• Non ci sono risultati.

Principali evidenze dell’analisi su diversi periodi

3.2 Analisi su tre differenti periodi

3.2.4 Principali evidenze dell’analisi su diversi periodi

Anche per le analisi utilizzate in questi tre periodi considerare due tipi di conclusioni, una di

carattere metodologico ed una riguardante i risultati empirici.

1. Risultati metodologici

- Abbiamo verificato che ci sono alcune differenze nei risultati se si utilizzano

particolari composizioni dei portafogli casuali. In particolare è emerso che per

portafogli che, in periodo di crescita, aumentano le percentuali di small cap incluse

nei portafogli casuali, queste portano ad un abbassamento delle traiettorie

capitalizzate, abbassando così i valori critici che discriminano la gestione casuale da quella abile e permettendo ad una percentuale più alta di portafogli di sforare questa

soglia. Diverso invece quanto accade nei periodi di crisi, nei quali non cambiano molto le traiettorie dei valori di soglia.

Time li m it i[ 1 , ] 0 200 400 600 800 4 0 6 0 8 0 1 0 0 1 2 0 1 4 0

53 - Anche per le analisi in questi tre periodi, bisogna prestare particolare attenzione

soprattutto quando si utilizza il rischio idiosincratico come fattore di correzione dei

rendimenti. Questo perché spesso nei risultati il fattore è molto piccolo, indice del

fatto che i fondi reali sono meglio diversificati rispetto ai portafogli casuali. Il fatto di

avere un fattore di correzione molto piccolo potrebbe falsare i risultati in quanto

abbassa in modo estremo il valore di soglia.

- Anche per questi tre sotto-periodi confermiamo quanto detto nell’analisi dell’intero

campione e cioè che %% ed MPV non portano alle stesse conclusioni che ci aspettavamo. Questo può essere dovuto, come detto in precedenza al fatto che non

possiamo considerare solo l’intercetta del modello di Fama e French come indicatore

di performance ma ci saremmo dovuti interessare anche ad altri elementi come per

esempio il timing associato al ‘beta’ del portafoglio.

2. Risultati empirici

- Abbiamo verificato che in periodi di crisi la percentuale di fondi che riesce ad

ottenere performance tali da superare la soglia della gestione casuale è piccolissima.

Ci sono invece più alte percentuali di fondi reali che mostrano abilità manageriali nei

55

Conclusioni

Questa tesi si prefiggeva come obiettivo lo studio delle capacità manageriali dei gestori di fondi comuni d’investimento americani partendo dal lavoro di Lisi (2009) e dalle critiche che

sono state fatte su tale lavoro. L’idea di Lisi era quella di analizzare le performance dei fondi

comuni gestiti, verificando se queste derivano da una reale bravura del gestore

nell’effettuare le giuste scelte di investimento, oppure se sono semplicemente dovute al

caso. Per discriminare queste due condizioni è stata proposta una procedura che

permettesse di confrontare la performance ottenuta dal fondo gestito con le performance

ottenute sotto l’ipotesi di non abilità manageriali, queste ultime stimate attraverso

portafogli casuali. La procedura è stata costruita in modo da garantire che le performance

dei portafogli casuali presentassero lo stesso grado di rischiosità del fondo studiato. Uno dei

punti di forza di questa procedura è il fatto di essere completamente liberi da ogni

assunzione modellistica o di distribuzione dei rendimenti. Attraverso l’utilizzo di alcuni

indicatori abbiamo evidenziato quali fondi mostrano reale bravura manageriale.

Le principali obiezioni al lavoro di Lisi (2009) riguardano il modo in cui sono stati costruiti i

portafogli casuali, punto cardine dello studio. In particolare si è contestato il fatto che

potesse essere restrittivo considerare solo portafogli casuali che pesassero in egual modo

ciascuna componente del portafoglio casuale. Oppure che creare portafogli con

composizioni totalmente casuali non potesse essere così realistico perché i veri operatori

devono rispettare dei vincoli sulla composizione del portafoglio, vincoli che riguardano per

esempio il numero di titoli di società a bassa capitalizzazione. Abbiamo così deciso di ovviare

a queste obiezioni, e di verificarne la veridicità, costruendo portafogli con pesi casuali,

portafogli con uguale peso per ogni componente e portafogli che avessero stabilite percentuali di titoli a piccola, media e alta capitalizzazione.

