• Non ci sono risultati.

Problemi emergenti e prospettive di analisi

I risultati presentati in questo volume hanno consentito di delineare un quadro informativo di riferimento per l'analisi dei tumori nei giovani adulti. Per la prima volta in Italia si è effettuato uno studio comparato delle diverse misure epidemiologiche, quali l'incidenza, la prevalenza, la sopravvivenza, la mortalità e la morbosità ospedaliera per questo gruppo di popolazione, generalmente poco studiato in letteratura.

Molta attenzione è stata prestata finora ai problemi dell'AIDS e degli incidenti stradali nei giovani, in particolare nel sesso maschile. Tuttavia il numero di individui di 15-39 anni colpiti ogni anno da tumore è significativamente più elevato dei casi di AIDS (circa 11.000 contro 6.055 nel 1995). Nondimeno in questa fascia di età le neoplasie rappresentano la principale causa di morte nelle donne (quasi il 32% dei decessi totali delle giovani) e la seconda causa dopo gli incidenti stradali negli uomini (11,5% rispetto al 27,3% degli incidenti).

Entrando nel dettaglio delle singole sedi e tipologie di tumore, affiorano alcuni aspetti rilevanti che necessitano di maggiore sorveglianza. Vi sono forme neoplastiche che risultano essere caratteristiche dei giovani-adulti. È il caso dei tumori del testicolo negli uomini e dei linfomi di Hodgkin in entrambi i sessi, che si presentano con maggior frequenza negli individui di 15-39 anni rispetto a coloro che hanno superato i 40 anni di età.

Vi sono tumori che, pur manifestandosi più frequentemente in età avanzata, colpiscono in maniera significativa anche i più giovani. È il caso dei tumori della mammella nelle donne di 15-39 anni che costituiscono la principale causa di morte e la tipologia neoplastica a più elevata incidenza in questa fascia di età.

I confronti internazionali e l'analisi temporale del fenomeno hanno posto in evidenza alcune situazioni che meriterebbero di essere approfondite, perché delineano uno svantaggio dei giovani adulti italiani rispetto a quelli del resto dell'Europa o degli Stati Uniti.

L'Italia sembrerebbe infatti avere la possibilità di significativi margini di miglioramento per i melanomi della pelle negli uomini, per il tumore dell'ovaio nelle donne e per le leucemie in entrambi i sessi. La sopravvivenza alla diagnosi di queste neoplasie a cinque anni di distanza per un italiano di 15-39 anni è infatti più bassa di quella registrata per i coetanei degli altri paesi europei e degli USA. Questo suggerisce che è possibile investire in direzione di una maggiore prevenzione, di diagnosi più precoci e di terapie più efficaci per migliorare le prospettive di sopravvivenza e il quadro epidemiologico di molti giovani.

Il lavoro sin qui condotto ha consentito di descrivere le principali caratteristiche dei tumori nei giovani adulti manifestatesi nella prima metà degli anni '90. Pertanto, da un lato, manca la possibilità di confermare le tendenze osservate nel breve periodo con trend temporali di lungo periodo; dall'altro non è stato possibile delineare un quadro riferito agli anni più recenti. Tuttavia è intenzione degli autori dello studio di proseguire nello sforzo di seguire e valutare più a fondo i tumori negli individui di 15-39 anni, sia per quel che riguarda l'incidenza sia per quanto concerne il rapporto tra quest'ultima e le altre misure epidemiologiche. Importante sarà in tal senso la collaborazione con i registri tumori italiani, che potranno presto fornire i dati a loro disposizione riferiti alla seconda metà degli anni '90.

Per dare un'idea dell'importanza di disporre di misure recenti e di trend prolungati nel tempo si considerino alcuni risultati riferiti agli Stati Uniti, rappresentativi di scenari il cui persistere non si rende auspicabile (Bleyer W.A. e altri, 2001). Dal 1975 al 1995 negli USA l’incidenza dei casi di tumore nei pazienti tra i 15 ed i 35 anni d’età è cresciuta ad un tasso più elevato di quanto non abbia fatto nelle altre fasce di età, la mortalità è diminuita più lentamente di quanto sia accaduto tra i soggetti al di sotto dei 15 anni o al di sopra dei 35 anni, e il miglioramento nella sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è stato peggiore rispetto a quanto successo per i soggetti più giovani.

Nonostante siano state sottolineate tali evidenze, soltanto il 5% circa dei pazienti con età compresa tra i 15 ed i 25 anni è entrato a far parte dei trials clinici contro il 60-65% dei pazienti più giovani.

A ciò si aggiunga il problema della classificazione: è stata infatti osservata una migliore applicabilità dei sistemi di classificazione utilizzati per i tumori infantili7 ai casi registrati tra gli adolescenti e tra i giovani adulti, di quanto non lo sia il sistema della ICD-9 attualmente usato. Tuttavia nella fascia d’età oggetto di questo studio sipresentano sia patologie tipiche di chi è più giovane sia di chi invece ha più di 35-40 anni: in tal modo né l’istologia né la morfologia forniscono una base completa ed accurata sulla quale classificare i tumori degli adolescenti e dei giovani adulti.

