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2. piano di lavoro troppo basso: la necessità di leggere o scrivere costringe l’alunno a flettere in misura eccessiva il torace ed il tratto cervicale del

5.3 Prevenzione del rischio radon

Nelle situazioni in cui i risultati delle misure di radon evidenzino concentra-zioni di tale gas in misura non trascurabile, si devono pianificare le misure volte all’abbattimento della concentrazione dello stesso nei locali frequentati da studenti, docenti, personale amministrativo e di servizio, avvalendosi di un Esperto Qualificato. Gli interventi di bonifica sono generalmente abba-stanza economici e consistono essenzialmente nella realizzazione di sistemi atti a impedire la penetrazione del radon all’interno della scuola; se ciò non fosse praticabile, è opportuno intercettarne il flusso per deviarlo all’esterno.

In aggiunta, può essere opportuno potenziare la ventilazione. La scelta tra le diverse tipologie di intervento deve essere fatta sulla base dell’origine del radon, dell’entità dell’inquinamento da esso causato e delle caratteristiche del fabbricato.

48 Tra i compiti istituzionali di tali nuclei ispettivi rientrano anche quelli di assistenza e di confronto con i soggetti interessati all’applicazione del Regolamenti europei REACH e CLP.

Di seguito vengono esaminate alcune possibili soluzioni finalizzate a impedire o limitare l’inquinamento da radon in un edificio scolastico, distinguendo quelle attuabili in fase di costruzione dello stesso da quelle valide per fab-bricati già esistenti.

Interventi per prevenire l’inquinamento da radon in fase di costruzione di una scuola

Molte aree del territorio italiano, per le loro caratteristiche geologiche, sono potenzialmente soggette al rischio radon. Pertanto, in fase di progettazione di un edificio a uso scolastico, è opportuno valutare tale aspetto al fine di definire gli interventi strutturali necessari a impedire che il radon raggiunga concentrazioni pericolose per la salute.

Dovrà essere posta particolare attenzione alla litologia del terreno di imposta del fabbricato, alla presenza di discontinuità (fessure, faglie, porosità, ecc.) che possano costituire una via preferenziale per la risalita del gas dal sotto-suolo e, infine, alla scelta dei materiali da costruzione.

La strategia migliore consiste nell’isolare dal terreno di imposta il piano infe-riore del fabbricato in costruzione, in modo da scongiurare la necessità di pianificare successivi interventi di bonifica, non sempre efficaci. Le operazioni di isolamento, se previste prima della costruzione, hanno costi minori rispetto agli interventi correttivi successivi alla realizzazione di un edificio.

L’isolamento del piano di posa del fabbricato è particolarmente efficace qua-lora l’edificio in costruzione preveda, in base alle caratteristiche geotecniche del terreno di imposta, la realizzazione di una fondazione a platea. Una volta realizzata la platea in calcestruzzo, è infatti possibile coprirla con una serie di guaine catramate, verificandone l’integrità prima di procedere alla costru-zione vera e propria del fabbricato. Terminato il posizionamento della coper-tura impermeabile, si procede alla realizzazione dell’armacoper-tura e al getto di calcestruzzo che costituiscono la vera e propria base dell’edificio. La por-zione dello scavo situata tra l’edificio (protetto dalla guaina anche sui lati) e il terreno lasciato in posto dovrà essere riempita con ghiaia o altro materiale drenante, al fine di facilitare un rapido allontanamento del radon in risalita verso la superficie.

Un’altra tipologia di interventi da effettuare prima della costruzione consiste nella realizzazione di una rete di drenaggio situata alla base dell’edificio, atta a intercettare i fluidi in risalita e a deviarli all’esterno.

Qualora l’edificio in costruzione preveda la realizzazione di una fondazione a travi o a pali, è possibile creare, immediatamente sotto la stessa, una rete di tubi finestrati collegata a un impianto di aspirazione. Il numero e la potenza delle ventole dipendono dalle dimensioni della rete, che a sua volta deve co-prire l’intera estensione areale del piano di imposta dell’edificio.

Successi-vamente alla posa in opera, la rete drenante dovrà essere ricoperta con ghiaia o altro materiale drenante che faciliti l’afflusso dei gas all’interno del-l’impianto.

In fase di costruzione è possibile accoppiare la realizzazione di una rete dre-nante alla posa in opera di una guaina catramata adiacente al fabbricato. La copertura impermeabile può essere realizzata sia all’interno che all’esterno delle mura. Nel primo caso la guaina dovrà essere coperta dalla pavimenta-zione (alla base) e con un rivestimento lungo le pareti (per esempio, con pan-nelli in cartongesso). L’accoppiamento dei due sistemi (rete drenante e rivestimento impermeabile) risulta generalmente efficace per evitare che il radon penetri nei locali degli edifici.

Interventi per prevenire l’inquinamento da radon in edifici scolastici esistenti

Gli interventi attuabili per limitare o impedire l’inquinamento da radon in scuole già esistenti sono di vari tipi. Essi si basano sull’impiego di materiali sigillanti, atti ad evitare che il radon raggiunga l’interno degli edifici o sulla captazione dei gas che provengono dal sottosuolo prima che essi raggiun-gano i locali in cui vengono svolte le attività didattiche e amministrative. Il loro costo è generalmente ridotto, sebbene risulti spesso superiore a quello degli interventi realizzabili durante la costruzione di un edificio. Altri interventi finalizzati a ridurre la probabilità che la concentrazione del gas radioattivo raggiunga livelli elevati consistono nell’aumento della ventilazione dei locali.

