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Il progetto coinvolgerà 1140 minori e adolescenti tra i 11 e 17 anni a rischio esclusione sociale, formativa e lavorativa e le loro famiglie.

PRINCIPI GENERATIVI

Una “pedagogia dell’alleanza” che vede i proponenti impegnati in un patto educativo a favore dei minori e che coinvolge le rispettive famiglie, andando a completare ed integrare le buone pratiche di welfare comunitario che vedono gli Istituti scolastici aperti al territorio nella reciproca collaborazione tra educatori professionali che “entrano” in classe in un lavoro di compresenza con gli insegnanti che, a loro volta, “escono” dall’aula nelle attività extra-scolastiche per co-progettare percorsi di presa in carico.

ACCOMPAGNAMENTO E SOSTEGNO Come incontrare le famiglie:

-azioni di tipo “aggiuntivo”, in quanto alcune famiglie costituiscono un buon riferimento educativo per i figli. Per queste famiglie il progetto sarà occasione di riflessività sulla propria storia di genitori/adulti e di nuovi apprendimenti per migliorare il proprio ruolo;

-azioni di tipo “integrativo”, una parte consistente di famiglie presentano profili di fragilità educativa. Per loro il progetto costituirà occasione di maturazione e apprendimento;

-azioni di tipo “sostitutivo”, famiglie con profili di criticità alti, vede già coinvolti i servizi sociali.

Per loro le attività del progetto si aggiungeranno a quelle già in essere per garantire adeguate condizioni di vita e, al contempo, sostenerle nel recupero del proprio ruolo.

OBIETTIVO

Potenziare le competenze cognitive e sociali dei minori e attivarli in percorsi di 2° opportunità per ridurre gli insuccessi scolastici, incrementare i rientri in formazione e favorire l’inserimento lavorativo. Incrementare il numero dei giovani con difficoltà che assolvono l’obbligo scolastico, accedono alla formazione superiore e/o all’inserimento lavorativo.

LE RISORSE

Educatori professionali, formatori, insegnanti e tutor aziendali saranno le risorse attraverso cui secondo una “pedagogia dell’alleanza”, si sperimenteranno innovativi dispositivi didattico-formativi incentrati sul learning by doing.

AZIONI DEL PROGETTO (30 MESI)

Azione 1: individuazione dell’area di intervento (città di Torino, Bra, Casale M.to, Vercelli, Alessandria) e delle strutture (9 Istituti comprensivi, 1 fondazione, 1 CPIA, 8 aziende, 1 ente di formazione professionale regionale, 2 associazioni, 2 cooperative, 8 enti ecclesiastici, 4 enti pubblici, 2 università, 1 ente valutatore).

Azione 2: percorsi di integrazione alla didattica in orario scolastico (laboratori digitali e manuali) presso strutture esterne alla scuola.

Azione 3: percorsi di accompagnamento educativo e supporto didattico in orario extrascolastico presso strutture esterne alla scuola.

Azione 4: sperimentazione metodo di studio con percorsi di rinforzo nelle classi attraverso laboratori che forniscano stimoli affinchè gli alunni sviluppino metacognizione, potenzino il loro senso di autoefficacia, acquisiscano un atteggiamento positivo e motivato verso lo studio.

Azione 5: work lab ovvero percorsi destrutturati di formazione e accompagnamento al lavoro.

Azione 6: community lab ovvero percorsi di attivazione di comunità e generazione sociale.

Azione 7: formazione educatori, insegnanti ed operatori.

Azione 8: elaborazione modelli di intervento e modifica delle policy.

Azione 9: comunicazione e disseminazione.

Azione 10: monitoraggio e valutazione.

Azione 11: valutazione d’impatto tramite la somministrazione di questionari ai gruppi trattati.

Altre strutture di coordinamento: due comitati scientifici, un tavolo di coordinamento locale, utilizzo di piattaforme di archiviazione digitale per la condivisione periodica dei report sul progetto.

CONTINUITÀ

La continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto dell’alunno ad un processo formativo organico e completo, che miri a promuoverne uno sviluppo articolato, multidimensionale.

Ciò esige, da parte della scuola, la capacità di porsi in continuità e in complementarietà anche con le esperienze che il bambino compie nei suoi vari ambienti di vita .

I tre ordini di scuola costituiscono tre segmenti distinti di uno stesso sistema, la specificità dei quali è dettata non dalla finalità, che è comune, ma dal diverso sviluppo degli allievi e dalle conseguenti metodologie adottate. Comune alle tre scuole è dunque l’impegno di dare attuazione al principio del diritto all’educazione e finalità primaria è la formazione integrale della personalità, sia attraverso l’educazione morale, sociale e civica, sia attraverso la formazione culturale.

In tale prospettiva assumono la stessa importanza tutte le discipline e tutte le attività educative, in grado di valorizzare ogni tipo di intelligenza in grado di valorizzare ogni alunno in tutte le sue potenzialità.

Si ritiene quindi di primaria importanza l’attuazione di raccordi, sia in verticale che in orizzontale.

Un primo aspetto della continuità si concretizza nel legame stretto tra il soggetto in formazione e gli impianti metodologici e didattici dei tre ordini di scuola, atti a creare occasioni per organizzare le conoscenze.

Pertanto è necessario progettare ”azioni positive” che garantiscano il raccordo all’interno del percorso scolastico, utilizzando strategie che si pongano in sintonia con le modalità che il bambino utilizza per la costruzione del suo sapere. Occorrerà prevedere con particolare attenzione momenti di continuità sia tra gli alunni sia tra i docenti nei casi di alunni disabili in modo da poter garantire la prosecuzione coerente del loro progetto di vita e della loro inclusione nella scuola.

Particolare attenzione va inoltre dedicata al coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali di un ciclo di studi, in modo da far superare al bambino l’ansia e le difficoltà al momento del passaggio al grado scolastico successivo. Condividere quindi le competenze in uscita è momento importante del fare continuità all’interno della scuola.

Un posto rilevante nella prospettiva della continuità è occupato dalla valutazione. attraverso la formulazione di approcci valutativi coerenti e continui.

La continuità verticale si svolgerà quindi tra classi successive della stessa scuola e tra successivi ordini di scuola.