• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 2 LA FASE SPERIMENTALE: ESECUZIONE DELLE PROVE PER LA

2.4 La caratterizzazione meccanica del materiale

2.4.3 Procedura di esecuzione della prova

Prima di procedere a qualsiasi operazione è necessario mantenere il provino da testare all’interno di una cella termostatica alla temperatura di prova per un tempo non inferiore a quello prescritto dalla normativa, la quale indica un tempo di 2 ore per una prova a 0 °C e di almeno 1 ora per una prova a 20 °C. Per le prove eseguite per questo studio, vista la possibilità di tenere i provini all’interno di una seconda cella termostatica diversa da quella utilizzata per le prove, questi sono stati mantenuti in condizionamento per tempi molto più lunghi, per avere la certezza che ogni punto dei provini, anche quelli interni, fossero effettivamente alla temperatura desiderata.

Le operazioni preparatorie alla prova iniziano con l’accensione della camera termostatica in cui è inserito il telaio, impostata alla temperatura richiesta, che in breve tempo viene raggiunta.

Si accendono la stazione elettronica per la registrazione dei dati, premendo prima il tasto di sinistra e poi il tasto di destra, ed il computer, dal quale si fa partire il software. Da qui si mettono in comunicazione i due dispositivi elettronici tramite il percorso File - > System Setup -> Communication, spuntando la voce Enable packet display e premendo il tasto Apply.

Dopo di che si deve accendere il motorino che mette in pressione l’olio che servirà ad applicare i carichi tramite lo stelo metallico dell’UTM 25. Per fare ciò si apre la finestra Virtual Pendant, che apparirà come in Figura 2.20: nella riga Hydraulic Power Supply si preme il tasto Low e dopo qualche secondo il tasto High, lo stesso per la riga Hydraulic Service Manifold.

A questo punto si deve procedere alla misurazione del provino: la lunghezza va misurata sulle quattro facce con un metro con accuratezza di 1 mm (si veda Figura 2.22), la larghezza e l’altezza con un calibro a corsoio con accuratezza di 0,1 mm (si veda Figura 2.23), preferibilmente all’incirca in corrispondenza dei quattro punti in cui saranno posizionati i dispositivi di bloccaggio, infine il peso con accuratezza al g. Tutti questi dati vanno registrati in un foglio di laboratorio e inseriti nella pagina Specimen del software. Le operazioni di misurazione devono essere eseguite senza perdere tempo,

per fare in modo che la temperatura non cambi significativamente, soprattutto se il gradiente tra quella dell’ambiente e quella della cella termostatica è elevato.

Figura 2.22 – Misurazione della lunghezza del provino con metro

Figura 2.23 – Misurazione della larghezza del provino con calibro

Ora il provino va alloggiato all’interno del telaio, prima però bisogna accertarsi che l’LVDT sia stato alzato per evitare di urtarlo durante l’inserimento. Il provino va posizionato centralmente sia in senso longitudinale, sia in senso trasversale, per agevolare la precisione di quest’ultima posizione, sulla piastra dei bloccaggi sono disegnati dei segni verticali. A questo punto occorre fare in modo che il provino appoggi perfettamente su tutti e quattro i serraggi; bisogna quindi regolare elettricamente l’altezza dei due interni tramite i tasti presenti nel Virtual Pendant, fino a che non si vede che tutte le piastre inferiori dei dispositivi di bloccaggio non adescano

Capitolo 2 - La fase sperimentale: esecuzione delle prove per la caratterizzazione fisica e meccanica del materiale al provino (si veda Figura 2.24), per fare ciò ci si può aiutare spostando trasversalmente uno dei montanti esterni e verificando che il provino non scorra sulle piastre.

Figura 2.24 – Spostamento dell’Actuator in modo che il provino appoggi perfettamente su tutti i quattro dispositivi di serraggio

A questo punto si infila la barra distanziatrice sui quattro bulloni dei serraggi, per fare in modo che essi siano effettivamente tutti distanti gli uni dagli altri di Leff/3; in

questa posizione si chiudono i morsetti agendo sulle levette che si trovano sulla base del telaio, poi si toglie la barra distanziatrice. Si veda Figura 2.25.

Figura 2.25 - Inserimento della barra spaziatrice

Fatto ciò, bisogna posizionare l’LVDT sulla superficie del provino. Si apre quindi la finestra Levels e si controlla il valore mentre si ruota manualmente la vite posizionata

al di sopra del trasduttore, tra i due serraggi interni; raggiunto il valore 0.000 nella voce A1C On Specimen LVDT si chiude la vite di blocco, si veda Figura 2.26.

Figura 2.26 – Particolare dell’LVDT

Dalla stessa finestra occorre prendere nota del valore di A1A Actuator, che indica l’altezza alla quale si trova il montante dei serraggi interni, cioè quello che si è spostato verticalmente per raggiungere l’allineamento di tutti gli appoggi.

A questo punto il provino è correttamente posizionato all’interno del telaio, prima di far partire la prova però bisogna settare i parametri sul software.

Si inseriscono i parametri di test nella scheda Test Parameters, in particolare la modalità di controllo (di deformazione o di carico) e la relativa ampiezza, la frequenza del carico, il numero di cicli a cui si vuole sottoporre il provino.

La prova può ora essere avviata.

Al termine di ogni prova, prima di procedere ad una successiva sullo stesso provino, occorre settare di nuovo l’LVDT sullo zero e riportare A1A Actuator al valore di cui si era preso nota prima di iniziare la prova, in modo che il provino ritorni alla sua posizione naturale e subisca la stessa deformazione verso l’alto e verso il basso. In caso contrario, si agisce spostando l’attuatore dalla finestra Virtual Pendant, come si era fatto in precedenza, fino a tornare al valore di inizio prova. Potrebbe capitare infatti che alla fine di una prova, il campione si trovi leggermente spostato rispetto al suo asse a causa dell’ultimo input di spostamento dato dal software; in questo modo si evita che il provino venga sollecitato maggiormente su un lato rispetto all’altro, nella prova successiva.

Documenti correlati