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2. La fruizione telematica dei carteggi

2.3 Problemi: le edizioni critiche

L'edizione critica di un testo è “un'impresa scientifica fondata su procedure di pubblicazione relativamente formalizzate, che aspirano all'oggettività e che, storicamente, si riconoscono in scuole e metodi diversi”77. Realizzare un'edizione critica di un testo significa

affrontare e porre in atto tecniche che possano garantire che la pubblicazione sia più corretta e rispettosa possibile nei confronti dell'originale.

L'edizione critica di un testo è un'operazione molto delicata e faticosa, soprattutto qualora non sopravvivano gli originali e si debba quindi provvedere a ricostruirli nel modo più fedele possibile (constitutio textus), cercando di discernere, all'interno delle copie (magari anche di diverse epoche successive: è il caso dei testi dell'antichità classica) quali possano essere gli errori di trascrizione (voluti o meno), in quali casi sia avvenuta una contaminazione (ovvero un errore trasmesso da una copia a un'altra che non è una sua discendente), quali sono le varianti di una copia rispetto ad altre.

Il filologo, al termine del suo lavoro di ricostruzione, doterà il testo di un “apparato critico”, che dovrà contenere la giustificazione scientifica dell'edizione: il filologo, all'interno dell'apparato, dovrà quindi dare conto al pubblico dei criteri seguiti, delle scelte fatte, delle varianti scartate, di quali sono i “testimoni” (termine con il quale in filologia si indicano le copie di un testo del quale non si possiede l'originale) di cui si è tenuto conto durante le fasi di lavoro, e in generale dovrà comunicare al meglio le operazioni eseguite nella realizzazione dell'edizione critica.

2. La fruizione telematica dei carteggi

Sono state pubblicate anche molte edizioni critiche di carteggi d'artista: un esempio è l'edizione del carteggio di Michelangelo, iniziata da Giovanni Poggi e pubblicata postuma tra il 1965 e il 1983 a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori.

L'immagine di seguito inserita mostra i primi versi della Divina Commedia di Dante nell'edizione critica curata da Giorgio Petrocchi (Divina Commedia a cura di Giorgio Petrocchi, Mondadori, 1966). Della Divina Commedia si sono persi gli autografi originali, quindi il lavoro del filologo risulta particolarmente importante ai fini di una corretta ricostruzione del testo dantesco:

FIG. 2.1: L'incipit della Divina Commedia nell'edizione critica curata da Giorgio Petrocchi (Mondadori, 1996)

Il problema si pone nei termini seguenti: è possibile, tramite il computer, riuscire a proporre un'edizione critica di un testo che abbia una qualità pari alla corrispettiva edizione cartacea? Rispondere a tale domanda equivale a valutare quale sia l'aiuto che l'informatica possa dare agli studi filologici. L'informatica, “costituendo un nuovo orizzonte epistemologico prima che una nuova tecnologia”, comporta “una profonda modificazione dell'idea di testo”78, e, in particolare, decisiva risulta la “modalità ipertestuale di produzione e

78 Claude Cazalé Bérard e Raul Mordenti, “La costituzione del testo e la 'comunità degli interpreti'” in Internet e le muse. La rivoluzione digitale nella cultura umanistica, a cura di Patrizia Bellmann Nerozzi (Milano: Mimesis Edizioni, 1997), 23.

2. La fruizione telematica dei carteggi

di fruizione del testo”79.

L'edizione critica, quando trasposta sul computer, può innanzitutto “mettere a disposizione i vari stati del testo, visualizzando le immagini dei manoscritti ma anche gestendo in modo straordinariamente affidabile i fenomeni dei testimoni quali la lingua, la grafia, le varianti, le cancellature, le correzioni, le lacune, il processo evolutivo (riscritture, autocitazioni, autocommenti, chiose)”. Le possibilità date dagli ipertesti e in particolare dai linguaggi di marcatura risultano pressoché sconfinate: è però necessario che la codifica avvenga in modo rigoroso.

