I principali soggetti coinvolti nell’attività del Fondo sono:
Assemblea dei delegati: L’Assemblea è formata da 90 componenti, di seguito denominati "Delegati", dei quali 45 in rappresentanza dei lavoratori, 45 in rappresentanza delle imprese, eletti sulla base del Regolamento elettorale. L’assemblea si riunisce in seduta ordinaria e straordinaria. Consiglio di amministrazione: è composto da 12 membri, eletti
dall’Assemblea dei Delegati nel rispetto del criterio paritetico (6 in rappresentanza dei lavoratori e 6 in rappresentanza dei datori di lavoro). L’attuale consiglio è in carica per il triennio 2014 – 2017. A quest’organo spettano le deliberazioni in merito a: le decisioni dei criteri generali per la ripartizione del rischio in materia di investimenti nonché delle politiche di investimento; decisioni riguardanti i soggetti Gestori e i contenuti delle convenzioni nonché l’individuazione della Banca Depositaria; istruzioni specifiche rivolte al Presidente od eventuale altro Consigliere per l’esercizio dei diritti di voto connessi ai valori mobiliari di proprietà del Fondo conferiti in Gestione; il controllo sull’attività della Funzione Finanza.
Collegio dei Sindaci: è composto da 4 membri effettivi e da 2 membri supplenti, eletti dall’Assemblea dei Delegati nel rispetto del criterio paritetico. L’attuale collegio è in carica per il triennio 2014 – 2017.
Direttore generale responsabile del Fondo: nominato dal CdA è colui che in sintesi attua le decisioni del Consiglio stesse, supporta il Consiglio nelle scelte gestionali fornendo analisi e valutazioni, coordina l’organizzazione dei processi lavorativi e controlla le attività affidate in outsourcing. In particolare ha il compito di verificare che la gestione sia svolta nell’esclusivo interesse degli aderenti; vigilare sul rispetto dei limiti di investimento; vigilare sulle operazioni in conflitto di interesse. Il Direttore Generale ha l’obbligo di segnalare alla COVIP i provvedimenti ritenuti idonei per la salvaguardia delle condizioni di equilibrio.
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Commissione finanziaria: sono affidati a quest’organo i compiti di analizzare gli obiettivi finanziari generali del Fondo; verifica della reportistica finanziaria tra i soggetti coinvolti; analizza le ipotesi di convenzione e ne studia possibili modifiche; valuta le proposte formulate dalla Funzione Finanza.
Funzione Finanza: il CdA ha verificato i requisiti professionali e il livello di conoscenze degli addetti alla funzione finanziaria. Quest’ufficio contribuisce all’impostazione della politica di investimento e alla selezione dei gestori finanziari; verifica la gestione finanziaria esaminando i risultati conseguiti nel corso del tempo e produce una relazione periodica circa la situazione di ogni Comparto; controlla l’attuazione delle strategie e valuta l’operato dei Gestori incaricati, particolare attenzione è posta nella verifica e valutazione degli investimenti alternativi e in strumenti derivati; collabora con il consulente etico riguardo ai Principles for Responsible
Investment.
Gestore amministrativo: la scelta di esternalizzare la gestione amministrativa, tramite un service amministrativo, è di tipo strategico in quanto risulta meno oneroso per il fondo. Per svolgere una gestione amministrativa in proprio occorre infatti dotarsi di strutture tecnologiche e competenze specifiche. L’attività esternalizzata in questione consiste nella gestione delle esigenze contabili e fiscali, nella gestione dei flussi informativi relativi alle scelte degli aderenti ed infine il service
amministrativo gestisce anche i rapporti con le imprese aderenti.
Banca depositaria: si configura come ulteriore presidio di sicurezza per gli investimenti previdenziali e infatti custodisce le risorse dei fondi affidate in gestione ed esegue le istruzioni ricevute dal gestore finanziario solo se coerenti con le indicazioni contenute nello statuto del fondo, nella convenzione di gestione, con le disposizioni dell’autorità di vigilanza e con la legge in generale.
Gestori delle risorse: i fondi pensione chiusi per legge non possono gestire direttamente le risorse finanziarie ma le devono affidare a gestori abilitati
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che operano secondo le modalità stabilite per la gestione del patrimonio del Fondo. Quindi la gestione finanziaria è il risultato dell’interazione tra gli organi amministrativi del Fondo e il gestore finanziario incaricato.
