento in valore assoluto di consumo d’acqua e rifiuti in ingresso e loro rapporto Il significativo incremento del consumo di acqua registrato nel 2018 è dovuto alla necessità di ripetuti lavaggi manuali della filtropressa, a causa della diminuita porosità delle tele. Al termine dell’anno si è provveduto al ripristino della completa efficienza della macchina mediante la sostituzione delle tele.

Nel corso del 2020 il consumo di acqua ha subito un rialzo mantenendosi però ampiamente al di sotto dei livelli registratisi negli anni precedenti. Tale leggero aumento è probabilmente addebitabile anche al progetto “No chemicals” che ha coinvolto l’impianto nel periodo compreso fra settembre e dicembre del 2020 e che ha previsto un consumo di acqua ulteriore rispetto alle normali esigenze di processo. Il trend del 2021 risulta in ulteriore decrescita rispetto agli anni precedenti.

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5.2.2 Consumi energetici

Presso l’impianto chimico fisico l’energia elettrica viene usata per il funzionamento di tutte le attrezzature presenti e per l’illuminazione. I consumi annui relativi periodo 2016-2021 sono mostrati nella tabella 8, unitamente all’indicatore creato che mette in relazione il consumo energetico con il quantitativo di rifiuti trattati presso l’impianto.

Parametro 2016 2017 2018 2019 2020 2021

Energia elettrica consumata

(kWh) 161.717 178.691 221.486 136.466 100.900 107.339

Totale rifiuti in ingresso (t) 62.788 47.869 64.210 57.773 70.034 63.411 kWh /t rifiuti in ingresso 2,58 3,73 3,45 2,36 1,44 1,69 Incremento (rispetto all’anno

precedente) -34% 44,93% -7,60% -31,52% -39% 17,5%

Tabella 8: consumo di energia elettrica totale e specifico nel periodo 2016-2021

Grafico 3 Andamento in valore assoluto di energia elettrica consumata e rifiuti in ingresso e loro rapporto

La significativa riduzione registrata per il 2019 trova riscontro nel periodo di fermo impianto di 24 giorni, determinato dalle manutenzioni effettuate nel mese di marzo, e nelle caratteristiche dei rifiuti in ingresso, risultati meno carichi di inquinanti rispetto all’anno precedente.

Nel corso del 2020 i consumi di energia elettrica hanno subito un ulteriore calo rispetto all’anno precedente nonostante i rifiuti totali in ingresso siano aumentati del 20%. Il trend positivo è da ascrivere a 2 fattori: alla graduale ottimizzazione dei processi di trattamento e alla progressiva riduzione (30-40% in meno rispetto al 2017) dei rifiuti in ingresso più problematici per il processo.

L’andamento nel 2021 ha subito una leggera crescita dovuta al decremento del 10% del totale dei rifiuti in ingresso e al contestuale aumento del 6% dei kWh di energia elettrica consumati dall’impianto. L’indicatore si attesta comunque ad un valore nettamente inferiore rispetto ai valori registrati dal 2016 al 2019. Ciò denota un certo grado di stabilizzazione dell’impianto e dei consumi energetici dei suoi processi.

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5.2.3 Consumo di materie prime e prodotti e stoccaggio prodotti chimici

Presso l’impianto chimico fisico vengono utilizzati i reagenti per il trattamento dei rifiuti, come di seguito illustrato. Le materie prime principali in ingresso sono costituite fondamentalmente dai rifiuti in ingresso. Nella tabella 9 sono riportate le informazioni relative alle materie ausiliarie previste, intese come reagenti, impiegate nei trattamenti svolti:

Linea impiantistica Materie ausiliarie Stato fisico Modalità di stoccaggio

CLORURO FERRICO LIQUIDO SERBATOIO 15

SODA LIQUIDO SERBATOIO 15

POLIELETTROLITA LIQUIDO FUSTO 25KG 1

TRATTAMENTO FENTON RIFIUTI

LIQUIDI

CLORURO FERROSO LIQUIDO Serbatoio 15

ACIDO SOLFORICO LIQUIDO Serbatoio 15

CALCE IDRATA POLVERE SILO 25

POLIELETTROLITA LIQUIDO FUSTO 25KG 1

PEROSSIDO DI

IDROGENO LIQUIDO SERBATOIO 30

LINEA TRATTAMENTO FANGHI

CALCE IDRATA POLVERE SILO 25

POLIELETTROLITA POLVERE SACCO -

SCRUBBER

ACIDO SOLFORICO LIQUIDO CISTERNETTA 1,5

SODA LIQUIDO CISTERNETTA 1,5

IPOCLORITO DI SODIO LIQUIDO CISTERNETTA 1,5

FILTRO CARBONI

ATTIVI CARBONE ATTIVO GRANULARE SACCO -

Tabella 5: materie ausiliarie previste nell’impianto chimico fisico

Gli stoccaggi dei reagenti chimici sono organizzati in un unico parco serbatoi suddiviso in tre zone distinte. Nello specifico si prevede:

• Stoccaggio calce: superficie di stoccaggio pari a 30,00 m2, dotata di vasca di contenimento con una volumetria utile di contenimento di 6,00 m3. Il silos di stoccaggio è dotato di filtro a maniche per l’abbattimento delle emissioni atmosferiche nelle fasi di carico/scarico del reagente.

• Stoccaggio perossido di idrogeno: superficie di stoccaggio pari a 18,56 m2, dotata di vasca di contenimento con una volumetria utile di contenimento di 29,70 m3.

• Stoccaggio cloruro ferrico e ferroso, acido solforico, soda. Superficie di stoccaggio pari a 82,71 m2, dotata di vasca di contenimento con una volumetria utile di contenimento di 132,34 m3, si precisa che questa area è condivisa con i serbatoi – polmone TK 118/119.

I consumi annui dei reagenti impiegati relativi al periodo 2016-2021 sono mostrati nella tabella 10, unitamente all’indicatore creato che mette in relazione il consumo di reagenti con il quantitativo di rifiuti trattati presso l’impianto.

Parametro 2016 2017 2018 2019 2020 2021

Sostanze chimiche utilizzate

(t) 102 259,9 109,71 49,19 53,64 68,66

Totale rifiuti in ingresso (t) 62.788 47.869 64.210 57.773 70.034 63.411 t reagenti /t rifiuti in

ingresso*1000 1,63 5,43 1,71 0,85 0,76 1,08

Incremento (rispetto all’anno

precedente) -44,6% 233,82% -68,53% -50,17% -9,9% 41,4%

Tabella 10: consumo di sostanze chimiche totale e specifico nel periodo 2016-2021

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Grafico 4 Andamento in valore assoluto di sostanze chimiche utilizzate e rifiuti in ingresso e loro rapporto

Il consumo di sostanze chimiche è soprattutto in relazione con la tipologia di rifiuto trattato, risultato meno carico di inquinanti nel 2019 rispetto all’anno precedente. La significativa riduzione registrata per il 2019 trova anche riscontro nel periodo di fermo impianto di 24 giorni, determinato dalle manutenzioni effettuate nel mese di marzo.

Nel 2020 il trend è pressoché confermato ed è ascrivibile sostanzialmente a 2 fattori: alla graduale ottimizzazione dei processi di trattamento e alla progressiva riduzione (30-40% in meno rispetto al 2017) dei rifiuti in ingresso più problematici per il processo.

