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Prime tracce della tematica risalenti al periodo Zhou (476 – 220 a C)

2. STORIA DEL CANNIBALISMO FILIALE DAGLI ALBORI ALLE SEI DINASTIE (

2.1 Prime tracce della tematica risalenti al periodo Zhou (476 – 220 a C)

Per quanto riguarda il periodo antecedente all’epoca Tang, nei testi letterari si trovano pochi riferimenti riguardo alla pratica del gegu. Infatti, come ha precisato Tian Rukang, la più generica categoria di casi riguardanti la pietà filiale ha cominciato a fiorire solo qualche secolo prima, dal II secolo d. C.100.

Nonostante i primi aneddoti riguardanti casi di gegu appaiono in epoca Tang, tuttavia all’interno di opere del periodo pre-imperiale è possibile trovare traccia della tematica, in particolare in storie esemplari contenute in opere di natura filosofica e religiosa. Nonostante la pietà filiale sia stata largamente trattata in testi appartenenti alla tradizione confuciana, come il Xiaojing o il Lunyu,

Nel Zhuangzi 莊子101, ad esempio, opera risalente al III secolo a.C., il protagonista di un aneddoto sacrifica una parte del suo corpo per lealtà102 103. L'aneddoto in questione, tratto dal ventinovesimo capitolo del libro, intitolato “Daozhi《莊子· 盗跖》 (Il bandito Zhi)”, narra del Duca Wen di Jin 晉文公 che fu costretto a fuggire in esilio a causa di un sicario inviato dal padre ad assassinarlo104. Si tratta di uno degli episodi raccolti sotto il nome di “Liji zhi luan 驪姬之亂 (la ribellione di Li Ji)”, legati al complotto messo in atto da Li Ji 驪姬, la concubina favorita del Duca 100 TIAN, Male anxiety…, p. 15.

101Come sostiene H. D. ROTH in “Chuang tzu 莊子”, in Early Chinese texts…, pp. 56 – 57, e da Angus Charles GRAHAM, Disputers of the Tao. Philosophical argument in Ancient China, La Salle, Illinois, Open Court Publishing Company, 1989, tradotto da Riccardo FRACASSO con il titolo La ricerca del Tao. Il dibattito filosofico nella Cina

classica, Vicenza, Neri Pozza, 1999 pp. 231 – 287, il Zhuangzi è uno dei testi più importanti della tradizione taoista,

ascritto a Zhuang Zhou 莊周, conosciuto anche come Zhuangzi 莊子, vissuto nel IV secolo a. C. La versione attuale dell’opera è quella revisionata da Guo Xiang 郭象 (252 – 312 d.C.), ed è costituita in totale da trentatré capitoli. A causa della natura non omogenea del contenuto del Zhuangzi, Guo Xiang decise di suddividere il testo in tre gruppi: i primi sette capitoli sono detti Neipian 內篇 (Capitoli interni), i successivi otto capitoli sono chiamati Waipian 外篇 (Capitoli esterni), mentre i restanti undici sono detti Zapian 雜篇 (capitoli misti). È importante sottolineare che l'opera rimane ancora oggetto di studi, sia per il fatto che alcuni di questi capitoli son stati ritrovati danneggiati, a causa del supporto in uso al tempo della stesura, che per l’aspetto eterogeneo del contenuto. I “capitoli interni” risultano comunque essere gli unici a raccogliere aneddoti attribuibili a un solo pensatore, lo stesso Zhuangzi. 102MUZhongxia 穆仲夏, “Gegu xiaoshi”《割股》小史” (Breve storia del “gegu”), Chuanqi · Zhuanji wenxue xuan

kan 传奇·傳記選刊 (Legend biography Literary Journal selection), n°3, 2011, p. 90.

103WANGXuguang 王旭光, “Louxi gegu„ 陋习割股 (La cattiva pratica del gegu), Wenshi zhishi 文史知识 (Chinese literature and history), n° 5, 1995, p. 44.

104Nel Chunqiu zuozhuan, libro 5, cap. 5, e tradotto da Legge in Chinese classics…, p. 145, viene narrato che il duca Wen di Gong sarebbe fuggito in esilio presso la tribù dei Di 氐, in seguito al tentativo del padre, persuaso dalla sua nuova consorte, di ucciderlo, come narrato nel cap. 4 dello stesso libro, tradotto da Legge in Chinese classics…, p. 142.

Xian di Jin 晉獻公, per poterne eliminare i diretti eredi al trono e porre al loro posto il proprio figlio Xiqi 奚齊. Il complotto avrebbe avuto inizio quando Li Ji avrebbe suggerito a due ufficiali di spingere il Duca Xian ad allontanare gli altri tre eredi, Shensheng 申生, Chong'er 重耳(il futuro Duca Wen di Jin) e Yiwu 夷吾, a difendere i confini del regno dagli attacchi delle tribù105. Secondo la cronaca, Li Ji sarebbe in seguito riuscita a fare arrestare Shensheng attraverso un inganno. Il

Chunqiu Zuozhuan specifica che Shensheng non avrebbe mai voluto svelare i piani di Li Ji, per non

rovinarne la relazione con il padre, scegliendo in seguito il suicidio. Li Ji avrebbe poi accusatogli altri due eredi sopra nominati di essere stati al corrente del suicidio, motivo che spinse questi ultimi a fuggire106. L'aneddoto fa riferimento alle difficoltà affrontate dal duca, tra cui la fame, e alla decisione del suddito fedele Jie Zitui di offrirgli un pezzo della propria carne con il quale potersi nutrire. L’aneddoto recita:

介之推至忠也,自割其股以食文公,文公後背之,子推怒而去,抱木而燔死。

Jie Zhitui, uomo di grandissima lealtà, si tagliò una fetta di gamba per nutrire il duca Wen. Quando in seguito il duca Wen gli voltò le spalle, Zitui se ne andò indignato e morì bruciato, abbracciato ad un albero107.