56

Un altro punto sul quale ci siamo soffermati riguarda lo studio della bravura dei gestori nei

differenti cicli economici che hanno caratterizzato il periodo preso in considerazione. In

particolare eravamo interessati a capire se i gestori mostrassero più abilità nei periodi in cui

il mercato è in crescita, periodo 2003 - inizio 2008 oppure in periodi caratterizzati da pesati

crisi economiche, periodi 2000 – fine 2002 e 2008 – 2011.

Non sorprendentemente, ciò che è emerso è che avere fondi che mostrano chiare abilità da

parte del manager non è così frequente e semplice. In generale i gestori ottengono buone performance nei periodi in cui il mercato è in crescita rispetto a quanto riescano a fare

quando il mercato attraversa un periodo di crisi.

Riguardo alle obiezioni che sono state sollevate sulla composizione dei portafogli casuali,

non abbiamo trovato differenze significative nei risultati se utilizziamo portafogli con pesi

casuali oppure portafogli con pesi uguali per ogni componente. Qualche differenza

l’abbiamo trovata invece se si utilizzano portafogli che hanno stabilite percentuali sulla

capitalizzazione dei titoli che li compongono. In particolare in periodi di crescita è emerso

che aumentare la percentuale di piccole società nella composizione dei portafogli a discapito

di medie e grandi società, porti ad un abbassamento della distribuzione dei rendimenti

ottenibili senza abilità, come se le performance dei portafogli casuali peggiorassero. Questo

comporta una più alta percentuale di fondi che riescono ad avere evidenze di abilità. Questo

risultato non sembra avere riscontri se si considerano i periodi di crisi. Nell’analisi della

prima parte del periodo 2008-2011, non sembra portare a grosse differenze se si utilizzano

portafogli con pesi casuali oppure se si utilizzano portafogli con vincolate percentuali di titoli

a piccola, media o alta capitalizzazione. Nella seconda metà del periodo invece si ribalta

quanto detto per il periodo di crescita, e cioè aumentare il numero di piccole società

all’interno dei portafogli casuali comporta ad un innalzamento dei valori di soglia della

57

Bibliografia

Burns P. (2006) “Random Portfolio for evaluating trading strategies” Working paper

Caporin M., Lisi F., Jannin G., Maillet B., (2011) “A Survey on the Four Families of

Performance Measures”, Working Paper

Cesari R., Cremonini D., (2003) “Benchmarking, portfolio insurance and technical analysis: a

Monte Carlo comparison of dynamic strategies of asset allocation” Journal of Economic Dynamics & Control, Vol. 27, pp. 987 – 1011

Cuthbertson K., Nitzsche D., O’Sullivan N., (2008) “UK mutual fund performance: Skill or

luck?”, Journal of Empirical Finance, Vol.15, pp. 613-634

Fairley J., (1999) “Investing in Mutual Funds”, IDG Books Worldwide, Inc.

Fama E., French K. (1993), “Common risk factors in the returns on stocks and bonds” Journal

of Financial Economics, Vol. 33, 3-56

Fama E., French K. (2010), “Luck versus Skill in the Cross-Section of Mutual Fund Returns”,

The Journal of Finance, Vol. 65, pp. 1915-1947

Jensen M. (1968), “The performance of mutual funds in the period 1945-1964”, The Journal

of Finance, Vol.23, pp. 389-416

Karceski J., Livingston M., O’Neal E., (2004) “Mutual fund brokerage commissions”, Journal of

Financial Research, Vol. 19, pp. 273-292

Lisi F. (2009), “Dicing with the market: randomized procedures for evaluation of mutual

funds”, Quantitative Finance, Vol. 11, pp. 163-172

Lundqvist A., (2010), “Do actively managed mutual funds beat the market? A randomized

58

Roll, R., (1977), "A Critique of the Asset's Pricing Theory's Tests: Part I," Journal of Financial

Economics Vol. 4, pp. 129-176;

Sharpe, W.F., (1964), "Capital Asset Prices: a Theory of Market Equilibrium Under Conditions

of Risk" Journal of Finance Vol. 19, 425-442

Silli B., (2006), “Modern approaches in the mutual funds evaluation of management skill in

Documenti correlati