Un aspetto non secondario nello studio dei tumori nei giovani-adulti riguarda il problema della qualità della vita durante e dopo le terapie. Nei giovani pazienti la tossicità di alcuni trattamenti di cura si esplicita frequentemente in vomito, nausea, problemi di sovra o sottopeso, alopecia ed emorragie con cadenza quasi cronica. Tali situazioni hanno spesso ripercussioni a livello psicologico: sempre dai dati statunitensi è emerso che, tra 41 adolescenti che avevano completato il trattamento tra i 2 e gli 8 anni di età e che sono stati osservati a 17 anni, le funzioni fisiologiche globali erano carenti nel 27% dei casi, mentre più di un quarto rivelava condizioni di ipocondria, depressione o insoddisfazione per il proprio aspetto fisico in conseguenza dei trattamenti. Dopo le terapie sono da valutare le conseguenze ed i possibili interventi riguardo alla sessualità e fertilità, obesità e altro, per i nuovi equilibri psico-fisici, per il reinserimento nella famiglia e nella società. Questi sono obiettivi ampiamente perseguibili e giustificati dall'alto numero di sopravviventi tra i malati in queste fasce di età che hanno davanti a loro un percorso da seguire e degli obiettivi da raggiungere anche nell'interesse della società.

7

Ci si riferisce alla classificazione internazionale dei tumori infantili (Kramarova E., Stiller C. A., 1996) che considera, oltre all'organo colpito da tumore (sede), anche il tipo di cellule ovvero la morfologia.

Riferimenti Bibliografici

Berrino F., Capocaccia R., Estève, Gatta G., Hakulinen T., Micheli A., Sant M., Verdecchia A., "Survival of Cancer Patients in Europe: the EUROCARE-2 Study", Lione, 1999.

Bleyer W.A., "Adolescents and Young Adults With Cancer: A Neglected Population", relazione tenutasi all'Asco, American Society of Clinical Oncology, S.Francisco, maggio 2001.

EUROSTAT, "Key data on health 2000", Lussemburgo, 2000.

Kramarova E., Stiller C. A., "International Classification of Childhood Cancer", International Journal of Cancer, n. 68, pagg. 759-765, 1996.

ISTAT, "Cause di morte", Annuari, Roma, ISTAT, vari anni.

ISTAT, "Classificazione delle Malattie, Traumatismi e Cause di Morte, IX Revisione, 1975", Metodi e norme, serie C, n.10, ISTAT, 1984.

ISTAT, "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari. Anno 1994", Indagine Multiscopo sulle famiglie, Informazioni n.54, Roma, ISTAT, 1997.

ISTAT, "Fumo e non fumatori. Aspetti della vita quotidiana 1999", Statistica in breve del 3/04/2001, Roma.

ISTAT, Istituto Superiore di Sanità, "La mortalità in Italia nel periodo 1970-1992: evoluzione e geografia", ISTAT, 1999.

ISTAT, "Stili di vita e condizioni di salute. Anno 1998", Informazioni n. 34, Roma, 1999. Ministero della Sanità, "Relazione sullo stato sanitario del paese: anno 2000", Roma, 2001.

Micheli A., Francisci S., Krogh V., Giorgi Rossi A., Crosignani P. and ITAPREVAL working group, “Cancer prevalence in Italian cancer registry areas: the itapreval study” , in Tumori, 85: 309-369, 1999.

SEER 1973-97, Public Use CD-ROM, U.S. Department of Health and Human Services, PHS/NIH/NCI/NCI/CSB, Agosto 1999.

Verdecchia A., De Angelis R., Capocaccia R., Sant G., Micheli A., Gatta G, Berrino F., "The cure of Colon Cancer: Results from the Eurocare Study", Int J. Cancer: 77, 322-329, 1998.

WHO, "Health for all statistical database", Epidemiology, Statistics and Health Information Unit, WHO Regional Office for Europe, Ginevra, 2000. (software disponibile nel sito www.who-europe.dk).

Zanetti R., Crosignani P., Rosso S., Viganò C., a cura di, "Il cancro in Italia - I dati di incidenza dei Registri Tumori - Volume Secondo:1988-1992", edizioni Il Pensiero Scientifico, 1997.

Zappone A., "Mortalità per tumore in Europa. Banca dati del reparto indicatori per la sorveglianza sanitaria", Rapporto ISTISAN, Istituto Superiore di Sanità, Novembre 2000.

I tumori negli adolescenti e nei giovani adulti.

Lo studio dei tumori negli adolescenti e nei giovani adulti di 15-39 anni è stato finora generalmente trascurato. E’ questa infatti la fascia di età in cui la salute è dominante e per quanto riguarda i problemi di salute si tende a porre l’accento solo sugli aspetti maggiormente legati al disagio giovanile, quali l'AIDS e gli incidenti stradali.

In assenza di un quadro di riferimento organico per lo studio dei tumori giovanili, l’ISTAT, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ALTEG (Associazione per la Lotta ai Tumori nelle Età Giovanili) hanno avviato un progetto di ricerca congiunto con l’obiettivo generale di colmare una lacuna informativa su un tema di così grande rilevanza sociale.

Il lavoro presentato in questo volume costituisce un primo sforzo di ricostruire un quadro epidemiologico, scientificamente documentato, relativamente ai principali tumori che insorgono negli adolescenti e nei giovani adulti. Principale obiettivo è quello di costituire un raccordo tra le differenti misure epidemiologiche (morbosità, mortalità, incidenza, prevalenza e sopravvivenza) relative al cancro in Italia, in Europa e negli Stati Uniti nella prima metà degli anni '90 per le classi di età relative alla tarda adolescenza ed ai giovani adulti (15-39 anni).

Documenti correlati