Il primo step da effettuare per la progettazione di un nuovo prodotto cosmetico, è la scelta della funzionalità dello stesso ovvero a quali esigenze dovrà rispondere; da questo nasce la scelta delle materie prime.
La scelta di una materia prima piuttosto che un’altra dipenderà in prima battuta dalle caratteristiche funzionali del prodotto che stiamo creando ma anche dal tipo di cosmetico che vogliamo creare ovvero
sintetico
naturale/di origine naturale biologico
in base a questa importante caratteristica verranno scartate determinate sostanze.
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Le materie prime si classificano in : lipidi emulsionanti tensioattivi solubilizzanti modificatori reologici opacizzanti/perlanti conservanti antiossidanti sequestranti umettanti sostanze coloranti condizionanti filmogeni e fissativi texturizzanti solventi propellenti siliconici aromi e fragranze sostanze funzionali
Analizziamone alcuni, focalizzandoci su quelle materie prime che più comunemente vengono utilizzate per il tipo di preparazione che sarà oggetto della nostra tesi.
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LIPIDI
Con il termine generico “lipidi” si intendono tutte quelle sostanze organiche non solubili in acqua.
Possono essere considerati lipidi sostanze come gli idrocarburi paraffinici con almeno dieci atomi di carbonio, gli esteri glicerici(triglicerici), esteri non glicerici (oli e cere) i trigliceridi, gli alcoli grassi o gli acidi grassi e molti altri ancora.
Gli idrocarburi sono composti organici che contengono solo atomi di carbonio e idrdogeno. Si dividono in saturi se contengono solo legami semplici e insaturi se hanno anche doppi e tripli legami; quest’ultimi risultano piu instabili dei primi proprio a causa della presenza dei doppi e tripli legami.
I triglicerdi naturali (oli e burri) hanno generalmente un odore e un colore marcato, sono difficili da emulsionare e sono più a rischio di irrancidimento.
Alcuni di essi come l’olio di borraggine e ribes nero, grazie all’elevato contenuto di acido linolenico, sono considerate sostanze funzionali per le loro spiccate proprietà idratanti, emollienti e ricostituenti della barriera cutanea.
Esistono poi i trigliceridi di sintesi, i quali presentano maggiore versatilità e stabilità rispetto a quelli naturali.
EMULSIONANTI
Come visto prima, gli emulsionanti formano un film all’interfaccia orientando la porzione idrofila verso la fase acquosa e quella apolare verso la fase olio facendo in modo che l’emulsione risulti stabile.
SOLUBILIZZANTI
All’interno di una preparazione cosmetica vengono inserite sostanze che necessitano di essere solubilizzate principalmente oli, profumi o principi attivi liposolubili come le vitamine.
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Il rapporto tra sostanza da solubilizzare e solubilizzante varia da un minimo di 1:2 fino ad un massimo di 1:10.
MODIFICATORI REOLOGICI
Sostanze che, aggiunte in proporzione limitata ad una sostanza o miscela di sostanze,ne modificano il comportamento reologico.
Il meccanismo di azione di queste materie prime varia da sostanza a sostanza ma in generale possiamo affermare che, una volta dispersi nel solvente, formino un reticolo in grado di strutturarlo.
I modificatori reologici possono essere classificati in base alla loro origine: naturali: ottenuti da piante e microrganismi
naturali modificati: derivati sintetici dei naturali sintetici: sintetizzati a partire dai derivati del petrolio inorganici: sostanze minerali e loro derivati modificati
Una volta stilata la lista degli ingredienti, verrà effettuata una prova pilota in laboratorio al fine di accertarsi che siano garantite la stabilità dell’ emulsione, accertarsi che non insorgano fenomeni di degradazione delle componenti e che vengano rispettate le caratteristiche scelte come elementi in ingresso. Se la preparazione supera il test pilota, viene avviata la procedura di industrializzazione che prevederà anche una valutazione del packaging e dei costi per la messa in commercio.
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PARTE SPERIMENTALE
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L'azienda Dr.Taffi utilizza da sempre materie prime di origine naturale per i suoi preparati cosmetici. La ricerca di queste materie prime e il loro utilizzo complica spesso la produzione dei cosmetici in particolare delle emulsioni in quanto, le materie prime di origine naturale presentano spesso difficoltà di solubilizzazione, sono meno stabili e si conservano più difficilmente.
Allora perchè utilizzarle?