Nell’arco del 2021 si è assistito invece a un andamento in controtendenza rispetto agli anni precedenti: il consumo di materie prime è infatti aumentato del 20% nonostante il calo del 10%

della quantità dei rifiuti totali in ingresso. Il consumo di reagenti per i processi di depurazione è strettamente correlato alle caratteristiche chimiche dei rifiuti in ingresso. In particolare, nel 2021 l’impianto ha trattato una minor quantità di rifiuti in tonnellate ma con una concentrazione superiore in termini di inquinanti. Essendo il percolato di discarica il principale rifiuto trattato all’interno dell’impianto, il totale dei rifiuti in ingresso subisce una grande variabilità dipesa da un lato dalle condizioni meteoriche succedutesi nel corso dell’anno, e dall’altro dal grado di impermeabilizzazione delle discariche che tendenzialmente aumenta con il tempo. L’andamento altalenante del dato relativo al consumo di materie prime dipende fortemente dalle caratteristiche chimico-fisiche del rifiuto in ingresso più che da inefficienze del processo.

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5.2.4 Emissioni in atmosfera

Le principali fonti di emissioni atmosferiche sono rappresentate dalle sezioni di rotostacciatura preliminare, di stoccaggio, in serbatoio e in vasca, dalle vasche adibite a trattamento. Dalle vasche di accumulo, da quelle di ispessimento fanghi e dall’edificio dedicato alla disidratazione degli stessi. I sistemi di abbattimento specifici attivi sono di tre tipi:

• Trattamento chimico-ossidativo a mezzo scrubber, asservito all’edificio disidratazione meccanizzata, alle vasche di trattamento chimico-fisico e fenton, a quelle di accumulo/sollevamento e alla sezione di rotostacciatura preliminare;

• Trattamento a carboni attivi asservito agli stoccaggi dei rifiuti in ingresso;

• Trattamento mediante filtro a maniche asservito ai silos di stoccaggio della calce idrata.

Conseguentemente alla tipologia di rifiuti trattati, i principali inquinanti potenzialmente presenti nelle emissioni atmosferiche sono riassunti nella tabella 11.

Sigla

Ambiente COV Filtro a carboni

attivi 5,50 0,02

Tabella 11: principali inquinanti potenzialmente presenti nelle emissioni atmosferiche

Nell’impianto sono inoltre presenti le seguenti emissioni non soggette ad autorizzazione (art. 272, commi 1 e 5 D.Lgs. 152/06 e s.m.i.).

Sigla

emissione Provenienza

Sezione impiantistica Sigla serbatoi Descrizione E3 Stoccaggio e caricamento

reagenti TK–110/114,

TK-117 Sfiato serbatoio E4 Stoccaggio calce in

polvere TK-115 Caricamento silo, emissione aria in

atmosfera previa depolverazione in filtro a maniche

Tabella 12: emissioni non soggette ad autorizzazione

Durante la fase di caricamento del silo di stoccaggio calce, lo sfiato prodotto è immesso in atmosfera previa depolverazione in filtro a maniche dedicato, con contro lavaggio automatico delle maniche ad aria compressa.

Le emissioni sopra descritte possono svilupparsi, eventualmente, durante: fasi di caricamento dei serbatoi dei reagenti (soda, calce, acido solforico, cloruro ferrico e ferroso, ipoclorito di sodio) utilizzati nei processi di trattamento; fasi di scarico delle cisterne in ingresso e di stoccaggio dei fanghi in uscita dall’impianto.

Risultano essere, conseguentemente, limitate nel tempo utile per lo svolgimento della specifica operazione.

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Le analisi svolte come da prescrizione AIA mostrano il rispetto dei limiti normativi prescritti.

Nella Tabella 13 sono riportati i valori di concentrazione degli inquinanti monitorati durante le analisi semestrali sui punti emissivi E1 e E2 nel periodo di tempo compreso fra il 2016 e il 2021.

Tabella 13: Andamento concentrazione degli inquinanti ai punti emissivi E1 e E2

Per quanto riguarda le emissioni odorigene si segnala la graduale e netta riduzione del parametro a seguito degli interventi di efficientamento dello scrubber conclusi nel 2019 (vedasi Grafico 5).

Tale parametro viene comunque monitorato nel tempo al fine di intercettare eventuali inefficienze dell’impianto di trattamento.

