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I processi di maggiore rilevanza

Nel documento CORTE DI APPELLO DI ROMA (pagine 83-86)

PARTE QUARTA - LA GIUSTIZIA PENALE

1.2. I processi di maggiore rilevanza

I dati finora esposti , in particolare per quanto riguarda i flussi, focalizzano l’attenzione soprattutto sulla quantità numerica dei processi trattati in Corte di Appello e nel distretto.

Si parla infatti di pendenze nell’ordine di grandezza delle decine di migliaia di procedimenti, ma questo non deve distogliere l’attenzione dal fatto che il problema che la Corte si trova ad affrontare non è solo meramente quantitativo e numerico, perché tra i 50.000 procedimenti pendenti vi sono processi di grande impatto sociale e mediatico, le cui determinazioni hanno conseguenze sulla vita non solo del distretto ma anche

nazionale. Tali processi, che non sono pochi, comportano ulteriori criticità dovute alla complessa gestione delle udienze, per il numero di imputati, di avvocati, di parti civili coinvolti, per la quantità di materiale che deve essere messo a disposizione dei magistrati: spesso tali processi sono direttamente seguiti dagli organi di informazione anche con riprese in aula.

Va anzitutto ricordato il noto procedimento “Mafia Capitale” o “Mondo di Mezzo”, appena giunto in appello ed immediatamente fissato. Esso comporterà un ingente sforzo da parte del collegio giudicante, i cui componenti sono stati esonerati da ogni altra attività, e da parte delle cancellerie. Vi sono poi molti altri procedimenti (ad esempio il procedimento a carico di Panzironi Franco ed altri relativo alla c.d. parentopoli in aziende municipalizzate di “Mafia Capitale” (delitti di abuso in atti di ufficio e falso; il procedimento a carico di Lusi Luigi ed altri, relativo ad appropriazione indebita dei fondi di un partito politico per 20 milioni di euro; il c.d. processo “Alitalia” a carico di Cimoli ed altri, anche questo in materia fallimentare).

Oltre ai processi ora ricordati, sono stati trattati dalla Corte o sono fra quelli di prossima trattazione, anche i seguenti processi:

 i primi due stralci, in rito abbreviato, per imputati nel noto procedimento “Mafia Capitale” o

“Mondo di Mezzo” con imputazioni di corruzione, turbativa d’asta e con l’aggravante dell’agevolazione di sodalizio mafioso;

 procedimento a carico di Fiorito Franco, relativo a delitti di peculato dei fondi assegnati ai gruppi politici regionali del Lazio.

 procedimento a carico di Silenti Ferdinando ed altri, relativo ad associazione mafiosa, estorsioni ed altro;

 il c.d. processo “Gallace o Appia” procedimento a carico di Atturi ed altri (in complesso 26 imputati);

 procedimento a carico di Della Gatta ed altri in materia fallimentare, processo caratterizzato dalla presenza di circa 2000 parti civili;

 il c.d. processo “Crisafi” a carico di Scognamiglio ed altri;

 il c.d. processo “Alivision”, altro importante processo di natura fallimentare (sono coinvolti bel 35 fallimenti);

 il procedimento a carico di Piscitelli ed altri, in cui sono costituite come parti civili fra gli altri la Società Sportiva Lazio, il suo presidente Lotito, la Consob;

 Procedimento. a carico di Forte Clizia e Cuomo Simone (omicidio di una guardia giurata di un

 Procedimento a carico De Santis, Esposito e Fioretti (omicidio del tifoso del Napoli Ciro Esposito);

 molti infine i processi con numeri rilevanti di imputati detenuti (in alcuni casi anche superiori a 30) , relativi a reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.

A tali processi andranno aggiunti nei prossimi mesi alcuni procedimenti pendenti/definiti presso i tribunali del distretto, che arriveranno in Corte una volta che siano maturati i tempi per la trasmissione degli atti processuali. Si ricordano i più significativi.

Dal Tribunale di Roma;

 Il processo 15552/15, definito nel corso d’anno dalla quinta sezione, riguardante i delitti di cui agli artt. 416 bos cp, art. 74 d.p.r. 309/90, ed altri, nel quale figuravano 32 imputati tutti detenuti, taluni in regime di 41 bis O.P., che ha richiesto la fitta partecipazione di udienze al fine di scongiurare la decorrenza dei termini di fase di carcerazione preventiva;

 Il processo a carico di Cerroni Manlio ed altri, pendente avanti la prima sezione penale, relativo ad associazione per delinquere finalizzata ad uno dei più grossi traffici di e gestione illecita di rifiuti mai realizzata in Italia, nonché tutta una serie di reati di abuso d’ufficio, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e relativi reati, con numerose parti civili costituite;

 Il c.d. processo dei “grandi eventi”, ormai prossimo alla definizione avanti al ottava sezione penale, riguardante complesse vicende in materia di reati contro la pubblica amministrazione;

 Il Tribunale ha definito nel corso dell’anno anche il c.d. processo “Mafia capitale”, già sopraggiunto in appello, a carico di Massimo Carminati ed altri, definito dalla decima sezione penale, nel quale figuravano moltissimi imputati detenuti, anche in regime di 41 bis o.p. , relativo a delitti associativi, a delitti contro la pubblica amministrazione, estorsioni ed altro, con la constestazione, in numerosi casi, dell’aggravante del metodo mafioso.

L’Ufficio Gip del tribunale di Frosinone ha fatto fronte ai gravosi compiti conseguenti all’esecuzione dell’omicidio di Emanuele Morganti, che ha avuto enorme risonanza nella cronaca nazionale, avendo occupato per molti giorni le prime pagine dei principali organi di informazione italiani. Infatti il 25 marzo 2017, nei pressi di una discoteca sita nel Comune di Alatri, un gruppo di persone, in nessun modo ostacolato dalle numerose persone presenti sul luogo e nel momento dei fatti, si rendeva responsabile di una violentissima e reiterata azione lesiva nei confronti di un giovane della zona, che decedeva in conseguenza delle lesioni personali patite. Per tali fatti sono state emesse quattro misure cautelari personali, ancor in corso di esecuzione, ed è prevedibile un lungo e complesso processo in Corte di Assise.

Nel documento CORTE DI APPELLO DI ROMA (pagine 83-86)