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Ricerche relative alla Percezione della Social Competence e alle Reti di Supporto Sociale

CAPITOLO 3 Il progetto di ricerca

3.2 Procedura

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f) Generalizzazione attraverso il gioco o l‟attività libera

Nonostante non sia prevista nel training, la generalizzazione è spesso parte integrante degli interventi educativi (LeBlanc e Matson, 1995; Matson, Fee, Coe, e Smith, 1991).

Durante queste attività libere, che dovrebbero essere previste dopo ogni sessione di training, i bambini possono trascorrere il tempo a disposizione come meglio credono;

questo serve per permettere loro di esercitarsi nelle abilità sociali appena apprese. E‟

durante questi periodi che viene fatta la rilevazione dei dati per valutare i risultati:

l‟osservazione sistematica e il conteggio delle frequenze dei comportamenti sociali desiderati riflettono la misura in cui le abilità sociali apprese in un certo contesto vengono messe in atto in un contesto libero. Durante la fase di generalizzazione vengono utilizzati rinforzi naturali che sono diretta conseguenza di quelli più artificiali e tangibili che sono stati utilizzati durante l‟intervento: in altre parole la dilazione o la sospensione di una Token Economy dovrebbe prevedere un aumento dei rinforzatori sociali come gli elogi, i sorrisi e l‟attenzione, poiché questi hanno un effetto più duraturo sul comportamento (Trubini, 2005).

Vaughn e collaboratori (2003) concludono affermando che gli interventi più efficaci citati in letteratura possiedono le seguenti caratteristiche: 1) sono stati applicati all‟interno del contesto classe, 2) hanno utilizzato l‟insegnamento diretto delle abilità sociali attraverso istruzioni verbali e rinforzi contingenti per i comportamenti adattivi e disadattavi, 3) hanno impiegato la metodologia dell‟apprendimento cooperativo ed infine 4) hanno incentivato la mediazione dei compagni di classe.

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comportamentali che definiscono tali tipi di condotte verranno mostrate nel paragrafo

“Materiali e strumenti”.

La variabile indipendente è il training per le abilità sociali, strutturato secondo un curriculum che contiene le caratteristiche proposte nello studio di Vaughn e collaboratori (2003) e, per rispettare il criterio dell‟apprendimento cooperativo, utilizza la metodologia del Learning Together di Johnson, Johnson e Holubec (1996).

L‟ipotesi di ricerca può essere così formulata: la strutturazione del contesto educativo mediante un curriculum per l‟insegnamento delle abilità sociali può aumentare le abilità sociali di soggetti con disabilità visiva e, più in generale può migliorare le relazioni all‟interno del contesto classe?

Verrà utilizzato un disegno sperimentale a soggetto singolo (N=1) che permette di avere una relazione di tipo causale fra la variabile indipendente (nel nostro caso il training) e la variabile dipendente (i comportamenti pro sociali) e una buona validità interna in quanto il soggetto funge da controllo di se stesso (Cooper, Heron e Heward, 2007; Pinelli, 2008). In questo caso la scelta di questo disegno è dettata dall‟esigenza di monitorare l‟andamento della variabile dipendente anche durante il trattamento, per poter eventualmente apportare eventuali modifiche. Per quanto riguarda il paradigma di applicazione del disegno verrà utilizzato un piano ABA con ritiro del trattamento per meglio verificare l‟effetto dello stesso sulla variabile dipendente: è prevista una fase di baseline in cui il comportamento prosociale viene misurato in situazione naturale (nel nostro caso attraverso l‟osservazione sistematica); il numero di osservazioni deve essere adeguato affinché si raggiunga un livello stabile della frequenza di emissione del comportamento. Una volta rilevata questa stabilità viene introdotto il training, continuando la misurazione della variabile dipendente.

Infine, se al ritiro del trattamento il comportamento osservato ritorna ai livelli della baseline, gli eventuali cambiamenti avvenuti durante la fase B possono essere attribuiti con più probabilità all‟introduzione della variabile indipendente. Inoltre, trattandosi di un training finalizzato ad un apprendimento, la non reversibilità dei comportamenti è dimostrazione ulteriore dell‟avvenuto consolidamento delle abilità insegnate (Pinelli, 2008).

Soggetti e setting

I soggetti coinvolti nella ricerca sono alunni con disabilità visiva di diverse età. Il training sulle abilità sociali verrà proposto a tutta la classe durante le normali ore di

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didattica, in quanto le metodologie educative utilizzate sono caratterizzate da un notevole flessibilità di applicazione e sono incentrate sulla mediazione sociale indipendentemente dai contenuti di apprendimento proposti. L‟osservazione sistematica delle condotte verrà quindi effettuata durante le attività scolastiche della classe.