Al fine di ottenere e perseguire una gestione coerente con gli obiettivi del Fondo e le esigenze degli aderenti la coordinazione tra i vari soggetti è estremamente articolata e complessa come è possibile vedere in Figura 9:
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Le possibilità di contribuzione a Cometa sono le seguenti:
Quota minima TFR Contributo min a carico del lavoratore Contributo minimo a carico del datore Lavoratori occupati dopo il 28/04/1993 100% 1,20% 1,20% Lavoratori già occupati al 28/04/1993 40% 1,20% 1,20% Apprendisti 100% 1,50% 1,50%
I contributi a Cometa sono versati con periodicità trimestrale e la data di versamento ricade entro il giorno 20 del mese successivo al trimestre cui si riferisce la contribuzione
Fermo restando il contributo minimo a carico del lavoratore per avere diritto al contributo del datore di lavoro, il lavoratore può fissare liberamente una misura maggiore di contribuzione secondo gli accordi contrattuali delle parti. La misura di contribuzione è scelta dal lavoratore al momento dell’adesione e può essere successivamente variata.
I lavoratori già occupati al 28/04/1993 hanno la possibilità di versare una quota minima del 40%, o in alternativa il 100% (in caso di tacito conferimento verrà versato al Fondo il 100% del TFR maturando).
A decorrere dall’1° gennaio 2013 i lavoratori possono optare inoltre per:
a) Un contributo pari all’1,4% (opzione non esercitabile dagli apprendisti) sulla retribuzione convenzionale + EDR23, beneficiando di un contributo di
pari importo a carico dell’azienda;
23 L'Elemento distinto della retribuzione, (EDR), è costituito da una somma mensile dieuro10,33 erogata
per tredici mensilità, introdotta dal protocollo d'intesa del 31 luglio 1992 per tutti i lavoratori del settore privato, senza distinzione di qualifica (ad eccezione dei dirigenti) o di contratto collettivo applicato. L'EDR rientra nel calcolo della determinazione di alcuni emolumenti quali: tredicesima mensilità, ferie godute, permessi retribuiti, trattamento di fine rapporto, preavviso, indennità conto istituti previdenziali (malattia, maternità, infortunio). È invece escluso al fine della determinazione di: quattordicesima, premio di produzione, lavoro straordinario, festività non godute, festività cadenti di domenica, maggiorazione turnisti, diarie.
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b) Un contributo pari all’1,6% sulla retribuzione convenzionale + EDR, beneficiando di un contributo di pari importo a carico dell’azienda (opzione esercitabile dagli apprendisti);
c) Un contributo scelto dall’aderente e da definire in misura percentuale avendo a riferimento la retribuzione utile per il calcolo del TFR. Se il contributo scelto risulterà pari o superiore alle aliquote sopra indicate, il lavoratore beneficerà di un pari contributo aziendale corrispondente alla aliquota raggiunta (con un massimo dell’1,6%), calcolato sulla retribuzione convenzionale + EDR.
Per i familiari fiscalmente a carico la contribuzione è stabilita dall’iscritto stesso. L’offerta di investimento di Cometa consiste in quattro comparti, più uno chiuso a nuove iscrizioni:
*Si tratta di un comparto chiuso a nuove iscrizioni tramite switch
Fino ad Ottobre 2015 i flussi di TFR erano conferiti tacitamente sono destinati al comparto SICUREZZA, da Novembre 2015 i flussi di TFR conferiti tacitamente sono destinati al comparto SICUREZZA 2015, mentre l’adesione esplicita a Cometa comporta l’iniziale conferimento dei contributi al comparto Monetario Plus. È data facoltà all’aderente di trasferire la posizione individuale ad altro comparto a prescindere dal periodo minimo di permanenza, e senza costi.