Negli anni sempre più studi hanno dimostrato la propensione dei prodotti di sintesi a provocare effetti dannosi sia per la cute sia per l'ambiente.
Vediamone alcuni esempi:
Petrolati: oltre a non essere biodegradabili sono stati recentemente inseriti tra i cancerogeni di classe II. Vengono utilizzati per lubrificare e rendere scorrevole il prodotto.
Siliconi: a differenza di molti oli vegetali, i siliconi non si deteriorano con il calore, spesso necessario nella produzione di emulsioni. Rendono il prodotto facilmente spalmabile in quanto evitano la formazione di schiuma. Vengono utilizzati in quanto sono in grado di conferire al prodotto la sensazione di setosità e morbidezza. Il loro effetto è momentaneo, la pelle o i capelli trattati con queste sostanze non sono infatti nutriti ma semplicemente ricoperti da una sorta di pellicola che potrebbe portare all'occlusione dell'epidermide e, quindi, alla desquamazione.
PEG (polietilenglicoli) Esistono diversi tipi di glicole polietilenico, classificati in base alla lunghezza media delle molecole. A tale variazione della lunghezza media della molecole corrispondono differenti proprietà fisiche (come la viscosità) e diverse applicazioni pratiche del glicole polietilenico, mentre le proprietà chimiche sono quasi identiche. Estremamente inquinanti poiché di derivazione petrolifera, possono contenere impurità residue del processo di etossilazione necessario a produrli, sia ossido che diossido di etilene.
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Conservanti: sostanze utilizzate per preservare dalla contaminazione microbica l’emulsione. Possono portare a fenomeni di sensibilizzazione ed irritazione. Molto utilizzati dall’industria chimica, sono i parabeni tra cui citiamo methylparaben, ethylparaben, propylparaben, butylparaben.
Oltre a queste materie prime ve ne sono molte altre il cui utilizzo può portare ad effetti non voluti da parte del consumatore. La ricerca di materie prime naturali o di origine naturale ha, per queste ragioni, assunto un ruolo sempre più importante nelle industrie di prodotti cosmetici.
Da queste nuove esigenze di mercato, è nato lo studio di questa tesi che prevede di identificare le componenti presenti all'interno di un benchmark di mass market che non rispetti le direttive green e ricrearlo nei laboratori della ditta Dr.Taffi utilizzando , però, quasi esclusivamente materie prime naturali o di origine naturale.
Una volta fatto ciò,sottoporremo l’emulsione ai test di laboratorio necessari, superati i quali, daremo inizio a un preliminare confronto tra le due preparazioni iniziando dai panel test che ci serviranno a capire la reazione del pubblico di fronte alle due possibilità.
Il lavoro svolto per il raggiungimento di tale scopo ha avuto inizio con lo studio degli ingredienti presenti nel prodotto preso come riferimento.
È stata scelta una crema viso idratante di largo consumo, la cui composizione qualitativa è riportata nella tabella 1; per ognuna delle sostanze viene riportata la funzione e l’origine (naturale, di origine naturale, vegetale o di sintesi).
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Tabella 1:
FILTRI UV
BUTYL METHOXYDIBENZOYLMETHANE:
Il Butilmetossidibenzoilmetano è una molecola organica utilizzata come filtro UV nei prodotti solari. Si presenta come una polvere di colore giallo chiaro solubile in olio. E’ incompatibile con formaldeide, con molecole cessori di formaldeide (come alcuni conservanti) e con i metalli pesanti.
ETHYLHEXYL SALICYLATE:
E’ un filtro solare UVB. E' un liquido giallognolo dall'odore floreale solubile in oli di origine vegetale e minerale. E’ un esaltatore di penetrazione, aumentando dunque la quantità degli ingredienti che passa attraverso la pelle.
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OCTOCRYLENE:
L’Octocrylene è un filtro solare che appartiene alla famiglia dei cinnammati. Si presenta come un liquido giallo viscoso insolubile, miscibile con la maggior parte degli oli cosmetici, compresi i siliconi. Fornisce protezione nei confronti delle radiazioni UVB e UVA corte. È una molecola fotostabile, caratterizzata da elevata idrofobicità e proprietà solventi nei confronti di filtri UV solidi. In virtù della sua natura idrofobica e alla sua solubilità in olio, risulta particolarmente adatto per la preparazione di formulazioni idrorepellenti e resistenti all’acqua.