Grafico 5: Andamento del parametro Unità Odorimetriche che misura le emissioni odorigene dai punti emissivi E1 e E2

Nel Grafico 5 si evidenzia l’andamento nel periodo di tempo compreso fra il 2016 e il 2021 della concentrazione di tutti gli altri parametri elencati in Tabella 13.

Emissioni in atmosfera [valori ottenuti come media

delle 2 analisi semestrali]

Limiti 2016 2017 2018 2019 2020 2021

E1

H2S [mg/Nm3] 1 0,47 0,10 0,10 0,10 0,45 0,10 NH3 [mg/Nm3] 5 0,34 0,22 0,36 1,04 1,74 2,60 COV [mg/Nm3] 20 13,50 9,60 14,70 8,58 8,65 7,86 HCL [mg/Nm3] 10 3,20 1,04 0,30 0,10 0,10 0,06 Odorigene

[OU/Nm3] - 1211 5350 2550 1357 175 124

E2

COV [mg/Nm3] - 15,30 3,29 8,87 7,30 6,55 2,04

Odorigene

[OU/Nm3] - 555 905 260 75 25 100

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Grafico 6: Andamento concentrazione inquinanti oggetto di monitoraggio AIA; punti emissivi E1 e E2

Dal Grafico 6 si evince che i COV emessi da E1 e E2 sono progressivamente calati negli anni così come l’acido cloridrico (HCl) grazie alle progressive e continue migliorie apportate al sistema di trattamento delle emissioni (revamping dello scrubber). Il parametro Ammoniaca NH3 ha subito un leggero aumento nell’ultimo triennio dovuto essenzialmente alla variazione delle metodiche di analisi e al trattamento puntuale di reflui particolarmente concentrati.

Nella parte XI si riporta il certificato di un’analisi rappresentativa effettuata sulle emissioni derivanti dall’impianto.

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5.2.5 Produzione di rifiuti

Le principali tipologie di rifiuto in termini di quantità prodotte dal processo di trattamento chimico-fisico sono costituite da fanghi e rifiuti da stacciatura, così come indicato in tabella 14.

Rifiuti prodotti (t) Classificazione Destino

D/R 2016 2017 2018 2019 2020 2021

CER 15.02.03 Non pericolosi R13

- - - 0,32 0 0,14

Rifiuti liquidi CER

19.02.03 Non pericolosi D15

- - - 184,28 0 0

07.02.13 Non pericoloso R13

- - - - 0,14 0

Lana di roccia CER

17.06.04 Non pericoloso R13

- - - - 0,16 0

Materiale filtrante

CER 15.02.02* Pericoloso R13

0,01 Imballaggi CER

15.01.10* Pericoloso R13

0,08 Materiale elettrico

CER 16.02.13* Pericoloso R13

0,15

Totale (t) 129,39 124,2 75,96 196,74 34,15 71,8

Tabella 14: rifiuti prodotti nel periodo 2016-2021 dall’impianto chimico-fisico di Crema

L’andamento della produzione di fanghi nel tempo viene confrontato con l’andamento dei rifiuti totali in ingresso nello stesso periodo, al fine di intercettare inefficienze legate al processo di trattamento del rifiuto in ingresso.

Parametro 2016 2017 2018 2019 2020 2021

Fanghi prodotti CER 19.02.06

(t) 120,91 121,62 74,29 8,96 26,08 69,24

Totale rifiuti in ingresso (t) 62.788 47.869 64.210 57.773 70.034 63.411 t fanghi prodotti CER

19.02.06 /t rifiuti in ingresso*100

0,19 0,25 0,12 0,02 0,04 0,11

Tabella 15: Fanghi prodotti dai processi di trattamento dal 2016 al 2021

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Grafico 7: Andamento indicatore fanghi prodotti/rifiuti in ingresso dal 2016 al 2021