Materiali e strumenti

Per l‟osservazione sistematica si utilizza una griglia costruita ad hoc che permette di rilevare le condotte sociali e differenziarle tra “emesse” e “ricevute” ed è impiegata quando si intende osservare una interazione fra due o più soggetti. Il training che verrà presentato nel prossimo paragrafo comprende al suo interno attività di gruppo e le condotte rilevate permetteranno di valutare le relazioni all‟interno dei diversi gruppi di lavoro. Per comprendere come sia strutturata la griglia si faccia riferimento alla tabella 1. Nella tabella 2, invece, vengono proposte alcune categorie del catalogo comportamentale che verrà utilizzato nella ricerca; ovviamente l‟osservazione sistematica verrà preceduta da un periodo di osservazione libera che permetterà di valutare l‟inserimento di categorie nuove nella griglia oppure l‟eliminazione di altre. I comportamenti vengono registrati aggiungendo di fianco a ciascuna sigla un numero in modo che possa anche essere ricostruita la sequenza interattiva.

Classe:

Data:

Comportamenti EMESSI Comportamenti RICEVUTI

Note:

Tabella 1. Griglia per la registrazione dei comportamenti

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Comportamenti POSITIVI SIGLA Comportamenti NEGATIVI SIGLA

Sorride

Tocca gentilmente Chiama

Accarezza

Chiede un oggetto Porge un oggetto Abbraccia Bacia Chiede aiuto Dà aiuto

Dice grazie/prego

Guarda/Rivolge il viso mentre gli/le si parla

SO TO CH AC COG DOG AB BA CAI DAI GR/PR GU

Offende Prende in giro Fa una smorfia Colpisce/spinge Urla

Infastidisce Interrompe

Rifiuta aiuto/interazione

Non guarda/non rivolge il viso mentre gli/le si parla

OF PRGI SM CO/SP UR INF INT RIF NOGU

Tabella 2. Catalogo dei comportamenti sociali

Per la formazione dei gruppi di lavoro, oltre alle osservazioni della baseline, verranno utilizzati altri due strumenti: la Griglia di Valutazione delle Abilità Sociali (McGinnis et al., 1986) e il Sociogramma di Moreno (1980).

Il primo è un questionario da somministrare agli insegnanti della classe; prevede 25 item che presentano singoli comportamenti sociali. L‟insegnante deve annotare per ciascun alunno il grado di padronanza di uno specifico comportamento. La valutazione avviene su una scala Likert che prevede 5 possibili risposte (1= quasi mai; 2= raramente; 3= ogni tanto; 4= spesso; 5= quasi sempre). La griglia non valuta la frequenza di emissione di una certa condotta, ma il livello di abilità, cioè quanto il soggetto la esercita correttamente e nelle situazioni appropriate; nella scheda 1 sono riportati alcuni item del questionario. La prima somministrazione verrà effettuata preliminarmente rispetto all‟intervento, mentre è stata prevista una seconda somministrazione alla fine del progetto per valutare gli eventuali cambiamenti.

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Il Sociogramma di Moreno (scheda 2) consente di effettuare una rappresentazione grafica delle relazioni interpersonali all‟interno del gruppo classe attraverso la modalità della nomina dei pari; è utile per evidenziare la posizione di ognuno nel gruppo e quindi comprendere più facilmente cosa sia necessario fare per sviluppare un maggior equilibrio interno e per aiutare alcuni soggetti nella socializzazione. Infatti le conoscenze che gli adulti educanti hanno dei componenti del gruppo classe si limitano spesso alle sole manifestazioni esterne e queste non sono sufficienti per cogliere l‟effettiva struttura psicosociale delle relazioni esistenti fra i singoli soggetti.

Questi due strumenti, unitamente alle osservazioni libere condotte durante alcuni incontri preliminari consentiranno di formare gruppi quanto più eterogenei per abilità sociali, eventualmente corretti dalle conoscenze dell‟insegnante riguardo le abilità più prettamente scolastiche degli alunni. Questo poiché è stato ampiamente dimostrato che l‟efficacia del lavoro in gruppo aumenta se i membri dello stesso possiedono caratteristiche diverse e possono perciò portare contributi differenti all‟attività comune (Bonfigliuoli, Trubini e Pinelli, 2008; Johnson, 2003; Trubini, 2005).

Scheda 1. Esempi di item del questionario sulle abilità sociali compilato dagli