Le finalità di questi comparti verranno descritti in modo più approfondito nel prossimo paragrafo. Comparto Orizzonte temporale Grado di rischio Garanzia MONETARIO PLUS Breve (fino a 5 anni) Basso NO REDDITO Medio (oltre 5 anni) Medio NO CRESCITA Lungo (oltre 10 anni) Medio-Alto NO SICUREZZA Breve (fino a 5 anni) Basso SI SICUREZZA 2015 * Breve (fino a 5 anni) Basso SI
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Altro aspetto fondamentale di Cometa, e più in generale della previdenza complementare, è l’indicatore sintetico dei costi (ISC). Al fine di facilitare il confronto dei costi applicati dalle diverse forme pensionistiche complementari relativi alle diverse proposte di investimento, la COVIP ha prescritto che venga calcolato, secondo una metodologia dalla stessa definita e comune a tutti gli operatori, tale indicatore.
Questo rappresenta il costo annuo, in percentuale della posizione maturata, stimato facendo riferimento ad un aderente-tipo che versa un contributo annuo di 2500€ e ipotizzando un rendimento costante annuo del fondo del 4%.
In altre parole l’indicatore consente di avere, in modo semplice e immediato, un’idea del “peso” che i costi praticati dal Fondo hanno ogni anno sulla posizione individuale. Indica quindi di quanto il rendimento dell’investimento, ogni anno e nei diversi periodi considerati (in genere si considerano i periodi 2, 5, 10, 35 anni), risulta inferiore a quello che si sarebbe ottenuto se i contributi fossero gestiti senza applicare alcun costo.
Per condizioni differenti rispetto a quelle considerate, ovvero nei casi in cui non si verifichino le ipotesi previste, tale indicatore ha una valenza meramente orientativa.
È necessario osservare che da un lato questo indicatore ha molti vantaggi in termini di uniformità e confrontabilità, ma nasconde però il rischio di una lettura superficiale. Il fatto che questo indicatore sia presente in tutte le note informative può indurre a valutare il fondo “migliore” utilizzando come criterio unico il costo e ciò sarebbe un errore in quanto non si terrebbe conto né del profilo rischio- rendimento dei diversi prodotti, né delle eventuali garanzie offerte dagli stessi. Infatti i comparti garantiti (che possono garantire il capitale e/o gli interessi) rappresentano un valore aggiunto per l’investitore, ma a fronte di ciò il Fondo dovrà sostenere dei costi aggiuntivi che andranno ad incidere negativamente sull’indicatore sintetico dei costi.
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Nel calcolo sono presi in considerazione tutti i costi praticati da Cometa escludendo però i costi di negoziazione e le spese e gli oneri aventi carattere di eccezionalità. I dati relativi a Cometa sono i seguenti:
Anni di permanenza
2 anni 5 anni 10 anni 35 anni
MONETARIO PLUS 0,83% 0,33% 0,18% 0,09% REDDITO 0,86% 0,37% 0,22% 0,12% CRESCITA 0,88% 0,39% 0,24% 0,14% SICUREZZA 1,05% 0,56% 0,41% 0,31% SICUREZZA 2015 1,09% 0,60% 0,45% 0,35%
Ovviamente i comparti Sicurezza e Sicurezza 2015, essendo garantiti, spingono verso l’alto l’ISC ed è possibile notare anche come i costi diminuiscano gradualmente all’aumentare degli anni di permanenza nel Fondo.
Inoltre è naturale il confronto con i costi dei Piani Individuali Pensionistici24: la
COVIP pubblica periodicamente degli aggiornamenti al fine di rendere agevole il confronto tra i fondi pensioni di varia natura e questi strumenti previdenziali di natura assicurativa.
Confrontando i costi dei vari PIP con i costi dei fondi pensione negoziali, per le stesse linee di investimento, risulta immediato notare la differenza sostanziale tra i due. Sicuramente alla base di questo divario ci sono motivazioni anche di natura commerciale, infatti i fondi pensione negoziali attuano politiche di marketing poco significative che vanno quindi ad incidere in maniera residuale sui costi, a differenza dei PIP che sicuramente hanno più canali pubblicitari.
Possiamo affermare che prendendo come esempio un lavoratore metalmeccanico questo avrà sicuramente molta più convenienza ad aderire al fondo pensione di categoria piuttosto che ad un PIP e questo anche perché il rendimento delle linee di investimento sarà pressoché uguale in quanto sia i Piani Individuali Pensionistici
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che i Fondi Pensione sono soggetti alla stessa normativa relativa ai limiti di investimento e quindi il portafoglio di negoziazione sarà molto simile.