Dall’analisi dell’andamento emerge che si è assistito ad un netto miglioramento del grado di produzione di fanghi dal 2017 al 2019 dovuto al graduale assestamento dell’impianto di trattamento e dei suoi processi di depurazione (chimico-fisico) alle caratteristiche chimico-fisiche dei reflui in ingresso. Dal 2020, invece, la quantità di fanghi prodotti è raddoppiata nonostante le tonnellate di rifiuti in ingresso all’impianto si siano ridotte del 10% dal 2020 al 2021. Come già spiegato in precedenza, ciò può essere correlato al grado di maturità del percolato che risulta essere meno diluito e quindi con una concentrazione di composti tossici sempre più crescente nel tempo. Ciò comporta un utilizzo superiore in termini quantitativi di reagenti e un conseguente aumento della quantità di fanghi prodotti da smaltire.

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5.2.6 Contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee

Le aree dell’impianto sono impermeabili ed hanno pendenze tali da indirizzare eventuali percolazioni alla rete di raccolta delle acque di processo. Tali acque sono successivamente convogliate in testa al sistema di trattamento chimico fisico, nella vasca di accumulo. L’area dedicata alle operazioni di scarico delle cisterne di conferimento dei rifiuti è dotata di cordolatura perimetrale di contenimento; le vasche interrate di accumulo/sollevamento CA101 A e B e CA103 A, in calcestruzzo armato, sono contenute in una vasca di contenimento tale da consentire un monitoraggio dell’intercapedine al fine di individuare eventuali percolamenti. Il monitoraggio è di tipo visivo con frequenza settimanale. Gli stoccaggi dei rifiuti in ingresso e dei reagenti sono effettuati in un parco serbatoi contenuti in vasca di contenimento in calcestruzzo armato per la raccolta di eventuali sversamenti accidentali convogliati, tramite l’azionamento manuale di valvole, alla vasca di accumulo del trattamento chimico fisico. Il capannone adibito ad area di trattamento è dotato di una pavimentazione in calcestruzzo, di un sistema di raccolta di eventuali sversamenti e di un sistema di canalizzazioni afferenti la stazione di sollevamento del trattamento chimico fisico.

Inoltre la zona di scarico delle autocisterne alla rotostacciatura è dotata di una caditoia per la raccolta degli eventuali rifiuti sversati che li convoglia direttamente nella sottostante stazione per il sollevamento dei rifiuti. Infine l’area è stata delimitata da un cordolo per il contenimento di eventuali sversamenti.

Gli accorgimenti sopra descritti hanno garantito fino ad ora (compreso il periodo in esame dal 2016 al 2021) l’assenza di spandimenti o sversamenti accidentali.

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5.2.7 Scarichi idrici

Gli scarichi delle acque reflue industriali provenienti dall’impianto sono costituiti dai reflui provenienti dalle linee di trattamento rifiuti che, unitamente alle acque di prima pioggia, sono convogliate in fognatura tramite il punti di scarico S1, mentre le acque di seconda pioggia sono convogliate in fognatura tramite il punti di scarico S2 e sono autorizzati con decreto AIA.

L’impianto, in considerazione dell’attività svolta e dell’estensione, è soggetto alle disposizioni del Regolamento regionale 4/2006 che prevede la separazione, la raccolta ed il trattamento delle acque di prima pioggia.

Di seguito, in Tabella 16, si riportano i valori dei parametri più significativi monitorati allo scarico S1. I dati si riferiscono alla media annuale ottenuta come media delle misure settimanali.

I limiti riportati in Tabella 16 sono elencati all’interno della Sez. E.2.1 dell’Allegato Tecnico all’AIA aggiornato a Gennaio 2020: trattasi di limiti per i quali l’Ufficio d’Ambito ha dato parere positivo allo scarico in deroga.

Tabella 16: Valori di concentrazione dei parametri più significativi misurati allo scarico S1

Nel periodo in esame (2016-2021) non si sono registrati superi dei limiti prescritti; comunque si decide di istituire un momento di analisi periodico almeno quadrimestrale che coinvolga HSE e il Responsabile d’impianto al fine di monitorare i parametri più significativi degli scarichi e di intercettare eventuali inefficienze o problematiche dei processi di trattamento dell’impianto.