Il personaggio di Jie Zitui 介子推108 è cronologicamente collocato nel VII secolo a. C., nell’antico Stato di Jin 晉, uno dei piccoli Stati in cui era suddiviso il territorio cinese sotto la dinastia Zhou Orientale (770 – 222 a. C.); le stesse ricordano Zitui come un individuo di animo altruista e umile. Il beneficiario dell’azione leale è il duca Wen 文公, governatore dello Stato di Jin.

Il capitolo da cui è tratto l’episodio fa parte dei “capitoli misti” dell’opera, non attribuiti da Guo Xiang in modo diretto a Zhuang Zhou. Vi è l’ipotesi secondo cui il contenuto di tale sezione, oltre a essere stata usurata dal tempo, possa aver subito delle interpolazioni. Tuttavia Guo Xiang è

105ZUO, Commentario di Zuo..., libro 3, “Duca Zhuang (Zhuang gong 莊公)”, cap. 28, “Ventottesimo anno (Ershi you ba nian 二十有八年)”, tradotto da Legge in The Chinese classics..., p. 114.

106ZUO, Commentario di Zuo..., libro 5, “Duca Xi (Xi gong 僖公)”, cap. 4, “Quarto anno (Si nian 四年)”, tradotto da Legge in The Chinese classics..., p. 142, viene narrato come Li Ji abbia teso una trappola a Shensheng, suggerendogli di dedicare un sacrificio alla defunta madre, e di portare un pezzo di carne e un po' di vino utilizzati per il sacrificio al padre. In realtà Li Ji avrebbe avvelenato in segreto il cibo, e, scoperto il veleno, il Duca Xian avrebbe ordinato di arrestare il figlio, senza successo.

107Zhuangzi, , Zhuangzi, cap. 29, “Il Bandito Zhi (Dao Zhi 盗跖)”, trad. di Tomassini in Testi taoisti, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 1977, p. 594. Come nel libro Testi confuciani, citato nel primo capitolo, anche in Testi

taoisti Tomassini ha fatto uso del sistema di trascrizione Wade-Giles. Nel testo originale 介子推 è trascritto come

“Chieh Tzu-t’ui”, mentre 文 è trascritto come “Wên”.

108Lo stesso personaggio è stato menzionato in altri testi come Jie Zhitui 介之推, come è avvenuto nel primo aneddoto che ne parla, nel Chunqiu zuozhuan, libro 5, “Duca Xi (Xi Gong 僖 公 ), cap. 24, “Ershisi nian 二 十 四 年 (Ventiquattresimo anno)”. Entrambe le forme non sono errate in quanto sia Zi che Zhi sono due forme vocative, mentre il nome del personaggio è in realtà Jie Tui 介推, come affermato da Olivia Milburn in “From storytelling to drama: the tale of Jie Zhi Tui”, SOAS Literary Review AHRB Centre Special Issue, 2004, p. 12.

vissuto durante la dinastia Jin occidentale (265-316). Pertanto, nella linea temporale, la storia di Jie Zitui si colloca in ogni caso prima dell'epoca Tang, e quindi è da considerarsi utile alla ricostruzione storica dell’affermarsi del tema del cannibalismo filiale.

Questo esempio è stato introdotto precisamente come il primo caso di gegu 割股 (taglio di un pezzo della propria coscia), ma non di gegu liaoqin 割骨療親 (taglio di un pezzo della propria coscia per guarire un proprio genitore)109. Il soggetto che compie l'atto e il beneficiario non sono rispettivamente un figlio e il proprio genitore, ma un duca e un suo suddito: ne consegue che l’atto cannibale non è mosso da un sentimento di pietà filiale, bensì da lealtà. Tuttavia, l’aneddoto non è da escludersi a una ricostruzione della storia del gegu liaoqin, se si considera che le azioni spinte da pietà filiale seguano la stessa dinamica di quelle spinte da lealtà. Nel Xiaojing viene trattato il rapporto tra i due comportamenti virtuosi, in un ragionamento dal quale si evince l’analogia tra le due categorie di gesti110. Più precisamente, le stesse azioni compiute verso il proprio sovrano e quelle verso un proprio genitore, si basano entrambe su un sentimento di devozione; la differenza sostanziale tra le due categorie consiste nel fatto che gli atti legati alla pietà filiale vengono compiuti verso un proprio familiare, al contrario di quelli legati alla lealtà111.

L'arco di tempo che separa la storia di Jie Zhitui e la successiva storia più propriamente legata al gegu liaoqin dura circa tredici secoli. Prima del VI secolo d. C. non troviamo altri testi che narrino storie assimilabili alla tematica del cannibalismo filiale. È possibile rintracciare, in alcune fonti letterarie, elementi che potrebbero chiarire come intorno all'VIII secolo d. C. la tematica del

gegu si sia gradualmente dilagata in ambito letterario.