Grazie alle potenzialità degli ipertesti è stato possibile produrre edizioni elettroniche all'interno delle quali si è potuto rappresentare l'intero processo di formazione dell'opera letteraria80, oppure ancora realizzare siti che presentassero i risultati di edizioni critiche

realizzate da diversi filologi. È il caso di RIALTO (Repertorio Informatizzato dell'Antica

Letteratura Trobadorica e Occitana, www.rialto.unina.it), un portale realizzato dall'Università

di Napoli con l'intento di “immettere in rete, in edizioni critiche affidabili, l'intero corpus letterario occitano medievale”81. La figura di seguito mostra una pagina che propone un

confronto tra quattro diverse edizioni critiche di una lirica di Arnaut Daniel. La pagina è dotata di note esplicative che propongono all'utente un esauriente commento delle edizioni prese in considerazione:

FIG. 2.2: confronto tra quattro edizioni critiche di una lirica di Arnaut Daniel nel portale RIALTO. 79 Ibid., 24.

80 Andrea Bozzi, “Edizione elettronica e filologia computazionale” in Fondamenti di critica testuale, a cura di Alfredo Stussi (Bologna: Il Mulino, 2006), 210-211.

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La grande opportunità offerta dall'informatica è anche quella di poter consentire di osservare, all'interno del sito che ospita l'edizione critica, le immagini dei testimoni utilizzati per la sua realizzazione: la stessa operazione pensata in formato cartaceo sarebbe poco probabile. Inoltre “la disponibilità delle immagini […] rende più veloce, più comoda e probabilmente anche più sicura la comparazione paleografica volta a risolvere problemi di datazione e/o localizzazione grazie al raffronto con altri documenti disponibili in formato digitale e collocati in precisi ambiti spazio-temporali”82: l'informatica diventa così anche uno

strumento aggiuntivo per il filologo, che può eseguire il suo lavoro avvalendosi dei mezzi che la tecnologia mette a sua disposizione per non dover agire sulle fonti, che spesso presentano spinosi problemi di conservazione.

Di seguito si propone un'immagine tratta dal progetto Nietzsche Source83

(www.nietzschesource.org), un sito “dedicato alla pubblicazione di contenuti scientifici riguardanti la vita e l'opera di Friedrich Nietzsche”84, una delle imprese editoriali più

significative nell'ambito dell'edizione elettronica di scritti d'autore:

FIG. 2.3: pagina web con alcune righe tratte da un manoscritto autografo di Friedrich Nietzsche per la stampa della nuova edizione de La Gaia Scienza, contenente il Prologo, il V Libro, le “Canzoni del principe Vogelfrei”.

82 Andrea Bozzi, “Edizione elettronica e filologia computazionale”, 209-210.

83 Il progetto è stato realizzato da Nietzsche Source Organization, già Association HyperNietzsche, un'associazione senza scopo di lucro (con sede presso l'École normale supérieure di Parigi) il cui intento è formare una comunità internazionale di studiosi di Friedrich Nietzsche.

2. La fruizione telematica dei carteggi

Il progetto contiene sia l'edizione critica dei testi del filosofo tedesco, sia le immagini dei manoscritti, che si possono consultare gratuitamente e in modo integrale

Il sistema realizzato dal progetto Nietzsche Source dà all'utente la possibilità di vedere i testi da vicino, ingrandirli a piacimento e regolare alcune caratteristiche come luminosità e contrasto al fine di ottenere una lettura ottimale.

L'informatica mette quindi a disposizione del filologo diversi mezzi con i quali poter riprodurre fedelmente in rete l'edizione critica di un testo, con in più il valore aggiunto che può derivare dall'utilizzo degli ipertesti e dallo sfruttamento della multimedialità, grazie ai quali è possibile fare in modo, come si è visto, che si possano vedere i manoscritti autografi di un autore stando comodamente seduti davanti al proprio personal computer.