Impiego di sigillanti

L’ingresso del gas può essere impedito per mezzo dell’impiego di materiali impermeabili al radon. Esistono infatti prodotti acrilici e malte a struttura po-limerica che possono essere utilizzati per isolare l’interno di un edificio, si-gillando microfratture, pori o altre discontinuità, che costituiscono una via preferenziale per la risalita del radon.

I materiali citati possono essere impiegati anche sulle pareti, qualora dalle misure e dai sopralluoghi emerga che il radon proviene dai materiali da co-struzione dell’edificio. Tale accorgimento ostacola l’ingresso del radon nei locali della scuola ma impedisce la traspirazione delle pareti.

Un’altra procedura efficace può essere quella di rivestire i solai con una guaina catramata, posizionandola al di sotto della pavimentazione, in modo che aderisca alle pareti per un’altezza tale da evitare l’ingresso del radon at-traverso le giunzioni tra il pavimento e i muri dei fabbricati. Particolare atten-zione deve essere posta anche ai margini delle varie sezioni della guaina, poiché la semplice giustapposizione dei singoli elementi non garantisce l’im-permeabilità. La soluzione corretta, in questi casi, è quella di sovrapporre,

per una larghezza di circa 10-20 cm, le due sezioni adiacenti della guaina, provvedendo poi alla loro saldatura.

Ventilazione di vespai, cantine e locali interrati

Alcuni edifici presentano un’intercapedine aerata, detta vespaio, posta tra il terreno e la superficie di appoggio, normalmente situata al di sotto dei livelli utilizzati per le attività didattiche.

Questa struttura, spesso realizzata per limitare l’umidità, può essere efficace anche per intercettare e far defluire il gas proveniente dal sottosuolo me-diante sistemi di ventilazione opportunamente installati e dimensionati, im-pedendone la penetrazione all’interno dell’edificio.

Un sistema di ventilazione del vespaio generalmente efficace si può facil-mente realizzare praticando due fori nelle pareti perimetrali opposte di un edificio: il primo foro consente l’ingresso dell’aria all’interno del vespaio;

questa viene poi eliminata mediante un sistema di aspirazione verso l’esterno installato in corrispondenza del secondo foro. Questa tipologia di interventi può essere adottata anche in assenza di vespaio, qualora l’edificio presenti locali interrati o seminterrati (magazzini, cantine, locali di servizio) non abitualmente frequentati. Poiché questo sistema non sem-pre risulta risolutivo, è comunque consigliabile misurare la concentrazione del gas successivamente alla sua messa in opera, per verificarne la reale efficacia.

Immissione di aria nei vespai, nelle cantine e nei locali interrati

Un’altra metodologia di intervento a basso costo consiste nella pressuriz-zazione dei vespai o dei locali interrati o seminterrati, realizzata installando un piccolo impianto di ventilazione per introdurre aria. In questo modo viene impedita la penetrazione del radon all’interno del fabbricato, costrin-gendolo a defluire verso l’esterno, dove la pressione è più bassa. Tuttavia un intervento di questo tipo, seppure efficace, può contribuire a raffred-dare i locali, determinando un aumento dei costi dovuti al loro riscalda-mento.

Captazione ed espulsione del radon al di sotto dell’edificio

Quando la concentrazione di radon risulta elevata e non sono presenti vespai o locali interrati o qualora la ventilazione di questi ultimi sia risultata ineffi-cace, si può intervenire realizzando dei “pozzetti” profondi poco più di un metro nel pavimento del livello più basso dell’edificio.

All’interno di ciascun foro viene collocato un tubo di aspirazione finestrato circondato da materiale drenante a grana medio-grande. Di seguito ogni tubo viene collegato a un sistema di aspirazione di potenza proporzionale al

nu-mero di pozzetti scavati. Tale metodologia ha la funzione di creare una de-pressione nel suolo per intercettare e convogliare il gas, presente nelle im-mediate vicinanze dei pozzetti, all’interno dei tubi finestrati e smaltirlo all’esterno. Il sistema descritto è generalmente efficace, ma è di fondamen-tale importanza il dimensionamento dell’impianto, che deve tenere conto dell’estensione areale del fabbricato, da cui dipendono il numero e la distri-buzione areale dei pozzetti nonché della potenza del motore da collegare ai tubi di aspirazione.

In ogni caso si ribadisce la necessità di favorire il ricambio dell’aria nei locali degli edifici a uso scolastico: ciò permette di evitare che si raggiungano ele-vate concentrazioni di radon e di altri agenti inquinanti.

Per quanto riguarda l’attuazione degli accorgimenti descritti, volti alla bonifica o ad impedire che il radon raggiunga i locali della scuola, risulta di importanza fondamentale pianificare le misure della concentrazione di attività del radon da svolgere successivamente per testare l’efficacia dell’azione intrapresa. In questi casi è preferibile utilizzare strumenti che permettano di effettuare mi-sure “in continuo”, al fine di poter apprezzare le variazioni della concentra-zione dell’inquinante e, quindi, di avere un riscontro in tempo reale dell’efficacia delle azioni correttive implementate.