Nella parte XI si riporta il certificato di un’analisi rappresentativa effettuata sullo scarico derivante dall’impianto. Le analisi vengono effettuate, come da prescrizione AIA, con cadenza settimanale, quindicinale e annuale.

All’interno dell’Allegato Tecnico dell’A.I.A. aggiornato a gennaio 2020, sono riportati al punto E.2.1.1 i parametri per i quali l’Ufficio d’Ambito ha dato parere positivo allo scarico in deroga.

LIMITE derogato 2017 2018 2019 2020 2021

COD [mg/l] 10000 mg/l 6389 4294 2337 1745 1629

BOD5 [mg/l] 3000 mg/l 1745 1776 692 422 305

Fosforo tot.

[mg/l] 50 mg/l 12,71 12 11,6 7 5

SSt [mg/l] 1000 mg/l 267 194 150 118 98

Az. ammoniacale

[mg/l] 1000 mg/l 712,6 724 803 783 795

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5.2.8 Altri impatti 5.2.8.1 Rumore

Il Comune di Crema ha approvato, con deliberazione del C.C. n. 74 del 22.11.2004, la Zonizzazione Acustica del proprio territorio che colloca il complesso IPPC all’interno di un’area classificata come classe IV (area ad intensa attività umana). Le aree confinanti con il complesso IPPC ricadono in classe III (aree di tipo misto).

Tutte le operazioni di trattamento sono svolte all’interno di un capannone prefabbricato nel quale è stato individuato un comparto interamente tamponato adibito alla disidratazione meccanica dei fanghi. L’inquinamento acustico dovuto al traffico veicolare e al conferimento dei rifiuti è limitato solo nelle ore diurne e con frequenza discontinua. I recettori definiti sensibili presenti risultano essere localizzati ad una distanza di circa 150 metri (azienda agricola) e a circa 300 metri sono presenti alcune aree classificate come residenziali. Il clima acustico della zona è influenzato dalla presenza di fonti impattanti esterne all’impianto, quali la tangenziali sud di Crema. La valutazione di impatto acustico effettuata ha dimostrato il rispetto dei limiti assoluti di immissione diurni ai confini aziendali e del limite differenziale misurato presso un recettore sensibile individuato nell’intorno.

5.2.8.2 Traffico veicolare indotto

Durante lo svolgimento dell’attività sul territorio i mezzi che conferiscono rifiuti presso l’impianto di Linea Ambiente generano traffico indotto; tale impatto risulta essere non quantificabile.

5.2.8.3 Biodiversità

L’impianto chimico-fisico è situato all’interno del Parco Regionale del Serio e dalla certificazione rilasciata dal Comune di Crema risulta che, ai sensi del D.Lgs. n. 42 del 22 Gennaio 2004, il mappale interessato dall’insediamento ricade in zona soggetta a vincolo di tipo paesaggistico. Il territorio è caratterizzato da una forte presenza agricola (cascinali, corsi d’acqua irrigui, colture cerealicole tipiche della zona) e da una realtà industriale e artigianale sempre più preponderante soprattutto in prossimità dei centri abitati. Tra gli elementi geomorfologici significativi è da segnalare la presenza di fontanili che nella zona sono una delle fonti di alimentazione dei numerosi vasi irrigui.

Per l’impianto chimico fisico l’utilizzo del terreno è il seguente:

 Area totale: 3.000 m2

 Area coperta: 650 m2

Altri impatti ambientali diretti, come la presenza di sostanze lesive dello strato di ozono, onde elettromagnetiche, PCB e PCT e impatto visivo non sono presenti presso l’impianto chimico fisico.

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PARTE VI: IMPATTI AMBIENTALI INDIRETTI: INDICATORI E DATI

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